Confusione mentale

Gentile Dott/ Dott.ssa
sono una ragazza di 29 anni sono insieme al mio ragazzo da 6; da luglio 2013 siamo andati a convivere ma per una serie di incomprensioni (sempre le stesse) che ci ricadono da 2 anni non sono felice; cerco per quanto mi è permesso di spegarmi meglio... lui è una persona molto "all'antica" cresciuto su una famiglia dove il lavoro è la priorità e i sentimenti ci sono ma non vengono manifestati neanche in un semplice gesto.
La mia difficoltà più grande è che evita sempre i discorsi per non affrontarli pertanto io accumulo accumulo e poi scoppio. Ora la mia situazione è quella di indifferenza sia a livello sessuale, sia a livello umano perchè non vedo in lui volontà di cambiare ma ho paura di lasciarlo perchè non so se arriverei a pentirmene. Io gli voglio bene ma forse quel bene non basta più per me. In poche righe penso sia difficile spiegarmi; non so come devo comportarmi per star finalmente bene.Non voglio farlo soffrire, so che in fondo lui mi vuole bene e il mio difetto più grande è quello che pensare prima a come si sentono gli altri poi a me stessa. Quando non si riceve nemmeno un "grazie" o "come stai" penso sia normale che il tempo porti ad allontanarsi e voglia di conoscere altre persone ma non vorrei reagire d'impulso, non vorrei gettare all'aria un rapporto costruito in tutti questi anni. E se nella mia testa ci fosse il persiero di un altro uomo? Non so come devo comportarmi. Se posso chiedere a lei una parola, un conforto, una sua opinione. La ringrazio anticipatamente per il suo tempo.
Marika
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentie signorina Marika,
Penso che la prima cosa sia parlare bene con questo ragazzo del suo disagio. Potrebbe darsi che non sia consapevole di quanto danneggi il vostro rapporto questa difficolta'
Una alternativa potrebbe essere fare qualche colloquo psicoterapeutico di coppia per comprendere quali tematiche profonde si celino dietro i comportamenti introversi che si esprimono.
Una volta che le cose siano piu' chiare sara' possibile decidere che fare.
Che ne pensa?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
forse la convivenza ha acuito o messo più in evidenza le vostre incomprensioni, ma mi sembra avventato pensare di sciogliere un legame che dura da 6 anni senza fare dei tentativi per rinsaldarlo.

Bastano ad esempio pochi idonei colloqui in cui vengano utilizzate le tecniche della Terapia della Gestalt, per migliorare grandemente la comunicazione e risolvere conseguentemente incomprensioni e problemi di rapporto.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
Dr. Sandro Lingua Psicologo 47 2
Gentile utente,
credo sia importante che lei abbia modo di valutare quello che sente per il suo fidanzato, e quello che desidera per il suo futuro.

La chiarezza dei sentimenti e degli intenti potrebbe di certo aiutarla.


L'apertura del problema al suo ragazzo, potrebbe essere un modo per avere da lui qualche segnale che le possa far capire quanto è disposto a darle ciò di cui sente il bisogno.
Il fatto che lui eviti il discorso non aiuta, e un po' la lascia sola in questo.

Credo sarebbe ottimo valutare un intervento di coppia, qualora lui si mostri disponibile;
od eventualmente, nel fare chiarezza può esserle utile recarsi individualmente da uno psicoterapeuta per una breve consulenza.

'il mio difetto più grande è quello di pensare prima a come si sentono gli altri poi a me stessa':
credo sia importante affrontare questo suo modo di vivere i rapporti; abbiamo sempre degli obiettivi, e se quelli degli altri sono (ufficialmente) preordinati ai nostri, ufficiosamente abbiamo obiettivi importanti collegati al legame con quelle
persone. Ci possono essere collegati diversi tipi di incertezze personali o bisogni di vicinanza, valorizzazione, e quant'altro.
Tutto ciò può essere causa di profondo disagio, poichè non ci sentiamo più padroni delle nostre scelte, e quindi se tipico del suo modo di fare andrebbe affrontato

cordialmente

Dr. Sandro Lingua
psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
perfezionato in sessuologia clinica