Mi ha lasciato dopo 6 anni e sono disperato
Ho 28 anni, lei un anno più piccola, e ci siamo fidanzati a 22. Ci siamo innamorati ed è stato bellissimo prima di cadere nella routine. Una routine che annoiava più me che lei, che fino a pochissimo tempo fa era ancora innamorata pazza, o così diceva e sembrava. Per lei ho perso gli amici, perchè non voleva mai uscire con loro ed io non la lasciavo sola ma restavo a casa con lei. E' sempre stata piena di complessi e paure e ci ha isolato dal mondo, aveva solo me e parlava solo con me, ero la sua unica colonna d'appoggio. Io ho fatto di tutto per sbloccarla e l'anno scorsa ha conosciute degli amici che le vogliono bene e con cui sta bene e adesso 3 mesi fa mi ha lasciato perchè non mi ama più, è cambiata, forse non mi ha mai amato ma scambiava per amore ciò che provava per me. Tutte parole sue. Immediatamente ha smesso di volermi vedere e sentire, nonostante sapesse che io sono solo senza famiglia e senza amici -per colpa anche sua-. Ci sono tornato più volte a pregarla, ma ogni volta era più cattiva della precedente. Non le è rimasto il minimo affetto per i 6 anni in cui sono stato sempre al suo fianco mettendola al primo posto su tutto. Le ho detto che avevo bisogno di lei, anche solo come amica, perchè è l'unico affetto che avevo, in nome di quello che c'era stato, ma lei non vuole nemmeno sentirmi per sbaglio.
Non le ho fatto nessun torto che potrebbe portarla a reagire così.
Adesso è una persona diversa, irriconoscibile, esce con gli amici, si diverte, e di me non le importa più niente.
Io ho perso i genitori da adolescente ed ero figlio unico, mi ritrovo adesso solo, senza amore e senza amici, pensando a lei ogni secondo delle mie giornate. Non riesco ad accettare che mi abbia cancellato in un attimo.
Vorrei i vostri pareri sul perchè e sui possibili processi psicologici di questa sua reazione, mi serve sapere per potermene fare una ragione, o rischio di non uscirne più. In più volevo chiedervi come devo reagire. Trovare amici alla mia età non è facile, e in ogni caso prima di creare un legame stretto ci vuole del tempo, non riesco a vivere con la consapevolezza che in questo mondo non c'è una sola persona che mi ami e che mi voglia bene. Io avevo sacrificato la mia vita per lei -ora me ne pento- e l'unica persona che mi amava mi ha abbandonato senza pietà.
Non le ho fatto nessun torto che potrebbe portarla a reagire così.
Adesso è una persona diversa, irriconoscibile, esce con gli amici, si diverte, e di me non le importa più niente.
Io ho perso i genitori da adolescente ed ero figlio unico, mi ritrovo adesso solo, senza amore e senza amici, pensando a lei ogni secondo delle mie giornate. Non riesco ad accettare che mi abbia cancellato in un attimo.
Vorrei i vostri pareri sul perchè e sui possibili processi psicologici di questa sua reazione, mi serve sapere per potermene fare una ragione, o rischio di non uscirne più. In più volevo chiedervi come devo reagire. Trovare amici alla mia età non è facile, e in ogni caso prima di creare un legame stretto ci vuole del tempo, non riesco a vivere con la consapevolezza che in questo mondo non c'è una sola persona che mi ami e che mi voglia bene. Io avevo sacrificato la mia vita per lei -ora me ne pento- e l'unica persona che mi amava mi ha abbandonato senza pietà.
[#1]
"Io avevo sacrificato la mia vita per lei -ora me ne pento- e l'unica persona che mi amava mi ha abbandonato senza pietà."..
gentilissimo Utente,
purtroppo sta proprio qui la Sua difficoltà: lo sbilanciamento degli affetti.
E' probabile che questo modo di legarsi ad una persona affettivamente Le ricordi i Suoi genitori: il rischio di perdere qualcuno connesso alla necessità di attaccarsi tanto per paura di essere abbandonato.
Il punto dal quale lei può partire è che ha dato tutto per questa ragazza perdendo di vista se stesso.
Lei cosa fa nella vita?
Adesso con chi abita?
gentilissimo Utente,
purtroppo sta proprio qui la Sua difficoltà: lo sbilanciamento degli affetti.
E' probabile che questo modo di legarsi ad una persona affettivamente Le ricordi i Suoi genitori: il rischio di perdere qualcuno connesso alla necessità di attaccarsi tanto per paura di essere abbandonato.
Il punto dal quale lei può partire è che ha dato tutto per questa ragazza perdendo di vista se stesso.
Lei cosa fa nella vita?
Adesso con chi abita?
Dr.ssa Giuseppina Ribaudo
[#2]
Ex utente
Abito da solo, non ho un lavoro fisso, da 6 mesi lavoro in un call center, non mi piace ma non trovo di meglio.
Si, mi sono attaccato molto a lei, ma non più di quanto lei era attaccata a me. Anzi le dirò che è sempre stata lei a sembrare più innamorata e ad aver paura di perdermi negli anni.
Si, mi sono attaccato molto a lei, ma non più di quanto lei era attaccata a me. Anzi le dirò che è sempre stata lei a sembrare più innamorata e ad aver paura di perdermi negli anni.
[#3]
Gentile utente,
concordo con quanto ha scritto la mia collega, dr.ssa Ribaudo.
E' possibile che il suo potente malessere sia in parte connesso con il tema dell'abbandono e della solitudine, per lei molto delicato, che la separazione ha riattivato.
Forse lei non avrebbe dovuto sacrificare "tutto". Perché lo ha fatto? Per amore?
Ma l'amore non è sacrificio è crescita e benessere reciproco.
Forse tutti e due avevate confuso i sentimenti del vostro rapporto con qualche altra cosa.
Oppure non è detto che lei non la amasse, ma poi le cose cambiano. Nelle relazioni non si può ragionare in termini "legali". Non c'è "giustizia": "Io ho fatto questo per lei quindi lei è in debito", è un pensiero che non regge.
Ha ragione con il dire che deve "muoversi". Il rimanere fermo a rimuginare su ciò che non è più, non le servirà. Impari da questa esperienza in modo da essere più "preparato" per il prossimo rapporto.
Restiamo in ascolto
concordo con quanto ha scritto la mia collega, dr.ssa Ribaudo.
E' possibile che il suo potente malessere sia in parte connesso con il tema dell'abbandono e della solitudine, per lei molto delicato, che la separazione ha riattivato.
Forse lei non avrebbe dovuto sacrificare "tutto". Perché lo ha fatto? Per amore?
Ma l'amore non è sacrificio è crescita e benessere reciproco.
Forse tutti e due avevate confuso i sentimenti del vostro rapporto con qualche altra cosa.
Oppure non è detto che lei non la amasse, ma poi le cose cambiano. Nelle relazioni non si può ragionare in termini "legali". Non c'è "giustizia": "Io ho fatto questo per lei quindi lei è in debito", è un pensiero che non regge.
Ha ragione con il dire che deve "muoversi". Il rimanere fermo a rimuginare su ciò che non è più, non le servirà. Impari da questa esperienza in modo da essere più "preparato" per il prossimo rapporto.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#4]
Ex utente
Ieri l'ho rivista. So che ho sbagliato, dovevo ignorarla per far passare del tempo ed avere ancora una speranza, invece sono scoppiato a piangere davanti a lei dicendole che la amo tantissimo e che non posso vivere senza di lei. Ma è stata del tutto indifferente ed io a continuare a supplicarla per decine di minuti. Dopo questo so che non ritornerà mai più da me e si è spenta quell'ultima speranza che mi teneva in vita. So che è sbagliato ma io avevo solo lei e vivevo per lei. So che è sbagliato ma era così. Adesso non ho più un senso.
[#5]
Gentilissimo,
piuttosto è sbagliato che Lei si umilii così.. come ha notato la sofferenza non è diminuita.
C'è qualcosa di più profondo di questa esperienza: è quello che ha imparato nel relazionarsi in questa maniera, è, per altro, l'unico modo che Lei conosce per legarsi ad una persona.
Inoltre questa modalità Le porta a scegliere delle persone che non riescono ad amarLa come Lei vorrebbe.
Lei sa bene che in un rapporto di coppia ci vuole reciprocità ma la cosa che Le riesce più difficile da fare è cambiare il Suo modo di relazionarsi verso questa prospettiva
Mi sembra necessario che Lei possa parlarne con qualcuno, uno/a psicologo/a Le potrebbe dare i giusti orientamenti.
Ci faccia sapere,
un caro saluto.
piuttosto è sbagliato che Lei si umilii così.. come ha notato la sofferenza non è diminuita.
C'è qualcosa di più profondo di questa esperienza: è quello che ha imparato nel relazionarsi in questa maniera, è, per altro, l'unico modo che Lei conosce per legarsi ad una persona.
Inoltre questa modalità Le porta a scegliere delle persone che non riescono ad amarLa come Lei vorrebbe.
Lei sa bene che in un rapporto di coppia ci vuole reciprocità ma la cosa che Le riesce più difficile da fare è cambiare il Suo modo di relazionarsi verso questa prospettiva
Mi sembra necessario che Lei possa parlarne con qualcuno, uno/a psicologo/a Le potrebbe dare i giusti orientamenti.
Ci faccia sapere,
un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 12.8k visite dal 07/11/2013.
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