Crisi di ansia, depressione e apatia
Buongiorno a tutti i gentili dottori, sono una ragazza di 20 anni, scrivo perchè sono in preda all' esasperazione. Penso di soffrire d ansia, depressione e soprattutto apatia mi sono documentata e ho tutti i sintomi, nell apatia li ho tutti. Provo un forte disagio psicologico che mi sta rovinando la vita. Nutro un forte senso di frustrazione nei miei confronti, non mi accetto, non mi curo, mi odio e ho un esagerata tendenza a procrastinare e vedo tutto con totale pessimismo, soffro di solitudine e claustrofobia (ho paura del buio) e nessuno mi capisce. Ho continui sbalzi d umore, e ultimamente piango spesso. Ho perso qualsiasi interesse anche a cose che prima mi interessavano, pur avendo le motivazioni non faccio nulla, non adempio ai miei doveri ( frequento l ultimo anno di un liceo magistrale), non studio, non esco, non leggo( amavo leggere), e due bocciature non sono servite a riscattarmi anzi..ho cominciato l'anno malissimo e ho gia fatto 15 assenze. Ogni mattina: mi sveglio con il mal di testa, prendo la corriera con una forte nausea e mal di pancia, quando raggiungo la scuola, a volte raggiungo un stato elevato di ansia che mi ritrovo davanti a scuola non entro e riprendo la corriera per tornare in dietro, ma non a casa, vado in centro a girovagare nelle strade senza una meta come una barbona e quando arriva il momento di tornare a casa al tempo prestabilito, riprovo la stessa ansia entro, pranzo e me ne vado dormire con un alto senso di colpa: altro sintomo dell apatia, mi sento sempre stanca e fiacca, pesante, sono lenta nel camminare ( sono ingrassata di 20 kg in 5 anni) Fino ad oggi ho solo insufficienze. pur avendo la buona volonta e l interesse per lo studio non riesco proprio a concentrarmi.La causa dei miei problemi è in famiglia: sono sempre stata comandata e controllata, non ho mai avuto una vita sociale, sin da piccola a parte la scuola non uscivo da nessuna parte, non facevo sport ecc.. non ho mai avuto alcun tipo di esperienza di nessun tipo fino ad oggi. Mio padre meschino, severo, autoritario, cattivo che mi ha sempre considerato un peso e mi ha picchiato diverse volte, mi offende sempre e mia madre indifferente e incurante. Tutto questo dovrebbe essere la mia motivazione essenziale per riscattarmi, per cambiare la mia vita e lo penso continuamente : se studio. prendo un diploma e con la "scusa" dell'università avrò modo di andarmene, ma rimane tutto nella mia testa, non metto in pratica quello che ho in mente. Sono tra il passato e il futuro, non vivo il presente, o penso con rabbia e frustrazione al passato o programmo e mi illudo nel futuro ma nel presente non faccio nulla affinche quel futuro che sogno si avveri. Non so come fare, mi sento completamente bloccata, vorrei riuscire a sbloccarmi e prendere in mano la situazione, affrontare i miei problemi, riuscire a studiare e programmare la mia vita in maniera autonoma e responsabile ma non so come fare.. Mi sento soffocare, vorrei solo scappare e dimenticare.
Saluti.
Saluti.
[#1]
Gentile utente,
come lei ha intuito dai problemi non si scappa, questi ci inseguono inesorabilmente...
Non riesco a capire come due bocciature possano far venire voglia di studiare, forse il contrario. Ogni mattina deve rientrare in un contesto in cui è la "ripetente", quella che va male a scuola e non ce la fa.
Questo può stroncare qualsiasi motivazione.
Mi domando come mai si sia lasciata così andare.
Vuole attirare su di sé l'attenzione che in famiglia non ha mai avuto?
Questa è solo un'ipotesi, credo che per lei sia fondamentale rivolgersi ad uno psicologo di persona, per poter esplorare in modo più approfondito i motivi del suo malessere.
Le invio due link:
il primo sul rapporto tra depressione e relazioni familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
il secondo sulle relazioni familiari nel periodo adolescenziale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1788-la-famiglia-dell-adolescente-quali-caratteristiche-generali.html
Spero possano essere utili
Restiamo in ascolto
come lei ha intuito dai problemi non si scappa, questi ci inseguono inesorabilmente...
Non riesco a capire come due bocciature possano far venire voglia di studiare, forse il contrario. Ogni mattina deve rientrare in un contesto in cui è la "ripetente", quella che va male a scuola e non ce la fa.
Questo può stroncare qualsiasi motivazione.
Mi domando come mai si sia lasciata così andare.
Vuole attirare su di sé l'attenzione che in famiglia non ha mai avuto?
Questa è solo un'ipotesi, credo che per lei sia fondamentale rivolgersi ad uno psicologo di persona, per poter esplorare in modo più approfondito i motivi del suo malessere.
Le invio due link:
il primo sul rapporto tra depressione e relazioni familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
il secondo sulle relazioni familiari nel periodo adolescenziale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1788-la-famiglia-dell-adolescente-quali-caratteristiche-generali.html
Spero possano essere utili
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile ragazza,
solo pochi giorni fa ha postato una richiesta in psichiatria e l'indicazione del medico era la medesima che possiamo darLe noi qui: chiedere aiuto ad un professionista.
Che cosa Le impedisce di rivolgersi al consultorio della zona?
Dice che non ha amici o vita sociale... non c'è nessuna persona significativa nella Sua vita (es parente o persone che frequentano casa) che potrebbe essere di sostegno?
solo pochi giorni fa ha postato una richiesta in psichiatria e l'indicazione del medico era la medesima che possiamo darLe noi qui: chiedere aiuto ad un professionista.
Che cosa Le impedisce di rivolgersi al consultorio della zona?
Dice che non ha amici o vita sociale... non c'è nessuna persona significativa nella Sua vita (es parente o persone che frequentano casa) che potrebbe essere di sostegno?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio della sua risposta. Pensandoci bene uno dei motivi per cui non ho la voglia di andare a scuola perché sono la peggiore. Tutti prendono dei buoni voti, si battono ecc.. io quando vedo i miei 3-4 ma rimango impassibile, anzi vedo gli occhi dei miei compagni su di me e provo un forte senso di vergogna.. A casa non vengo mai considerata, quando cerco di parlare dei miei disagi a mamma si lamenta dei suoi problemi e finisce con " i tuoi problemi non sono nulla in confronti ai tuoi, tu hai tutta la tua vita davanti io ormai devo accettare questa vita" e quando cerco di farle notare il disagio che provoca suo marito ( sono diversi anni che non riesco a chiamarlo padre), si mette a urlare, diventa aggressiva e cerca di cambiare discorso. Ma non sono il tipo di ragazza che danneggia se stessa per attirare l attenzione dei genitori anzi. A scuola, pur studiando materie a me interessanti non riesco a concentrarmi,continuo a rimandare e alla fine non studio nulla. Mia madre la chiama pigrizia, ma io apro il libro cerco di concentrarmi ma non ci riesco, per quanto mi sforzi... Parlo dello studio perché è la cosa che più mi sta a cuore e avendo la frustrazione di essere indietro di 2 anni voglio riuscire a prendere il diploma, poi la considero la cosa più importante nella mia vita attuale, ma in realta mi va tutto malissimo. Mi sento fallita come persona in tutti i campi, come figlia, come sorella, come studentessa, come amica( non ho amiche), come ragazza, come essere e ho pensato più volte al suicidio ( l unico motivo che non mi spinge a farlo è solo per non dare dispiaceri al mio fratellino e a mia madre) ma se non fosse per loro non sarei qui. Non ho scopo, mi illudo che nel futuro vivro meglio ma non faccio nulla per cambiare pur sapendo come fare, mi sento bloccata e non so come sbloccarmi, come reagire. Mi sento come attirata da una calamita di malessere, di nero, e non riesco a staccarmi. La sensazione è questa.
Sono andata dalla mia dottoressa e mi ha consigliato di andare da una psicologa di consulto familiare, ma non penso servi. Sono gia andata da psicologi ma non è servito a nulla.. l unica soluzione che vedo adesso è scappare di casa e andarmene lontano o suicidarmi..
Aggiungo che mia madre si rifiuta di parlarne e mio..padre.. si rifiuta di averci come famiglia, l unico motivo che lega i miei genitori a vivere sotto lo stesso tetto è d interesse economico e non altro.. ma cosi facendo quella persona rende la vita a me, i miei fratellini e mia madre la vita un inferno.
la ringrazio della sua risposta. Pensandoci bene uno dei motivi per cui non ho la voglia di andare a scuola perché sono la peggiore. Tutti prendono dei buoni voti, si battono ecc.. io quando vedo i miei 3-4 ma rimango impassibile, anzi vedo gli occhi dei miei compagni su di me e provo un forte senso di vergogna.. A casa non vengo mai considerata, quando cerco di parlare dei miei disagi a mamma si lamenta dei suoi problemi e finisce con " i tuoi problemi non sono nulla in confronti ai tuoi, tu hai tutta la tua vita davanti io ormai devo accettare questa vita" e quando cerco di farle notare il disagio che provoca suo marito ( sono diversi anni che non riesco a chiamarlo padre), si mette a urlare, diventa aggressiva e cerca di cambiare discorso. Ma non sono il tipo di ragazza che danneggia se stessa per attirare l attenzione dei genitori anzi. A scuola, pur studiando materie a me interessanti non riesco a concentrarmi,continuo a rimandare e alla fine non studio nulla. Mia madre la chiama pigrizia, ma io apro il libro cerco di concentrarmi ma non ci riesco, per quanto mi sforzi... Parlo dello studio perché è la cosa che più mi sta a cuore e avendo la frustrazione di essere indietro di 2 anni voglio riuscire a prendere il diploma, poi la considero la cosa più importante nella mia vita attuale, ma in realta mi va tutto malissimo. Mi sento fallita come persona in tutti i campi, come figlia, come sorella, come studentessa, come amica( non ho amiche), come ragazza, come essere e ho pensato più volte al suicidio ( l unico motivo che non mi spinge a farlo è solo per non dare dispiaceri al mio fratellino e a mia madre) ma se non fosse per loro non sarei qui. Non ho scopo, mi illudo che nel futuro vivro meglio ma non faccio nulla per cambiare pur sapendo come fare, mi sento bloccata e non so come sbloccarmi, come reagire. Mi sento come attirata da una calamita di malessere, di nero, e non riesco a staccarmi. La sensazione è questa.
Sono andata dalla mia dottoressa e mi ha consigliato di andare da una psicologa di consulto familiare, ma non penso servi. Sono gia andata da psicologi ma non è servito a nulla.. l unica soluzione che vedo adesso è scappare di casa e andarmene lontano o suicidarmi..
Aggiungo che mia madre si rifiuta di parlarne e mio..padre.. si rifiuta di averci come famiglia, l unico motivo che lega i miei genitori a vivere sotto lo stesso tetto è d interesse economico e non altro.. ma cosi facendo quella persona rende la vita a me, i miei fratellini e mia madre la vita un inferno.
[#4]
Utente
Gentile Dottoressa Pileci,
come ho detto sono andata dal mio medico di base ma mi ha consigliato di andare solo da questa psicologa di consulto familiare e di non andare da uno psichiatra..
Per quanto riguarda persone, non ho parenti intimi a cui rivolgermi e non ho confidenza con loro, la nostra famiglia è molto chiusa, sia mia madre che suo marito, poi l unica persona che mi fido è mio fratellino ma è troppo piccolo ed è una vittima anche lui..
come ho detto sono andata dal mio medico di base ma mi ha consigliato di andare solo da questa psicologa di consulto familiare e di non andare da uno psichiatra..
Per quanto riguarda persone, non ho parenti intimi a cui rivolgermi e non ho confidenza con loro, la nostra famiglia è molto chiusa, sia mia madre che suo marito, poi l unica persona che mi fido è mio fratellino ma è troppo piccolo ed è una vittima anche lui..
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Se non serve andare dallo psicologo, non ha senso neppure scrivere qui :-)
Posso chiedere come mai in passato si è rivolta a degli psicologi e che cosa non ha funzionato? Non si è sentita accolta, compresa, ecc...?
Per quanto tempo è andata? Quante sedute ha fatto?
Posso chiedere come mai in passato si è rivolta a degli psicologi e che cosa non ha funzionato? Non si è sentita accolta, compresa, ecc...?
Per quanto tempo è andata? Quante sedute ha fatto?
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Utente
Allora, sono andata da una psicologa quando ero alle elementari ma non ricordo bene, mi facevo fare dei disegni e attraverso delle immagini di personaggi mi diceva di raccontarle una storia... poi alle medie sono andata dalla psicologa della scuola ma solo due volte, più che altro abbiamo solo chiacchierato e fatto due risate come fossimo amiche ma nulla di che. Poi in terza media da una psicologa che non parlava mai, mi faceva solo domande a cui io rispondevo, era molto fredda e ammetto che on mi sentivo a mio agio.. Anche lei miei illustrava delle immagini a cui dovevo dire cosa mi raffigurasse e mi chiedeva la storia, ho fatto un ciclo di 6 sedute a la settima ci dovevano andare i miei genitori, ancora oggi non ho saputo cosa si siano detti e in quel tempo si sono rifiutati di dirmi cosa si siano detti, anzi mia madre mi ha detto che è tutto apposto che sono solo troppo agitata che dovrei essere più tranquilla..
Mi sono rivolta a psicologi sempre su consiglio scolastico anzi è stato un obbligo, non ero io a decidere.
Ora all eta di 20 anni sono io che vorrei appoggiarmi ad un esperto ma non so proprio a chi rivolgermi : psicologi, psichiatri psicanalisti, psicoterapeuti..
Mi sono rivolta a psicologi sempre su consiglio scolastico anzi è stato un obbligo, non ero io a decidere.
Ora all eta di 20 anni sono io che vorrei appoggiarmi ad un esperto ma non so proprio a chi rivolgermi : psicologi, psichiatri psicanalisti, psicoterapeuti..
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Lo psicologo va benissimo per fare una valutazione.
Ora che Lei è adulta può anche chiedere allo psicologo ciò di cui ha bisogno e, se non si sente ascoltata, dirlo.
Poi è ben diverso rivolgersi al professionista se il bisogno parte da Lei o se Le viene imposto dalla scuola e non ne ha ben compreso il senso...
Si lasci aiutare dallo psicologo a capire meglio il problema e a cercare una strategia per poter raggiungere i Suoi obiettivi scolastici e personali.
Saluti,
Ora che Lei è adulta può anche chiedere allo psicologo ciò di cui ha bisogno e, se non si sente ascoltata, dirlo.
Poi è ben diverso rivolgersi al professionista se il bisogno parte da Lei o se Le viene imposto dalla scuola e non ne ha ben compreso il senso...
Si lasci aiutare dallo psicologo a capire meglio il problema e a cercare una strategia per poter raggiungere i Suoi obiettivi scolastici e personali.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.5k visite dal 17/11/2013.
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