Disturbi di ansia con il proprio partner (non è simile a ciò che ho letto nei post precedenti)

Salve,
premettendo che sono sempre stata una persona piuttosto ansiosa, in questi ultimi tre mesi l'ansia mi da disturbi continui. Ho una relazione da 7 mesi con un ragazzo che conosco da circa tre anni e con il quale c'è sempre stato un rapporto molto complicato di tira e molla. Quest'estate sono uscita fuori a cena con lui e i suoi amici, e dopo solo due bocconi di pasta mi è venuto un conato e son scappata in bagno. Non ho mai avuto questo genere di problemi, non ho mai vomitato all'improvviso dopo un pasto, ma quella volta presa da un attacco d'ansia non riuscivo più a mandare giù niente. Dal giorno non esco più a cena con i suoi amici, o con lui, e l'ansia che una cosa simile possa succedermi in pubblico è dilagata anche in altri contesti. In più quest'ultimo mese è stato molto difficile, dopo un'iniziale rottura abbiamo deciso di riprovare a stare insieme. Ma io soffro tutt'ora di attacchi di panico ( tachicardia, nausea passeggera, vampate di caldo ) specialmente quando devo vederlo o quando son con lui. Mi sento in ansia perché ho paura che potrei stare male, perché vorrei tornare a vivere una vita serena ma non posso, e perché sono insicura quando sto con lui. Ciò che non mi spinge a stare lontana da lui è il fatto che, primo questo genere di ansie le ho spesso anche quando non sto con lui, secondo penso che il problema sia generato da me, e che quindi la causa di questo mio malessere sia io con le mie insicurezze e i miei pensieri angosciosi che mirano sempre più a rovinare il mio rapporto e soprattutto la mia tranquillità. :( help!!
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
l'ansia spesso si generalizza a contesti diversi da quelli in cui è scaturita, talvolta finendo con l'invadere completamente la vita di una persona. Tuttavia il fatto che la presenza del suo fidanzato corrisponda con uno stress ci da informazioni importanti sull'ipotizzare che esista un problema di "coppia". Sicuramente ci sono degli aspetti che la riguardano in persona alla base del problema, allo stesso tempo non affermerei con certezza che la "colpa è sua". In primo luogo non ha troppo senso parlare di colpa; poi è probabile che il comportamento del suo compagno abbia un peso non indifferente nelle sue insicurezze.
E' difficile attraverso un consulto on line poter sviscerare la questione e giungere ad ipotesi esaustive.
Forse dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo di persona.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

dici che non ti senti più a tuo agio con il tuo ragazzo in seguito al primo evento che ti ha portata a stare male, ma è anche probabile -almeno in una prospettiva della teoria dell' apprendimento- che tale disagio sia stato semplicemente da te associato alla compagnia presente quella sera.

Non andrei a cercare ragioni nella tua relazione sentimentale perchè magari non ce ne sono proprio, ma tu stessa spieghi molto semplicemente che cosa è successo: "Quest'estate sono uscita fuori a cena con lui e i suoi amici, e dopo solo due bocconi di pasta mi è venuto un conato e son scappata in bagno."

Da qui è iniziato un meccanismo di evitamento di tutto ciò che ti fa stare male e che però peggiora il problema perchè lo rafforza. Ogni volta che abbiamo paura di qualcosa e lo evitiamo, la paura in noi cresce e poi -col tempo- è sempre più difficile ritornare a fare ciò che facevamo prima di avere questa paura.

Pertanto sarebbe utile la consulenza di uno psicologo psicoterapeuta di persona per poter valutare meglio la situazione ed eventalmente spezzare questo apprendimento disfunzionale.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile ragazza,
Il corteo sintomatologico oltre che tacitato, va accuratamente ascoltato e soprattutto compreso.
Il vomito ed il rigetto, hanno un significato simbolico, ma la somatizzazione deve essere letta al' interno di una consulenza psicologica che possa ascoltare il suo disagio.

Il panico, l' ansia e le svariate somatizzazioni devono essere curate, soltanto ritrovando se stessa e la qualità della sua vita, potrà tutelare il suo legame

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Utente
Utente
Grazie mille per i consigli.
Ho già fatto una seduta dalla psicologa per curare le mie ansie, ma abbiamo parlato principalmente della mia famiglia (dato che non ho una situazione famigliare piacevole).
Probabilmente dovrei solo ritrovare un po' di fiducia e sicurezza in me stessa.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi con la psicologa!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Se hai già deciso di farti aiutare dalla psicologa psicoterapeuta mi pare ottimo.
La prima seduta (e talvolta le successive tra le prime) servono per inquadrare la situazione e mettere a fuoco il problema.
Oltre alla fiducia e sicurezza, che sono conseguenze della buona gestione dell'ansia e delle difficoltà, mi pare importante il lavoro sul sintomo.

Saluti,
Ansia

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