Diagnosi dubbia.

Buonasera, vi scrivo perché ho qualche dubbio per quanto riguarda il dialogo che ho fatto recentemente con la mia psicologa. Da sempre, convivo con ossessioni e rituali, ma lei sostiene che io non abbia il disturbo ossessivo compulsivo - ha anche detto che non è importante partire dall''etichetta, per curare, ma che bisognerebbe agire in base alla propria sofferenza -, comunque sia, una diagnosi non me l''ha fatta. Ha solo detto che, secondo lei, non ho il doc.

A me sembra strano, vorrei chiedere una vostra opinione.
- Ebbi la prima ossessione importante all''età di 8 anni, ero convinta che sarei morta e sono entrata in depressione per questo, sebbene i miei non mi abbiano portata da nessuno psicologo.
- Paura di essere omosessuale;
- Paura di non amare il mio ragazzo/ di non essere amata;
- Quando ero piccola, mettevo il pigiama al contrario per paura di vomitare (soffro di emetofobia);
- Ogni tanto, prendevo un coltello e lo schiacciavo sulla pancia, per provare a me stessa che non mi sarei fatta del male. Lo stesso si verificava quando mi dondolavo sulla ringhiera del balcone;
- Ancora adesso, mi sento schiava della mia testa. Mentre cammino, la mente mi dice di chiudere gli occhi e contare fino a dieci, o anche mentre scio, il che si rivela abbastanza pericoloso;
- Soffro di masturbazione compulsiva;
- Rubo in modo compulsivo, quando si presenta l''occasione;
- Metto in atto determinati rituali per bloccare pensieri osceni, o assillanti;
- Devo vedere la maggior parte degli oggetti in posizione simmetrica;
- Devo dormire in una determinata condizione, altrimenti non riesco;
- Prego più e più volte al giorno, quando le ossessioni peggiori mi limitano, per paura che si avverino.
- Tendo a toccare poco ciò che è fuori casa.

Non lo so, vorrei tanto che mi diceste voi. La mia psicologa non conosce alcuni dettagli che qui ho scritto, ma mi sembra abbastanza ovvio che ci sia qualcosa che non va.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

se il curante ha ritenuto che Lei non abbia il DOC, non vedo perchè non fidarsi di quanto dice. E condivido anche il fatto che non è tanto necessario avere una etichetta, quanto lavorare in terapia per stare bene.

Come mai non ha detto tutto alla psicologa? Come si trova con questa dottoressa?

Sta facendo una psicoterapia? Di che tipo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Il suo cercare online ed il diffidare della diagnosi ricevuta potrebbe fare parte del suo disturbo....
Si fidi ed affidi della sua terapeuta, il sapere come si chiama la sua problematica non l' aiuta a guarire.....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

data la pervasività del suo disturbo, potrebbe essere utile chiedere una valutazione psichiatrica, da affiancare eventualmente al trattamento che sta facendo. In questi casi i trattamenti integrati (psicoterapia e psicofarmaci) sono più efficaci.

Le etichette diagnostiche servono più ai clinici che ai pazienti e spesso quando le cercano i paziente assomigliano a dei meccanismi di difesa che talvolta non permettono un'adeguata alleanza terapeutica, motivo per cui, probabilmente, ha tralasciato di raccontare "alcuni dettagli" alla Collega.

Quello che conta è l'intervento basato sulla valutazione della sua personalità in toto.

Come mai pensa che ci sia qualcosa che non va?




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie per le risposte immediate. Sono d'accordo sul fatto che fra paziente e terapeuta debba esserci un certo livello di fiducia, altrimenti non funziona niente, ma che cos'ho, se non questo?

Non sto facendo nessuna terapia in particolare, credo che la mia psicologa sia psicanalista. Ha detto che non si sente di darmi una scadenza e che preferisce vedere come vanno le cose, poco per volta.

Sono d'accordo anche sul fatto che ragionare in base ad un'etichetta non abbia alcun senso e sia controproducente, ma, nel mio caso, non avere il disturbo ossessivo compulsivo vorrebbe dire innanzitutto distruggere un quadro ben preciso che mi sono costruita nel corso di questi ultimi mesi, in secondo luogo prendere atto del fatto che quello che mi tiene compagnia per gran parte della mia vita non sia un funzionamento ossessivo, ma qualcosa di reale.

Insomma, da quello che vi ho scritto, potete confermare che ho delle ossessioni e delle compulsioni? Io credo di sì, poi non ho studiato psicologia, o psichiatria, quindi vorrei evitare di farmi auto diagnosi, ma credo proprio che sia così, perché lo sento. Se si hanno le ossessioni e le compulsioni, perché non si ha il doc? Alla fine, di quello si tratta, il disturbo ossessivo compulsivo non è altro che un nome convenzionale.

Non riesco proprio a capire, davvero, sono molto confusa. Mi trovo abbastanza bene, con questa psicologa, ma ho paura di sbagliare, temo che faccia solo peggio, perché leggo dappertutto che la cosa migliore sarebbe fare psicoterapia, ma io non faccio altro che dare un significato a qualunque cosa mi succeda, magari legato alla mia infanzia, o ai problemi inerenti al nucleo familiare.
Non ho mai fatto esercizi mirati per gestire le ossessioni e l'ansia, la mia psicologa cerca i significati.

Non le ho detto tutto, perché temo che la sua opinione non cambi e per me è vergognoso dire che soffro di masturbazione compulsiva - anche qui, dipende, ogni tanto lo è, ogni tanto sembra quasi una dipendenza -, o che rubo senza controllo. Dovrò farlo, se voglio essere creduta fino in fondo.

Per quanto riguarda la visita dallo psichiatra, a me piacerebbe, peccato che i miei non me lo permettano, perché mi fanno già quasi pesare il fatto che vada due volte a settimana da una psicologa, ci manca solo andare da un altro medico.
Dovrò aspettare di pagare con i miei soldi, per permettermi visite ulteriori.

Vi ringrazio ancora.
[#5]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>ma, nel mio caso, non avere il disturbo ossessivo compulsivo vorrebbe dire innanzitutto distruggere un quadro ben preciso che mi sono costruita nel corso di questi ultimi mesi<<
questo è il frutto di un'auto-diagnosi e in quanto tale non veritiera perché mediata da un suo bisogno personale. Il bisogno di circoscrivere il suo disagio è solo un modo per arginare la sua ansia e per definire se stessa.

>>Insomma, da quello che vi ho scritto, potete confermare che ho delle ossessioni e delle compulsioni?<<
non possiamo fare diagnosi on-line. Se vuole iniziare a migliore la sua condizione dovrebbe fare a meno di cercare conferme in rete e affidarsi alla Collega che la sta seguendo.

>>Non ho mai fatto esercizi mirati per gestire le ossessioni e l'ansia, la mia psicologa cerca i significati.<<
non tutte le psicoterapie si basano su prescrizioni di comportamenti o esercizi da fare. Quella che sta seguendo ha un'orientamento psicodinamico e si basa su altri principi.




[#6]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Se io andassi da uno psichiatra, con quale criterio mi diagnosticherebbe un disturbo, piuttosto che un altro?
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la diagnosi "psichiatrica" (categoriale) può essere fatta anche da psicologi, ma se vuole delucidazioni in questo senso dovrebbe chiedere un consulto nell'area di psichiatria.






[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

può leggere qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html

Nelle psicoterapie attive e focalizzate come ad esempio quella cognitivo-comportamentale si danno prescrizioni al pz. che hanno l'obiettivo di depotenziare le ossessioni (se si tratta di ossessioni) e fare scendere il livello di ansia.

Mi pare importante, però, visto il quadro che descrive, rivolgersi ad uno psicologo che sia anche psicoterapeuta.

Cordiali saluti,
[#9]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Credo che la mia sia anche psico terapeuta, ma penso che l'approccio sia diverso.
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il problema dell'etichettamento esiste e a volte può essere opportuno non comunicare la diagnosi al paziente. A volte invece sì, almeno da un punto di vista strategico.

Comunque a distanza non si possono fare diagnosi, solo ipotesi; i sintomi che ha descritto (non ultimo il fatto che li abbia messi tutti belli in fila, con tanto di trattino iniziale) lascerebbero in effetti propendere per una certa ossessività. Che non vuol dire necessariamente disturbo ossessivo.

In ultima analisi ciò che fa la differenza non è l'etichetta diagnostica, è QUANTO il paziente sta soffrendo. Se a lei essere com'è non le piace, ha perfettamente senso lavorare per cambiare e stare meglio.

Sempre da un punto di vista strategico, per uscire dalle ossessioni occorre assegnare compiti e prescrizioni specifiche. Altrimenti, parlando e interpretando e agendo poco, il rischio è di mettere ulteriori pulci nell'orecchio a chi già ne ha a sufficienza.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com