Terapia emdr

Gent. Dottore,
sarei interessata ad intraprendere la terapia EMDR, tuttavia prima di fare ciò vorrei verificare se ne ho realmente bisogno.
Mi spiego meglio, dopo essere venuta a conoscenza del PTDS, ho provato a fare il test on-line (http://www.ptsd.ne.gov/pdfs/ptsd.pdf), che ha dato un esito molto alto (a parte le ultime quattro domande a cui ho risposto in modo negativo).

Non avendo alcuna certezza in merito a ciò, vorrei sapere se esiste qualche altro strumento che possa verificare se effettivamente ho questo problema.
Dal 2002 al 2010 ho seguito una psicoterapia individuale che ho interrotto perchè purtroppo non riuscivo ad aprirmi con la terapeuta, rimanevo sempre alla superficie dei problemi e parlavo sempre poco. L'unico modo per aiutarmi a parlare era analizzare i miei sogni e incubi, ma quando uscivamo da questo percorso ero sostanzialmente muta e mi sono chiusa ancora di più dopo che ho iniziato la PMA, nel 2008.
Nel 2012, durante l'ultimo percorso di PMA presso un Ospedale di Milano ho iniziato (sempre in questa struttura ospedaliera) un percorso di psicoterapia individuale e successivamente di gruppo; quest'ultima è stata molto caldeggiata dalla terapeuta che mi seguiva in quanto, essendo una persona timida e introversa, secondo il suo parere necessito di confronto con altre persone.
Nel gruppo mi trovo molto bene e questo tipo di percorso mi stà aiutando molto, tuttavia ci sono alcune tematiche della mia vita che considero "tabù" e non riesco ad esternarle durante gli incontri, in realtà non riesco a parlarne con nessuno percui vorrei capire se la EMDR potrebbe aiutarmi.

Nell'eventualità che l'EMDR non fosse la soluzione giusta per la mia situazione, ci potrebbero essere terapie (d'urto) alternative adatte a me?
E' possibile effettuare questa terapia in convenzione con il SSN? Nell'eventualità come posso accedere alla cura?

Grazie
[#1]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
come lei sa bene la terapia EMDR è una forma di terapia, non psicoterapia, efficace nel caso di disturbo post traumatico da stress.
Tuttavia per poter dire che le sarà efficace è necessario valutare che si tratti effettivamente di disturbo post traumatico.
Con tutti i contesti terapeutici che ha frequentato non ha chiesto se è ipotizzabile una diagnosi in tal senso?
Non credo sia serio formulare una diagnosi attraverso un test on line, non tanto perché il test non è valido ma perché nessuna diagnosi può prescindere da una valutazione di persona.
In ogni caso forse il problema principale risiede nel fatto che lei non si sente in grado di condividere con altri il suo problema. Vede questo può rappresentare un grave ostacolo per ogni forma di intervento psicologico.
Sembra dunque che opti per l'EMDR perché almeno lì non deve condividere....
Ci rifletta.
A me sembra una scorciatoia inutile.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

oltre alle indicazioni del Collega, credo sia necessario comprendere bene la valutazione di personalità che è stata fatta e la relativa diagnosi, piuttosto che fare test on-line i quali non sono ne validi ne attendibili, se non somministrati sotto la supervisione di uno Psicologo.

Otto anni di psicoterapia individuale sono molti e denotano in lei una certa tendenza a dipendere dall'altro.

Non credo che l'EMDR possa essere più efficace di altri trattamenti, se lei non riesce ad esternare alcuni contenuti di se nonostante otto anni di psicoterapia, probabilmente la strada intraprendere è un'altra. Continuare con i gruppi, visto che si trova bene, potrebbe essere un valido aiuto e forse con il tempo troverà modo di aprirsi di più.

Come mai ha pensato al PTSD?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Utente
Utente
Sò perfettamente che fare test on-line non è la migliore cosa per valutare un problema ed è per questo motivo che chiedo, alla luce dei miei dubbi, se esiste un metodo per effettuare questo tipo di valutazione.
Sono consapevole del fatto che la mia incapacità di aprirmi è ... un grave ostacolo per ogni forma di intervento psicologico.
E' proprio per questo che chiedo se esiste un trattamento d'urto in grado di sbloccare la "situazione" per poi proseguire in modo più tranquillo. Mi creda è una cosa che mi fa veramente male, quando cerco di tirare fuori qualche cosa e non riesco (anche in questo momento mi stà succedendo) piango e mi stresso molto.

Ciò che Lei mi dice circa la mia tendenza a dipendere dagli altri ... non sò, nella mia vita ho sempre dovuto arrangiarmi da sola per tutto e in molti casi ho dovuto occuparmi degli altri ... In realtà gli otto anni di psicoterapia individuale li ho fatti quasi "forzatamente", nel senso che avrei più volte voluto interrompere gli incontri, perchè non mi trovavo veramente a mio agio con la dottoressa che mi seguiva, però lei insisteva molto sulla necessità di proseguire finchè, alla fine, ho detto basta.
Nel 2012 durante la terapia di PMA c'è stato un incontro che ci illustrava la possibilità di un aiuto psicologico durante il percorso e ne ho usufruito.
Devo riconoscere che mi sono trovata molto più a mio agio con queste dottoresse e dopo aver fatto alcune sedute individuali mi hanno proposto il gruppo, e l'ho accettato.

Una persona mi ha parlato del PTDS e, incuriosita dalla tematica, ho letto un paio di libri dove, in alcuni punti, mi ci sono ritrovata completamente. Alla luce di ciò ho iniziato a fare alcune ricerche on-line e ho trovato il test d'urgenza della verifica ed anche lì ho totalizzato un punteggio molto alto. Per questo motivo chiedevo se c'erano strumenti validi per accertare questa cosa.

Grazie per l'attenzione
[#4]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Per questo motivo chiedevo se c'erano strumenti validi per accertare questa cosa<<
l'unico strumento per valutare la presenza di un PTSD è il colloquio clinico (2/4 sedute dipende dal professionista) possibilmente corredato da una batteria di test psicologici.

Pensa di aver subito dei traumi in passato?
Ricorda tali eventi?





[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

l'EMDR è una tecnica che si utilizza in terapia e va bene per trattare il Disturbo da Stress Post Traumatico.
Faccia attenzione però alle autodiagnosi on line: qual è stata la diagnosi posta dalla Sua terapeuta otto anni fa?
Prima di poter dire se va bene nel Suo caso, è indispensabile una valutazione, per poter capire in prima battuta la diagnosi (che non riporta qui) e poi quale tipo di trattamento sia quello più indicato.
Non è detto che sia la psicoterapia. E non è neppure detto che tra le tecniche si debba scegliere proprio l'EMDR.
Inoltre è importante precisare che cos'è il trauma:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html

Oltre alla diagnosi, quali erano gli obiettivi terapeutici fissati e sui quali avete lavorato? Qualcuno di questi è stato raggiunto?

Inoltre Lei parla di una eccessiva chiusura e timidezza che Le crea qualche problema. Legga qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Quando una psicoterapia non sembra dare risultati, va bene cambiare, ma nel Suo caso - con tutti i limiti del consulto on line- una perplessità è la fatica ad aprirsi con qualunque terapeuta e la richiesta di una terapia "d'urto".

A tal proposito vorrei sottolineare che la psicoterapia è un lavoro che si fa in due, ma in cui la fatica (e risultati del lavoro) appartengono esclusivamente al pz. Non esistono dunque "terapie d'urto" senza uno sforzo attivo da parte del pz.
Bisogna quindi definire le Sue difficoltà e certamente trovare soluzioni operative in cui sarà però Lei a dover mettere in pratica determinati comportamenti per poter superare le Sue difficoltà.
In una psicoterapia attiva come ad esempio quella cognitivo-comportamentale, tali comportamenti vengono prescritti dal terapeuta, dopo aver definito con il pz. quali sono i comportamenti che non riesce a mettere in pratica, definendo una scala di difficoltà.

Forse nel gruppo non riesce ad aprirsi su tutto perchè per alcune tematiche più delicate, in effetti, può essere più utile la consulenza individuale. Bisognerebbe capire dunque su che cosa fa fatica.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
Utente
Utente
Pensa di aver subito dei traumi in passato?
Provengo da una famiglia che oggi si definirebbe a rischio di femminicidio. Mia mamma mi ha avuta a 15 anni e mi sono sempre sentita in colpa per la sua condizione.

Ricorda tali eventi?
Dopo il divorzio dei miei genitori ho sempre cercato di cancellare il passato. Oramai era tutto finito e finalmente potevamo vivere in modo tranquillo. Ma ogni volta che assisto ad un litigio mi viene una forte ansia e cerco di andare via.
Dopo aver letto un libro sul PTSD ho avuto un paio di incubi in cui ho ricordato una cosa che avevo completamente rimosso e che mi ha spaventato molto, come quando a suo tempo accadde. In realtà continuo a chiedermi, come feci allora, se questa cosa sia avvenuta realmente o se sia frutto della mia immaginazione.

Quando nell’articolo sul trauma si dice … determinando amnesiae e intrusione di ricordi mnestici …
Si intende, per esempio che, da un lato i miei ricordi sui singoli eventi sono stati cancellati completamente, a parte la constatazione della situazione generica, ovverro: “mio padre era molto violento” e dall’altro, in talune situazioni assolutamente innocue, capitano delle piccole cose, dei gesti delle persone oppure un particolare luogo mi creano situazioni di ansia come se avessi già vissuto la stessa esperienza, pur senza riuscire a connetterla a nulla?
Se in determinate situazioni mi trovassi a recitare, mentalmente, come un mantra: “abbi pazienza, vedrai che fra un po’ è tutto finito”, potrei dire che stò attuando una immobilità tonica?

Oltre alla diagnosi, quali erano gli obiettivi terapeutici fissati e sui quali avete lavorato? Qualcuno di questi è stato raggiunto?
Abbiamo iniziato ad affrontare la tematica legata alla mia famiglia, ma non sono mai riuscita a parlare del mio papà, allora ci siamo spostate su mia mamma, giovane, bella e femminile. Si è molto concentrata sulla sua femminilità in contrasto con la mia rigidezza e il mio look senza colori e da divisa, sulla mia insistenza a volere essere fisicamente invisibile ma riconosciuta per il mio cervello. Anche la forte presenza della famiglia di mio marito nella nostra vita è stato oggetto di confronto, la sua invadenza, non riconosciuta da mio marito, che non permetteva un corretto proseguire del nostro matrimonio. Con l’inizio della PMA abbiamo concentrato il lavoro su questa disastrosa esperienza; ho vissuto come una violenza i ripetuti controlli e le terapie invasive, ma erano le punture che dovevo fare quotidianamente ciò che mi terrorizzava di più, ogni volta che dovevo iniettarmi le soluzioni mi sentivo come se mi stessi drogando e la notte avevo incubi terribili, sognavo corpi mutilati e sangue, la dottoressa cercò di convincermi a smettere dopo il primo tentativo, così non le dissi nulla quando intrapresi i due successivi.
Non sono in grado di dire se e quali risultati abbiamo conseguito ma tutt'ora non riesco a parlare con mio papà, continuo a coprirmi molto quando mi vesto, però sono un pò più femminile e colorata; c'è un pò meno invadenza da parte della famiglia di mio marito, ma perchè è intervenuta mia cognata, e la PMA oramai è quasi dimenticata.

… la psicoterapia è un lavoro che si fa in due, ma in cui la fatica (e risultati del lavoro) appartengono esclusivamente al pz.
Mi creda se dico che non sono una persona che si siede in poltrona ed aspetta che ci sia qualcun altro che le risolva il problema, quando dicevo che piango, nel momento in cui mi sforzo di comunicare, è proprio perché vorrei tirare fuori quello che ho dentro e lo vorrei con tutte le mie forze però non ce la faccio, forse non sò come farlo; durante gli incontri con il gruppo partecipo sempre in modo attivo, ho i miei limiti ma sono attiva. Evito il contatto fisico, che mi riesce difficile, magari evito talune situazioni che, di base, non sono in grado di gestire, ma mi impegno molto.

Grazie per l'attenzione
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Se in determinate situazioni mi trovassi a recitare, mentalmente, come un mantra: “abbi pazienza, vedrai che fra un po’ è tutto finito”, potrei dire che stò attuando una immobilità tonica?<<
dipende dal contesto e dalla situazione che sta vivendo. L'immobilità tonica è un meccanismo di difesa messo in atto da alcuni animali per evitate delle minacce esterne, in sostanza si mostrano come "morti" (immobilità tonica significa paralisi) di fronte ad un'altro predatore.

Questo meccanismo, chiaramente con modalità diverse (freezing), è stato descritto in bambini maltrattati che si "dissociano" rispetto a quello che sta accadendo, proprio perché l'impatto è difficile da sostenere e i risvolti psicologici sarebbero (sono) devastanti.




[#8]
Utente
Utente
Non sò se ho mai attuato dell'immobilità tonica però in alcune situazioni mi sono trovata ad essere fisicamente bloccata e con la testa da un'altra parte, nel senso che era come se mi fossi estraniata dal contesto e non sentissi più le voci intorno a me pensando completamente ad altro.
... abbi pazienza, vedrai che fra un po’ è tutto finito, era ciò che io e le mie sorelle ci ripetevamo sempre durante gli urli in casa, mentre eravamo rannicchiate sotto le coperte (il tutto avveniva quasi sempre la notte).
[#9]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

probabilmente quello che lei descrive è "altro" rispetto all'immobilità tonica. Consulti un Collega di persona se ha intenzione di verificare la diagnosi di PTSD, altrimenti cercherà inconsapevolmente di far aderire questo disturbo alla sua condizione, magari per auto-suggestione.






[#10]
Utente
Utente
Gentile dottore,
ma a chi mi rivolgo?
Se questo tipo di attività è svolta solo da psicologi privati che tipo di professionista devo cercare?
Esistono elenchi dove trovo i professionisti che si occupano specificatamente di ciò?

Se anche il SSN prevede questo tipo di servizio, Cosa deve essere scritto sulla ricetta?
Ho provato a guardare nei siti dei vari ospedali della mia zona ma non si fa cenno di nulla.

Scusate la confusione ...
Grazie per la risposta
[#11]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

non si tratta di un particolare "servizio", tutti gli psicologi abilitati alla professione (iscritti all'Albo) posso fare questo tipo di diagnosi, sia che lavorino nel servizio pubblico sia nel privato. Non è necessario avere altre specializzazioni.

Se intende avvalersi del servizio pubblico della sua AUSL, sulla ricetta basta scrive visita psicologica.




[#12]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> quando cerco di tirare fuori qualche cosa e non riesco (anche in questo momento mi stà succedendo) piango e mi stresso molto
>>>

In tal caso si tratta probabilmente di una sofferenza che deve imparare a sopportare, e poi a superare e vincere.

Non tutti i segnali di dolore sono sani. Alcuni sono frutto di apprendimenti sbagliati, innestatisi magari su una certa fragilità temperamentale.

Rinnovo anch'io l'invito a NON fidarsi di qualsivoglia test o strumento di valutazione online. La diagnosi psicologica è già abbastanza delicata di persona per pensare di fare a meno del colloquio faccia a faccia, anche se le moderne risorse tecnologiche possono dare l'impressione che tutto oggi si può fare online. Non è così, purtroppo.

Invece che di trauma potrebbe trattarsi di altro. Molti casi di inibizione sociale/relazionale non sono propriamente dovuti a trauma, ma agli effetti di un ambiente familiare originale sfavorevole combinato a eccessiva fragilità. In ogni caso prima occorre una valutazione di persona.

Tenga tuttavia presente che a seconda della forma di terapia verso cui si orienterà potrebbe ricevere pareri diagnostici diversi.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#13]
Utente
Utente
Ringrazio tutti per la disponibilità e per i consigli, siete stati di grande aiuto.

Finora non ho mai disturbato la mia terapeuta "fuori dalla mia ora di terapia", però poco fa le ho mandato un messaggio parlandole di questa cosa e mi ha risposto.
Domani partirò per un viaggio di lavoro molto lontano e sarò fuori per una settimana, percui mi ha dato disponibilità a parlarne in modo privato immediatamente al mio ritorno.

Io non sò se soffro di PTSD o qualcosa d'altro, l'unica cosa che sò è che ho bisogno di definire in modo chiaro ciò che ho e devo assolutamente dare una svolta alla mia situazione perchè otto anni per la prima terapia e uno e mezzo per quello che stò facendo ora, senza ottenere risultati sostanziali, sono un pò troppi.

Ancora una volta grazie tante.
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