Mania di lavarsi le mani
Buongiorno volevo un consiglio..Ho due nipoti di 11 e 5 anni una femmina e un maschietto. Sono circa 15 giorni che il piccolino ha degli atteggiamenti che ci lasciano perplessi. E' un bambino molto intelligente, responsabile, sa leggere e scrivere ha imparato da solo seguendo anche la sorella più grande, ma ultimamente, durante la giornata, va spesso a lavarsi le mani non spegne le luci xkè altrimenti si sporca, non si tira su le maniche della maglie xkè non vuole toccare..poi magari si esce e gioca normalmente senza pensarci. Siamo preoccupati xkè non è più lo stesso bambino sereno di prima.. non vorrei che fosse una forma di gelosia.. La mamma è sempre dietro alla sorella che fa uno sport impegnativo 5 giorni su 7 quindi lui è spesso dalla nonna... al mattino va all asilo molto presto xkè il padre accompagna la sorella e quindi porta giù anche lui anche se in realtà la mamma avrebbe il tempo x portarlo più tardi... inoltre lo scorso anno ha disegnato la sua famiglia : papà sorella e lui.. niente mamma. Mi potete dare qualche consiglio?
[#1]
Gentile signora,
quale tipo di consigli cerca on line?
Per quale ragione siete preoccupati?
Il comportamento che Lei segnala è messo in atto dal bimbo da 15 giorni: è accaduto qualcosa di importante secondo Lei?
Teme che il bimbo sia trascurato dalla mamma?
Teme sia geloso della sorella?
Ha riscontrato altri comportamenti a Suo dire preoccupanti?
quale tipo di consigli cerca on line?
Per quale ragione siete preoccupati?
Il comportamento che Lei segnala è messo in atto dal bimbo da 15 giorni: è accaduto qualcosa di importante secondo Lei?
Teme che il bimbo sia trascurato dalla mamma?
Teme sia geloso della sorella?
Ha riscontrato altri comportamenti a Suo dire preoccupanti?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
se facciamo riferimento solo a quello scrive, questi comportamenti del piccolo meriterebbero un'attenzione clinica, una valutazione con un'intervento psicologico famigliare, chiaramente in un'ottica di "prevenzione".
Come mai scrive lei e non i genitori del bambino?
se facciamo riferimento solo a quello scrive, questi comportamenti del piccolo meriterebbero un'attenzione clinica, una valutazione con un'intervento psicologico famigliare, chiaramente in un'ottica di "prevenzione".
Come mai scrive lei e non i genitori del bambino?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
G.le utente, per quanto sarebbe impossibile effettuare una diagnosi on-line, i sintomi da lei descritti relativi al suo nipote, in prima istanza farebbero pensare ad un atteggiamento compulsivo relativo alla pulizia, ma la selettività del medesimo non generalizzato a contesti esterni e lo scenario familiare rendono la situazione più articolata.
Come mai questo bambino vuole essere così bravo (già sa scrivere) e pulito?
In realtà, credo, si sia già data un'ottima risposta in merito alle concause scatenanti.
La questione principale rimane tuttavia che dovrebbero essere i genitori di suo nipote a preoccuparsi e ad essere sensibilizzati su quanto accade al loro figlio.
Di certo per un bambino della sua età non è il massimo confrontarsi con una famiglia completamente presa dalla sorella, messa in posizione di oggetto privilegiato dai genitori.
La strada del sintomo potrebbe allora rappresentare per lui l'unico modo per riprendersi le attenzioni del papà e della mamma attraverso il vantaggio secondario che può riceverne (ovvero le premure e le cure che si prestano a chi sta male).
Come mai questo bambino vuole essere così bravo (già sa scrivere) e pulito?
In realtà, credo, si sia già data un'ottima risposta in merito alle concause scatenanti.
La questione principale rimane tuttavia che dovrebbero essere i genitori di suo nipote a preoccuparsi e ad essere sensibilizzati su quanto accade al loro figlio.
Di certo per un bambino della sua età non è il massimo confrontarsi con una famiglia completamente presa dalla sorella, messa in posizione di oggetto privilegiato dai genitori.
La strada del sintomo potrebbe allora rappresentare per lui l'unico modo per riprendersi le attenzioni del papà e della mamma attraverso il vantaggio secondario che può riceverne (ovvero le premure e le cure che si prestano a chi sta male).
Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta
[#4]
Utente
Grazie per le vostre risposte...Onestamente secondo me, lui è "trascurato" dalla mamma...lui viene sempre in secondo piano..prima la sorella e lo sport impegnativo.. le gare...e lui sempre dietro alla sorella... Ha imparato a leggere xkè è un bambino molto curioso e capisce tutto molto bene sembra più grande della sua età...Non ci sono altri atteggiamenti preoccupanti.. solo questa smania di lavarsi le mani e non toccare niente ma solo in alcuni momenti.. I genitori hanno portato il bimbo dal pediatra x un consiglio il quale ha risposto che potrebbe essere successo anche qualcosa successo all'asilo..infatti ultimamente piange che non vuole andarci e prima non era mai successo (ha una maestra nuova che non gli "piace" ) e quindi di tenerlo un po' a casa almeno fino dopo Natale. A me non sembra una soluzione..
[#7]
G.le utente, comprendo la sua preoccupazione per il suo nipotino ma credo sia opportuno che fossero i genitori a responsabilizzarsi rispetto al disagio psicologico palesato dal figlio. Darle un consiglio, se ad applicarlo fosse solo lei, non sarebbe di grande aiuto anzi rischierebbe anche d'instillare messaggi contraddittori rispetto a come reagiscono i genitori al sintomo del figlio. Inoltre, il fatto che lei assuma questo o quell'atteggiamento non risolverebbe la causa che ilo induce a lavarsi. Se vuole un consiglio sincero ed efficace dovrebbe far breccia sui genitori di suo nipote per aprirgli gli occhi sul fatto che il loro figlio potrebbe avere un problema e che lo comunica in quel modo. D'altronde è paradigmatico che ci abbia contattati lei e non loro.
Restiamo in ascolto
Restiamo in ascolto
[#8]
Gentile Utente,
>>pediatra x un consiglio il quale ha risposto che potrebbe essere successo anche qualcosa successo all'asilo..<<
questa è un ipotesi che andrebbe verificata, ma a mio avviso il disagio nasce dalle dinamiche famigliari. Quelle che lei descrive sono tipiche di un bimbo che cerca di essere più autonomo rispetto alla sua età per non sentire di avere "bisogno" d'altro (affetto genitoriale) e quindi di chiedere al genitore di prestare le stesse attenzioni anche a lui.
Questo confonde un po' le acque perché si tende a pensare che è qualcosa che "passerà", proprio perché il bambino, nonostante l'età, sembra più grande, più autonomo e non problematico.
Le aree di autonomia che il bambino presenta sono però di "facciata", perché i rituali che mette in atto rappresentano l'indicatore di un disagio che andrebbe verificato e affrontato.
Tutto questo però senza un'accordo genitoriale è molto difficile. Il pediatra avrebbe dovuto suggerire, a mio avviso, anche l'ipotesi di una consulenza famigliare.
>>pediatra x un consiglio il quale ha risposto che potrebbe essere successo anche qualcosa successo all'asilo..<<
questa è un ipotesi che andrebbe verificata, ma a mio avviso il disagio nasce dalle dinamiche famigliari. Quelle che lei descrive sono tipiche di un bimbo che cerca di essere più autonomo rispetto alla sua età per non sentire di avere "bisogno" d'altro (affetto genitoriale) e quindi di chiedere al genitore di prestare le stesse attenzioni anche a lui.
Questo confonde un po' le acque perché si tende a pensare che è qualcosa che "passerà", proprio perché il bambino, nonostante l'età, sembra più grande, più autonomo e non problematico.
Le aree di autonomia che il bambino presenta sono però di "facciata", perché i rituali che mette in atto rappresentano l'indicatore di un disagio che andrebbe verificato e affrontato.
Tutto questo però senza un'accordo genitoriale è molto difficile. Il pediatra avrebbe dovuto suggerire, a mio avviso, anche l'ipotesi di una consulenza famigliare.
[#10]
Gentile Utente,
non è che sono "loro da curare", quando i bambini sono così piccoli è probabile che i loro comportamenti di disagio (più o meno disfunzionali) siano il riflesso dell'ambiente in cui vivono e quindi un'importanza maggiore viene data al rapporto con i genitori che sono le figure principali di attaccamento.
A questo punto lei può fare bene poco, anzi forse ha fatto anche abbastanza.
non è che sono "loro da curare", quando i bambini sono così piccoli è probabile che i loro comportamenti di disagio (più o meno disfunzionali) siano il riflesso dell'ambiente in cui vivono e quindi un'importanza maggiore viene data al rapporto con i genitori che sono le figure principali di attaccamento.
A questo punto lei può fare bene poco, anzi forse ha fatto anche abbastanza.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.6k visite dal 25/11/2013.
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