Mi sento una madre incapace con disturbi d'ansia
Salve,
Per colpa dell'ansia e l'insonnia (+ gastrite nervosa oppure sommatizzazione dell'ansia) in cui mi sono cacciata non riesco stare dietro ai miei figli come lo facevo prima il che mi porta molta frustrazione e mi sento una madre anormale. Per il sonno insufficente e la tensione e l'agitazione che mi porta l'ansia non riesco a togliere i pensieri da me stessa e rilassarmi nel gioco o nelle facende di casa con i miei figli (4 e 11 anni). Dovrei essere attiva, sorridente, pronta ad ogni cosa invece sembro un triste zoombie che si trascina per casa. A volte mi vengono per questo le crisi di pianto, certe volte mi sollevo (per forza), devo dare la vita normale ai miei figli,ma è DIFFICILE.
Sono in cura da un psichiatra e prendo 5gg di cilalopram da 8 giorni per poi arrivare a 12 gg. Spero molto in questa cura. Ho l'intenzione di andare da un psicologo, ma aspetto di stare un po' meglio o dovrei andare subito? Per favore in attesa degli incontri personali con un psicologo datemi per favore un consiglio di come affrontare serenamente la mia malattia e il rapporto con i miei figli. Ho anche paura che questo mio stato può influire sulla loro sfera psicologica perchè mi chiedono: "mamma perchè piangi?".
Grazie in anticipo
Per colpa dell'ansia e l'insonnia (+ gastrite nervosa oppure sommatizzazione dell'ansia) in cui mi sono cacciata non riesco stare dietro ai miei figli come lo facevo prima il che mi porta molta frustrazione e mi sento una madre anormale. Per il sonno insufficente e la tensione e l'agitazione che mi porta l'ansia non riesco a togliere i pensieri da me stessa e rilassarmi nel gioco o nelle facende di casa con i miei figli (4 e 11 anni). Dovrei essere attiva, sorridente, pronta ad ogni cosa invece sembro un triste zoombie che si trascina per casa. A volte mi vengono per questo le crisi di pianto, certe volte mi sollevo (per forza), devo dare la vita normale ai miei figli,ma è DIFFICILE.
Sono in cura da un psichiatra e prendo 5gg di cilalopram da 8 giorni per poi arrivare a 12 gg. Spero molto in questa cura. Ho l'intenzione di andare da un psicologo, ma aspetto di stare un po' meglio o dovrei andare subito? Per favore in attesa degli incontri personali con un psicologo datemi per favore un consiglio di come affrontare serenamente la mia malattia e il rapporto con i miei figli. Ho anche paura che questo mio stato può influire sulla loro sfera psicologica perchè mi chiedono: "mamma perchè piangi?".
Grazie in anticipo
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Gentile Signora,
i consigli non servono a molto, forse dovrebbe cercare di perdonarsi ed essere meno rigida con se stessa.
Nella vita ci si può anche ammalare, anche le mamme si ammalano, non siamo immuni dagli intoppi e nemmeno, purtroppo, dai sensi di colpa....
Uno psicologo saprà darle una mano e soprattutto lavorare sulle cause che hanno fatto insorgere e mantenuto la sintomatologia ansiosa
i consigli non servono a molto, forse dovrebbe cercare di perdonarsi ed essere meno rigida con se stessa.
Nella vita ci si può anche ammalare, anche le mamme si ammalano, non siamo immuni dagli intoppi e nemmeno, purtroppo, dai sensi di colpa....
Uno psicologo saprà darle una mano e soprattutto lavorare sulle cause che hanno fatto insorgere e mantenuto la sintomatologia ansiosa
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
le suggerisco di integrare alla cura che sta facendo un trattamento psicoterapico, rivolgendosi ad un Collega psicologo specializzato in psicoterapeuta.
Lo stato di malessere del singolo influisce chiaramente sul sistema famigliare nel suo complesso, proprio perché la famiglia funziona come "sistema" che si auto-regola e ogni variazione, anche di un singolo membro, tenderà ad influire sugli altri.
le suggerisco di integrare alla cura che sta facendo un trattamento psicoterapico, rivolgendosi ad un Collega psicologo specializzato in psicoterapeuta.
Lo stato di malessere del singolo influisce chiaramente sul sistema famigliare nel suo complesso, proprio perché la famiglia funziona come "sistema" che si auto-regola e ogni variazione, anche di un singolo membro, tenderà ad influire sugli altri.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 14/11/2013.
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