Ansia ed emetofobia
Salve, Mi chiamo Giusy, ho 20 anni e vorrei raccontare brevemente la mia storia: due anni fa sono stata sottoposta ad un piccolo intervento chirurgico per rimuovere una cisti pilonidale, operazione ovviamente avvenuta in anestesia totale. Nei giorni precedenti ho avuto le paure che penso tutti abbiano alla vigilia della prima operazione, ma il peggio è successo dopo. Il risveglio, con mia grande gioia, è stato perfetto e senza alcun sintomo da me temuto, solo dopo ho saputo che prima dell'operzione, già sedata, ho "importunato" tutti i medici ed infermieri chiedendo conferma del fatto che non sarei stata male e che, prima di prender coscienza, ho inveito contro la mia compagna di stanza che lamentava nausea. In ogni modo ho vissuto serenamente l'operazione ed il risveglio dall'anestesia anche se, dopo circa un mese dall'evento, ho iniziato a soffrire di attacchi di panico piuttosto violenti. Fortunatamente mi bastavano poche gocce di fiori di bach e tutto tornava tranquillo, tanto che in pochi mesi sono scomparsi...per poi tornare poco dopo ancora più forti: la cosa che più mi spaventava degli attacchi era il senso di nausea, così, da quando ho iniziato la terapia psicologica, l'attacco di panico si è trasformato in emetofobia...il problema è che questa fobia condiziona la mia vita ogni giorno, tanto da rendere davvero difficile anche solo l'andare all'università. Non riesco a mangiare al ristorante per paura di non digerire, non esco con gli amici per paura di stare male in macchina o di rimettere in pubblico (cosa che, però, non è mai successa)
Oggi ho deciso di rivolgermi a voi per capire se è possibile ci sia un collegamento tra anestesia e questo disturbo (e quindi poter "guarire" questo scompenso miracolosamente con qualche farmaco), in quanto prima di quell'evento ero una ragazza piena di vita e gioia..ho anche avuto altri problemi (separazione genitori, morti premature di familiari), ma pensavo di averli elaborati bene e mi sembra strano che le conseguenze io le senta ora a distanza di anni!
Non vedo l'ora di tornare ad essere come prima, a potermi costruire il mio futuro, anche se, dopo quasi due anni, ho paura di non poterci riuscire perchè la terapia psicologica non ha avuto molto effetto e la mia felicità sembra sempre più lontana..
Ringrazio anticipatamente dell'attenzione, saluti!
Oggi ho deciso di rivolgermi a voi per capire se è possibile ci sia un collegamento tra anestesia e questo disturbo (e quindi poter "guarire" questo scompenso miracolosamente con qualche farmaco), in quanto prima di quell'evento ero una ragazza piena di vita e gioia..ho anche avuto altri problemi (separazione genitori, morti premature di familiari), ma pensavo di averli elaborati bene e mi sembra strano che le conseguenze io le senta ora a distanza di anni!
Non vedo l'ora di tornare ad essere come prima, a potermi costruire il mio futuro, anche se, dopo quasi due anni, ho paura di non poterci riuscire perchè la terapia psicologica non ha avuto molto effetto e la mia felicità sembra sempre più lontana..
Ringrazio anticipatamente dell'attenzione, saluti!
[#1]
Gentile ragazza,
non è importante sapere se ci sia o meno una connessione tra la fobia e l'anestesia, perchè questa domanda ti porta fuori strada.
E' decisamente più semplice cercare di eliminare la fobia e gli attacchi di panico.
Che tipo di terapia stai facendo?
non è importante sapere se ci sia o meno una connessione tra la fobia e l'anestesia, perchè questa domanda ti porta fuori strada.
E' decisamente più semplice cercare di eliminare la fobia e gli attacchi di panico.
Che tipo di terapia stai facendo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buonasera Dott.ssa Pileci,
dunque, forse ho sbagliato nel racconto, in quanto vedo mensilmente uno psicologo del consultorio giovani (avendo 20 anni posso ancora usufruirne) al quale parlo del mio problema ed insieme stiamo cercando di capire a cosa siano dovuti ansia ed emetofobia (come dicevo prima separazione genitori, padre assente etc) ma, oggi, mi ha parlato di scompensi chimici che provocano tali stati e, quindi, ho pensato che in qualche modo ci potesse essere un collegamento ed una terapia "farmacologica" per ristabilire l'equilibrio! Grazie della celerità della sua risposta!
dunque, forse ho sbagliato nel racconto, in quanto vedo mensilmente uno psicologo del consultorio giovani (avendo 20 anni posso ancora usufruirne) al quale parlo del mio problema ed insieme stiamo cercando di capire a cosa siano dovuti ansia ed emetofobia (come dicevo prima separazione genitori, padre assente etc) ma, oggi, mi ha parlato di scompensi chimici che provocano tali stati e, quindi, ho pensato che in qualche modo ci potesse essere un collegamento ed una terapia "farmacologica" per ristabilire l'equilibrio! Grazie della celerità della sua risposta!
[#3]
In genere le fobie -secondo il modello cognitivo-comportamentale- sono apprese, nel senso che è possibile che ci sia una associazione tra lo stimolo fobico e il timore che si sperimenta e che poi viene generalizzato.
Cercare di capire a che cosa sono dovuti gli attacchi di ansia e le fobie, se proprio il pz. volesse saperlo, è lo step successivo rispetto alla loro eliminazione.
Ma una volta eliminato il problema, è piuttosto raro che il pz. sia interessato alle cause. Inoltre la causalità lineare in psicoterapia e per i disturbi d'ansia non esiste ed è per questo che non ha senso cercarla.
Se questo tipo di terapia non funziona (anche perchè ritengo tu non stia facendo terapia...), è bene cercare, magare presso un ospedale, un Collega che possa seguirti con continuità, a cadenza settimanale ad esempio, in maniera da apprezzare dei cambiamenti.
Il momento più intenso di una terapia è in genere l'inizio, in cui si mettono a fuoco gli obiettivi terapeutici e si fa concretamente qualcosa per eliminare la sintomatologia, comprendendo il modo in cui il pz. funziona ed abituandosi a mettere in atto altre strategie comportamentali.
Magari perchè non provi a dire allo psicologo che ti sta seguendo ora che non apprezzi benefici da questo trattamento?
Cercare di capire a che cosa sono dovuti gli attacchi di ansia e le fobie, se proprio il pz. volesse saperlo, è lo step successivo rispetto alla loro eliminazione.
Ma una volta eliminato il problema, è piuttosto raro che il pz. sia interessato alle cause. Inoltre la causalità lineare in psicoterapia e per i disturbi d'ansia non esiste ed è per questo che non ha senso cercarla.
Se questo tipo di terapia non funziona (anche perchè ritengo tu non stia facendo terapia...), è bene cercare, magare presso un ospedale, un Collega che possa seguirti con continuità, a cadenza settimanale ad esempio, in maniera da apprezzare dei cambiamenti.
Il momento più intenso di una terapia è in genere l'inizio, in cui si mettono a fuoco gli obiettivi terapeutici e si fa concretamente qualcosa per eliminare la sintomatologia, comprendendo il modo in cui il pz. funziona ed abituandosi a mettere in atto altre strategie comportamentali.
Magari perchè non provi a dire allo psicologo che ti sta seguendo ora che non apprezzi benefici da questo trattamento?
[#4]
Utente
Proprio oggi gli ho comunicato che la mia fobia cresce anzichè diminure. Lui pensa che il modo per "guarire" sia quello di capire perchè una parte di me mi impedisce, con la fobia, di vivere come ho sempre fatto e disintossicarmi dalle tossine accumulate facendo sport (testuali parole)
Comunque penso che seguirò il suo consiglio e cercherò un'altra persona alla quale affidarmi, sperando di poterne usufruire gratuitamente in quanto studentessa e limitate disponibilità economiche!
Comunque penso che seguirò il suo consiglio e cercherò un'altra persona alla quale affidarmi, sperando di poterne usufruire gratuitamente in quanto studentessa e limitate disponibilità economiche!
[#5]
Mi dispiace, ma sono un po' perplessa.
In genere, salvo complicazioni, le fobie e i disturbi d'ansia sono disturbi fastidiosi e talvolta invalidanti, ma piuttosto semplici da trattare.
Dalla tua parte hai anche il fatto di essere molto giovane...
Le fobie si curano bene attraverso l'esposizione allo stimolo fobico, in maniera che il pz. riesca a padroneggiare -in modo graduale- la propria paura, riuscendo a dominarla e a desensibilizzare la fobia.
Se hai la possibilità, ti suggerisco di scegliere anche presso una struttura pubblica uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi approcci attivi e direttivi come ad es. quello cognitivo-comportamentale, che non prevede di andare alla ricerca della cause, ma che aggredisce in prima battuta il sintomo.
Cordiali saluti,
In genere, salvo complicazioni, le fobie e i disturbi d'ansia sono disturbi fastidiosi e talvolta invalidanti, ma piuttosto semplici da trattare.
Dalla tua parte hai anche il fatto di essere molto giovane...
Le fobie si curano bene attraverso l'esposizione allo stimolo fobico, in maniera che il pz. riesca a padroneggiare -in modo graduale- la propria paura, riuscendo a dominarla e a desensibilizzare la fobia.
Se hai la possibilità, ti suggerisco di scegliere anche presso una struttura pubblica uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi approcci attivi e direttivi come ad es. quello cognitivo-comportamentale, che non prevede di andare alla ricerca della cause, ma che aggredisce in prima battuta il sintomo.
Cordiali saluti,
[#7]
Liberarsi dalla fobia e dall'ansia è possibile.
L'unica avvertenza: non lasciare passare troppo tempo per l'impostazione di una cura, perchè nei disturbi di questo tipo il tempo tende a cronicizzare il disagio.
Megli oagire e risolvere subito!
Se vuoi, fammi sapere in futuro!
Saluti,
L'unica avvertenza: non lasciare passare troppo tempo per l'impostazione di una cura, perchè nei disturbi di questo tipo il tempo tende a cronicizzare il disagio.
Megli oagire e risolvere subito!
Se vuoi, fammi sapere in futuro!
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.7k visite dal 12/11/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.