Ho capito me stesso ma devo capire la persona che amo

Gentili medici,
È passato qualche anno da quando vi scrissi l'ultima volta riguardo alla mia paura di essere omosessuale e molte cose sono cambiate. Ho capito per esempio di essere effettivamente gay o quanto meno bisessuale e con grande felicità vi dico che ho pienamente accettato la mia identità e sono felice di quello che sono, non ho alcuna forma di ansia o problema con me stesso. I problemi sono altri. Mi sono trasferito a vivere in una grande città per cercare me stesso da tre mesi e mi sono innamorato di un uomo che ha circa trent'anni e lavora nella palestra in cui ho iniziato ad andare. Diciamo che è il primo uomo di cui mi innamoro e vi dico che sono certo di esser di innamorato perché lo sento ed è innegabile per me. Da subito ho notato un interesse di questa persona verso di me, fin dal primo giorno, un interesse fatto di sguardi insistenti, di tentativi di instaurare un dialogo e di complicità che è cresciuta in breve tempo. Il fatto è che questa persona credo stenti ancora a vivere se stessa. Quando infatti ho detto a questo ragazzo di essere innamorato di lui, questi si è subito tirato indietro dicendomi che non cerca una storia e che sta bene da solo. Io ho capito però che c'è dell'altro. Lui ha molta paura di essere scoperto nell'ambiente in cui lavora tanto è vero che me lo ha subito descritto come ambiente omofobo. Credo sinceramente che si sia imposto per tutta la sua vita di non avere storie per evitare sul nascere ogni problema. Di persona però, nonostante i tentativi di resistenza, continua ad esserci anche da parte sua un'attrazione. Ho come la sensazione che avesse il desiderio e la voglia di abbandonarsi a me ma c'è questa sua paura che lo frena e lo blocca. Accettare di approfondire la mia conoscenza significherebbe per lui mettere in discussione se stesso, le sue certezze, la sua vita, il nido sicuro che si è costruito negli anni e dover affrontare le se paure. Io vi chiedo dunque: come posso fare per aiutare questa persona? Non riesco ad accettare che una persona come lui sprechi la sua vita in questo modo. Cosa posso fare per aiutarlo a superare questa situazione? Dato che sono davvero innamorato non ho potuto fare a meno di scrivergli una lunga lettera dove gli parlo di ciò che provo per lui e cerco in qualche modo di farlo riflettere, di fargli capire che voler frequentare una persona e lasciarsi amare non vuol de dover subito dichiararsi apertamente o comportarsi da fidanzato. Io sono disposto a stare accanto a lui a qualunque condizione anche senza esternare pubblicamene il nostro rapporto, cioè credo che ogni coppia debba trovare il suo equilibrio. Ho paura però che questa lettera possa allontanarlo da me come reazione di repulsione a qualcosa con cui lui non vuole fare i conti. Come posso aiutarlo? Ci conosciamo solo da tre mesi e non so fino a che punto possa permettermi di consigliargli di rivolgersi ad uno psicologo. Vorrei fare le cose con tatto, conducendolo a migliorare la sua via. Grazie di cuore.
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Dr. Michele Spalletti Psicoterapeuta, Psicologo 210 6
G.le utente, nel rispetto dell'amore che prova verso la persona che ci ha descritto le domando se lei è effetivamente convinto che anche lui sia omosessuale o meno. Tale domanda è legittima per evitare che le sue richieste da appelli si trasformino in forzature nei suoi confronti con l possibile esito di creare tra di voi un'irreparabile frattura.
Con tutto il rispetto mi sembra, infatti, che il suo atteggiamento nei suoi riguardi sia un pò "persecutorio", solo negli intenti e non nei fatti.
Le dico questo, consapevole di quanto per lei possa essere importante questa persona.

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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Utente
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Gentile dottore,
Sì, lui è omosessuale. Me lo ha confidato lui stesso aggiungendo subito dopo che lui è dichiarato solo in famiglia e con amici e che non va certo a dirlo in giro, oltre che il mondo è un posto molto omofobo.
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Utente
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Aggiungo anche che tutto è partito grazie a lui. È stato lui a creare complicità con sguardi prima e con dialoghi poi. Dopo due settimane mi ha anche chiesto di uscire un pomeriggio con lui. È come se volesse avvicinarsi masi impone di non farlo. Questa è la mia sensazione.
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Dr. Michele Spalletti Psicoterapeuta, Psicologo 210 6
G.le utente, grazie mille per le specificazioni che chiariscono il quadro in cui si trova a dover "combattere" per avvicinare una persona che sembra temere il giudizio altrui sulla propria identità sessuale.
Innanzitutto, spero che anche lui provi i suoi stessi sentimenti nei suoi confronti, oltre al mero ammiccamento.
Se così fosse, rimarrebbe aperta la sola pista del timore di farsi vedere in pubblico con lei ed in tal caso il problema sarebbe articolato e di non semplice soluzione, in quanto riguarderebbe un'altra persona e non lei.
Mi fa specie che si sia aperto in famiglia e con amici ma continui ad aver paura di farsi vedere in giro con un uomo. Credo che abbia superato il più. Non crede?
Che il mondo sia omofobo, purtroppo, è vero ma come mai la persona a cui è interessato teme così tanto l'omofobia?
Nella fattispecie cosa lo angustia di più: gli sguardi di disapprovazione, i giudizi, la paura di perdere qualcosa, l'esclusione o cos'altro?
Le faccio queste domande perchè credo che, come lei stesso ha riferito, solo comprendendo cosa lo rende così timoroso dell'omofobia si possa trovare una soluzione praticabile.
Purtroppo non si può cambiare il mondo affetto da omofobia ma si può essere più consapevoli della paura e dell'angosica che lo sgurdo dell'altro producono in chi è solo apparentemente "diverso".
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Utente
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Gentile dottore,
Io non posso avere la certezza che lui ricambi i miei sentimenti per posso dire, per via di varie cose che sono accadute, che potrebbe essere interessato a me. In ogni caso, al di là di ciò che io è lui proviamo, davvero vorrei aiutarlo ad uscire da questa situazione. La sua paura è ne lavorando in una palestra, si possa trovare ad avere dei problemi. La palestra non è una realtà facile, è piena di machismo. Se lui si è costruita un'immagine, un ruolo, una maschera, vi è anche la difficoltà dover sconvolgere tutto. È vero che fatto il coming out con famiglia e amici più stretti è un grande passo ma è anche doloroso. Dichiarassi pubblicamente significherebbe dover ripetere quale coming out ogni volta con colleghi, clienti e via dicendo .. In merito alla lettera che vorrei cosa pensa? C'è il rischio che si allontano da me anche come amico? In fin dei conti in essa dico cose molto belle su diluì, cose che lo valorizzano e vogliono dargli speranza e aprire nuove prospettive sul modo idi edere le cose....