Dipendenza affettiva e difficoltà nel chiudere definitivamente
Gentili Dottori,
Dopo diversi mesi di nuovo vi scrivo per chiedervi parere e per quanto sia possibile dei consigli. Avevo fatto già un consulto tempo fa. Per mesi ho seguito psicoterapia. Ora non la sto più seguendo perché ho sentito l’urgente bisogno di fare un alt, dentro ho sentito questa esigenza. Ora vi scrivo in merito a quel rapporto d’amore che inizialmente nasceva da me e che a quel tempo non era corrisposto, col tempo si è poi avviato in un rapporto d’amore sbilanciato, dove l’amore i sacrifici e le vere intenzioni le davo io, e l’altro, quest’uomo sposato, riceveva senza nulla dare in cambio. Mi sono imbattuta nella sofferenza e in un conflitto costante alla ricerca di liberarmi, ma che il peso di questo amore malato teneva legato e che ancora oggi si mantiene in un vincolo del quale internamente non riesco a liberarmi. Per alcuni mesi, circa cinque, mi ha dato “il suo” amore e siccome io non volevo distruggere la sua famiglia mi sono adeguata nel modo di poterlo vivere, e ricevevo quello che credevo solo mi poteva dare. Dopo questi mesi e avendo capito che le cose stavano per cambiare, ho visto chiaro che non voleva proseguire nel rapporto che era già poco impegnativo, facendolo piuttosto diventare un rapporto nullo, di solo incontri casuali. Ho dato quindi inizio a mesi e mesi (10) di lotta per poterlo lasciare: lotta personale contro me stessa per la consapevolezza di “doverlo fare e subito” e in contra un sentimento che sembrava totalizzante, dove dipendevo dall’amore che gli davo, che io creavo per fingere un qualcosa in due; dall’altra lotta contro lui stesso, perché nonostante le sue pressoché inesistenti chiamate passate alla fine a sms, ad ogni mio tentativo di allontanamento reagiva facendo in modo di nuovo di incontrami e rassicurarmi. E io pur sapendo, ricascavo, soffrendo ancora di più e vedendo come per la volta successiva imperversava nelle sue continue scuse della vita perfetta che aveva e non poteva perdere né rischiare per me (e io non chiedevo quello! Né niente!). Solo a leggere quanto scritto capisco l’assurdo della situazione. Ma sono in questa trappola di dolore che mi tiene prigioniera e dalla quale sto facendo fatica ad uscire. Dopo più di un mese d’aver chiuso e avergli chiesto di nemmeno chiamarmi lui ha insistito e io poi ho risposto. E il prezzo l’ho pagato: si è ripresentato chiedendo il solito, e nel rigirare il tema ne esce dopo quasi 15 mesi che è durato, con che lui un’amante non la vuole e non l’ha voluta avere in me ( cosa sono stata?). Non posso purtroppo, esporre alcuni dettagli perché so che queste parole saranno pubbliche; ho saputo altre cose che hanno cambiato ancora di più i perché. Ho realizzato ancora di più quello che intuivo già, mi sono rifiutata nel modo più assoluto a pensare minimamente in ridurmi a meno di zero, se zero sono già stata, e di mantenermi nell’ultima decisione. Sono due giorni che sento la distruzione dentro di me per quello che ho saputo, sento rabbia per aver risposto di nuovo, ma allo stesso tempo capisco quanto sia stato importante sapere le ultime durissime verità, che mi riportano alla realtà con una botta tale che mi fa sanguinare l’anima stessa. Guardo incredula il tutto, è inconcepibile come un uomo neghi una cosa evidente, scusando premure e preoccupazioni per la sua situazione personale e famigliare, mi inorridisce che dopo avermi detto questo ora mi chieda di proseguire, di vivere con lui questo mio amore alle sue condizioni nei suoi tempi, pur di non ledere o rischiare il suo status quo e che si preoccupi nell’affermare che non devo pensare che mi ha usata (!!!). Ha dell’incredibile e più incredibile risulta che io, dopo tutto questo, senta ancora amore e a tratti, a momenti, mi trovi a pensare se sia viabile simile suicidio e se lo voglio rivedere (follia totale). Mi richiamerà perché secondo lui devo pensarci su. Se non rispondo, continuerà ad insistere con chiamate e io andrò in ansia in quel processo malato; se rispondo,che cosa devo dire? Ho già detto di no. Vorrei avere una sola parola, una sola, da dirgli e ridurlo in cenere. Ma non ce l’ho, sto solo soffrendo e basta. Grazie di cuore.
Dopo diversi mesi di nuovo vi scrivo per chiedervi parere e per quanto sia possibile dei consigli. Avevo fatto già un consulto tempo fa. Per mesi ho seguito psicoterapia. Ora non la sto più seguendo perché ho sentito l’urgente bisogno di fare un alt, dentro ho sentito questa esigenza. Ora vi scrivo in merito a quel rapporto d’amore che inizialmente nasceva da me e che a quel tempo non era corrisposto, col tempo si è poi avviato in un rapporto d’amore sbilanciato, dove l’amore i sacrifici e le vere intenzioni le davo io, e l’altro, quest’uomo sposato, riceveva senza nulla dare in cambio. Mi sono imbattuta nella sofferenza e in un conflitto costante alla ricerca di liberarmi, ma che il peso di questo amore malato teneva legato e che ancora oggi si mantiene in un vincolo del quale internamente non riesco a liberarmi. Per alcuni mesi, circa cinque, mi ha dato “il suo” amore e siccome io non volevo distruggere la sua famiglia mi sono adeguata nel modo di poterlo vivere, e ricevevo quello che credevo solo mi poteva dare. Dopo questi mesi e avendo capito che le cose stavano per cambiare, ho visto chiaro che non voleva proseguire nel rapporto che era già poco impegnativo, facendolo piuttosto diventare un rapporto nullo, di solo incontri casuali. Ho dato quindi inizio a mesi e mesi (10) di lotta per poterlo lasciare: lotta personale contro me stessa per la consapevolezza di “doverlo fare e subito” e in contra un sentimento che sembrava totalizzante, dove dipendevo dall’amore che gli davo, che io creavo per fingere un qualcosa in due; dall’altra lotta contro lui stesso, perché nonostante le sue pressoché inesistenti chiamate passate alla fine a sms, ad ogni mio tentativo di allontanamento reagiva facendo in modo di nuovo di incontrami e rassicurarmi. E io pur sapendo, ricascavo, soffrendo ancora di più e vedendo come per la volta successiva imperversava nelle sue continue scuse della vita perfetta che aveva e non poteva perdere né rischiare per me (e io non chiedevo quello! Né niente!). Solo a leggere quanto scritto capisco l’assurdo della situazione. Ma sono in questa trappola di dolore che mi tiene prigioniera e dalla quale sto facendo fatica ad uscire. Dopo più di un mese d’aver chiuso e avergli chiesto di nemmeno chiamarmi lui ha insistito e io poi ho risposto. E il prezzo l’ho pagato: si è ripresentato chiedendo il solito, e nel rigirare il tema ne esce dopo quasi 15 mesi che è durato, con che lui un’amante non la vuole e non l’ha voluta avere in me ( cosa sono stata?). Non posso purtroppo, esporre alcuni dettagli perché so che queste parole saranno pubbliche; ho saputo altre cose che hanno cambiato ancora di più i perché. Ho realizzato ancora di più quello che intuivo già, mi sono rifiutata nel modo più assoluto a pensare minimamente in ridurmi a meno di zero, se zero sono già stata, e di mantenermi nell’ultima decisione. Sono due giorni che sento la distruzione dentro di me per quello che ho saputo, sento rabbia per aver risposto di nuovo, ma allo stesso tempo capisco quanto sia stato importante sapere le ultime durissime verità, che mi riportano alla realtà con una botta tale che mi fa sanguinare l’anima stessa. Guardo incredula il tutto, è inconcepibile come un uomo neghi una cosa evidente, scusando premure e preoccupazioni per la sua situazione personale e famigliare, mi inorridisce che dopo avermi detto questo ora mi chieda di proseguire, di vivere con lui questo mio amore alle sue condizioni nei suoi tempi, pur di non ledere o rischiare il suo status quo e che si preoccupi nell’affermare che non devo pensare che mi ha usata (!!!). Ha dell’incredibile e più incredibile risulta che io, dopo tutto questo, senta ancora amore e a tratti, a momenti, mi trovi a pensare se sia viabile simile suicidio e se lo voglio rivedere (follia totale). Mi richiamerà perché secondo lui devo pensarci su. Se non rispondo, continuerà ad insistere con chiamate e io andrò in ansia in quel processo malato; se rispondo,che cosa devo dire? Ho già detto di no. Vorrei avere una sola parola, una sola, da dirgli e ridurlo in cenere. Ma non ce l’ho, sto solo soffrendo e basta. Grazie di cuore.
[#1]
Gentile utente,
non possiamo aiutarla a ridurre in cenere il suo "ex compagno". L'unica cosa da fare credo sia cercare di riprendere in mano la sua vita....
Mi domando che cosa l'ha fatta smettere con la terapeuta...
Forse venivano dette cose che non voleva sentirsi dire?
Il fatto è che lei si descrive sempre più dipendente da quest'uomo, non solo il suo comportamento ma soprattutto il suo umore ed il suo equilibrio.
Non è una ragazzina e credo abbia ben compreso che ciò che vuole (dice di non volere niente, non è così, dalle sue parole ci dice di voler essere "riconosciuta") l'altro non glielo potrà dare.
Ogni scelta è una perdita. Se lei continuerà in questo "prendere e lasciare" perderà il suo equilibrio. Se prova a voltare pagina forse ugualmente lo perderà ma avrà l'opportunità di costruirsene un altro.
Restiamo in ascolto
non possiamo aiutarla a ridurre in cenere il suo "ex compagno". L'unica cosa da fare credo sia cercare di riprendere in mano la sua vita....
Mi domando che cosa l'ha fatta smettere con la terapeuta...
Forse venivano dette cose che non voleva sentirsi dire?
Il fatto è che lei si descrive sempre più dipendente da quest'uomo, non solo il suo comportamento ma soprattutto il suo umore ed il suo equilibrio.
Non è una ragazzina e credo abbia ben compreso che ciò che vuole (dice di non volere niente, non è così, dalle sue parole ci dice di voler essere "riconosciuta") l'altro non glielo potrà dare.
Ogni scelta è una perdita. Se lei continuerà in questo "prendere e lasciare" perderà il suo equilibrio. Se prova a voltare pagina forse ugualmente lo perderà ma avrà l'opportunità di costruirsene un altro.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile signora,
mi dispiace tanto per la situazione e la persona in cui è incappata e anche io credo debba riprendere in mano la Sua vita.
Lei adesso vede solo il negativo, invece il primo passo positivo e a Suo vantaggio lo ha fatto: ha deciso di chiudere con una persona che Le ha fatto male e di cui riconosce l'egoismo e la cattiveria.
Anzi, forse non è proprio cattiveria, perchè se parliamo di un narcisista è lui che sta male a causa del Suo rifiuto; in altri termini Le ha chiesto di ripensarci perchè nella sua mente è assurdo che qualcuno (Lei in questo caso) possa rispondere per le rime e rifiutarlo.
E' anche vero che gli uomini narcisisti sono molto molto abili a sedurre le donne e che fingono molto bene di essere innamorati e premurosi, ma... ora sta a Lei non lasciarsi più ingannare, perchè è in Suo potere allontanarsi e cercare altrove ciò che desidera.
In ciò che Lei cercava (intimità, tenerezza, amore, ecc...) non c'è nulla di sbagliato, ma credo lo abbia cercato nella persona sbagliata, soprattutto nel momento in cui si è perfettamente resa conto di non ricevere nulla da lui o poco più di briciole.
La prossima volta non commetta lo stesso errore: per evitare tutto ciò la psicoterapia è indispensabile perchè chi si lascia sedurre da uomini del genere di solito ha un problema di bassa autostima o comunque esce da queste storie con l'autostima ridotta a pezzi e molto sofferente.
Si prenda cura di se stessa e si faccia aiutare.
Ovviamente non è certo tenuta a nessun contatto con quest'uomo.
Saluti,
mi dispiace tanto per la situazione e la persona in cui è incappata e anche io credo debba riprendere in mano la Sua vita.
Lei adesso vede solo il negativo, invece il primo passo positivo e a Suo vantaggio lo ha fatto: ha deciso di chiudere con una persona che Le ha fatto male e di cui riconosce l'egoismo e la cattiveria.
Anzi, forse non è proprio cattiveria, perchè se parliamo di un narcisista è lui che sta male a causa del Suo rifiuto; in altri termini Le ha chiesto di ripensarci perchè nella sua mente è assurdo che qualcuno (Lei in questo caso) possa rispondere per le rime e rifiutarlo.
E' anche vero che gli uomini narcisisti sono molto molto abili a sedurre le donne e che fingono molto bene di essere innamorati e premurosi, ma... ora sta a Lei non lasciarsi più ingannare, perchè è in Suo potere allontanarsi e cercare altrove ciò che desidera.
In ciò che Lei cercava (intimità, tenerezza, amore, ecc...) non c'è nulla di sbagliato, ma credo lo abbia cercato nella persona sbagliata, soprattutto nel momento in cui si è perfettamente resa conto di non ricevere nulla da lui o poco più di briciole.
La prossima volta non commetta lo stesso errore: per evitare tutto ciò la psicoterapia è indispensabile perchè chi si lascia sedurre da uomini del genere di solito ha un problema di bassa autostima o comunque esce da queste storie con l'autostima ridotta a pezzi e molto sofferente.
Si prenda cura di se stessa e si faccia aiutare.
Ovviamente non è certo tenuta a nessun contatto con quest'uomo.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Utente,
le allego una lettura sulla dipendenza affettiva, spero l'aiuti a riflettere....
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
le allego una lettura sulla dipendenza affettiva, spero l'aiuti a riflettere....
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gentilissimi Dottori, infinite grazie.
Al dott. Francesco Mori, volevo chiarire che con la mia terapeuta non ho smesso, bensì interrotto per ora. È stato grazie all’intervento di questa professionista che ho capito la mia dipendenza affettiva ed è con lei che abbiamo risolto le altre cose inerenti quella che è stata la prima crisi della svolta. Eravamo già pronte a seguire nei passi successivi, ma sono stata io a chiedere un momento e interrompere per riprendere quando fossi pronta; ci preparavamo ad affrontare una importante tappa e mi sentivo così sicura per quanto deciso che volevo un attimo di pausa per prepararmi al meglio. Si è creato un ottimo rapporto di comunicazione dove ero io stessa a chiedere di non essere risparmiata, mi creda, solo così ha potuto farmi uscire dal tunnel del dolore dove mi ero sepolta. Solo che non era pensabile questa debacle ultima.
Quanto al riconoscimento, si, ha ragione, riconoscere la verità in un rapporto quanto meno, ma non dire che non sono nulla, questo non lo accetto; ciò non ha a che vedere però con la mia frase, volevo fosse ironica, nel senso che non chiedevo nulla, di lasciare la famiglia per me, intanto che questa persona continuava a difendere una cosa che io mai ho chiesto di cambiare per me. Era ironia verso me stessa, del fatto che nemmeno nel non chiedere mi aveva risparmiato delle sue omelie sulla felicità in casa che mai avrebbe perso per causa mia. Si, Dottore, non sono più una ragazzina, e in parte mi rammarica, perché ho voglia di vivere e di realizzare tante belle cose, ed è stato uno dei punti che abbiamo trattato nel mio primo sfogo e poi oggetto di terapia. Ma oggi sono una over cinquanta felice di esserlo, che accetta che può fare tante cose e che sa di sicuro che una cosa la vuole: essere rispettata ad ogni costo. Mai più una situazione così dolorosa. Perderò guadagnando me stessa Dottore. Ha ragione, non c’è via di scampo.
Alla Dottoressa Angela Pielici, grazie di cuore per le sue parole. Da persona ferita le confesso che solo di pensare che il mio rifiuto abbia qualche effetto verso questo uomo così egoista e molto probabilmente narcisista, mi ripaga un pochino di tanta indifferenza e indolenza. È talmente vero quanto dice che lui riteneva bugiarda la mia decisione di lasciarlo, perché a suo dire non è concepibile che una donna gli dica, ti amo ma ti lascio…. anche io sono importante per me stessa e mi hai portato all’estremo. Ha creduto fosse una mia mossa o qualcosa di simile. Dottoressa, l’avevo forse scritto, esco malconcia da questa situazione, ho poca, se non nessuna fede, nel trovare un uomo che sappia vedere in me quello che sono e lo voglia. Oggigiorno purtroppo gli standard d’età e desiderabilità sono ben diversi. Devo alzarmi, togliermi la terra d’addosso, guardarmi e curarmi le profonde ferite e camminare lentamente per vivere un po’ di serenità che tanto mi manca. Sarà forse un tema da affrontare, ma mi sento invisibile, pur essendo una donna esteticamente gradevole e che si prende grande cura di sé, questo sul piano fisico, e mentalmente e intellettualmente attiva, proficua e di successo professionale. Di certo riporto al tema di cui ha inviato il link la Dottoressa Valeria Randone, il quale credo possa applicare alla mia storia pregressa.
E alla Dottoressa Randone, grande spunto di riflessione. Ho letto questo e tanti altri suoi articoli. Non ci sono parole d’aggiungere. È così.
Questi giorni successivi saranno importanti per me, spero di mantenere la forza e riuscire a gestire lo stato d’ansia e dolore morale, per poi prendere l’avvio del recupero, o quanto meno metabolizzare nel miglior modo questo difficilissimo momento.
Al dott. Francesco Mori, volevo chiarire che con la mia terapeuta non ho smesso, bensì interrotto per ora. È stato grazie all’intervento di questa professionista che ho capito la mia dipendenza affettiva ed è con lei che abbiamo risolto le altre cose inerenti quella che è stata la prima crisi della svolta. Eravamo già pronte a seguire nei passi successivi, ma sono stata io a chiedere un momento e interrompere per riprendere quando fossi pronta; ci preparavamo ad affrontare una importante tappa e mi sentivo così sicura per quanto deciso che volevo un attimo di pausa per prepararmi al meglio. Si è creato un ottimo rapporto di comunicazione dove ero io stessa a chiedere di non essere risparmiata, mi creda, solo così ha potuto farmi uscire dal tunnel del dolore dove mi ero sepolta. Solo che non era pensabile questa debacle ultima.
Quanto al riconoscimento, si, ha ragione, riconoscere la verità in un rapporto quanto meno, ma non dire che non sono nulla, questo non lo accetto; ciò non ha a che vedere però con la mia frase, volevo fosse ironica, nel senso che non chiedevo nulla, di lasciare la famiglia per me, intanto che questa persona continuava a difendere una cosa che io mai ho chiesto di cambiare per me. Era ironia verso me stessa, del fatto che nemmeno nel non chiedere mi aveva risparmiato delle sue omelie sulla felicità in casa che mai avrebbe perso per causa mia. Si, Dottore, non sono più una ragazzina, e in parte mi rammarica, perché ho voglia di vivere e di realizzare tante belle cose, ed è stato uno dei punti che abbiamo trattato nel mio primo sfogo e poi oggetto di terapia. Ma oggi sono una over cinquanta felice di esserlo, che accetta che può fare tante cose e che sa di sicuro che una cosa la vuole: essere rispettata ad ogni costo. Mai più una situazione così dolorosa. Perderò guadagnando me stessa Dottore. Ha ragione, non c’è via di scampo.
Alla Dottoressa Angela Pielici, grazie di cuore per le sue parole. Da persona ferita le confesso che solo di pensare che il mio rifiuto abbia qualche effetto verso questo uomo così egoista e molto probabilmente narcisista, mi ripaga un pochino di tanta indifferenza e indolenza. È talmente vero quanto dice che lui riteneva bugiarda la mia decisione di lasciarlo, perché a suo dire non è concepibile che una donna gli dica, ti amo ma ti lascio…. anche io sono importante per me stessa e mi hai portato all’estremo. Ha creduto fosse una mia mossa o qualcosa di simile. Dottoressa, l’avevo forse scritto, esco malconcia da questa situazione, ho poca, se non nessuna fede, nel trovare un uomo che sappia vedere in me quello che sono e lo voglia. Oggigiorno purtroppo gli standard d’età e desiderabilità sono ben diversi. Devo alzarmi, togliermi la terra d’addosso, guardarmi e curarmi le profonde ferite e camminare lentamente per vivere un po’ di serenità che tanto mi manca. Sarà forse un tema da affrontare, ma mi sento invisibile, pur essendo una donna esteticamente gradevole e che si prende grande cura di sé, questo sul piano fisico, e mentalmente e intellettualmente attiva, proficua e di successo professionale. Di certo riporto al tema di cui ha inviato il link la Dottoressa Valeria Randone, il quale credo possa applicare alla mia storia pregressa.
E alla Dottoressa Randone, grande spunto di riflessione. Ho letto questo e tanti altri suoi articoli. Non ci sono parole d’aggiungere. È così.
Questi giorni successivi saranno importanti per me, spero di mantenere la forza e riuscire a gestire lo stato d’ansia e dolore morale, per poi prendere l’avvio del recupero, o quanto meno metabolizzare nel miglior modo questo difficilissimo momento.
[#5]
Gentile signora,
ne esce malconcia per diverse ragioni: questi uomini e queste relazioni uccidono l'autostima delle persone che hanno accanto perchè sono loro che devono essere i primi e gli altri non sono trattati come persone ma come oggetti e in secondo luogo perchè le donne che scelgono questi uomini nutrono la profonda speranza di poterli cambiare e che, in nome dell'amore, queste persone prima o poi sarann odiversi e faranno la scelta giusta: scegliere loro e capire e diventare finalmente più empatici.
Non accade mai questo, perchè Le garantisco che è rarissimo trovare un narcisista in terapia: è molto più frequente trovare le sue vittime.
Quest'uomo non si pone il minimo dubbio e non gli creda perchè tutto ciò che cercherà di dire sarà solo contro di Lei perchè nella sua testa è lui ad avere ragione. Tenga presente che queste persone sono molto abili a manipolare gli altri.
Quindi abbandoni ogni illusione e speranza, si prenda cura di se stessa, torni dalla terapeuta e vedrà che se riuscirà a volersi davvero bene, diventerà una persona molto attraente, al di là dell'aspetto fisico. La persona che si infila in queste storie è molto dipendente e viene invece percepita come molto debole e bisognosa.
Le faccio tanti auguri.
Cordiali saluti,
ne esce malconcia per diverse ragioni: questi uomini e queste relazioni uccidono l'autostima delle persone che hanno accanto perchè sono loro che devono essere i primi e gli altri non sono trattati come persone ma come oggetti e in secondo luogo perchè le donne che scelgono questi uomini nutrono la profonda speranza di poterli cambiare e che, in nome dell'amore, queste persone prima o poi sarann odiversi e faranno la scelta giusta: scegliere loro e capire e diventare finalmente più empatici.
Non accade mai questo, perchè Le garantisco che è rarissimo trovare un narcisista in terapia: è molto più frequente trovare le sue vittime.
Quest'uomo non si pone il minimo dubbio e non gli creda perchè tutto ciò che cercherà di dire sarà solo contro di Lei perchè nella sua testa è lui ad avere ragione. Tenga presente che queste persone sono molto abili a manipolare gli altri.
Quindi abbandoni ogni illusione e speranza, si prenda cura di se stessa, torni dalla terapeuta e vedrà che se riuscirà a volersi davvero bene, diventerà una persona molto attraente, al di là dell'aspetto fisico. La persona che si infila in queste storie è molto dipendente e viene invece percepita come molto debole e bisognosa.
Le faccio tanti auguri.
Cordiali saluti,
[#6]
Utente
Dottoressa,
Grazie alla sua risposta, a quella dei suoi colleghi, a tante cose avvenute, sento che qualcosa inizia a maturare ancora di più: forse una maggiore consapevolezza e di certo conferma in mantenermi salda nella mia decisione. Di solito leggo molto, ma da ieri ho letto tanto prendendo spunto dalle vs. considerazioni; mi sono posta con umiltà e desiderio d’informarmi, per conoscere senza pretese diverse a far entrare nella mia mente le informazioni necessarie alla risoluzione del problema. Sapere in questo caso è salvezza. La confusione e lo smarrimento possono dar passo invece a risposte decisive e con lo spirito il più sereno possibile.
Farò assolutamente tesoro dei suoi consigli. Io alleno moltissimo Dottoressa, e mi sento oggi nella partenza di una preparazione fisica e psichica per affrontare questa che voglio dal profondo del mio cuore sia una gara importante di vita. Oggi quest’uomo lo vedo più piccolo, ridimensionato, debole e incapace. Ero io quella che era forte. Lui no. Lui deve proseguire con la peggiore delle punizioni, essere se stesso.
Appena sia possibile riprenderò la mia terapia. Ma comunque oggi è un giorno nuovo.
Grazie di nuovo, e di cuore.
Grazie alla sua risposta, a quella dei suoi colleghi, a tante cose avvenute, sento che qualcosa inizia a maturare ancora di più: forse una maggiore consapevolezza e di certo conferma in mantenermi salda nella mia decisione. Di solito leggo molto, ma da ieri ho letto tanto prendendo spunto dalle vs. considerazioni; mi sono posta con umiltà e desiderio d’informarmi, per conoscere senza pretese diverse a far entrare nella mia mente le informazioni necessarie alla risoluzione del problema. Sapere in questo caso è salvezza. La confusione e lo smarrimento possono dar passo invece a risposte decisive e con lo spirito il più sereno possibile.
Farò assolutamente tesoro dei suoi consigli. Io alleno moltissimo Dottoressa, e mi sento oggi nella partenza di una preparazione fisica e psichica per affrontare questa che voglio dal profondo del mio cuore sia una gara importante di vita. Oggi quest’uomo lo vedo più piccolo, ridimensionato, debole e incapace. Ero io quella che era forte. Lui no. Lui deve proseguire con la peggiore delle punizioni, essere se stesso.
Appena sia possibile riprenderò la mia terapia. Ma comunque oggi è un giorno nuovo.
Grazie di nuovo, e di cuore.
[#7]
Gentile signora,
mi pare che questo sia proprio l'atteggiamento giusto: vedere e vedersi sotto una luce completamente diversa e ridimensionare sia la persona che probabilmente era vista come un dio, sia se stessa che, al contrario, si percepiva forse come di poco valore e bisognosa.
Non abbassiamo però la guardia, perchè se quest'uomo, con le sue modalità, ha avuto una presa in Lei, probabilmente in Lei c'è un terreno fertile per attirare persone del genere.
Ovviamente non Le dico questo per spaventarLa ma per incoraggiarLa nel Suo percorso di cambiamento e per incoraggiarLa a tornare dal terapeuta.
Certamente oggi è un giorno nuovo e Le faccio tanti auguri ;-)
Cordiali saluti,
mi pare che questo sia proprio l'atteggiamento giusto: vedere e vedersi sotto una luce completamente diversa e ridimensionare sia la persona che probabilmente era vista come un dio, sia se stessa che, al contrario, si percepiva forse come di poco valore e bisognosa.
Non abbassiamo però la guardia, perchè se quest'uomo, con le sue modalità, ha avuto una presa in Lei, probabilmente in Lei c'è un terreno fertile per attirare persone del genere.
Ovviamente non Le dico questo per spaventarLa ma per incoraggiarLa nel Suo percorso di cambiamento e per incoraggiarLa a tornare dal terapeuta.
Certamente oggi è un giorno nuovo e Le faccio tanti auguri ;-)
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 14.9k visite dal 17/11/2013.
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Approfondimento su Dipendenza affettiva
Come superare la dipendenza affettiva? Perché e come si instaura e cosa fare per superare una relazione non equilibrata che provoca sofferenza.