Tristezza serale permanente
Buonasera,
E da qualche mese che ogni sera mi sento triste e a volte sto persino male.
Consulto gia uno psichiatra che da maggio 2012 mi ha prescrito 10 gt di citalopram da prendere la sera prima di andare a dormire ma la situazione non sembra cambiare.
A casa ho un ambiente nervoso e sento di non stare bene.
La mia tristezza aumenta quando si parla del futuro e degli anni che passano.
Con il mio ragazo abbiamo un bellissimo rapporto.
Mio papa spesso si ubriaca, a volte fino a sentirsi male e a soffrire di pressione alta.
Mio fratello ha quasi sempre atteggiamenti scontrosi verso di me.
Perche mi sento triste tutte le sere e solo di sera?
Come posso risolvere?
E da qualche mese che ogni sera mi sento triste e a volte sto persino male.
Consulto gia uno psichiatra che da maggio 2012 mi ha prescrito 10 gt di citalopram da prendere la sera prima di andare a dormire ma la situazione non sembra cambiare.
A casa ho un ambiente nervoso e sento di non stare bene.
La mia tristezza aumenta quando si parla del futuro e degli anni che passano.
Con il mio ragazo abbiamo un bellissimo rapporto.
Mio papa spesso si ubriaca, a volte fino a sentirsi male e a soffrire di pressione alta.
Mio fratello ha quasi sempre atteggiamenti scontrosi verso di me.
Perche mi sento triste tutte le sere e solo di sera?
Come posso risolvere?
[#1]
Gentile ragazza, ci sono buoni motivi per non essere talmente contenta, data la situazione che ci descrive.
Forse alla sera, a casa, quando il mondo esterno è più lontano, il papà beve, il che la fa arrabbiare e la preoccupa e il fratello è scontroso, spesso i fratelli lo sono, è facile sentirsi più soli e anche scoraggiati..
non sappiamo niente di lei, della sua vita ,dei rapporti presenti e passati con la sua famiglia.. ma quello che è importante è che lei pensi a una vita diversa e a come fare per averla.
Un lavoro è nei suoi progetti ? per diventare più autonoma e sicura , dovrebbe farsi aiutare a vedere cosa può fare per sè ,oltre che per la sua famiglia.. non ci dice niente della mamma, e mi sembra piuttosto sola a combattere questo clima "nervoso".
Non si scoraggi, le soluzioni ci sono, restiamo in ascolto..
Forse alla sera, a casa, quando il mondo esterno è più lontano, il papà beve, il che la fa arrabbiare e la preoccupa e il fratello è scontroso, spesso i fratelli lo sono, è facile sentirsi più soli e anche scoraggiati..
non sappiamo niente di lei, della sua vita ,dei rapporti presenti e passati con la sua famiglia.. ma quello che è importante è che lei pensi a una vita diversa e a come fare per averla.
Un lavoro è nei suoi progetti ? per diventare più autonoma e sicura , dovrebbe farsi aiutare a vedere cosa può fare per sè ,oltre che per la sua famiglia.. non ci dice niente della mamma, e mi sembra piuttosto sola a combattere questo clima "nervoso".
Non si scoraggi, le soluzioni ci sono, restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile Utente,
ho letto la Sua richiesta e anche i messaggi precedenti, in cui descrive la presenza di alcuni sintomi fisici spesso in fase serale.
Le descrizioni che ci ha fatto sono comunque tutte limitate: ha parlato di sintomi depressivi, ci ha raccontato altrove di essere immunodepressa, e soprattutto di essere seguita da uno Psichiatra.
Io proverei a ripartire proprio da lui: magari modificando il dosaggio o addirittura il farmaco potrebbe ritrovare parte di quell'energia che sembra mancarle in alcuni momenti della giornata, dove si sente più spenta e dove è più difficile digerire certi aspetti della Sua vita.
http://blog.ilgiornale.it/bulla/2013/10/30/psicofarmaci-no-grazie/
In questo articolo parlo di una ragazza un po' depressa, e racconto quali sono i miti che le persone alimentano sugli psicofarmaci. Se le va provi a leggerlo e a vedere se e dove si ritrova.
ho letto la Sua richiesta e anche i messaggi precedenti, in cui descrive la presenza di alcuni sintomi fisici spesso in fase serale.
Le descrizioni che ci ha fatto sono comunque tutte limitate: ha parlato di sintomi depressivi, ci ha raccontato altrove di essere immunodepressa, e soprattutto di essere seguita da uno Psichiatra.
Io proverei a ripartire proprio da lui: magari modificando il dosaggio o addirittura il farmaco potrebbe ritrovare parte di quell'energia che sembra mancarle in alcuni momenti della giornata, dove si sente più spenta e dove è più difficile digerire certi aspetti della Sua vita.
http://blog.ilgiornale.it/bulla/2013/10/30/psicofarmaci-no-grazie/
In questo articolo parlo di una ragazza un po' depressa, e racconto quali sono i miti che le persone alimentano sugli psicofarmaci. Se le va provi a leggerlo e a vedere se e dove si ritrova.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 16.2k visite dal 01/12/2013.
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