Dubbi sull'ansia

Salve,
sono una ragazza di 23 anni eda qualche tempo soffro di ansia associata a firti sbalzi d'umore. Premetto che sono affetta da SM e tiroidite di Hashimoto, ma fino a qualche mese fa non avevo mai accusato particolari disturbi psico-fisici oltre alla stanchezza.
Mi sono laureata in Aprile e questo mi ha portato sicuramente un grande carico di stress mentale e dopo l'iniziale euforia ho iniziato a soffrire di disturbi(nodo in gola, cefalea) di possibile origine psicosomatica, che sono sfociati in un attacco di panico con tachicardia, sudorazione ed irrigidimento della gambe e delle braccia. Dopodichè sono caduta in una grave fase di sconforto e di ansia anticipatoria, nonchè credo di agorafobia (paura al pensiero di uscire da sola o di prendere il treno, cosa che ero solita fare ogni giorno). Il medico di base ed il neurologo mi hanno consigliato di prendere il Samyr 400 per un mese e le tranquillrit(o valeriana) in caso di attacco.Ho scelto di reagire uscendo il più possibile e trovando un lavoro part-time (ho infatti vari mesi di vuoto prima della specializzazione ed anche la mancanza dello studio non mi aiuta) e devo dire che l'ansia ed il panico sono diminuiti, lasciando il posto ad una leggera sensazione di "stordimento". Tuttavia ho sviluppato una forte sensibilità e qualche giorno fa mentre ero in una libreria e leggevo appunto un libro sul panico, ne ho sentito inequivocabilmente i sintomi e mi ci è voluto del tempo per smalirli. Il giorno successivo, legendo su un quotidiano un articolo sul suicidio ho iniziato ad avere paura di me stessa al pensiero di poterlo commettere in un momento di follia e questo pensiero mi ha tormentato per diversi giorni, mentre ora è quasi scomparso ma avverto un certo senso di "derealizzazione" e paura a restare da sola.

Premesso ciò, volevo sapere se l'ansia possa essere determinata da una sorta di sforzo della mente ad accettare il cambiamento (non praticavo altra attività in maniera considerevole oltre ai miei studi ed ora avverto un senso di vuoto unito ad una generica preoccupazione verso il futuro) o possa anche essere una reazione del mio corpo a delle condizioni sentite quali frustranti( un percorso spirituale che praticavo in modo abbastanza ortodosso ed una doppia relazione da cui non riesco ad uscire)e soprattutto a quale specialista dovrei rivogermi (psicologo o psichiatra).

Vi ringrazio della cortese attenzione.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile ragazza,
intanto il primo consiglio che mi sento di darti è quello di smettere di informarti circa i disturbi psichiatrici, da come li descrivi si capisce che hai approfondito l'argomento. Questo non solo non ti aiuta, ma in un momento come questo potresti ottenere l'effetto opposto, ritrovando in te tutta una serie di sintomi spaventosi, o no?

Avendo una comorbidità per altre patologie senza dubbio il primo specialista a cui dovresti rivolgerti è lo psichiatra: hai bisogno di un'accurata diagnosi differenziale e di una eventuale prescrizione però fatta dallo specialista competente in questa materia

Per tutto il resto io ti consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia cognitivo- comportamentale, e questo per due motivi:

1) perchè è l'approccio terapeutico che permette di ottenere i migliori risultati nel trattamento dei disturbi d'ansia

2) perchè sei molto curiosa ed avverti questa specie di "vuoto" da quando hai smesso di studiare, per cui forse ricomincerei "studiando" te stessa

infatti il lavoro psicoterapeutico sull'ansia è molto arrichente, poichè la persona sperimenta se stessa in alcune direzioni mai percorse prima

E poi, chi te lo fa fare di startene lì a soffrire per una cosa che si può curare?

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile dottor Bulla,

la ringrazio del suggerimento e mi stupisce come Lei anche attraverso poche righe possa aver capito tante aspetti(curiosità spesso malsana come in questo caso!)che mi caratterizzano. Credo che una psicoterapia potrebbe essere utile sia a soddisfare la mia curiosità, appunto, ma anche ad illuminare aspetti della mia personalità (continui sbalzi d'umore,incostanza nei sentimenti e spesso nelle opinioni,difficoltà relazionali)che se compresi e risolti potrebbero aiutarmi a stare meglio e sicuramente anche il mio problema di salute maggiore, ossia la SM, potrebbe trarne qualche giovamento.Anche in vista di questo male maggiore, vorrei evitare l'assunzione di farmaci ove non veramente necessario.

Cordialità.

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