Senso di pianto tristezza, voglia di morire
Salve, ho 22 anni e ultimamente sto affrontando un periodo molto difficile. Quando sono per strada, ascolto musica, o semplicemente guardo la gente piango. Ho dentro di me una tristezza tale da non voler più vivere. Spesse volte penso di prendere la mia roba e andare via di casa, altre ho proprio voglia di gettarmi dal balcone e farla finita. La mia famiglia mi fa soffrire molto, mio padre è assente, non comunica quasi con nessuno, trascura i figli e mia madre. Mia madre dal canto suo sfoga la sua rabbia e la sua frustrazione urlando, offendendoci e litigando in continuazione con mio padre. Io sono laureata, cerco lavoro; un lavoro che ahime non c'è e cosi sono costretta a sopirmi le frustrazioni di casa ogni giorno. Mia madre che continua a lamentarsi della nostra situazione economica, di mio padre, del fatto che la sua vita non è come vorrebbe.. ed io che sono qui ad ascoltarla e piangendo in continuazione di nascosto. A questa frustrazione si aggiunge il fatto che il mio ragazzo con il quale sono fidanzata da tanto tempo non trova lavoro, non possiamo pianificare quindi il nostro futuro, nulla..provo dentro me un senso d'impotenza e di inutilità.Questa sensazione mi sta uccidendo giorno dopo giorno. Ho allontanato tutte le mie amiche perchè provo una sorta d'invidia quando le vedo sorridenti e felici. Mi chiedo perchè tutto ciò mi perseguita, mi sento sola, sconfortata con tanta voglia di ricominciare, di lasciare tutto alle spalle e andare via. Vorrei delle persone accanto che si prendessero cura di me, nessuno mi chiede mai come sto.. sono sempre io la crocerossina della famiglia, non ho nessuno a lottare con me, mio fratello è sempre fuori casa, ed io sono sola con i miei problemi. Probabilmente sono io che non so comunicare i miei sentimenti, mi nascondo dietro la facciata della donna forte, riesco a sfogarmi solo con il mio ragazzo che è sempre pronto a tranquillizzarmi, ma sento che questo non mi basta più. Ho paura che la mia sofferenza sfoci in una forte depressione, sto lottando con tutta me stessa perchè questo non accada, mi faccio forza tiro un sospiro e ricomincio un'altra triste giornata. Sembra non esserci un margine di miglioramento, i miei sono cosi concentrati su se stessi che non si accorgono di quanto dolore mi provochino. Sono disperata, ho paura di perdere la mia vitalità, i miei sogni, la mia tranquillità
[#1]
Gentile Utente,
>>Ho paura che la mia sofferenza sfoci in una forte depressione..<<
proprio per evitare questa situazione, anche in riferimento al disagio che prova, sarebbe utile che lei si rivolgesse ad un Collega di persona.
Questa situazione necessita di un approfondimento e un'intervento mirato.
>>Ho paura che la mia sofferenza sfoci in una forte depressione..<<
proprio per evitare questa situazione, anche in riferimento al disagio che prova, sarebbe utile che lei si rivolgesse ad un Collega di persona.
Questa situazione necessita di un approfondimento e un'intervento mirato.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile utente,
mi allineo al consiglio del mio collega, dr Del Signore.
Ritengo importante che si rivolga ad un professionista di persona (psicologo/psicoterapeuta). Se al momento le disponibilità economiche non glielo permettono può chiedere un consulto al Servizio Sanitario Nazionale.
L'assenza di lavoro, problema endemico sul piano nazionale, è particolarmente pesante per i giovani, di fatto "costringendoli" ad un'adolescenza prolungata, in quanto l'autonomia economica si fa sempre più difficile.
Accanto a questa forte fonte di stress, ci sono fattori familiari per lei molto "pesanti". E' da quelli che, in un certo senso, dovrebbe imparare a mettere un confine.
E' vero che sua madre cerca di coinvolgerla ma perché lei si fa coinvolgere?
Perché vuole fare la "crocerossina"?
I ruoli che ci consegnano in famiglia sono molto difficili da riscrivere ma anche questa è crescita.
Le invio due link:
il primo sul rapporto tra stati depressivi e rapporti famigliari
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
il secondo legato agli effetti psicologici della crisi economica:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4152-quando-la-disoccupazione-mette-alle-strette-effetti-psicologici-della-crisi.html
Spero possano essere utili.
Restiamo in ascolto
mi allineo al consiglio del mio collega, dr Del Signore.
Ritengo importante che si rivolga ad un professionista di persona (psicologo/psicoterapeuta). Se al momento le disponibilità economiche non glielo permettono può chiedere un consulto al Servizio Sanitario Nazionale.
L'assenza di lavoro, problema endemico sul piano nazionale, è particolarmente pesante per i giovani, di fatto "costringendoli" ad un'adolescenza prolungata, in quanto l'autonomia economica si fa sempre più difficile.
Accanto a questa forte fonte di stress, ci sono fattori familiari per lei molto "pesanti". E' da quelli che, in un certo senso, dovrebbe imparare a mettere un confine.
E' vero che sua madre cerca di coinvolgerla ma perché lei si fa coinvolgere?
Perché vuole fare la "crocerossina"?
I ruoli che ci consegnano in famiglia sono molto difficili da riscrivere ma anche questa è crescita.
Le invio due link:
il primo sul rapporto tra stati depressivi e rapporti famigliari
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
il secondo legato agli effetti psicologici della crisi economica:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4152-quando-la-disoccupazione-mette-alle-strette-effetti-psicologici-della-crisi.html
Spero possano essere utili.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Utente
Innanzi tutto vi ringrazio della risposta gentili dottori, in risposta alla domanda perchè si fa coinvolgere del dottor Mori, in realtà io ho provato molte volte a non farmi coinvolgere, uscendo, stando fuori di casa ma la situazione non cambia, nel senso che quando sono fuori casa mi sento giù di morale, triste, insoddisfatta della mia vita. E' più forte di me il fatto di voler intervenire per sistemare le cose.. mille volte cerco di rassicurare mia madre ma i miei tentativi sono vani.. dopo un paio di giorni tranquilli riprendiamo la solita storia. La cosa che mi fa più male è il fatto che si lamenta in continuazione dice di essere delusa da tutto, quindi anche dai suoi figli.. mi sento come fallita, vuota..io sono una ragazza semplice, ho sempre imparato a non chiedere niente, ad accontentarmi.. ho sempre fatto da paciere sin da piccolina.. (ricordo ancora le liti violente tra i miei quando avevo 6-7 anni).. è come se adesso vorrei un riconoscimento, vorrei che mi stessero vicini in un momento difficile ed invece tutto mi rema contro.
Pensate che se vada via di casa, cercando lavoro magari all'estero possa riuscire a superare questa cosa prendendo le distanze da questo problema che mi divora giorno dopo giorno? Grazie ancora
Pensate che se vada via di casa, cercando lavoro magari all'estero possa riuscire a superare questa cosa prendendo le distanze da questo problema che mi divora giorno dopo giorno? Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.9k visite dal 08/12/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?