Tristezza
Salve,
Sono un ragazzo di 21 anni che non sa cosa vuole dalla propria vita. Chiedo aiuto perchè non trovo risposte nelle domande fatte in questo ambito. Vedo tante persone che riconducono i propri problemi a fatti o situazioni che vivono di tipo relazionale (problemi familiari, con gli amici eccetera) ma non è il mio caso. Premetto che mio padre è morto quando aveva 4 anni ma questo non è un mio neanche minimo problema, se non in rarissime occasioni mai mi capita di pensarci. Vedo tante persone che bene o male hanno delle passioni, degli interessi radicati su cui si può lavorare: io non capisco proprio cosa vorrei fare. Sono pigro, non ho voglia di far nulla anche se non lo do a vedere.. non capisco mai cosa voglio. Tendo a mettere in dubbio qualsiasi cosa, mai nulla mi convince e tendo a vedere il "lato nero" delle cose. So bene che il mondo è neutro e che è il nostro cervello sia la causa di tutti i nostri problemi, ma non riesco a trovare un metodo pratico tramite il cui focalizzarmi sul "lato bianco" delle cose. Vorrei essere un biologo senza dover studiare le scienze, vorrei essere un calciatore di serie A senza dovermi allenare, vorrei essere un politico idolatrato e cambiar le cose senza sforzarmi, vorrei una vita piena di belle cose e soddisfazioni senza muovere un dito (anche se in cuor mio sono consapevole che una cosa ottenuta senza sforzi da minori soddisfazioni e inoltre che una volta che ci si abitua ad un certo standard di vita non ci si accontenta di cio che si ha ma si vuole altro). Vedo percorsi troppo ardui e stressanti ovunque, vorrei vivere una vita con 1000€ al mese senza dover far nulla: attenzione, non vorrei però vivere come un cavernicolo che deve sforzarsi di trovare il cibo tutti i giorni. Vorrei la moglie ubriaca e la botte piena. Mi rendo conto che ciò non è possibile, ma se valuto gli sforzi che dovrei fare tutti i giorni per ottenere ciò che voglio mi rendo conto che non ne vale la pena. So che la situazione cambierebbe se mi appassionassi a un mestiere, rendere un interesse qualcosa che mi porti del cibo a casa. Ma come se i miei interessi sono i videogiochi, le donne, il tabacco e gli alcolici? E inoltre anche se lo trovassi non sono sicuro che ciò mi renderebbe felice per più di un mese. Vedo la vita come una scalata di una montagna senza vetta, per quanto io possa sforzarmi c'è sempre qualcosa da fare, non c'è un punto d'arrivo. Non lo so, troppe domande che non vorrei neanche farmi ma che non posso fare a meno di pensare. Per quanto banale sia l'unica cosa che vorrei è una "chiave" per la felicità, e un pulsante off per la tristezza. Ringrazio in anticipo chiunque decida di darmi qualche spunto di riflessione per aiutarmi
Sono un ragazzo di 21 anni che non sa cosa vuole dalla propria vita. Chiedo aiuto perchè non trovo risposte nelle domande fatte in questo ambito. Vedo tante persone che riconducono i propri problemi a fatti o situazioni che vivono di tipo relazionale (problemi familiari, con gli amici eccetera) ma non è il mio caso. Premetto che mio padre è morto quando aveva 4 anni ma questo non è un mio neanche minimo problema, se non in rarissime occasioni mai mi capita di pensarci. Vedo tante persone che bene o male hanno delle passioni, degli interessi radicati su cui si può lavorare: io non capisco proprio cosa vorrei fare. Sono pigro, non ho voglia di far nulla anche se non lo do a vedere.. non capisco mai cosa voglio. Tendo a mettere in dubbio qualsiasi cosa, mai nulla mi convince e tendo a vedere il "lato nero" delle cose. So bene che il mondo è neutro e che è il nostro cervello sia la causa di tutti i nostri problemi, ma non riesco a trovare un metodo pratico tramite il cui focalizzarmi sul "lato bianco" delle cose. Vorrei essere un biologo senza dover studiare le scienze, vorrei essere un calciatore di serie A senza dovermi allenare, vorrei essere un politico idolatrato e cambiar le cose senza sforzarmi, vorrei una vita piena di belle cose e soddisfazioni senza muovere un dito (anche se in cuor mio sono consapevole che una cosa ottenuta senza sforzi da minori soddisfazioni e inoltre che una volta che ci si abitua ad un certo standard di vita non ci si accontenta di cio che si ha ma si vuole altro). Vedo percorsi troppo ardui e stressanti ovunque, vorrei vivere una vita con 1000€ al mese senza dover far nulla: attenzione, non vorrei però vivere come un cavernicolo che deve sforzarsi di trovare il cibo tutti i giorni. Vorrei la moglie ubriaca e la botte piena. Mi rendo conto che ciò non è possibile, ma se valuto gli sforzi che dovrei fare tutti i giorni per ottenere ciò che voglio mi rendo conto che non ne vale la pena. So che la situazione cambierebbe se mi appassionassi a un mestiere, rendere un interesse qualcosa che mi porti del cibo a casa. Ma come se i miei interessi sono i videogiochi, le donne, il tabacco e gli alcolici? E inoltre anche se lo trovassi non sono sicuro che ciò mi renderebbe felice per più di un mese. Vedo la vita come una scalata di una montagna senza vetta, per quanto io possa sforzarmi c'è sempre qualcosa da fare, non c'è un punto d'arrivo. Non lo so, troppe domande che non vorrei neanche farmi ma che non posso fare a meno di pensare. Per quanto banale sia l'unica cosa che vorrei è una "chiave" per la felicità, e un pulsante off per la tristezza. Ringrazio in anticipo chiunque decida di darmi qualche spunto di riflessione per aiutarmi
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(..)essere un biologo senza dover studiare le scienze, vorrei essere un calciatore di serie A senza dovermi allenare, vorrei essere un politico idolatrato e cambiar le cose senza sforzarmi, vorrei una vita piena di belle cose e soddisfazioni senza muovere un dito (..)
se queste sono le premesse si spera che non vorrà uscire da questo suo stato di malessere senza cure giusto?
Quindi un confronto con un terapeuta sarebbe la cosa migliore per spezzare quel circolo vizioso che mantiene in vita il suo disagio.
Più rinuncia a fare le cose più alimenta il suo disagio che la spinge a rinunciare ancora irrigidendo il circolo vizioso. Se non lo spezza nulla cambierà.
saluti
se queste sono le premesse si spera che non vorrà uscire da questo suo stato di malessere senza cure giusto?
Quindi un confronto con un terapeuta sarebbe la cosa migliore per spezzare quel circolo vizioso che mantiene in vita il suo disagio.
Più rinuncia a fare le cose più alimenta il suo disagio che la spinge a rinunciare ancora irrigidendo il circolo vizioso. Se non lo spezza nulla cambierà.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile ragazzo,
sembra che tu abbia delle idee, ma poi non riesci a vedere la vetta di questa montagna, perchè mancano degli obiettivi concreti e percorribili, dei "pezzettini" di percorso da fare per poter arrivare alla vetta.
E' anche vero che la vetta potrebbe non essere così visibile alla tua età e che molte cose potrebbero non essere così chiare.
Niente di male in tutto ciò: forse hai solo bisogno di capire meglio che cosa vuoi fare e poi come poter attuare un piano per raggiungere la meta.
Per questa ragione, se da solo non riesci, potrebbe essere utile il supporto di uno psicologo, per fare luce su ciò che desideri, che ti piace ma anche su ciò che temi e che non vuoi fare.
Saluti,
sembra che tu abbia delle idee, ma poi non riesci a vedere la vetta di questa montagna, perchè mancano degli obiettivi concreti e percorribili, dei "pezzettini" di percorso da fare per poter arrivare alla vetta.
E' anche vero che la vetta potrebbe non essere così visibile alla tua età e che molte cose potrebbero non essere così chiare.
Niente di male in tutto ciò: forse hai solo bisogno di capire meglio che cosa vuoi fare e poi come poter attuare un piano per raggiungere la meta.
Per questa ragione, se da solo non riesci, potrebbe essere utile il supporto di uno psicologo, per fare luce su ciò che desideri, che ti piace ma anche su ciò che temi e che non vuoi fare.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Caro ragazzo, non ci dice niente della sua vita, come vive, con chi, che rapporti ha con la mamma , con i suoi studi, con gli amici, col denaro, concordo del tutto col punto di vista del Collega, si faccia aiutare e presto, intanto la invito a riflettere su quanto le ho chiesto..orfano del padre e le pare che sia ininfluente, non è così.. il padre .." mediatore del mondo esternp" dice il libro, certamente le è mancato come figura di riferimento, ma forse ha avuto altre figure maschili, un nonno, un professore..
questa coltre grigia , che copre la sua giovinezza, le frega la vita , senza passioni , senza progetti.. forse è anche paura..
certo che non si arriva mai in cima alla montagna, ma il viaggio, con vittorie , emozioni, coraggio, può essere una cosa splendida..
Ecco , il coraggio, questa è la chiave che cerca..
questa coltre grigia , che copre la sua giovinezza, le frega la vita , senza passioni , senza progetti.. forse è anche paura..
certo che non si arriva mai in cima alla montagna, ma il viaggio, con vittorie , emozioni, coraggio, può essere una cosa splendida..
Ecco , il coraggio, questa è la chiave che cerca..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Caro ragazzo, lei dice di non avere nessun problema dovuto alla perdita di suo padre all'eta di 4 anni.
Non sono di questo parere leggendo le sue parole: il padre in un'ottica simbolica rappresenta la regola, la legge. Colui che media fra i desideri infiniti e sconfinati del figlio e la realta'. Le fa venire in mente qualcosa?
Lei manca di struttura, di regole. Per fortuna in qualche modo, seppure non molto incisivo, qualcuno le ha fatto capire che le regole esistono per percorrere le strade della vita.
Il consiglio e' percio' di prendere atto che nella sua struttura si sono determinati, purtroppo, dei deficit e che tali "vuoti" dovranno ssere colmati se vorra' essere messo in grado di realizzare delle cose positive nella vita.
Uno psicoterapeuta competente penso sia la figura a cui potra' chiedere un sostegno.
Auguri! E' giovanissimo e ha il dovere di vivere nel modo migliore!
Non sono di questo parere leggendo le sue parole: il padre in un'ottica simbolica rappresenta la regola, la legge. Colui che media fra i desideri infiniti e sconfinati del figlio e la realta'. Le fa venire in mente qualcosa?
Lei manca di struttura, di regole. Per fortuna in qualche modo, seppure non molto incisivo, qualcuno le ha fatto capire che le regole esistono per percorrere le strade della vita.
Il consiglio e' percio' di prendere atto che nella sua struttura si sono determinati, purtroppo, dei deficit e che tali "vuoti" dovranno ssere colmati se vorra' essere messo in grado di realizzare delle cose positive nella vita.
Uno psicoterapeuta competente penso sia la figura a cui potra' chiedere un sostegno.
Auguri! E' giovanissimo e ha il dovere di vivere nel modo migliore!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#5]
Utente
Ringrazio tutti per i consigli e le opinioni. Nonostante mi pare chiaro che sia consigliato un consulto da uno specialista non ho intenzione di farlo. Non per mancanza di fiducia nella figura dello psicologo/psicoterapeuta, ma per motivi economici e di confidenza nel fatto che in un modo o nell'altro io possa uscirne con le mie forze. Probabilmente mi sono sfogato qui, chiedendovi consulto, poichè non ho la benchè minima intenzione di farlo con le persone che conosco col fine di mantenere invariata l'immagine solare e simpatica che esse hanno di me e per evitare di appesantire il rapporto, molto più godibile se leggero e superficiale (per quanto riguarda mia madre non lo faccio perchè ha sempre avuto una vita difficile e adesso che si profila un futuro "più roseo" per lei voglio evitare di aggiungere altri problemi). Inoltre lo riterrei inutile perchè non sarebbero in grado di aiutarmi come lo farebbe una persona competente come voi. So bene che la cosa migliore da fare sarebbe il rivolgersi a uno specialista ma troppi risvolti negativi seguirebbero questa scelta. Dopotutto "Se cerchi una mano che ti aiuti nel momento del bisogno, la trovi alla fine del tuo braccio" anche se in questo caso ho fatto uno strappo alla regola, chiedendovi un consulto. ringrazio nuovamente per le consulenze tutti e 4.
Buone feste
Buone feste
[#6]
E' abbastanza comprensibile il suo diniego (apparente).
Farsi carico di una situazione di deficit richiede un minimo di struttura che permetta di accollarsi un onere realizzato.
Pero' io non sarei cosi' pessimista: se ha scritto a noi qualche breccia nella sua corazza di diniego penso ci sia.
E' giovanissimo e ha tempo per pensarci su.
Buona fortuna allora!
Farsi carico di una situazione di deficit richiede un minimo di struttura che permetta di accollarsi un onere realizzato.
Pero' io non sarei cosi' pessimista: se ha scritto a noi qualche breccia nella sua corazza di diniego penso ci sia.
E' giovanissimo e ha tempo per pensarci su.
Buona fortuna allora!
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.7k visite dal 18/12/2013.
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