Bambino con autismo
Buonasera dottori, mio figlio ha 3 anni ed è nato a 35 settimane. Non parla, dice solo mamma e papà ma a sillabe staccate e quando vuole esprimersi emette una serie di suoni senza senso. Mangia tutto frullato, omogeneizzato e se trova un pezzettino più grande lo sputa e vomita. Non vuole stare con gli altri bambini e appena li vede o vede un estraneo piange. Ha iniziato a camminare a 2 anni e ancora adesso non è molto stabile. Il mio pediatra mi ha detto che è autistico, voi cosa mi consigliate? Cose ne pensate di questi ritardi? Un grazie a chi mi risponderà
[#1]
Gentile Signora,
non è possibile porre alcuna diagnosi senza incontrare il bambino e poterlo quindi osservare ed esaminare.
Quanto ci descrive per ciò che riguarda il livello di comunicazione verbale potrebbe essere riconducibile a un ritardo del linguaggio, che a volte dipende da inadeguata stimolazione del bambino (che non si sforza di essere comprensibile perchè gli adulti lo capiscono anche se non parla correttamente), mentre l'avversione per gli altri bambini e gli estranei può avere molte cause (come quella di essere figlio unico, abituato a stare fra adulti che conosce e ad essere da loro coccolato).
Il fastidio per i pezzetti di cibo solido può dipendere da una preferenza regressiva per l'alimentazione liquida che forse non gli è mai stata negata, non aiutandolo ad accettare alimenti più adatti alla sua età.
L'ipotesi del pediatra deve in ogni caso essere confermata o smentita da uno specialista: non le ha suggerito di far visitare il bambino da un neurospichiatra infantile o da uno psicologo che si occupi di Età Evolutiva?
non è possibile porre alcuna diagnosi senza incontrare il bambino e poterlo quindi osservare ed esaminare.
Quanto ci descrive per ciò che riguarda il livello di comunicazione verbale potrebbe essere riconducibile a un ritardo del linguaggio, che a volte dipende da inadeguata stimolazione del bambino (che non si sforza di essere comprensibile perchè gli adulti lo capiscono anche se non parla correttamente), mentre l'avversione per gli altri bambini e gli estranei può avere molte cause (come quella di essere figlio unico, abituato a stare fra adulti che conosce e ad essere da loro coccolato).
Il fastidio per i pezzetti di cibo solido può dipendere da una preferenza regressiva per l'alimentazione liquida che forse non gli è mai stata negata, non aiutandolo ad accettare alimenti più adatti alla sua età.
L'ipotesi del pediatra deve in ogni caso essere confermata o smentita da uno specialista: non le ha suggerito di far visitare il bambino da un neurospichiatra infantile o da uno psicologo che si occupi di Età Evolutiva?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
la ringrazio per la celere risposta. Si il pediatra mi ha consigliato di fare una visita dal neuropsichiatra infantile, purtroppo per la visita devo aspettare gli inizi di dicembre. Le ho chiesto aiuto perchè sono molto preoccupata, visto che ha 3 anni ma non è ancora autonomo, ho cercato di portarlo all'asilo ma si isola e guarda da lontano gli altri bambini e non appena cerco di allontanarmi piange. Per il fatto del cibo non so più che fare, vuole tutto frullato. A casa cerca sempre di giocare solo e spesso passa le ore a guardare la tv
[#3]
La mancanza di autonomia può avere molte cause, non ultima la propensione del bambino a non crescere se non ne ha bisogno e se non è stimolato a farlo.
Come le dicevo circa il linguaggio, alcuni bambini non imparano a parlare bene perchè, appena aprono bocca o indicano qualcosa, gli adulti danno segno di aver capito cosa vogliono. In questi casi l'uso dela parola è superfluo e non viene appreso nei tempi considerati adeguati.
Non sarà facile fargli accettare il cibo non frulltato, se non è mai stato abituato a mangiarlo, ma si tratta di fargli capire che deve mangiarlo e che i capricci non possono permettergli di ottenere ciò che desidera.
Se non ha esperienza di interazione con altri bambini è normale che si isoli e anche in questo caso occorre tempo e pazienza perchè comprenda come si deve comportare con i coetanei, che non sono le persone che vede di solito e non lo tratteranno come fate voi adulti.
Finora non si è mai preoccupata per la situazione?
Lo ha tenuto sempre con sè?
Come le dicevo circa il linguaggio, alcuni bambini non imparano a parlare bene perchè, appena aprono bocca o indicano qualcosa, gli adulti danno segno di aver capito cosa vogliono. In questi casi l'uso dela parola è superfluo e non viene appreso nei tempi considerati adeguati.
Non sarà facile fargli accettare il cibo non frulltato, se non è mai stato abituato a mangiarlo, ma si tratta di fargli capire che deve mangiarlo e che i capricci non possono permettergli di ottenere ciò che desidera.
Se non ha esperienza di interazione con altri bambini è normale che si isoli e anche in questo caso occorre tempo e pazienza perchè comprenda come si deve comportare con i coetanei, che non sono le persone che vede di solito e non lo tratteranno come fate voi adulti.
Finora non si è mai preoccupata per la situazione?
Lo ha tenuto sempre con sè?
[#4]
Utente
io lavoro e la mattina e il pomeriggio lascio mio figlio dai nonni. Però a pranzo e a cena cerco di spronarlo a volte cerco di dargli con la forza la pasta grande ma lui la vomita. Anche mio marito cerca di spronarlo ma non ci riusciamo. I nonni mi aiutano e la mattina cercano di portarlo insieme con gli altri bambini ma lui strilla forte e non vuole giocare, non si avvicina neanche al cugino suo coetaneo e lo guarda solo da lontano. Io continuerò a spronarlo nel mangiare e anche nel linguaggio, anche se faccio finta di non capirlo quando mi indica gli oggetti, x esprimersi emette una serie di suoni di gola che mi fanno preoccupare.
[#5]
Gentile utente,
anche io con la mia collega, sottolineo la necessità di una valutazione dal neuropsichiatra.
Purtroppo l'autismo è una malattia "infausta", con scarse possibilità di "guarigione", le quali tra l'altro sono direttamente proporzionali alla rapidità con cui inizia l'intervento.
Purtroppo il ritardo nel linguaggio è evidente ma questo non può consentire da se la formulazione di una diagnosi.
La scelta che ha effettuato (di prendere un appuntamento dal neuropsichiatra) è l'unica percorribile in questo momento, quindi bene.
Ci faccia sapere, se vuole, quali sono le conclusioni.
Restiamo in ascolto
anche io con la mia collega, sottolineo la necessità di una valutazione dal neuropsichiatra.
Purtroppo l'autismo è una malattia "infausta", con scarse possibilità di "guarigione", le quali tra l'altro sono direttamente proporzionali alla rapidità con cui inizia l'intervento.
Purtroppo il ritardo nel linguaggio è evidente ma questo non può consentire da se la formulazione di una diagnosi.
La scelta che ha effettuato (di prendere un appuntamento dal neuropsichiatra) è l'unica percorribile in questo momento, quindi bene.
Ci faccia sapere, se vuole, quali sono le conclusioni.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#6]
Per quanto riguarda le specifiche strategie e i metodi da seguire con il bambino è opportuno che sia lo specialista che vi incontrerà di persona a pronunciarsi e a dirvi come sia meglio approcciarlo.
Aspettiamo quindi di sentire cosa dirà il neuropsichiatra infantile.
Ci faccia sapere!
Aspettiamo quindi di sentire cosa dirà il neuropsichiatra infantile.
Ci faccia sapere!
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.1k visite dal 11/11/2013.
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