Dissociazione perenne
Buongiorno a tutti,
mi chiamo Renato, ho 22 anni e ho già raccontato qui la mia storia e la mia lotta che sto portando avanti contro l'ansia da luglio di quest'anno. Da quasi due mesi, soffro di dissociazione/derealizzazione, comparsa qualche giorno prima di intraprendere la psicoterapia, terapia che oggi è arrivata al decimo incontro.
Ho deciso di scrivere perché la dissociazione, per me, è diventata ormai insostenibile.
Una volta apparsa, dopo aver guardato un po' in internet, mi è stata diagnosticata dal mio medico di base, il quale ha detto che è sempre frutto dell'ansia, rassicurandomi però del suo ruolo passeggero.
Sono passati due mesi e la cosa è addirittura peggiorata: mi sento sempre più estraneo alla vita e faccio sempre più fatica a spiegare i miei sintomi. Guidare è semplicemente assurdo, non ti senti presente mai al 100% e le emozioni sembrano totalmente rallentate. Mi sento stanco, faccio fatica a concentrarmi e mi sembra di non ricordare bene le cose. Ho provato a concentrarmi su quello che sto facendo, ma nulla.
La cosa è stata detta più e più volte alla psicoterapeuta, della quale ho estrema fiducia, la quale mi ha detto che eliminando l'ansia questa orribile sensazione se ne andrà. Ma non riesco più a sopportare e devo convivere con questa sensazione tutto il giorno, con rari momenti in cui si "calma", senza mai lasciarmi.
Inoltre a una prima fase in cui mi sentito angosciato e preoccupato per questa dissociazione sono passato quasi a una di rassegnazione alla nuova condizione: mi sembra di vivere per inerzia, di non percepire più nulla come è in realtà, che ormai tutto abbia perso di senso.
Con la psicoterapia sto scoprendo nuove cose ad ogni incontro e mi sento molto collaborativo, ma non vedo risultati, anzi un acutizzarsi della cosa.
Capisco che dieci incontri sono davvero pochi ma come faccio a sopportare ancora? Vi chiedo qualche consiglio per capire se almeno la direzione è giusta.
Grazie a chi mi risponderà
Renato
p.s. qui ho raccontato della mia ansia https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/380272-disturbo-d-ansia-soffro-di-derealizzazione.html
mi chiamo Renato, ho 22 anni e ho già raccontato qui la mia storia e la mia lotta che sto portando avanti contro l'ansia da luglio di quest'anno. Da quasi due mesi, soffro di dissociazione/derealizzazione, comparsa qualche giorno prima di intraprendere la psicoterapia, terapia che oggi è arrivata al decimo incontro.
Ho deciso di scrivere perché la dissociazione, per me, è diventata ormai insostenibile.
Una volta apparsa, dopo aver guardato un po' in internet, mi è stata diagnosticata dal mio medico di base, il quale ha detto che è sempre frutto dell'ansia, rassicurandomi però del suo ruolo passeggero.
Sono passati due mesi e la cosa è addirittura peggiorata: mi sento sempre più estraneo alla vita e faccio sempre più fatica a spiegare i miei sintomi. Guidare è semplicemente assurdo, non ti senti presente mai al 100% e le emozioni sembrano totalmente rallentate. Mi sento stanco, faccio fatica a concentrarmi e mi sembra di non ricordare bene le cose. Ho provato a concentrarmi su quello che sto facendo, ma nulla.
La cosa è stata detta più e più volte alla psicoterapeuta, della quale ho estrema fiducia, la quale mi ha detto che eliminando l'ansia questa orribile sensazione se ne andrà. Ma non riesco più a sopportare e devo convivere con questa sensazione tutto il giorno, con rari momenti in cui si "calma", senza mai lasciarmi.
Inoltre a una prima fase in cui mi sentito angosciato e preoccupato per questa dissociazione sono passato quasi a una di rassegnazione alla nuova condizione: mi sembra di vivere per inerzia, di non percepire più nulla come è in realtà, che ormai tutto abbia perso di senso.
Con la psicoterapia sto scoprendo nuove cose ad ogni incontro e mi sento molto collaborativo, ma non vedo risultati, anzi un acutizzarsi della cosa.
Capisco che dieci incontri sono davvero pochi ma come faccio a sopportare ancora? Vi chiedo qualche consiglio per capire se almeno la direzione è giusta.
Grazie a chi mi risponderà
Renato
p.s. qui ho raccontato della mia ansia https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/380272-disturbo-d-ansia-soffro-di-derealizzazione.html
[#1]
G.le utente, da quanto dice, sembrerebbe che in lei stia scemando il sentimento di presenza nei confronti dei vissuti esistenziali, una sorta di scollamento da ciò che le accade, rendendola spettatore anziché protagonista della sua vita e di ciò che fa.
Credo, a mio personale giudizio, che il suo problema vada al di là dell'ansia ma risiseda anche nella possibilità o meno di trovare gratificazioni in ciò che fa o al contrario dall'essere costantemente in uno stato di tensione e di oppressione nei confronti di impegni o persone che la circondano.
Ripeto, la mia è solo una congettura che solo lei può confermare o meno con i dati a sua disposizione.
per quanto riguarda la psicoterapia, posso rassicurarla sul fatto che qualsiasi processo di cambiamento porta con sé un pò d'angoscia e di smarrimento che tuttavia, con il tempo, ripaga i sacrifici profusi
Credo, a mio personale giudizio, che il suo problema vada al di là dell'ansia ma risiseda anche nella possibilità o meno di trovare gratificazioni in ciò che fa o al contrario dall'essere costantemente in uno stato di tensione e di oppressione nei confronti di impegni o persone che la circondano.
Ripeto, la mia è solo una congettura che solo lei può confermare o meno con i dati a sua disposizione.
per quanto riguarda la psicoterapia, posso rassicurarla sul fatto che qualsiasi processo di cambiamento porta con sé un pò d'angoscia e di smarrimento che tuttavia, con il tempo, ripaga i sacrifici profusi
Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta
[#2]
Gentile Utente,
concordo con le preziose indicazioni del Collega che scrive poco sopra.
>>Con la psicoterapia sto scoprendo nuove cose ad ogni incontro e mi sento molto collaborativo, ma non vedo risultati, anzi un acutizzarsi della cosa.<<
talvolta può succedere che una maggiore consapevolezza di se può portare ad un'incremento degli stati ansiosi, cerchi di affidarsi alla Collega senza cercare altre conferme.
>>Capisco che dieci incontri sono davvero pochi ma come faccio a sopportare ancora? Vi chiedo qualche consiglio per capire se almeno la direzione è giusta.<<
se il suo stato d'ansia è così invalidante, potrebbe essere utile fare una consulenza psichiatrica utile da affiancare alla psicoterapia. Questo le permetterebbe di abbassare i livelli d'ansia e continuare il trattamento in maniera più adeguata.
concordo con le preziose indicazioni del Collega che scrive poco sopra.
>>Con la psicoterapia sto scoprendo nuove cose ad ogni incontro e mi sento molto collaborativo, ma non vedo risultati, anzi un acutizzarsi della cosa.<<
talvolta può succedere che una maggiore consapevolezza di se può portare ad un'incremento degli stati ansiosi, cerchi di affidarsi alla Collega senza cercare altre conferme.
>>Capisco che dieci incontri sono davvero pochi ma come faccio a sopportare ancora? Vi chiedo qualche consiglio per capire se almeno la direzione è giusta.<<
se il suo stato d'ansia è così invalidante, potrebbe essere utile fare una consulenza psichiatrica utile da affiancare alla psicoterapia. Questo le permetterebbe di abbassare i livelli d'ansia e continuare il trattamento in maniera più adeguata.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
Utente
Grazie Dottori,
come ho detto stiamo scoprendo piano piano nuovi lati di me e correzioni da mettere in atto nella mia vita, punti da cui l'ansia si è generata. Da questo punto di vista sono molto contento del percorso che sto affrontando anche se, ovviamente, comporta dell'instabilità, del dolore, dell'incredulità. Ma ho iniziato questo percorso conscio di ciò e convinto che fosse giunto il momento di affrontarlo.
Il problema, per me ora, è proprio la dissociazione: è limitante, e sembra ostacolare me e il percorso intrapreso. Questo stato mi ha portato a chiedere un consiglio e avevo pensato che i farmaci potessero essere un valido aiuto. Ma essi combattono la dissociazione o no? Posso chiedere al mio medico di base (che è anche psicoterapeuta) o per forza a uno psichiatra? Non dovrebbe essere la dottoressa che mi segue a propormeli?
come ho detto stiamo scoprendo piano piano nuovi lati di me e correzioni da mettere in atto nella mia vita, punti da cui l'ansia si è generata. Da questo punto di vista sono molto contento del percorso che sto affrontando anche se, ovviamente, comporta dell'instabilità, del dolore, dell'incredulità. Ma ho iniziato questo percorso conscio di ciò e convinto che fosse giunto il momento di affrontarlo.
Il problema, per me ora, è proprio la dissociazione: è limitante, e sembra ostacolare me e il percorso intrapreso. Questo stato mi ha portato a chiedere un consiglio e avevo pensato che i farmaci potessero essere un valido aiuto. Ma essi combattono la dissociazione o no? Posso chiedere al mio medico di base (che è anche psicoterapeuta) o per forza a uno psichiatra? Non dovrebbe essere la dottoressa che mi segue a propormeli?
[#4]
Gentile Utente,
>> Ma essi combattono la dissociazione o no?<<
aiutano ad abbassare il suo stato d'ansia e di conseguenza anche gli aspetti dissociativi legati ad essa.
Lei va in psicoterapia dal suo medico di base?
>>Non dovrebbe essere la dottoressa che mi segue a propormeli?<<
in genere è così, ne parli con la Collega.
>> Ma essi combattono la dissociazione o no?<<
aiutano ad abbassare il suo stato d'ansia e di conseguenza anche gli aspetti dissociativi legati ad essa.
Lei va in psicoterapia dal suo medico di base?
>>Non dovrebbe essere la dottoressa che mi segue a propormeli?<<
in genere è così, ne parli con la Collega.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.5k visite dal 09/12/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.