Ieri siamo scoppiati entrambi
Buonasera. Tempo fa avevo scritto di una crisi prematrimoniale dovuta a una serie di fattori che mi aveva portato al ripensare al matrimonio. Beh ci siamo spostai da 4 mesi con la speranza che tutto si potesse risolvere insieme. Invece sono due mesi che conviviamo (perchè casa non era pronta prima) e non è per niente così. si torna da lavoro e la sera stanchi si va a dormire. io sto finendo anche l'università e mandare avanti casa, uni e lavoro è molto difficile e spesso me la prendo con lui dicendogli che almeno x le cose di casa potrebbe tranquillamente aiutarmi.ma sbaglio i modi e lui, molto teneramente ha cercato di aiutarmi...ma a me non basta...non so, ho notato che un po gli pesa il mio comportamento e siamo arrivati al punto che ogni piccola cosa ci fa andare su di giri. ieri siamo scoppiati entrambi (un po per i motivi citati e un po per i tanti soldini che dobbiamo spendere per la casa tasse, e purtroppo non navighiamo nell'oro) siamo stati tutta la sera a piangere xkè entrambi ci vogliamo bene...ma questo è il punto: mi dice che mi vuole bene come un'amica, una figlia e io non ho bisogno di un papà.ho bisogno di un marito. da quando viviamo insieme abbiamo fatto l'amore solo 2 volte, un po per lo stress, non riusciamo a trovare un po di tempo per noi due...non lo so forse non vogliamo cercarlo. ma non so più cosa pensare. Gli ho quindi detto che me ne andrò e lui disperato mi dice che non vuole perdermi è tenerissimo quando me lo dice, quando mi dice che non riesce ad immaginare di avere una figlia da qualcun'altra. purtroppo ha anche problemi con la famiglia e credo che questo lo distruggerebbe.mi ha chiesto di aspettare fino a Natale. non riesco a dirgli di no, ma non riesco neppure a stargli accanto sapendo che è finita per me xkè non è quello che desideravo da 10 anni oramai. mi ero immaginata tempo fa questo Natale...avrei voluto fosse perfetto.stare accanto a lui, abbracciati a vedere un film, addobbare l'albero e fare tante cose insieme...ma non credo sarà così...mi sento triste e non so più come comportarmi.aiutatemi
[#1]
Gentile utente,
i matrimoni, così come i figli, decisi nel tentativo di salvare la "coppia" spesso hanno l'effetto opposto, ovvero di ingarbugliare ancora di più la situazione. La vita condivisa è di per sé una rivoluzione anche per le coppie che funzionano bene, e il carico di stress può aumentare nelle prime fasi di assestamento e anche successivamente.
E' probabile che la tensione connessa ai problemi contingenti di cui ci parla, abbia fatto riaffiorare con veemenza i conflitti non sopiti tra voi.
Certo lei deve pensare a se stessa. Se il problema attuale non lo vede risolvibile e non intende sfruttare il tempo a disposizione per cercare di aggiustare le cose, beh non so a che possa servire.
Le allego due link
il primo sulle dinamiche del litigio di coppia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3818-come-litigano-marito-e-moglie-il-senso-del-conflitto-nella-coppia.html
il secondo sulle caratteristiche delle coppie funzionanti:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Spero possano essere utili.
Restiamo in ascolto
i matrimoni, così come i figli, decisi nel tentativo di salvare la "coppia" spesso hanno l'effetto opposto, ovvero di ingarbugliare ancora di più la situazione. La vita condivisa è di per sé una rivoluzione anche per le coppie che funzionano bene, e il carico di stress può aumentare nelle prime fasi di assestamento e anche successivamente.
E' probabile che la tensione connessa ai problemi contingenti di cui ci parla, abbia fatto riaffiorare con veemenza i conflitti non sopiti tra voi.
Certo lei deve pensare a se stessa. Se il problema attuale non lo vede risolvibile e non intende sfruttare il tempo a disposizione per cercare di aggiustare le cose, beh non so a che possa servire.
Le allego due link
il primo sulle dinamiche del litigio di coppia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3818-come-litigano-marito-e-moglie-il-senso-del-conflitto-nella-coppia.html
il secondo sulle caratteristiche delle coppie funzionanti:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Spero possano essere utili.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile Signora,
mi rendo conto che la condizione che vi trovate a vivere non è delle migliori ma mi permetta di ricordarle che in coppia si sta in due e spesso basta un piccolo cambiamento, talvolta anche insignificante, per ripristina di nuovo l'equilibrio della coppia.
Certo il fatto che non vi cerchiate più è certamente un sintomo, qualcosa nella coppia non va. Solo interrogandosi in prima persona prima di spostare l'accento su ciò che non va nel partner si riesce a venire a capo di quello che in un rapporto si è logorato.
Le consiglio, in via preliminare, di abbandonare l'idea di un idillio ormai non più possibile (la scena del Natale ne è un esempio) e di parlare al suo partner in modo chiaro cercando di non tacergli nulla circa i suoi desideri, anche quelli più sciocchi della vita quotidiana.
Le auguro una serena giornata.
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
mi rendo conto che la condizione che vi trovate a vivere non è delle migliori ma mi permetta di ricordarle che in coppia si sta in due e spesso basta un piccolo cambiamento, talvolta anche insignificante, per ripristina di nuovo l'equilibrio della coppia.
Certo il fatto che non vi cerchiate più è certamente un sintomo, qualcosa nella coppia non va. Solo interrogandosi in prima persona prima di spostare l'accento su ciò che non va nel partner si riesce a venire a capo di quello che in un rapporto si è logorato.
Le consiglio, in via preliminare, di abbandonare l'idea di un idillio ormai non più possibile (la scena del Natale ne è un esempio) e di parlare al suo partner in modo chiaro cercando di non tacergli nulla circa i suoi desideri, anche quelli più sciocchi della vita quotidiana.
Le auguro una serena giornata.
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
[#3]
Gentile Utente,
in merito al consulto:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/326764-disperata-in-amore.html
ha cercato di cogliere qualche suggerimento o indicazione dalle Colleghe?
Sperare che il matrimonio possa risolvere delle importanti questioni nel rapporto di coppia è un'illusione, così come lo potrebbe essere l'idea di avere un figlio.
>>..mi dice che mi vuole bene come un'amica, una figlia e io non ho bisogno di un papà ho bisogno di un marito.<<
lei ha perfettamente ragione, ma le coppie si formano dall'unione di due individui quindi ogni relazione si co-costruisce e viene alimentata dalle fantasie di entrambi.
>>mi ero immaginata tempo fa questo Natale...avrei voluto fosse perfetto.stare accanto a lui, abbracciati a vedere un film, addobbare l'albero e fare tante cose insieme..<<
questa assomiglia più ad una fantasticheria, molto diversa dalla vostra realtà di coppia. A volte questi pensieri possono compensare una realtà frustrante, ma a lungo andare, quando sono troppo scollati da essa, sono solo un modo per non affrontare altre problematiche.
in merito al consulto:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/326764-disperata-in-amore.html
ha cercato di cogliere qualche suggerimento o indicazione dalle Colleghe?
Sperare che il matrimonio possa risolvere delle importanti questioni nel rapporto di coppia è un'illusione, così come lo potrebbe essere l'idea di avere un figlio.
>>..mi dice che mi vuole bene come un'amica, una figlia e io non ho bisogno di un papà ho bisogno di un marito.<<
lei ha perfettamente ragione, ma le coppie si formano dall'unione di due individui quindi ogni relazione si co-costruisce e viene alimentata dalle fantasie di entrambi.
>>mi ero immaginata tempo fa questo Natale...avrei voluto fosse perfetto.stare accanto a lui, abbracciati a vedere un film, addobbare l'albero e fare tante cose insieme..<<
questa assomiglia più ad una fantasticheria, molto diversa dalla vostra realtà di coppia. A volte questi pensieri possono compensare una realtà frustrante, ma a lungo andare, quando sono troppo scollati da essa, sono solo un modo per non affrontare altre problematiche.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Utente
Gentili dottori, vi ringrazio per le vostre celeri e esaustive risposte.
Il fatto è che in questo momento mi sembra come se tutto mi sia crollato addosso.L'avere un figlio per me, adesso, è un'idea molto lontana perchè penso che i figli devono avere genitori che si amino e devono crescere con dei sani principi...insomma i genitori devono dargli un buon esempio. E io adesso mi sento solo frustrata perchè io amo tantissimo mio marito, ma so che non è così dall'altra parte. Il suo bene è infinito, mi mette sempre davanti ad ogni cosa; ha un istinto di protezione nei miei confronti.Ma io non voglio che lui stia male, che rinunci a tante cose per me...non lo merita. Sono 10 anni oramai che siamo insieme, e quella scintilla che scattava tra me e lui, si è spenta. Siamo sempre andati d'accordo, abbiamo sempre affrontato insieme tutti i problemi e, quando ci siamo promessi sull'altare, erano parole che ci venivano dal cuore. Ma è arrivata la convivenza, e sono riemersi altri problemi legata a questa. In effetti sta succedendo ciò che mi avete scritto...pensavamo che con il matrimonio tutto si sarebbe risolto, ma forse devo avere quella pazienza che il Dott.Mori scrive nell'articolo. Ma come faccio?Mi sento rassegnata, non posso cambiare i suoi sentimenti (e non ho neanche intenzione di farlo). sto entrando in un meccanismo di difesa...so cosa vorrei dal nostro rapporto, ma vederlo triste mi fa pensare che sono solo io la causa, e che quindi allontanarmi da lui sia l'unica soluzione. Io ho dei problemi (la mia famiglia, salute...) e lui mi ha sempre difeso/protetto.Mi diceva che un giorno saremmo andati a vivere insieme e che tutti questi problemi sarebbero andati via (mi riferisco più alla mia famiglia), ma forse si è reso anche lui conto che non è così. Faccio un esempio: in teoria io dovrei non parlare neanche più con i miei (soprattutto mia madre) dopo tutto quello che mi hanno fatto passare, ma io spesso non ci penso e sono sempre lì a perdonare l'imperdonabile e recentemente questa cosa gli ha fatto male (a mio marito). credo che le mie azioni ingenue lo stanno portando solo tristezza. Ho molti difetti, ho cercato di cambiare ma il mio istinto mi fa fare sempre il contrario di come dovrebbe essere e mi dispiace da morire.
Lui non vuole perdermi, mi ha detto addirittura che se ne andrebbe lui da casa e non io, perchè tutto quello che abbiamo fatto (lavori di ristrutturazione...)lo ha fatto per me, e se me ne andassi gli crollerebbe tutto addosso e lo vedrebbe come un fallimento. Io mai potrei vivere sotto il nostro tetto senza di lui, perciò sto trovando la forza per lasciarlo...ma è difficile. Ho paura per lui perchè diviene disperato.
Allora dottori vi chiedo...cosa significano tutte queste emozioni, sia mie sia sue?
vi ringrazio infinitamente.
Il fatto è che in questo momento mi sembra come se tutto mi sia crollato addosso.L'avere un figlio per me, adesso, è un'idea molto lontana perchè penso che i figli devono avere genitori che si amino e devono crescere con dei sani principi...insomma i genitori devono dargli un buon esempio. E io adesso mi sento solo frustrata perchè io amo tantissimo mio marito, ma so che non è così dall'altra parte. Il suo bene è infinito, mi mette sempre davanti ad ogni cosa; ha un istinto di protezione nei miei confronti.Ma io non voglio che lui stia male, che rinunci a tante cose per me...non lo merita. Sono 10 anni oramai che siamo insieme, e quella scintilla che scattava tra me e lui, si è spenta. Siamo sempre andati d'accordo, abbiamo sempre affrontato insieme tutti i problemi e, quando ci siamo promessi sull'altare, erano parole che ci venivano dal cuore. Ma è arrivata la convivenza, e sono riemersi altri problemi legata a questa. In effetti sta succedendo ciò che mi avete scritto...pensavamo che con il matrimonio tutto si sarebbe risolto, ma forse devo avere quella pazienza che il Dott.Mori scrive nell'articolo. Ma come faccio?Mi sento rassegnata, non posso cambiare i suoi sentimenti (e non ho neanche intenzione di farlo). sto entrando in un meccanismo di difesa...so cosa vorrei dal nostro rapporto, ma vederlo triste mi fa pensare che sono solo io la causa, e che quindi allontanarmi da lui sia l'unica soluzione. Io ho dei problemi (la mia famiglia, salute...) e lui mi ha sempre difeso/protetto.Mi diceva che un giorno saremmo andati a vivere insieme e che tutti questi problemi sarebbero andati via (mi riferisco più alla mia famiglia), ma forse si è reso anche lui conto che non è così. Faccio un esempio: in teoria io dovrei non parlare neanche più con i miei (soprattutto mia madre) dopo tutto quello che mi hanno fatto passare, ma io spesso non ci penso e sono sempre lì a perdonare l'imperdonabile e recentemente questa cosa gli ha fatto male (a mio marito). credo che le mie azioni ingenue lo stanno portando solo tristezza. Ho molti difetti, ho cercato di cambiare ma il mio istinto mi fa fare sempre il contrario di come dovrebbe essere e mi dispiace da morire.
Lui non vuole perdermi, mi ha detto addirittura che se ne andrebbe lui da casa e non io, perchè tutto quello che abbiamo fatto (lavori di ristrutturazione...)lo ha fatto per me, e se me ne andassi gli crollerebbe tutto addosso e lo vedrebbe come un fallimento. Io mai potrei vivere sotto il nostro tetto senza di lui, perciò sto trovando la forza per lasciarlo...ma è difficile. Ho paura per lui perchè diviene disperato.
Allora dottori vi chiedo...cosa significano tutte queste emozioni, sia mie sia sue?
vi ringrazio infinitamente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 02/12/2013.
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