Domande continue ed ansia

Salve,ho 18 anni e sono sempre stato un ragazzo sereno ed equilibrato. Conduco una vita normale : ho tanti amici ed una fidanzata,faccio sport e vado bene a scuola.Inoltre ho sempre ritenuto inutile porsi troppe domande ed avevo una visione del mondo razionale e rassicurante. MI sono sempre considerato una persona con i piedi per terra e il mio obiettivo era ed è realizzarmi nella vita.Purtroppo , da qualche tempo mi capita spesso di pormi domande "esistenziali " come il senso della vita,la struttura ed il destino dell'universo , l esistenza dell aldilá.Tutto ciò mi provoca agitazione ed ansia poichè ho la sensazione di non essere più me stesso, ed ho paura di perdere il controllo e che tutto mi possa apparire insensato anche se non mi è mai capitato finora.Inoltre, ogni volta che leggo la notizia di un suicidio(azione che ho sempre ritenuto stupida ed insensata ) mi assaliva una sgradevole sensazione di agitazione anche se ora ciò nn accade più .Cosa mi sta.succedendo ? È solo una normale fase della crescita?O può essere una conseguenza dello stress che ho accumulato per lo studio
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro ragazzo,

quella di poter utilizzare la razionalità per ingabbiare l'emotività e non lasciar trapelare alcuna angoscia o domanda è un'illusione che può durare per un certo periodo, ma non all'infinito.
Meglio che nel tuo caso stia crollando adesso, piuttosto che fra molti anni, perché il contraccolpo è sicuramente inferiore.

L'ansia e l'agitazione che provi sono ciò che provoca le domande, non la loro conseguenza: anche se aumentano in seguito a certi interrogativi ne sono esse stesse l'origine.
Anche la profonda impressione che suscitava in te ogni notizia relativa ad un suicidio, per il correlato dubbio di poter compiere anche tu un gesto simile, è sintomo d'ansia.

E' possibile che questo crollo delle difese razionali che avevi costruito sia dovuto allo stress per lo studio: sei all'ultimo anno delle superiori?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Si esatto e mi sono sempre impegnato molto ottenendo buoni risultati.Anche ora riesco bene o male a sostenere il ritmo ma vorrei sapere cosa fare per smetterla di pormi queste domande e ritornare ad essere me stesso.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se si tratta di ansia è necessario che tu ne parli di persona con uno psicologo per poter lavorare sul problema e risolverlo.
E' importante che tu lo faccia perchè l'anno che hai da poco iniziato è cruciale per quanto riguarda non solo la scuola, ma il passaggio dall'identità di adolescente a quella di adulto e per tutte le scelte che sarai chiamato a fare per il tuo futuro:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1046-maturita-che-stress.html

Riguardo all'ansia da esame, in previsione della Maturità, ti segnalo poi questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/ansia-da-esame-come-prepararsi-in-tempo/
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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie mille lo farò di certo. Oltre a parlare con uno psicologo cosa potrei fare per iniziare a lavorare su me stesso? Ripensandoci, io la scorsa primavera , dopo due anni molto intensi scolasticamente e per gli impegni,ed ho avuto un periodo nel quale ero fortemente preoccupato per il mio futuro , verso la fine dell'estate ho iniziato a pormi le domande esistenziali e poi , complice il fatto k stiamo studiando in geografia astronomica l'universo, ho iniziato a rimuginarci sempre di più.Il fatto che sia consapevole che ciò non è normale è un buon segno?Anche perchè io ho davvero tanto e a volte snon me lo.godo per stare dietro a pensieri inutili
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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie mille lo farò di certo. Oltre a parlare con uno psicologo cosa potrei fare per iniziare a lavorare su me stesso? Ripensandoci, io la scorsa primavera , dopo due anni molto intensi scolasticamente e per gli impegni,ed ho avuto un periodo nel quale ero fortemente preoccupato per il mio futuro , verso la fine dell'estate ho iniziato a pormi le domande esistenziali e poi , complice il fatto k stiamo studiando in geografia astronomica l'universo, ho iniziato a rimuginarci sempre di più.Il fatto che sia consapevole che ciò non è normale è un buon segno?Anche perchè io ho davvero tanto e a volte snon me lo.godo per stare dietro a pensieri inutili
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

il rimuginare su pensieri non necessari e che percepisce come intrusivi è un'aspetto che potrebbe essere legato ad una modalità ossessiva di gestire l'ansia e in genere c'è consapevolezza del disagio.

Per un ossessivo lavorare da solo su se stesso può essere un'arma a doppio taglio, nel senso che il pensiero con il quale si cerca di gestire, arginare o impedire l'ossessione è il frutto stesso dell'ossessione.

Credo sia utile farlo in un contesto psicologico e con l'ausilio di un Collega, che dopo una valutazione saprà consigliarla al meglio.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Capisco , ma è un qualcosa di grave? Perchè io sono sempre stato considerato assolutamente equilibrato ed ho sempre condotto una vita regolare e sana senza pormi mai troppi problemi , infatti sono folpito e.preoccupato da quello che mi sta accadendo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

non si tratta di qualcosa di grave, quindi la rassicuro.

In questa sede possiamo fare solo delle ipotesi che devono essere necessariamente confermate con una consulenza vis a vis, ed è proprio per questo che le suggerisco di fare una valutazione psicologica.





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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
D 'accordo lo farò il prima possibile... ma quali sono gli elementi dai quali io ed in particolare.le.persone a me vicine possiamo renderci conto del livello di gravitá della situazione?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

la "gravità" viene valutata dagli psicologi, in genere dopo una psicodiagnosi (colloqui clinici e test psicologici), prendendo inoltre in considerazione il suo livello di disagio soggettivamente esperito.




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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Va bene
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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie delle cortesi risposte. Un'ultima domanda : quali potrebbero le cause che hanno.portato a questa situazione?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

è difficile dirlo, in questi casi non è possibile generalizzare.






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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Ok grazie mille...ma , premesso che non credo di essere in una situazione grave ...dopo quanto tempo si ottengono i primi risultati?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

>>dopo quanto tempo si ottengono i primi risultati?<<
in tempi ragionevoli se si tratta di disturbi d'ansia, ma questa ovviamente è una variabile che dipende non solo dalla valutazione psicologica, ma anche da altri fattori come la motivazione intrinseca al cambiamento e la possibilità da parte del paziente di impegnarsi in maniera attiva.






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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Capisco, il fatto di condurre una vita ricca di impegni e sempre a contatto con altre persone è un fattore positivo o negativo per la risoluzione del problema? La motivazione c'è perchè mi sono reso conto che l'ansia è un qualcosa che rischia di limitarmi. Infatti appena mi sono reso conto della situazione ho chiesto un consulto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Sulla durata della psicoterapia ti segnalo questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/quanto-dura-una-psicoterapia/

L'ansia di per sé limita le possibilità di un individuo di vivere pienamente e questo è indipendente dal fatto che conduca una vita impegnata o solitaria.

Dal punto di vista psicodinamico le energie psichiche sono via via sempre più impiegate nella gestione dei conflitti inconsci che generano l'angoscia che emerge tramite i sintomi d'ansia, e la quota di energie dedicabili ad altro diminuisce nel tempo.

Per questo motivo è importante intervenire subito quando qualcosa non va: questo rende più semplice e anche rapido il percorso di cambiamento necessario per superare il disagio che si avverte.
[#18]
Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie mille , fortunatamente soffro da poco di questo disturbo e sono intenzionato fortemente a risolverlo. Vorrei sapere se l'essere stato spesso sotto pressione per questioni riguardanti la scuola ed il mio futuro può aver causato questa situazione ed il perchè talvolta mi capita di sentirmi in ansia o a disagio in presenza di persone che ritengo importanti e che stimo molto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Sì, come ti dicevo:

"E' possibile che questo crollo delle difese razionali che avevi costruito sia dovuto allo stress per lo studio".

Molte volte l'ansia emerge quando le condizioni esterne sono più difficili da affrontare e le risorse psicologiche non sono sufficienti a farlo con tranquillità.
[#20]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

essere "sotto pressione" significa poco, molte persone lo sono in particolari momenti per studio, lavoro ecc., dipende da come lo stress viene gestito.

Sentirsi a disagio nelle situazioni con persone che lei reputa importanti o che stima molto, può essere un indicatore di bassa autostima o qualcosa legato al timore del giudizio.

Le domande che lei riporta sono comunque tipiche di una persona tendenzialmente ansiosa.




[#21]
Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Si è vero ...ma l'ho sempre convertita in una forza produttiva . Inoltre la pressione a cui mi riferisco è stata prolungata ed intensa per il tipo di istituto che frequento e per le mie aspirazioni future. In ogni caso sono risultato idoneo a test psicoattitudinali durante iter concorsuali ed ho sempre condotto una vita sociale molto attiva ( frequentando associazioni,praticando sport ecc...) . Proprio perciò sono molto sorpreso .
[#22]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

le persone semplicemente "ansiose" o con un disturbo d'ansia conclamato, non necessariamente hanno una vita sociale, lavorativa e/o sentimentale compromessa. Avere una "vita sociale molto attiva" significa poco in questi termini.

I test psicoattitudinali valutano le "attitudini" e non necessariamente i disturbi d'ansia.




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