Ansia relazionale
Salve a tutti,
Sono un ragazzo di 18 anni, vi parlo perché sono davvero esausto dalla situazione che mi aggrava.
Vi spiego: frequento il liceo classico e tutto iniziò all'incirca il 26 agosto, il giorno prima dell'esame di recupero del debito formativo di filosofia. La sera prima dell'esame, entrai in un circolo vizioso di domande a cui non trovavo risposta. Sono impegnato in una relazione da 9 mesi con una ragazza più grande di me. Lei ha 25 anni ed è fidanzata con un altro ragazzo da un anno e mezzo, nonostante le grosse difficoltà, io l'amo profondamente e continuo a voler stare con lei, così come lei vuol stare con me. Quella maledetta sera iniziai a chiedermi se l'amassi o meno e da lì è iniziato il mio dolore. Sono arrivato a non mangiare, a dormire per non pensare, sono arrivato allo stare malissimo con dolori forti sul diaframma, ad avere fame d'aria e a non riuscire a pensare ad altro: "basta" mi dissi "devi lasciarla". Così le parlai, e le dissi dei miei problemi, lei pianse, pianse tantissimo e piansi anche io. Mi faceva malissimo quella situazione, non la volevo, non volevo che succedesse. Dopo averla "lasciata" (anche se in fondo non è mai successo) tornai a casa... La cercavo continuamente, avevo crisi di pianto e dovevo stare con lei, non riuscivo a immaginare la mia vita senza... Così la ripresi e la tenni con me, all'inizio tutto andava bene, dopo circa un mese, dopo un periodo di stress dovuto ad un intervento di riduzione dei turbinati, settoplastica e adenoidectomia, ho iniziato a risentire gli stessi dubbi, ad avere le stesse crisi: le parlai e non riuscivo allo stesso tempo a stare lontano da lei. Ogni volta che le dicevo di stare male, tiravo un sospiro di sollievo e improvvisamente mi rendevo conto che ero stato uno stupido, che dovevo e volevo farla stare bene. Così continuavo a farle regali, sorprese, ad esempio la passavo a prendere, insomma, volevo stare con lei e mi faceva piacere. In questo momento ho smesso di parlare a telefono con lei dopo una chiacchierata di 20 minuti e mi sembra che sia tutto passato. Fino a 21 minuti fa ero in preda ad una crisi di dolore allo stomaco... Io mi sento distrutto, non ce la faccio più, voglio tornare a star bene con lei come stavo prima, voglio stare con lei oltre ogni limite, ma stare bene! Voglio tornare ad amarla come prima e non come faccio adesso, con questo amore fugace che un momento c'è un momento sembra svanito. Davvero non voglio che vada via, voglio continuare a combattere con lei al mio fianco per tutta la vita. Ma ho bisogno di un aiuto, anche se -orgoglioso come sono- non mi riesce facile chiederlo. Grazie a chi mi risponderà!
Sono un ragazzo di 18 anni, vi parlo perché sono davvero esausto dalla situazione che mi aggrava.
Vi spiego: frequento il liceo classico e tutto iniziò all'incirca il 26 agosto, il giorno prima dell'esame di recupero del debito formativo di filosofia. La sera prima dell'esame, entrai in un circolo vizioso di domande a cui non trovavo risposta. Sono impegnato in una relazione da 9 mesi con una ragazza più grande di me. Lei ha 25 anni ed è fidanzata con un altro ragazzo da un anno e mezzo, nonostante le grosse difficoltà, io l'amo profondamente e continuo a voler stare con lei, così come lei vuol stare con me. Quella maledetta sera iniziai a chiedermi se l'amassi o meno e da lì è iniziato il mio dolore. Sono arrivato a non mangiare, a dormire per non pensare, sono arrivato allo stare malissimo con dolori forti sul diaframma, ad avere fame d'aria e a non riuscire a pensare ad altro: "basta" mi dissi "devi lasciarla". Così le parlai, e le dissi dei miei problemi, lei pianse, pianse tantissimo e piansi anche io. Mi faceva malissimo quella situazione, non la volevo, non volevo che succedesse. Dopo averla "lasciata" (anche se in fondo non è mai successo) tornai a casa... La cercavo continuamente, avevo crisi di pianto e dovevo stare con lei, non riuscivo a immaginare la mia vita senza... Così la ripresi e la tenni con me, all'inizio tutto andava bene, dopo circa un mese, dopo un periodo di stress dovuto ad un intervento di riduzione dei turbinati, settoplastica e adenoidectomia, ho iniziato a risentire gli stessi dubbi, ad avere le stesse crisi: le parlai e non riuscivo allo stesso tempo a stare lontano da lei. Ogni volta che le dicevo di stare male, tiravo un sospiro di sollievo e improvvisamente mi rendevo conto che ero stato uno stupido, che dovevo e volevo farla stare bene. Così continuavo a farle regali, sorprese, ad esempio la passavo a prendere, insomma, volevo stare con lei e mi faceva piacere. In questo momento ho smesso di parlare a telefono con lei dopo una chiacchierata di 20 minuti e mi sembra che sia tutto passato. Fino a 21 minuti fa ero in preda ad una crisi di dolore allo stomaco... Io mi sento distrutto, non ce la faccio più, voglio tornare a star bene con lei come stavo prima, voglio stare con lei oltre ogni limite, ma stare bene! Voglio tornare ad amarla come prima e non come faccio adesso, con questo amore fugace che un momento c'è un momento sembra svanito. Davvero non voglio che vada via, voglio continuare a combattere con lei al mio fianco per tutta la vita. Ma ho bisogno di un aiuto, anche se -orgoglioso come sono- non mi riesce facile chiederlo. Grazie a chi mi risponderà!
[#1]
Gentile Utente,
è probabile che tali domande che ha in testa da quest'estate siano in realtà dei corcoli viziosi ossessivi.
Per stare bene deve rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta esperto nel trattamento dei disturbi d'ansia.
Saluti,
è probabile che tali domande che ha in testa da quest'estate siano in realtà dei corcoli viziosi ossessivi.
Per stare bene deve rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta esperto nel trattamento dei disturbi d'ansia.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Psicologo
Gentile utente,
la situazione da lei descritta ha un contenuto emozionale molto forte e probabilmente andrebbe indagata in un contesto diverso da quello telematico.
Per prima cosa dovrà verificare l'origine di dolori fisici che avverte, per vedere se sono di natura psicologica o magari scatenati da altre cause. Di questo dovrebbe parlarne meglio col medico di famiglia che la conosce bene, semplicemente per sicurezza.
Da quello che descrive sembrerebbero esserci delle difficoltà di tipo relazionale, infatti non riesce a star bene con la sua ragazza ma allo stesso tempo non può star lontano da lei.
Il fatto che questa sua ragazza sia fidanzata le crea disagio?
Potrebbe essere utile parlare di questo con uno psicoterapeuta de visu, per indagare bene sulle motivazioni profonde del suo disagio e iniziare a lavorare su questo aspetto, in modo da uscire da questo stato di malessere.
la situazione da lei descritta ha un contenuto emozionale molto forte e probabilmente andrebbe indagata in un contesto diverso da quello telematico.
Per prima cosa dovrà verificare l'origine di dolori fisici che avverte, per vedere se sono di natura psicologica o magari scatenati da altre cause. Di questo dovrebbe parlarne meglio col medico di famiglia che la conosce bene, semplicemente per sicurezza.
Da quello che descrive sembrerebbero esserci delle difficoltà di tipo relazionale, infatti non riesce a star bene con la sua ragazza ma allo stesso tempo non può star lontano da lei.
Il fatto che questa sua ragazza sia fidanzata le crea disagio?
Potrebbe essere utile parlare di questo con uno psicoterapeuta de visu, per indagare bene sulle motivazioni profonde del suo disagio e iniziare a lavorare su questo aspetto, in modo da uscire da questo stato di malessere.
[#3]
gentile ragazzo, è possibile che il conflitto interiore con il quale vive questo momento abbia un significato che lei stesso non riesce però a intravedere?
Cosa sta succedendo nella sua vita che la porta a desiderare ed al contempo a fuggire da questa relazione?
Che dice della relazione (parla di un fidanzato..) che la ragazza di cui è innamorato sostiene con una persona da più tempo che con lei? Come vive lei questa doppia relazione della persona che dice di amare?
Cosa sta succedendo nella sua vita che la porta a desiderare ed al contempo a fuggire da questa relazione?
Che dice della relazione (parla di un fidanzato..) che la ragazza di cui è innamorato sostiene con una persona da più tempo che con lei? Come vive lei questa doppia relazione della persona che dice di amare?
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
[#4]
Ex utente
Salve e grazie per le tempestive risposte!
No, il fatto che lei sia fidanzata non mi ha mai toccato, né dato alcun fastidio.
Spesso mi sento come oppresso, anche se da un punto di vista oggettivo non vi è alcun motivo per esserlo. Per 6-7 mesi sono stato meravigliosamente con lei, non mi sono mai sentito male con lei, anzi, sono sempre stato bene! Adesso, quando stiamo insieme, se non penso a questi dubbi o sensazioni, riesco a vivere la relazione al meglio, sto bene e sono felice. Mentre se ci penso, i dubbi si fanno strada in me e non mi consentono di vivere la situazione con serenità e calma. I disturbi sono dati da un fattore psicologico, infatti il mio medico di base, dopo avergli spiegato i miei disturbi, mi ha consigliato (può sembrare paradossale) di divertirmi, rilassarmi e prendere un po' di Dormiplant se proprio non fossi riuscito ad addormentarmi.
In sintesi:
La doppia relazione non mi crea alcun disagio, poiché sono convinto del suo amore e soprattutto il mio va oltre ogni limite fisico e mentale.
I dolori sono dovuti a fattori psicologici, come confermato dal medico di base.
Non ho alcuna intenzione di arrendermi, voglio stare con lei bene come prima, ad ogni costo, che sia una terapia o meno.
No, il fatto che lei sia fidanzata non mi ha mai toccato, né dato alcun fastidio.
Spesso mi sento come oppresso, anche se da un punto di vista oggettivo non vi è alcun motivo per esserlo. Per 6-7 mesi sono stato meravigliosamente con lei, non mi sono mai sentito male con lei, anzi, sono sempre stato bene! Adesso, quando stiamo insieme, se non penso a questi dubbi o sensazioni, riesco a vivere la relazione al meglio, sto bene e sono felice. Mentre se ci penso, i dubbi si fanno strada in me e non mi consentono di vivere la situazione con serenità e calma. I disturbi sono dati da un fattore psicologico, infatti il mio medico di base, dopo avergli spiegato i miei disturbi, mi ha consigliato (può sembrare paradossale) di divertirmi, rilassarmi e prendere un po' di Dormiplant se proprio non fossi riuscito ad addormentarmi.
In sintesi:
La doppia relazione non mi crea alcun disagio, poiché sono convinto del suo amore e soprattutto il mio va oltre ogni limite fisico e mentale.
I dolori sono dovuti a fattori psicologici, come confermato dal medico di base.
Non ho alcuna intenzione di arrendermi, voglio stare con lei bene come prima, ad ogni costo, che sia una terapia o meno.
[#5]
Psicologo
Gentile Utente,
qualsiasi rapporto d'amore non può essere mai vissuto in piena serenità se prima non si raggiunge l'armonia con sé stessi. Le nostre tensioni inevitabilmente vanno ad incidere nel rapporto con gli altri. Lei è molto giovane, sarebbe un vero peccato se continuasse a trascinarsi questi fardelli per tutta la vita. Il fatto che Lei ci stia scrivendo significa che ha una gran voglia di stare bene, di capire qualcosa in più su sé stesso, di indagare sulle origini del suo malessere. Questo potrebbe essere già un ottimo punto di vista da cui partire. Provi a parlarne con uno psicoterapeuta. Se il costo di questa prestazione professionale fosse per lei troppo elevato può rivolgersi anche alle ASL e ai centri convenzionati. Credo che riuscirà a trarne molto giovamento.
qualsiasi rapporto d'amore non può essere mai vissuto in piena serenità se prima non si raggiunge l'armonia con sé stessi. Le nostre tensioni inevitabilmente vanno ad incidere nel rapporto con gli altri. Lei è molto giovane, sarebbe un vero peccato se continuasse a trascinarsi questi fardelli per tutta la vita. Il fatto che Lei ci stia scrivendo significa che ha una gran voglia di stare bene, di capire qualcosa in più su sé stesso, di indagare sulle origini del suo malessere. Questo potrebbe essere già un ottimo punto di vista da cui partire. Provi a parlarne con uno psicoterapeuta. Se il costo di questa prestazione professionale fosse per lei troppo elevato può rivolgersi anche alle ASL e ai centri convenzionati. Credo che riuscirà a trarne molto giovamento.
[#6]
Ex utente
Grazie mille per la celere risposta.
Dottore sinceramente ho paura, ho paura che tutto questo possa finire e non voglio. Ho paura di andare da uno psicologo:lei non sa nulla di tutto questo ed io non ho intenzione di dirglielo poiché le farei del male e mi farei del male. Io non voglio sentirmi dire che devo lasciarla o meno, assolutamente, voglio solo la certezza nella mia azione. Voglio sapere se è giusto lasciarla o meno. Ma chi può saperlo se non io? Allora ecco che si rientra nel solito circolo vizioso: i pro e i contro. Stasera siamo stati benissimo, eppure mentre stavo con lei non riuscivo a non pensare e l'ansia che provavo mi tratteneva dallo stare rilassato. Sono molto stanco, non so più che fare e lei è lì. Vorrei un aiuto ma mi è difficile chiederlo, vorrei una certezza, da me, da qualcun altro, ma la vorrei. Com'è possibile stare perfettamente per 6-7 mesi e poi da un giorno all'altro distruggere tutto per colpa di stupidi dubbi? Sono stanco di dover pensare a tutte queste cose, spesso dormo, così da non pensare, anche se è un sonno innaturale. E naturalmente la mia esposizione sintattica dice molto riguardo alla mia confusione. Chiedo scusa per gli sproloqui o eventuali prese di posizione illegittime. Spero possiate aiutarmi.
Grazie in anticipo.
Dottore sinceramente ho paura, ho paura che tutto questo possa finire e non voglio. Ho paura di andare da uno psicologo:lei non sa nulla di tutto questo ed io non ho intenzione di dirglielo poiché le farei del male e mi farei del male. Io non voglio sentirmi dire che devo lasciarla o meno, assolutamente, voglio solo la certezza nella mia azione. Voglio sapere se è giusto lasciarla o meno. Ma chi può saperlo se non io? Allora ecco che si rientra nel solito circolo vizioso: i pro e i contro. Stasera siamo stati benissimo, eppure mentre stavo con lei non riuscivo a non pensare e l'ansia che provavo mi tratteneva dallo stare rilassato. Sono molto stanco, non so più che fare e lei è lì. Vorrei un aiuto ma mi è difficile chiederlo, vorrei una certezza, da me, da qualcun altro, ma la vorrei. Com'è possibile stare perfettamente per 6-7 mesi e poi da un giorno all'altro distruggere tutto per colpa di stupidi dubbi? Sono stanco di dover pensare a tutte queste cose, spesso dormo, così da non pensare, anche se è un sonno innaturale. E naturalmente la mia esposizione sintattica dice molto riguardo alla mia confusione. Chiedo scusa per gli sproloqui o eventuali prese di posizione illegittime. Spero possiate aiutarmi.
Grazie in anticipo.
[#7]
Gentile ragazzo,
non è compito dello psicoterapeuta dirle se lei debba lasciare o meno la ragazza.
Lo psicoterapeuta potrà però aiutarla a far luce proprio sui dubbi che lei ha e che la stanno forse portando a sviluppare una certa ansia che si percepisce anche dalle sue parole.
Credo però che probabilmente lei abbia paura di far luce proprio sui suoi dubbi e magari di riflettere su cose sulle quali attualmente non dubita: come il fatto che la ragazza sia fidanzata.
Capisco che lei desideri vedere solo gli aspetti positivi di questa relazione, ma così potrebbe anche rischiare di affezionarsi a un'illusione e di farsi molto male.
Cerchi di osservare la questione senza negare, se riesce, le evidenti contraddizioni che vi sono. Per il suo bene.
Cari saluti
non è compito dello psicoterapeuta dirle se lei debba lasciare o meno la ragazza.
Lo psicoterapeuta potrà però aiutarla a far luce proprio sui dubbi che lei ha e che la stanno forse portando a sviluppare una certa ansia che si percepisce anche dalle sue parole.
Credo però che probabilmente lei abbia paura di far luce proprio sui suoi dubbi e magari di riflettere su cose sulle quali attualmente non dubita: come il fatto che la ragazza sia fidanzata.
Capisco che lei desideri vedere solo gli aspetti positivi di questa relazione, ma così potrebbe anche rischiare di affezionarsi a un'illusione e di farsi molto male.
Cerchi di osservare la questione senza negare, se riesce, le evidenti contraddizioni che vi sono. Per il suo bene.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.2k visite dal 26/11/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.