Paura di dire chi sono...
Cari Dottori, Vi scrivo del disagio che mi attanaglia da circa 7 anni e che probabilmente sta compromettendo una relazione.
Il disagio in questione è dato da un lavoro che faccio e che non rispecchia nel modo più assoluto la mia persona, le mie aspirazioni e che ha contribuito a sotterrare la mia autostima. (TENGO a sottolineare che ringrazio ogni giorno di avere un lavoro dato il periodo storico che stiamo vivendo quindi non voglio mancare di tatto nei confronti di chi un lavoro non ce l'ha). Il mio è un problema piuttosto esistenziale di chi si trova ad indossare un paio di scarpe più strette del dovuto. Lavoro in una catena di grandi supermercati, quindi commessa. Ho fatto l'università ma a 7 esami dalla laurea ho interrotto per motivi vari e familiari. Sono cresciuta con grandi aspettative da parte degli altri che vedevano in me qualità personali che mi avrebbero portato lontana... Cosi non è stato perché in realtà il mio ostentare sicurezza, padronanza delle situazioni e via dicendo nascondeva un'insicurezza e una mancanza di stima incurabile.
Ora... Esco da una relazione di 6 anni con un mio collega, storia trascinata per troppo tempo. Adesso posso dire che l'ho trascinata per paura di mettermi alla prova con altre persone . Mi sono voluta accontentare perché a lui non ho dovuto dire quello che facevo. Purtroppo viviamo in una società dove spesso "sei quello che fai"...
Quest'estate in vacanza ho conosciuto un uomo che mi piace molto. Avvocato con altri mille interessi. Abita in un'altra regione rispetto alla mia. Bhè per sintetizzare mi sono lasciata coinvolgere da lui e dal suo voler vedere come sarebbe andata... Da subito avrebbe voluto venire da me ma ho sempre fatto in modo di andare io da lui. PERCHE'? Ho paura che rimanga deluso dalla mia piccola casa, dalla mia macchina sgangherata, dal quartiere periferico in cui vivo... Dico questo perché ho visto il suo status ed è elevato... Ora lui si sta allontanando forse perché vede che io non gli propongo di venire e più di qualche volta ha tirato le frecciatine... C'è da dire che ha molto sofferto in passato e non è avvezzo a parlare di sentimenti...
Io so quello che valgo a prescindere dal lavoro che faccio ma ho paura a metterlo e mettermi alla prova facendolo venire da me. Se non corrispondessi alle sue aspettative andrei veramente in grossa crisi. Voi probabilmente mi direste che se non mi accetta non mi perderei nulla e avreste ragione da vendere. Il problema è che mi sentirei di non poter aspirare a nient'altro che alla mediocrità...
Quello che Vi chiedo è di aiutarmi ad uscire da questo ingorgo mentale, che temo possa farmi perdere tanta serenità e qualche treno.
Vi ringrazio per la lettura e mi scuso di non aver saputo essere più sintetica.
P.S Il Lui in questione sa che lavoro per un'azienda della grande distribuzione ma gli ho "impapocchiato" un ruolo un po' diverso...
Il disagio in questione è dato da un lavoro che faccio e che non rispecchia nel modo più assoluto la mia persona, le mie aspirazioni e che ha contribuito a sotterrare la mia autostima. (TENGO a sottolineare che ringrazio ogni giorno di avere un lavoro dato il periodo storico che stiamo vivendo quindi non voglio mancare di tatto nei confronti di chi un lavoro non ce l'ha). Il mio è un problema piuttosto esistenziale di chi si trova ad indossare un paio di scarpe più strette del dovuto. Lavoro in una catena di grandi supermercati, quindi commessa. Ho fatto l'università ma a 7 esami dalla laurea ho interrotto per motivi vari e familiari. Sono cresciuta con grandi aspettative da parte degli altri che vedevano in me qualità personali che mi avrebbero portato lontana... Cosi non è stato perché in realtà il mio ostentare sicurezza, padronanza delle situazioni e via dicendo nascondeva un'insicurezza e una mancanza di stima incurabile.
Ora... Esco da una relazione di 6 anni con un mio collega, storia trascinata per troppo tempo. Adesso posso dire che l'ho trascinata per paura di mettermi alla prova con altre persone . Mi sono voluta accontentare perché a lui non ho dovuto dire quello che facevo. Purtroppo viviamo in una società dove spesso "sei quello che fai"...
Quest'estate in vacanza ho conosciuto un uomo che mi piace molto. Avvocato con altri mille interessi. Abita in un'altra regione rispetto alla mia. Bhè per sintetizzare mi sono lasciata coinvolgere da lui e dal suo voler vedere come sarebbe andata... Da subito avrebbe voluto venire da me ma ho sempre fatto in modo di andare io da lui. PERCHE'? Ho paura che rimanga deluso dalla mia piccola casa, dalla mia macchina sgangherata, dal quartiere periferico in cui vivo... Dico questo perché ho visto il suo status ed è elevato... Ora lui si sta allontanando forse perché vede che io non gli propongo di venire e più di qualche volta ha tirato le frecciatine... C'è da dire che ha molto sofferto in passato e non è avvezzo a parlare di sentimenti...
Io so quello che valgo a prescindere dal lavoro che faccio ma ho paura a metterlo e mettermi alla prova facendolo venire da me. Se non corrispondessi alle sue aspettative andrei veramente in grossa crisi. Voi probabilmente mi direste che se non mi accetta non mi perderei nulla e avreste ragione da vendere. Il problema è che mi sentirei di non poter aspirare a nient'altro che alla mediocrità...
Quello che Vi chiedo è di aiutarmi ad uscire da questo ingorgo mentale, che temo possa farmi perdere tanta serenità e qualche treno.
Vi ringrazio per la lettura e mi scuso di non aver saputo essere più sintetica.
P.S Il Lui in questione sa che lavoro per un'azienda della grande distribuzione ma gli ho "impapocchiato" un ruolo un po' diverso...
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza,
Pensare di aver deluso le aspettative di chi ci circonda o di noi stessi in genere causa uno stato di frustrazione. Questa frustrazione va compresa ed elaborata.
Rispetto ai suoi timori, sembrerebbe che la non accettazione dello stile di vita che fa abbia più a che vedere con lei che con il rischio di ricevere un giudizio esterno.
Si chieda come mai lei pensa che quest'uomo possa valutarla in base a ciò che possiede o in base al suo stile di vita.
Pensa che sia un uomo superficiale o materialista?
Potrebbe darsi che lei pensa che quest'uomo vedendo la sua vita penserà ciò che penserebbe lei. Scusi il gioco di parole.
E inoltre non aver chiaro questo aspetto le può creare confusione.
Se da una parte i suoi timori sono fondati su una sua frustrazione è un conto (riguarda lei stessa e solo l'elaborazione di come sono andate le cose può aiutarla), se invece ha dei motivi per pensare che questo uomo la giudichi in base a ciò che possiede è un altro conto (in tal caso dovrebbe valutare se le sta bene instaurare una relazione con una persona che da cosi tanta importanza alle cose materiali)
Un caro saluto.
Silvia Abbate
Pensare di aver deluso le aspettative di chi ci circonda o di noi stessi in genere causa uno stato di frustrazione. Questa frustrazione va compresa ed elaborata.
Rispetto ai suoi timori, sembrerebbe che la non accettazione dello stile di vita che fa abbia più a che vedere con lei che con il rischio di ricevere un giudizio esterno.
Si chieda come mai lei pensa che quest'uomo possa valutarla in base a ciò che possiede o in base al suo stile di vita.
Pensa che sia un uomo superficiale o materialista?
Potrebbe darsi che lei pensa che quest'uomo vedendo la sua vita penserà ciò che penserebbe lei. Scusi il gioco di parole.
E inoltre non aver chiaro questo aspetto le può creare confusione.
Se da una parte i suoi timori sono fondati su una sua frustrazione è un conto (riguarda lei stessa e solo l'elaborazione di come sono andate le cose può aiutarla), se invece ha dei motivi per pensare che questo uomo la giudichi in base a ciò che possiede è un altro conto (in tal caso dovrebbe valutare se le sta bene instaurare una relazione con una persona che da cosi tanta importanza alle cose materiali)
Un caro saluto.
Silvia Abbate
[#2]
Gentile ragazza, sono d'accordo con la collega, perchè quest'uomo dovrebbe giudicarla male per le cose che possiede o non possiede che dipendono da molti altri fattori, compresa la situazione e il tempo in cui viviamo, piuttosto che per le sue qualità ? a mio parere dovrebbe avere la fiducia e la sicurezza di mostrarsi proprio com'è, e verrebbe apprezzata di più ..magari gli fa anche tenerezza, coraggiosa e in gamba...
facendo come fa, cioè fuggendo dall'autenticità, lo fa sentire in qualche modo rifiutato, temo,e si creano degli equivoci..
Lo inviti a casa sua e gli racconti anche qualcosa della sua vita, davvero..
Restiamo in ascolto
facendo come fa, cioè fuggendo dall'autenticità, lo fa sentire in qualche modo rifiutato, temo,e si creano degli equivoci..
Lo inviti a casa sua e gli racconti anche qualcosa della sua vita, davvero..
Restiamo in ascolto
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Cara signorina,
La persona che e' rimasta delusa da lei e' lei stessa. E' forse questo che brucia.
Lei ha lasciato i suoi studi e questo ha creato insoddisfazione e delusione. In base ad un meccanismo di difesa molto banale lei "proietta" tale sensazione, convincendo che siano gli altri a provare tali sentimenti verso di lei. In realta' sono suoi.
Se le fosse possibile le consiglierei di contattare uno psicoterapeuta perche' tale delusione si e' radicata in lei è viene rivissuta in modo inconsapevole riproducendo il danno.
Ci rifletta un po' su! E ci mandi sue notizie.
La persona che e' rimasta delusa da lei e' lei stessa. E' forse questo che brucia.
Lei ha lasciato i suoi studi e questo ha creato insoddisfazione e delusione. In base ad un meccanismo di difesa molto banale lei "proietta" tale sensazione, convincendo che siano gli altri a provare tali sentimenti verso di lei. In realta' sono suoi.
Se le fosse possibile le consiglierei di contattare uno psicoterapeuta perche' tale delusione si e' radicata in lei è viene rivissuta in modo inconsapevole riproducendo il danno.
Ci rifletta un po' su! E ci mandi sue notizie.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Gentile Utente,
mi intrometto anche io in questa discussione tutta al femminile.
Allora, intanto complimenti per la Sua delicatezza: ho molto apprezzato il Suo scrivere in punta di penna relativamente al lamentarsi rispetto a chi il lavoro non ce l'ha in questo momento, così come il Suo scusarsi di non essere stata troppo sintetica.
Mi chiedo però se tale atteggiamento rifletta anche un po' il Suo modo di vedere gli altri e le relazioni in generale. Come a dire: scusate se vi disturbo, ma esisto anche io.
La Sua storia è molto bella, seppur malinconica. Se si rilegge noterà alcuni passaggi, che a me hanno fatto venire in mente un po' una moderna Cenerentola.
"Quello che Vi chiedo è di aiutarmi ad uscire da questo ingorgo mentale, che temo possa farmi perdere tanta serenità e qualche treno."
Interessante richiesta: quindi adesso Lei è molto serena, giusto? Altrimenti non avrebbe timore di perdere "tanta serenità".
Ma se è così serena, allora significa che le cose vanno proprio bene così come sono, ovvero, a Lei piace questa Sua vita un po' da Cenerentola, consapevole che, volendo, potrebbe essere una principessa. Ma per ora, sembra Lei abbia deciso di rimanere un po' sulla porta.
Il prezzo da pagare?
Il tempo passa, e questo a volte le fa un po' paura.
Ma guardi: si prenda tutto il tempo necessario e non abbia fretta. E lasci perdere le metafore dei "treni che passano": fanno solo aumentare l'ansia.
mi intrometto anche io in questa discussione tutta al femminile.
Allora, intanto complimenti per la Sua delicatezza: ho molto apprezzato il Suo scrivere in punta di penna relativamente al lamentarsi rispetto a chi il lavoro non ce l'ha in questo momento, così come il Suo scusarsi di non essere stata troppo sintetica.
Mi chiedo però se tale atteggiamento rifletta anche un po' il Suo modo di vedere gli altri e le relazioni in generale. Come a dire: scusate se vi disturbo, ma esisto anche io.
La Sua storia è molto bella, seppur malinconica. Se si rilegge noterà alcuni passaggi, che a me hanno fatto venire in mente un po' una moderna Cenerentola.
"Quello che Vi chiedo è di aiutarmi ad uscire da questo ingorgo mentale, che temo possa farmi perdere tanta serenità e qualche treno."
Interessante richiesta: quindi adesso Lei è molto serena, giusto? Altrimenti non avrebbe timore di perdere "tanta serenità".
Ma se è così serena, allora significa che le cose vanno proprio bene così come sono, ovvero, a Lei piace questa Sua vita un po' da Cenerentola, consapevole che, volendo, potrebbe essere una principessa. Ma per ora, sembra Lei abbia deciso di rimanere un po' sulla porta.
Il prezzo da pagare?
Il tempo passa, e questo a volte le fa un po' paura.
Ma guardi: si prenda tutto il tempo necessario e non abbia fretta. E lasci perdere le metafore dei "treni che passano": fanno solo aumentare l'ansia.
[#5]
Utente
Un ringraziamento corale a tutti Voi! Non immaginavo...
Nello specifico:
DOTT.SSA ABBATE Lei ha centrato perfettamente il punto. Il problema sono io e le mie proiezioni, lo risconosco. Ma sa qual è il fatto? C'è uno scollamento totale tra ciò che sono, appaio e faccio. I miei stessi colleghi affermano che in quell'ambiente non c'entro nulla. "Tu sei di un altro mondo" dicono. Capisce bene quindi che è difficile riconoscermi in ciò che faccio ed accettarlo serenamente. Di Lui penso che sia non tanto superficiale ma materialista, forse, attratto più da ciò che abbaglia che da ciò che illumina. Purtroppo a causa della distanza e del mio blocco non ho elementi fondati per affermare con assoluta certezza alcune sue peculiarità.
DOTT.SSA MUSCARA' FREGONESE Ha ragione su tutti i fronti e mi è piaciuta molto questa sua frase: "facendo come fa, cioè fuggendo dall'autenticità, lo fa sentire in qualche modo rifiutato, temo,e si creano degli equivoci.." Questo è IL MIO DUBBIO, SI SENTE RIFIUTATO??? Devo trovare il coraggio di mettere in pratica le sue parole. GRAZIE
DOTT.SSA ESPOSITO Il discorso sulla proiezione è calzantissimo nel mio caso. Devo lavorare molto su me stessa per me stessa!
DOTTOR BULLA La Ringrazio per le considerazioni che ha fatto. Purtroppo la "tanta serenità" di cui sopra, si riferiva a quella presunta che potrei perdermi. Ora sono tutto fuorché serena...Ha ragione però quando scrive del mio essere una da dietro le quinte... Mi ci riconosco!
E' confortante l'ultima considerazione sui treni e l'ansia...
Ci penserò!
Nello specifico:
DOTT.SSA ABBATE Lei ha centrato perfettamente il punto. Il problema sono io e le mie proiezioni, lo risconosco. Ma sa qual è il fatto? C'è uno scollamento totale tra ciò che sono, appaio e faccio. I miei stessi colleghi affermano che in quell'ambiente non c'entro nulla. "Tu sei di un altro mondo" dicono. Capisce bene quindi che è difficile riconoscermi in ciò che faccio ed accettarlo serenamente. Di Lui penso che sia non tanto superficiale ma materialista, forse, attratto più da ciò che abbaglia che da ciò che illumina. Purtroppo a causa della distanza e del mio blocco non ho elementi fondati per affermare con assoluta certezza alcune sue peculiarità.
DOTT.SSA MUSCARA' FREGONESE Ha ragione su tutti i fronti e mi è piaciuta molto questa sua frase: "facendo come fa, cioè fuggendo dall'autenticità, lo fa sentire in qualche modo rifiutato, temo,e si creano degli equivoci.." Questo è IL MIO DUBBIO, SI SENTE RIFIUTATO??? Devo trovare il coraggio di mettere in pratica le sue parole. GRAZIE
DOTT.SSA ESPOSITO Il discorso sulla proiezione è calzantissimo nel mio caso. Devo lavorare molto su me stessa per me stessa!
DOTTOR BULLA La Ringrazio per le considerazioni che ha fatto. Purtroppo la "tanta serenità" di cui sopra, si riferiva a quella presunta che potrei perdermi. Ora sono tutto fuorché serena...Ha ragione però quando scrive del mio essere una da dietro le quinte... Mi ci riconosco!
E' confortante l'ultima considerazione sui treni e l'ansia...
Ci penserò!
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza,
mi fa piacere che le nostre considerazioni le siano state utili.
Certamente vivere in un ambiente di lavoro molto distante dal proprio modo di essere suscita gli stati d'animo di cui parla.
Concordo con la dott.ssa Esposito. Potrebbe contattare uno psicoterapeuta. Potrebbe in tal modo lavorare sull'accettazione della condizione in cui vive oppure sull'attivazione di un percorso personale mirato al cambiamento della sua situazione.
Un caro saluto.
mi fa piacere che le nostre considerazioni le siano state utili.
Certamente vivere in un ambiente di lavoro molto distante dal proprio modo di essere suscita gli stati d'animo di cui parla.
Concordo con la dott.ssa Esposito. Potrebbe contattare uno psicoterapeuta. Potrebbe in tal modo lavorare sull'accettazione della condizione in cui vive oppure sull'attivazione di un percorso personale mirato al cambiamento della sua situazione.
Un caro saluto.
[#7]
Cara ragazza le allego una lettura dalla quale può trarre sicuramente qualche spunto di riflessione utile.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4181-il-permesso-di-esserci.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4181-il-permesso-di-esserci.html
Cordialmente Dr.ssa Silvia Rotondi
www.silviarotondi.it
338-26 72 692
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.4k visite dal 17/12/2013.
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