Mi sento inutile

Salve sono un ragazzo 20 enne, vi contatto a motivo di una situazione di depressione che ho da 15-16 anni. Voi mi direte che sto esagerando, ma non é così, avevo poco più di 6-7 anni che tentai il suicidio perché i miei genitori mi obbligarono a studiare, dopo questo episodio i miei genitori cercarono di trattarmi con più gentilezza possibile, anzi mia madre mi difendeva pure quando sbagliavo. La situazione cambio con l'inizio della prima media, essendo un bambino debole è molto immaturo rispetto ai compagni di classe ero preda delle loro burla, a questa situazione si aggiunse anche una prof che invece di difendermi mi attaccava. La mia situazione scolastica era tragica, e dentro me avevo un misto di rabbia e tristezza, e purtroppo, tale sentimenti li sfogavo in famiglia maltrattando in famiglia i miei fratelli, facendogli scherzi e dispetti, ovviamente la situazione familiare era diventata pesante, e mia madre, quasi tutti i giorni, incomincio a picchiarmi con cucchirelle schiaffi zoccoli , ancora ricordo io messo in un angolo con la schiena ricurva per proteggermi. Oltre quindi ad essere picchiato, ovviamente, venivo anche offeso verbalmente con parole pesanti, mi ricordo che la notte piangevo a dirotto e facevo sempre piani per fuggire o per suicidarmi. Arrivate le superiori la situazione non cambia, anzi peggiora, i compagni mi prendevano in giro ancor di più ed inoltre la situazione familiare era rimasta uguale, quindi mi toccava subire sia a casa che a scuola. Purtroppo questa situazione scolastica mi ha spinto sempre più ad odiare la scuola e a non impegnarmi, non dico che senza queste situazioni sarei stato un genio, quindi non andando bene a scuola i miei incominciano ad attaccarmi per due motivi. La cosa brutta e bella e che ho un fratello che, ora ha finito la scuola, andava benissimo a scuola,ed una sorella altrettanto, erano e sono inevitabili i paragoni e si vedeva e si vede che loro per i miei sono una fonte di gioia e di onore mentre io diventavo e sono sempre di più la pecora nera della casa. Non hanno mai dato peso, alle mie parole, a ciò che penso o a ciò che provo, anzi l'unica cosa che sapevano e sanno fare è umiliarmi e farmi sentire un peso per loro. A questo si aggiunge anche un infelicita interiore per non riuscire a conseguire obbiettivi che mi sono prefissato, inoltre si aggiunge anche problemi di salute, sto aspettando una chiamata per un ricovero. Ora mi sento uno schifo, vorrei morire improvvisamente, con la consolazione di levare un grande peso alla mia famiglia. Tutte queste situazioni mi spinsero qualche mese fa a fuggirmene di casa. Ora sto male perché ho una famiglia che mi ritiene zero, io che non riesco a raggiungere i miei obbiettivi (non é la scuola mi sono diplomato quest'anno), ho 20 ma oltre all'aspetto ho anche la mente da bambino, inoltre mi ritengo un ragazzo stupido. Voglio sapere cosa posso fare per migliorare, per riuscire a conseguire i miei obbiettivi, per sentirmi utile, e per maturare.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile utente,
La sua condizione ha radici lontane e sicuramente non è dalla semplice risoluzione e per di più online.
Quando si cresce in un nucleo familiare che svaluta, offende, non gratifica....non è facile volersi bene ed aver una forte autostima.
Uno psicologo de visu, potrà lavorare con lei e per lei, al fine di restituirle la voglia di vivere ed andare avanti, trovando la sua reale strada
La fuga solitamente non è mai una soluzione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la mia collega, dr.ssa Randone.
Sarebbe opportuno che si rivolgesse ad uno psicologo di persona per poter affrontare e rileggere la sua storia.
Rivestire il ruolo di "pecora nera" ha come inevitabile conseguenza quella di arrivare a credere di esserlo e quindi a comportarsi di conseguenza. Parte del suo destino è nelle sue mani. Tutti questi tentativi di fuga o pensieri di suicidio sembrano finalizzati a far sentire in colpa la sua famiglia ed ad attirare l'attenzione sul suo disagio, che altrimenti non viene visto.
Le allego una lettura sul rapporto tra depressione e contesto familiare,
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
spero possa esserle utile

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Utente
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Grazie delle risposte
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