Ipocondria o cosa?

Gentili dottori, ho 31 anni e da tempo con un ritmo sempre crescente inizio ad avvertire uno stato di ansia che non riesco a controllare. Se sto guidando e devo affrontare un viaggio inizio ad avvertire il battito aumentare e sento necessità di fuggire da quella situazione, se faccio una salita o delle scale mi fermo ed inizio ad avvertire agitazione e timore che accada qualcosa, gradualmente mi sto limitando sempre in più cose rimanendo sempre di più a casa... quando scatta l'ansia in qualsiasi contesto mi trovi la mia preoccupazione è legata all'agitazione, il cuore che batte troppo forte, paura di non riuscire a proseguire e quindi chiedere aiuto o fermarmi. In passato pensavo spesso di avere malattie gravi, ma ora questa condizione è quasi invalidante. Se mi propongono un viaggio io penso già che potrei stare male, e cerco di evitare. Il tutto collegato al mio stato di salute ecco perchè chiedo se si tratta di ipocondria e come potrei eventualmente intervenire. Grazie per la gentile attenzione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Intanto evitare di fare ciò che La mette a disagio è il miglior modo per alimentare il problema.
Ma da qui non possiamo aiutarLa, perchè deve rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione accurata ed una eventuale terapia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
Grazie Gentile Dott.ssa,
in ogni caso sono da 6 sedute in cura con una psicoterapeuta, incentrando il tutto su un training per innalzare l'autostima, ma la mia richiesta si focalizza sull'eventualità che ci sia ipocondria o meno... Immagino che dietro un forum sia impossibile esprimersi.
Distinti Saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se la preoccupazione più forte è quella di trovarsi in situazioni ordinarie, ma percepite come pericolose, il suo potrebbe essere un problema di agorafobia più che di ipocondria. Sempre di ansia si tratterebbe, anche se l'ipocondria può essere classificata come disturbo somatoforme.

In ogni caso non è sapere l'etichetta diagnostica ciò che può aiutarla.

Dovrebbe invece rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta, per una valutazione e un eventuale percorso di cura.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
Grazie Dr Santonocito,
nell'eventualità che si trattasse di agorafobia il percorso (secondo il suo punto di vista) è differenziato rispetto a quello per l'ansia generalizzata? O meglio per questo disturbo si interviene in modo unico e mirato?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Dipende dall'approccio. In TBS, ad esempio, sono considerati quadri diversi e quindi trattati in modo differenziato. Ma è anche vero che l'ansia può mutare forma nel tempo e in tal caso è necessario adattare l'intervento. Sempre da un punto di vista TBS, la specificità d'intervento è privilegiata.
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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
Grazie Dottore,
io sto seguendo una terapia basata sullo Stop del pensiero negativo, e sulla crescita dell'autostima, quindi delle capacità positive, sano ego, diritti affermativi... ma non ritengo ci siano risultati sorprendenti anzi,,, Io non so se questo intervento rientra nella cosi detta TBS... Grazie...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Infatti il cosiddetto pensiero positivo è sopravvalutato, quando non è controproducente:

http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=378

http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=272

Comunque, che terapia sarebbe? Intendo dire approccio teorico, frequenza delle sedute, da quanto tempo la segue ecc.

Non è per caso una terapia che si è auto-prescritto lei?
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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
E' di 8 sedute in un CSM, sono alla sesta seduta, e la dottoressa ha basato il tutto sul concetto di pensiero-emozioni-azione quindi cambiare il pensiero alla base, Mi ha fatto trovare 10 capacità positive e utilizzarle quando ci sono questi cosi detti attacchi di panico.... non so se mi sono spiegato bene....
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se non sta ottenendo risultati apprezzabili dalla terapia, dovrebbe parlarne con la dottoressa.

In TBS comunque il trattamento per le fobie si basa sul prendere contatto gradualmente con ciò che fa paura, fino a renderlo innocuo. È una variante della desensibilizzazione di derivazione comportamentale.

Legga i link che le ho fornito, capirà perché il pensiero positivo può invece risultare controproducente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

se non trova risultati, deve parlarne col curante.
Intanto dovrebbe anche mettere a fuoco quali tipi di risultati si aspetta, perchè potrebbero non coincidere con gli obiettivi e quindi le Sue aspettative potrebbero essere diverse.
Inoltre sono un po' perplessa sul fatto di fare solo 8 sedute, perchè non credo sia una psicoterapia, ma solo una consultazione psicologica.
La terapia dura infatti quanto serve: chiaramente il minor tempo possibile per curare la patologia.

Potrebbe però chiedere al curante quale tipo di lavoro state portando avanti insieme e quali obiettivi vi siete dati.

Cordiali saluti,
[#11]
Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
La mia perplessità si focalizza sul fatto che la psicoterapia che seguo non è altro che un training che tante persone con bassa autostima fanno, quando invece bisognerebbe centrare il problema vero e proprio ed agire in modo mirato ed unico. Quello che mi aspetto penso sia poter agire in queste situazioni che invece mi limitano in modo che il pensiero nemmeno le tenga in considerazione, piuttosto che invece trovare le tecniche per come fronteggiare i diversi episodi... se si dovesse trattare di agorafobia penso che bisognerebbe trattarla in maniera mirata a prescindere dalle diverse correnti di pensiero...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sono d'accordo, ma non possiamo essere noi a dire alla sua dottoressa: "Ehi, deve cambiare strada, con questo signore". È una scelta che deve fare eventualmente lei, dopo averle parlato francamente e rifatto il punto sugli obiettivi che avreste dovuto darvi fin dall'inizio.

Se il trattamento che sta ricevendo non la soddisfa, ha tutto il diritto di cambiarlo.
[#13]
Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
Gentile Dottore la ringrazio,
la TBS è un approccio che vorrei affrontare anche se non saprei a chi rivolgermi, mi ha fatto riflettere sul fatto che bisogna affrontare le paure e lentamente desensibilizzarle, piuttosto che trovare i trucchi per aggirarle. Se mi può dare qualche indicazione o dritta la ringrazio anticipatamente. Purtroppo siamo distanti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

per trattare in maniera più diretta e aggressiva il Suo problema, potrebbe cercare o su questo sito gli iscritti nella Sua zona, oppure su www.aiamc.it

Un cordiale saluto,
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
"Dritte" o "consigli" pratici a distanza sono fuori discussione. La psicoterapia si fa di persona. A distanza si corre il rischio di dare indicazioni inappropriate e non è neanche possibile valutarne l'esito con precisione. Deve perciò rivolgersi a un terapeuta di persona.
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