Disforia di genere o "gender bender"?
Salve, sono Luca 28 anni. Da bambino non ricordo di aver mai provato un effettivo interesse verso i trucchi e vestitini di mia sorella, mia coetanea. A carnevale mi divertivo molto nei miei abiti da "Samurai" e non ricordo di aver mai invidiato così tanto gli abiti da principessa. Tuttavia, giocavo beatamente sia con trenini che con bambole e spesso con mia sorella, nei giochi di ruolo, ero io la femminuccia e durante la prima comunione mi piacque l'idea dell'abito lungo. Anche alle medie, non ricordo di aver provato una effettiva invidia nel vedere le altre ragazzine che mettevano su il seno e via dicendo. Tuttavia, ricordo che quando mi si trattava eccessivamente da maschio (idem ora) mi infastidiva, e pretendevo che venisse riconosciuta anche la mia ambiguità. Non ricordo di aver mai avuto un effettivo disagio nel mio corpo, e quando le bambine mi "correvano dietro" mi piaceva il fatto che potessi, ad ogni modo, piacere. Dunque anche con il mio lato maschile. Sapevo già che le mie preferenze vertevano più verso i maschietti che verso le femminucce. Crescendo, ho potuto notare anche dei fenomeni di travestitismo, ma tuttavia non provavo reale interesse ad appartenere al sesso opposto, ma ricordo che mi divertivo piuttosto a sedurre "nei panni di una femminuccia" il mio amichetto di adolescenza. Cosa che mi sono portato dietro fino adesso. Io penso di stare bene nella mia ambiguità, cosa che è aiutata anche dai tratti del mio viso (abbastanza androgini), anche se devo riconoscere che è un equilibrio molto fragile. Appena ingrasso e metto su il "classico cocomero maschile", o un accenno, mi sento un pochino a disagio, sentendomi appunto troppo maschile e sentendo minacciare la mia ambiguità-femminilità (che nel mio caso la sento esaltare più nella magrezza piuttosto che nell'avere, ad esempio, il seno). Indossare cose troppo femminili mi fa apparire ridicolo, idem per cose troppo maschili. Rifiuto camicie, cravatte e via dicendo. Non ho mai rifiutato i miei genitali. Il problema vero e proprio nasce nel campo emotivo e sessuale . Qui ho bisogno di sentirmi esclusivamente donna, e vado alla ricerca esclusivamente di partner "etero curiosi" o bisessuali amanti del genere ambiguo-travestitismo, ed attivi di ruolo. Di conseguenza, in privato sento l'esigenza di assumere ruoli passivi e travestirmi. Mi piace travestirmi da donna ma "per un po', non 24 ore su 24. Anche quando mi masturbo mi penso donna, e la visione sessuale di altri omosessuali non mi riscuote alcun interesse. Ricerco solo ed esclusivamente la mascolinità che ricerca la femminilità. A letto ho bisogno di essere donna, trattata da donna. Ho provato ad andare con gay ma mi eccito pochissimo o per niente. Anche gay molto mascolini. Forse sto nascondendo a me stesso di essere una trans? Andare sempre alla ricerca di "etero curiosi" mi spaventa, perchè vorrà dire che interesserò solo o soprattutto da un punto di vista sessuale. I gay mi interessano poco sia sessualmente che emotivamente.
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Gentile utente,
per poter rispondere alla sua domanda non si può prescindere da una valutazione approfondita, che può essere svolta esclusivamente attraverso un incontro di persona. Allo stesso tempo lei ci fornisce un indizio interessante.
Ci dice che non si sente a disagio con la sua identità biologica. Le persone transgender hanno difficoltà ad accettare il loro essere maschio o femmina, la loro identità di genere. Spesso intraprendono percorsi che li portano a cambiare il loro corpo. La sua difficoltà sembra confinata all' eccitamento sessuale che riferisce di provare solo "travestendosi" da donna. Non si comprende se questo le crea disagio.
Inoltre mi domando come mai pensa alla sessualità come ad una cosa "scissa" da una relazione, escludendo, cioè i sentimenti e gli affetti.
Forse quello può essere un nodo.
Restiamo in ascolto
per poter rispondere alla sua domanda non si può prescindere da una valutazione approfondita, che può essere svolta esclusivamente attraverso un incontro di persona. Allo stesso tempo lei ci fornisce un indizio interessante.
Ci dice che non si sente a disagio con la sua identità biologica. Le persone transgender hanno difficoltà ad accettare il loro essere maschio o femmina, la loro identità di genere. Spesso intraprendono percorsi che li portano a cambiare il loro corpo. La sua difficoltà sembra confinata all' eccitamento sessuale che riferisce di provare solo "travestendosi" da donna. Non si comprende se questo le crea disagio.
Inoltre mi domando come mai pensa alla sessualità come ad una cosa "scissa" da una relazione, escludendo, cioè i sentimenti e gli affetti.
Forse quello può essere un nodo.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
"Forse sto nascondendo a me stesso di essere una trans?"
Come il Collega, anche io Le suggerisco un colloquio di persona con uno psicologo psicoterapeuta.
Però vorrei chiederLe se, nell'affermare "Andare sempre alla ricerca di "etero curiosi" mi spaventa, perchè vorrà dire che interesserò solo o soprattutto da un punto di vista sessuale." non ci sia un timore del coinvolgimento emotivo con l'altro.
Ha avuto relazioni sentimentali significative nella Sua vita?
Come il Collega, anche io Le suggerisco un colloquio di persona con uno psicologo psicoterapeuta.
Però vorrei chiederLe se, nell'affermare "Andare sempre alla ricerca di "etero curiosi" mi spaventa, perchè vorrà dire che interesserò solo o soprattutto da un punto di vista sessuale." non ci sia un timore del coinvolgimento emotivo con l'altro.
Ha avuto relazioni sentimentali significative nella Sua vita?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.9k visite dal 15/11/2013.
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