Non so studiare, non so cosa fare
Salve a tutti.
Frequento le superiori e si può dire che io non stia combinando niente.
La scuola praticamente è diventata la causa principale dei miei malesseri, se fosse per me probabilmente l'avrei già lasciata.
Mi rendo conto sempre di più di non aver voglia di studiare e di non saper studiare... Durante il giorno rimando lo studio continuamente e alla fine non studio niente o quasi ma in fondo mi interessa non prendere voti negativi ma non certo per paura della reazione dei miei genitori...
Se prendessi il voto più basso in un compito penso mi scioccherei/deprimerei abbastanza...
Quelle poche volte che provo a studiare, inizio abbastanza tranquilla ma sono lenta, dopo poco tempo mi stanco e mi rendo conto di essere indietro oltre che lenta, di non aver abbastanza tempo, di aver accumulato troppa roba e lascio perdere o rimando ancora.
Ho sempre molta ansia a scuola perché sono consapevole di conoscere inadeguatamente la materia. Se poi mi accorgo di non essere portata in una determinata materia e mi rimane difficile, mi deprimo ulteriormente ma in quel caso mi rifugio nel pensiero "non sono capace, più di tanto non combinerò mai".
A volte faccio assenze per saltare le interrogazioni ma ormai sono consapevole che anche per le volte successive la mia preparazione sarà scarsa. Vorrei avere motivazione, vorrei essere una buona studentessa ma vorrei anche lasciar perdere tutto...
Italiano, per esempio, è una materia che mi piace... Se ascolto le cose me le ricordo bene ma lo studio a casa è praticamente inesistente.
Sono cosciente di non poter continuare così ma non riesco a cambiare questa situazione.
La motivazione nello studio la vedo come qualcosa che non esiste nel mio caso.
La scuola non mi piace e non so ancora cosa vorrò fare in futuro.
Vorrei almeno riuscire ad impegnarmi per finirla e potermene andare, ma neppure questo mi smuove.
Sono una persona molto emotiva... Un' emotività, sinceramente, molto infantile poiché mi metto a piangere molto spesso davanti al minimo problema senza riuscire a trattenermi.
So che è colpa mia perché non mi applico, ma non riesco a farlo, ormai non so più da dove cominciare.
Non so cosa fare... forse una terapia sarebbe d'aiuto?
Frequento le superiori e si può dire che io non stia combinando niente.
La scuola praticamente è diventata la causa principale dei miei malesseri, se fosse per me probabilmente l'avrei già lasciata.
Mi rendo conto sempre di più di non aver voglia di studiare e di non saper studiare... Durante il giorno rimando lo studio continuamente e alla fine non studio niente o quasi ma in fondo mi interessa non prendere voti negativi ma non certo per paura della reazione dei miei genitori...
Se prendessi il voto più basso in un compito penso mi scioccherei/deprimerei abbastanza...
Quelle poche volte che provo a studiare, inizio abbastanza tranquilla ma sono lenta, dopo poco tempo mi stanco e mi rendo conto di essere indietro oltre che lenta, di non aver abbastanza tempo, di aver accumulato troppa roba e lascio perdere o rimando ancora.
Ho sempre molta ansia a scuola perché sono consapevole di conoscere inadeguatamente la materia. Se poi mi accorgo di non essere portata in una determinata materia e mi rimane difficile, mi deprimo ulteriormente ma in quel caso mi rifugio nel pensiero "non sono capace, più di tanto non combinerò mai".
A volte faccio assenze per saltare le interrogazioni ma ormai sono consapevole che anche per le volte successive la mia preparazione sarà scarsa. Vorrei avere motivazione, vorrei essere una buona studentessa ma vorrei anche lasciar perdere tutto...
Italiano, per esempio, è una materia che mi piace... Se ascolto le cose me le ricordo bene ma lo studio a casa è praticamente inesistente.
Sono cosciente di non poter continuare così ma non riesco a cambiare questa situazione.
La motivazione nello studio la vedo come qualcosa che non esiste nel mio caso.
La scuola non mi piace e non so ancora cosa vorrò fare in futuro.
Vorrei almeno riuscire ad impegnarmi per finirla e potermene andare, ma neppure questo mi smuove.
Sono una persona molto emotiva... Un' emotività, sinceramente, molto infantile poiché mi metto a piangere molto spesso davanti al minimo problema senza riuscire a trattenermi.
So che è colpa mia perché non mi applico, ma non riesco a farlo, ormai non so più da dove cominciare.
Non so cosa fare... forse una terapia sarebbe d'aiuto?
[#1]
Gentile ragazza,
prima di pensare alla terapia, bisognerebbe capire dove è il problema, perchè non mi pare molto definito.
Hai scelto tu il tipo di scuola?
Hai degli amici in classe con cui poter studiare?
A quale anno sei?
Hai difficoltà dal primo anno?
Mi pare che la difficoltà maggiore sia quella di concentrazione: che cosa ti succede quando ti metti a studiare?
prima di pensare alla terapia, bisognerebbe capire dove è il problema, perchè non mi pare molto definito.
Hai scelto tu il tipo di scuola?
Hai degli amici in classe con cui poter studiare?
A quale anno sei?
Hai difficoltà dal primo anno?
Mi pare che la difficoltà maggiore sia quella di concentrazione: che cosa ti succede quando ti metti a studiare?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
No.. non l'ho scelta io. All'epoca non sapevo cosa fare e praticamente fu mio padre a scegliere per me.
Sono al quarto anno ma penso che qualunque scuola io avessi scelto di fare, la situazione sarebbe la stessa.
Amici in classe? Io li definisco compagni, dal primo all'ultimo.
Ho interessi, abitudini e mentalità abbastanza differenti dalle loro, ai loro occhi risulto un po' strana... In prima superiore ero proprio isolata. Grazie a un mio ex-compagno di classe, molto socievole, riuscì però a uscire dal mio guscio pian piano, a esporre le mie idee e a chiacchierare con gli altri ogni tanto ma per lo più di problematiche scolastiche.
Ho provato a inserirmi un po' di più, per vivere la scuola con più serenità ma non ci sono mai riuscita... Adesso sono più spigliata ma quando parlo vedo che gli altri non sono interessati, a volte non riesco neppure a farmi ascoltare... quindi lascio perdere e me ne torno nel mio banco.
Nessuno abita nel mio paese, fui l'unica della mia scuola media ad iscrivermi a quella scuola quell'anno.
A volte vorrei provare a studiare con qualcuno ma loro hanno già i loro gruppi di studio e anche nel caso che io riuscissi a farmi coraggio e mi unissi a qualcuno di loro, mi sentirei di troppo e sgradita. Penserei che hanno accettato di coinvolgere anche me perché sarebbe stato sgarbato dirmi di no.
Sinceramente sì, lo studio è sempre stato molto scarso fin dal primo anno ma nonostante tutto avevo una media discreta (7-8) e anche adesso non vado poi tanto male, anzi sono considerata brava.
Ormai a studiare non mi ci metto praticamente più... Quando lo faccio, leggo e ripeto o faccio dei riassunti ma dopo poco sono stanca, conto le pagine mancanti, mi rendo conto che non ce la farò, che ho iniziato troppo tardi (come al solito) e poi smetto. A volte mi sono parecchio rattristata per questo ma ormai è diventata una costante.
Mi rendo conto che quelle poche volte che ho studiato bene e mi sono resa conto di apprendere in fretta ero in un particolare stato mentale, forse un po' euforico...
Sono al quarto anno ma penso che qualunque scuola io avessi scelto di fare, la situazione sarebbe la stessa.
Amici in classe? Io li definisco compagni, dal primo all'ultimo.
Ho interessi, abitudini e mentalità abbastanza differenti dalle loro, ai loro occhi risulto un po' strana... In prima superiore ero proprio isolata. Grazie a un mio ex-compagno di classe, molto socievole, riuscì però a uscire dal mio guscio pian piano, a esporre le mie idee e a chiacchierare con gli altri ogni tanto ma per lo più di problematiche scolastiche.
Ho provato a inserirmi un po' di più, per vivere la scuola con più serenità ma non ci sono mai riuscita... Adesso sono più spigliata ma quando parlo vedo che gli altri non sono interessati, a volte non riesco neppure a farmi ascoltare... quindi lascio perdere e me ne torno nel mio banco.
Nessuno abita nel mio paese, fui l'unica della mia scuola media ad iscrivermi a quella scuola quell'anno.
A volte vorrei provare a studiare con qualcuno ma loro hanno già i loro gruppi di studio e anche nel caso che io riuscissi a farmi coraggio e mi unissi a qualcuno di loro, mi sentirei di troppo e sgradita. Penserei che hanno accettato di coinvolgere anche me perché sarebbe stato sgarbato dirmi di no.
Sinceramente sì, lo studio è sempre stato molto scarso fin dal primo anno ma nonostante tutto avevo una media discreta (7-8) e anche adesso non vado poi tanto male, anzi sono considerata brava.
Ormai a studiare non mi ci metto praticamente più... Quando lo faccio, leggo e ripeto o faccio dei riassunti ma dopo poco sono stanca, conto le pagine mancanti, mi rendo conto che non ce la farò, che ho iniziato troppo tardi (come al solito) e poi smetto. A volte mi sono parecchio rattristata per questo ma ormai è diventata una costante.
Mi rendo conto che quelle poche volte che ho studiato bene e mi sono resa conto di apprendere in fretta ero in un particolare stato mentale, forse un po' euforico...
[#3]
Studiare con altre persone può essere molto utile, ma devresti avere un po' di coraggio e chiedere di poterti unire al gruppo.
Non importa quello che pensano, o almeno non lasciarti frenare dalle TUE paure, perchè è molto probabile che non siano i tuoi compagni ad escluderti, ma che sia tu a percepirti così.
Prova a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Saluti,
Non importa quello che pensano, o almeno non lasciarti frenare dalle TUE paure, perchè è molto probabile che non siano i tuoi compagni ad escluderti, ma che sia tu a percepirti così.
Prova a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Saluti,
[#4]
Gentile utente,
il fatto che la scelta della scuola non sia stata sua potrebbe avere un grosso peso, d'altra parte ormai dovrebbe essere quasi alla fine del percorso e probabilmente dopo il diploma si troverà nuovamente di fronte a scelte importanti che stavolta è bene siano sue fino in fondo.
Pertanto forse un sostegno psicologico o psicoterapeutico potrebbe essere molto opportuno, dal momento che le scelte dopo il diploma condizionano in genere tutta la vita successiva.
Cordiali saluti
il fatto che la scelta della scuola non sia stata sua potrebbe avere un grosso peso, d'altra parte ormai dovrebbe essere quasi alla fine del percorso e probabilmente dopo il diploma si troverà nuovamente di fronte a scelte importanti che stavolta è bene siano sue fino in fondo.
Pertanto forse un sostegno psicologico o psicoterapeutico potrebbe essere molto opportuno, dal momento che le scelte dopo il diploma condizionano in genere tutta la vita successiva.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#5]
Ex utente
Sicuramente non aver scelto la scuola è un grosso peso.
Frequento ragioneria e nelle materie di indirizzo (matematica, economia aziendale e informatica) non sono molto sveglia. A volte mi sento stupida e senza logica.
La scuola mi genera molte ansie e stress (nonostante io non faccia chissacché), mille volte avrei voluto lasciar perdere però, come dice anche lei, ormai sono alla fine del mio percorso, tanto vale continuare.
Sono convinta che anche se avessi scelto io la scuola, con materie a me più congeniali, non sarebbe cambiata molto la situazione (per questo, nonostante ci avessi pensati gli anni precedenti, non ho cambiato scuola).
Anche se una cosa mi piace, non mi impegno.
Sento di essere piena di passioni passeggere, mi impegno solo all'inizio e la cosa mi dispiace. Non ho ambizioni.
Praticamente nella mia vita, in questo momento, non c'è nessuna passione che richieda particolare impegno. Faccio cose semplici per passare il tempo, ascolto la musica o guardo serie tv, spesso una puntata dopo l'altra per l'intera giornata perché ad un certo punto il silenzio mi infastidisce. Faccio queste cose per non annoiarmi e far passare il tempo ma in realtà avrei molte altre cose da fare come lo studio o le mie faccende domestiche.
Ultimamente faccio movimento dentro casa, ma non è una cosa poi così impegnativa e poi, oltre per mantenermi in forma, lo faccio perché ho notato che migliora il tono del mio umore. Tornando tardi da scuola, verso le 14.20, il tempo per lo studio è già poco, se poi mi metto a far movimento non ne parliamo.
All'inizio di questo anno, la mia nuova prof di Italiano, mi aveva motivato.
Mi considera una persona brava, con discrete capacità di linguaggio e meritevole di stima...Io mi sentii felice poiché solitamente non mi sento apprezzata da nessun prof.
Ho giurato che sarei sempre stata preparata ma ovviamente non è stato così.
Prendo voti abbastanza buoni basandomi su ciò che mi ricordo delle lezioni precedenti, almeno per quanto riguarda italiano, se ascolto, le cose mi rimangono abbastanza impresse, anche perché la mia prof tende a ripetere i concetti più volte. Se sono assente ad una lezione, mi sento persa.
Vado avanti "a fortuna". Spesso sono stata salvata dall'assenza di un prof o cose del genere, ma non posso certo andare avanti così.
Non ho la minima idea di cosa farò se riesco a uscire da questa scuola, l'università l'ho già esclusa... Spero solo che riuscirò a trovare un lavoro.
Frequento ragioneria e nelle materie di indirizzo (matematica, economia aziendale e informatica) non sono molto sveglia. A volte mi sento stupida e senza logica.
La scuola mi genera molte ansie e stress (nonostante io non faccia chissacché), mille volte avrei voluto lasciar perdere però, come dice anche lei, ormai sono alla fine del mio percorso, tanto vale continuare.
Sono convinta che anche se avessi scelto io la scuola, con materie a me più congeniali, non sarebbe cambiata molto la situazione (per questo, nonostante ci avessi pensati gli anni precedenti, non ho cambiato scuola).
Anche se una cosa mi piace, non mi impegno.
Sento di essere piena di passioni passeggere, mi impegno solo all'inizio e la cosa mi dispiace. Non ho ambizioni.
Praticamente nella mia vita, in questo momento, non c'è nessuna passione che richieda particolare impegno. Faccio cose semplici per passare il tempo, ascolto la musica o guardo serie tv, spesso una puntata dopo l'altra per l'intera giornata perché ad un certo punto il silenzio mi infastidisce. Faccio queste cose per non annoiarmi e far passare il tempo ma in realtà avrei molte altre cose da fare come lo studio o le mie faccende domestiche.
Ultimamente faccio movimento dentro casa, ma non è una cosa poi così impegnativa e poi, oltre per mantenermi in forma, lo faccio perché ho notato che migliora il tono del mio umore. Tornando tardi da scuola, verso le 14.20, il tempo per lo studio è già poco, se poi mi metto a far movimento non ne parliamo.
All'inizio di questo anno, la mia nuova prof di Italiano, mi aveva motivato.
Mi considera una persona brava, con discrete capacità di linguaggio e meritevole di stima...Io mi sentii felice poiché solitamente non mi sento apprezzata da nessun prof.
Ho giurato che sarei sempre stata preparata ma ovviamente non è stato così.
Prendo voti abbastanza buoni basandomi su ciò che mi ricordo delle lezioni precedenti, almeno per quanto riguarda italiano, se ascolto, le cose mi rimangono abbastanza impresse, anche perché la mia prof tende a ripetere i concetti più volte. Se sono assente ad una lezione, mi sento persa.
Vado avanti "a fortuna". Spesso sono stata salvata dall'assenza di un prof o cose del genere, ma non posso certo andare avanti così.
Non ho la minima idea di cosa farò se riesco a uscire da questa scuola, l'università l'ho già esclusa... Spero solo che riuscirò a trovare un lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 16.2k visite dal 28/11/2013.
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