Non so come uscirne!
Salve, sono una ragazza di quasi 32, vivo ancora con i miei e purtroppo non ho un lavoro. Da quando sono nata sono affetta da atrofia muscolare spinale kugelberg-welander, il che mi limita un pò nelle cose di tutti i giorni nel senso che ho poca forza ma tutto sommato mi permette di avere una vita praticamente normalissima. Dal mese di aprile di quest'anno ho però iniziato ad avere dei capogiri x strada che mi facevano perdere l'equilibrio seguiti a tachicardia e sudore freddo. Per qualche giorno ho pensato fosse dovuto a un calo di pressione ma dopo vari accertamenti clinici ho constatato con il mio medico che era tutto nella norma. Questi capogiri mi hanno portata a non uscire più da sola e comunque a reggermi sempre al braccio di qualcuno e mi è capitato spesso di svegliarmi di notte con una forte sensazione di paura e mancanza di aria. Allora ho capito che mi dovevo far aiutare così ho iniziato delle sedute da una psicologa la quale ha avuto anche un colloquio con la mia famiglia oltre che con me. Mi ha detto che soffro di attacchi di panico dovuti a una situazione familiare un pò complessa in cui ho sempre vissuto senza avere neanche la libertà di avere degli amici un pò per una questione di mentalità un pò retrograda dei miei, e un pò anche x la preoccupazione che comunque hanno verso di me x quanto riguarda la mia "malattia" congenita. Forse il tutto si è aggravato da quando, sempre nel mese di aprile, abbiamo scoperto che mia madre aveva un tumore che però è stato rimosso con successo però sentire di colpo questa notizia è stata una doccia fredda anche perchè non avevo parenti vicino che mi potessero sostenere. Come se non bastasse a tutto ciò si aggiunge anche una delusione amorosa, tutto quanto nello stesso periodo.
Finora ho avuto solo 3 sedute dalla psicologa che mi ha detto che il problema lo devo risolvere affrontandolo e non sfuggendo. Più di questo non ha fatto. I miei capogiri si presentano se mi trovo in spazi aperti o se devo attraversare una strada, in poche parole se non vedo punti di appiglio vicino a me come può essere un muro. Non credo che ci volesse un psicologo x dirmi che il problema lo devo affrontare, questo lo sapevo già da me. Il fatto è che provo ad attraversare da sola la strada, provo a non appoggiarmi a nessuno ma non ci riesco, perdo l'equilibrio. Non ho più una vita sociale, le mie giornate le passo in casa.
Quindi mi chiedo: nonostante ci provi, come posso fare x superare tutto ciò? Ne uscirò mai? Perchè a volte non vedo via d'uscita e questo mi provoca una forte angoscia al punto da passare le mie giornate a piangere. Se potete x favore aiutatemi. Grazie.
Finora ho avuto solo 3 sedute dalla psicologa che mi ha detto che il problema lo devo risolvere affrontandolo e non sfuggendo. Più di questo non ha fatto. I miei capogiri si presentano se mi trovo in spazi aperti o se devo attraversare una strada, in poche parole se non vedo punti di appiglio vicino a me come può essere un muro. Non credo che ci volesse un psicologo x dirmi che il problema lo devo affrontare, questo lo sapevo già da me. Il fatto è che provo ad attraversare da sola la strada, provo a non appoggiarmi a nessuno ma non ci riesco, perdo l'equilibrio. Non ho più una vita sociale, le mie giornate le passo in casa.
Quindi mi chiedo: nonostante ci provi, come posso fare x superare tutto ciò? Ne uscirò mai? Perchè a volte non vedo via d'uscita e questo mi provoca una forte angoscia al punto da passare le mie giornate a piangere. Se potete x favore aiutatemi. Grazie.
[#1]
Gentile utente,
in parte concordo con quanto le ha detto la sua psicologa.
Allo stesso tempo mi sembra che lei il problema stia tentando di affrontarlo.
Come dice lei la sua situazione è complessa. Probabilmente ci sono delle dinamiche connesse alla sua patologia congenita che inducono la sua famiglia a non lasciarla andare per la sua "strada", cosa di cui lei sembra persuasa, dato che non riesce ad attraversarne una.
Forse dovrebbe darsi tempo e darne alla professionista a cui si è rivolta.
In termini generali i percorsi terapeutici hanno una durata medio/lunga.
Parli della sua frustrazione alla sua terapeuta, considerando che è presto per dare dei giudizi.
Le invio un link sul concetto di panico ed il suo rapporto con l'emozione della paura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1835-il-disturbo-di-panico-ed-il-rapporto-con-la-paura-l-importanza-delle-emozioni.html
Spero possa esserle utile
Restiamo in ascolto
in parte concordo con quanto le ha detto la sua psicologa.
Allo stesso tempo mi sembra che lei il problema stia tentando di affrontarlo.
Come dice lei la sua situazione è complessa. Probabilmente ci sono delle dinamiche connesse alla sua patologia congenita che inducono la sua famiglia a non lasciarla andare per la sua "strada", cosa di cui lei sembra persuasa, dato che non riesce ad attraversarne una.
Forse dovrebbe darsi tempo e darne alla professionista a cui si è rivolta.
In termini generali i percorsi terapeutici hanno una durata medio/lunga.
Parli della sua frustrazione alla sua terapeuta, considerando che è presto per dare dei giudizi.
Le invio un link sul concetto di panico ed il suo rapporto con l'emozione della paura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1835-il-disturbo-di-panico-ed-il-rapporto-con-la-paura-l-importanza-delle-emozioni.html
Spero possa esserle utile
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
gentile ragazza deve dare il tempo alla terapeuta di entrare nel merito del problema e discutere con lei tutte le sue perplessità.
tenga presente che per ansia e panico ci sono terapie più specifiche rispetto ad altre.
le lascio queste due letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4088-quando-il-paziente-si-allea-con-la-propria-malattia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
saluti
tenga presente che per ansia e panico ci sono terapie più specifiche rispetto ad altre.
le lascio queste due letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4088-quando-il-paziente-si-allea-con-la-propria-malattia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 25/11/2013.
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