Senso di inadeguatezza
Salve ho 39 anni, mi capita un pò da sempre a seconda dei periodi, ma ultimamente un pò troppo spesso e di continuo.
Ho come la sensazione, quando sono in mezzo agli altri, ovviamente che conosco, di sentirmi un' intrusa, non voluta,snobbata.
Un mancato saluto, un sorriso non perfettamente corrisposto, passare vicino a persone che un giorno ti salutano e un altro no, a seconda di chi hanno intorno a loro, Tutto questo mi fa stare male, comincio a guardarmi in giro mi sento a disagio, fuori posto. Se mi fanno una domanda, dopo aver dato la risposta comincio a farmi un sacco di domande: perchè mi ha fatto questa domanda?
Avrò risposto bene? Avrò lasciato intendere qual'cosa di sbagliato?
Poi rifaccio una strada già fatta per avare conferme positive sui dubbi che ho, cercando uno sguardo o un saluto che mi aiuti.
Ci stò veramente male, perchè mi sento in colpa e non sò di cosa, tanto che alla fine quache cosa trovo, e mi sento come il cuore in gola, innervosita, me la prendo con chi mi stà vicino, non riesco a trovare una soluzione e ho voglia di piangere.
Ho due bambine e ho paura che se ho un modo di fare che non piace, poi in futuro ne risentiranno anche loro, ho come la sensazione di essere entrata in un labirinto dal quale non riesco ad uscire, in un incubo dal quale non riesco a svegliarmi, dove ci sono delle persone che sogghignano facendomi sentire ridicola, ho come la sensazione che mi manchi il fiato, di non riuscire a respirare.
Vorrei non dover mai uscire di casa, eppure sono una persona impegnata nella parrocchia, se mi chiedono un aiuto per qualche cosa non dico mai di no, con difficoltà dico agli altri ciò che penso per non offenderli, tenendomi tutto dentro e subendo in silenzio ciò che non mi piace e quando supero il limite di sopportazione e mi lamento per quache cosa, tutto il mio malessere raggiunge livelli massimi, quasi di paranoia, tanto che non riesco neanche a dormire, pensando di aver disturbato con la mia lamentela un equilibrio altrui vivo con la paura di essere anzichè capita mal giudicata ed esclusa. Vi prego aiutatami....
Ho come la sensazione, quando sono in mezzo agli altri, ovviamente che conosco, di sentirmi un' intrusa, non voluta,snobbata.
Un mancato saluto, un sorriso non perfettamente corrisposto, passare vicino a persone che un giorno ti salutano e un altro no, a seconda di chi hanno intorno a loro, Tutto questo mi fa stare male, comincio a guardarmi in giro mi sento a disagio, fuori posto. Se mi fanno una domanda, dopo aver dato la risposta comincio a farmi un sacco di domande: perchè mi ha fatto questa domanda?
Avrò risposto bene? Avrò lasciato intendere qual'cosa di sbagliato?
Poi rifaccio una strada già fatta per avare conferme positive sui dubbi che ho, cercando uno sguardo o un saluto che mi aiuti.
Ci stò veramente male, perchè mi sento in colpa e non sò di cosa, tanto che alla fine quache cosa trovo, e mi sento come il cuore in gola, innervosita, me la prendo con chi mi stà vicino, non riesco a trovare una soluzione e ho voglia di piangere.
Ho due bambine e ho paura che se ho un modo di fare che non piace, poi in futuro ne risentiranno anche loro, ho come la sensazione di essere entrata in un labirinto dal quale non riesco ad uscire, in un incubo dal quale non riesco a svegliarmi, dove ci sono delle persone che sogghignano facendomi sentire ridicola, ho come la sensazione che mi manchi il fiato, di non riuscire a respirare.
Vorrei non dover mai uscire di casa, eppure sono una persona impegnata nella parrocchia, se mi chiedono un aiuto per qualche cosa non dico mai di no, con difficoltà dico agli altri ciò che penso per non offenderli, tenendomi tutto dentro e subendo in silenzio ciò che non mi piace e quando supero il limite di sopportazione e mi lamento per quache cosa, tutto il mio malessere raggiunge livelli massimi, quasi di paranoia, tanto che non riesco neanche a dormire, pensando di aver disturbato con la mia lamentela un equilibrio altrui vivo con la paura di essere anzichè capita mal giudicata ed esclusa. Vi prego aiutatami....
[#1]
Cara signora,
Io ridimensionerei un po' la cosa. Lei e' una persona sensibile, che si preoccupa forse troppo degli altri. E in un mondo pieno di indifferenza questo puo' crearle destabilizzazione.
Spesso l'unico parametro "socialmente condiviso" e' l'interesse, l'interesse materiale o personale, comunque concreto e tangibile.
Se lei e' abituata a inquadrare la sua modlita' di relazionarsi agli altri in un ambito altruistico e/o formato da principi cristiani puo' non trovare risposte adeguate.
Se tuttavia questa sua sensibilita' la portasse davvero ad una sofferenza difficile da gestire forse dovrebbe chiedere un consulto personalizzato per elaborare il suo vissuto e confrontarlo con una "norma" qualitativamente peggiore ma piu' condivisibile.
Sarebbe disposta a farlo? Pensa potrebbe intressarle?
Io ridimensionerei un po' la cosa. Lei e' una persona sensibile, che si preoccupa forse troppo degli altri. E in un mondo pieno di indifferenza questo puo' crearle destabilizzazione.
Spesso l'unico parametro "socialmente condiviso" e' l'interesse, l'interesse materiale o personale, comunque concreto e tangibile.
Se lei e' abituata a inquadrare la sua modlita' di relazionarsi agli altri in un ambito altruistico e/o formato da principi cristiani puo' non trovare risposte adeguate.
Se tuttavia questa sua sensibilita' la portasse davvero ad una sofferenza difficile da gestire forse dovrebbe chiedere un consulto personalizzato per elaborare il suo vissuto e confrontarlo con una "norma" qualitativamente peggiore ma piu' condivisibile.
Sarebbe disposta a farlo? Pensa potrebbe intressarle?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile signora,
da una parte la situazione che descrive potrebbe tradire un po' d'ansia perchè Lei tende ad un controllo eccessivo sulle cose e quindi al rimuginio.
Dall'altra però potrebbe trattarsi di una mancanza di abilità sociali quali l'assertività, che Le permetterebbe di relazionarsi in maniera più disinvolta e serena con gli altri.
Per poterne venire a capo, però, è necessaria una valutazione presso uno psicologo psicoterapeuta.
Intanto legga per approfondimenti questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Cordiali saluti,
da una parte la situazione che descrive potrebbe tradire un po' d'ansia perchè Lei tende ad un controllo eccessivo sulle cose e quindi al rimuginio.
Dall'altra però potrebbe trattarsi di una mancanza di abilità sociali quali l'assertività, che Le permetterebbe di relazionarsi in maniera più disinvolta e serena con gli altri.
Per poterne venire a capo, però, è necessaria una valutazione presso uno psicologo psicoterapeuta.
Intanto legga per approfondimenti questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Utente,
probabilmente la sua situazione merita un'intervento psicologico che le possa permettere di lavorare sulle sue insicurezze, la bassa stima di se e l'immagine corporea.
Ricordo il suo consulto di gennaio.
Mi sembra però che le sue difficoltà siano sempre le stesse e credo sia opportuno cercare di affrontarle in altro modo, magari con un intervento psicoterapico.
probabilmente la sua situazione merita un'intervento psicologico che le possa permettere di lavorare sulle sue insicurezze, la bassa stima di se e l'immagine corporea.
Ricordo il suo consulto di gennaio.
Mi sembra però che le sue difficoltà siano sempre le stesse e credo sia opportuno cercare di affrontarle in altro modo, magari con un intervento psicoterapico.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 15/12/2013.
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