Lutto

Buonasera,
vorrei parlarle di un mio problema in modo che lei possa aiutarmi a capire cosa c'è che non va in me.
Da circa un anno ho iniziato a sentire la mancanza dei miei nonni paterni, entrambi morti circa 10 anni prima della mia nascita. Di loro non so quasi niente, in famiglia non se n'è mai parlato, raramente i miei genitori mi hanno portato al cimitero da loro e di rado ho rapporti con i parenti dalla parte di mio papà, mentre invece sono molto frequenti quelli che ho dalla parte di mia mamma (i nonni materni sono entrambi vivi). Come le dicevo è da circa un anno che sento la loro mancanza, ma questo ha iniziato ad essere un problema da circa due/tre mesi in quanto ogni volta che penso e parlo di loro mi metto a piangere come una bambina, quasi come se li avessi conosciuti e fossero morti ieri. Questi fatti sono molto frequenti la sera prima di dormire, dove guardo le loro foto e arrivo a disperarmi e a piangere fino allo sfinimento e a farmi venire un mal di testa terribile, pensando al fatto che avrei voluto conoscerli e a quanto mi mancano e arrivando a riuscire a dormire a tarda notte. Vorrei che lei mi aiutasse a capire la causa di questo mio comportamento, mi rendo conto di avere un problema riducendomi in questo stato per delle persone che si, sono i miei nonni, ma che non ho mai neanche conosciuto e dei quali non so niente. E' ovvio che provo affetto nei loro confronti ma perchè sono così triste?
Grazie mille in anticipo.
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Dr.ssa Alessandra D'Alessio Psicologo, Psicoterapeuta 13
Cara utente,
come anche lei evidenzia il suo intenso dolore sembra in apparente contraddizione con il tipo di rapporto che ha avuto con i suoi nonni. Attraverso di loro sembra stia lasciando a sè stessa la possibilità di esprimere una sofferenza, forse legata ad altro, che però non potrebbe essere espressa altrimenti. Per capire da dove proviene questa sofferenza e come mai la sua mente abbia scelto proprio i suoi nonni paterni per esprimerla servirebbe un consulto più approfondito. La sua motivazione a capire è sicuramente un buon punto di partenza...si lasci guidare in questa ricerca da uno psicoterapeuta, probabilmente insieme riuscirete a trovare delle risposte più precise.
In bocca al lupo!

Dr.ssa Alessandra DAlessio

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Concordo con quanto gia' detto dalla collega D'Alessio, sarebbe necessario comprendere meglio questa emozione che sta vivendo.
Che fantasie coltiva su questi nonni? Come immagina che sarebbe stato il rapporto con loro? Li potrebbe definire con 3 aggettivi che sente perfetti per loro?
Fisicamente come li immagina? E psichicamente?
Il rapporto che ha con gli altri nonni com'e?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Grazie innanzitutto per il tempo che mi avete dedicato e per la vostra risposta.
Per quanto riguarda le sue domande, quando penso a loro immagino a come fossero, a quale fosse la loro voce, il loro modo di fare, le loro abitudini...penso anche a cosa penserebbero di me se fossero in vita, se sarebbero fieri di me, di quello che faccio. In effetti a questo punto sopraggiunge un grande vuoto perché penso anche a brutte cose, cioè che magari non mi vorrebbero bene o non sarebbero fieri di me, insomma, un grande punto interrogativo. Posso però dire che pensando a loro sento di nutrire maggior affetto nei confronti di mia nonna, anche se questo è illogico in quanto dovrebbe essere allo stesso "livello" di mio nonno.
So poche cose di loro però penso che se fossero in vita sarebbero abbastanza rigidi, si affettuosi ma anche severi come so che era mio nonno con mio papà da piccolo.
Per quanto riguarda gli aggettivi non saprei proprio da dove partire, come dicevo so pochissimo di loro, però per me sono una grande figura astratta, li sento come i miei angeli custodi anche se per la maggior parte della mia vita mi sono disinteressata a loro e anche se non so se mi vogliono bene o no.
Fisicamente riesco a immaginarli tramite le foto che ho trovato in casa di loro, e caratterialmente come dicevo prima penso fossero severi anche se comunque con la vecchiaia sarebbero diventati più buoni.
Con i miei nonni materni ho un buon rapporto, abitano vicino a me quindi li vedo e li sento tutti i giorni. Insomma, non li considero i miei migliori amici a cui racconto tutto ma lo considero un buon rapporto tra nonni e nipoti.
Quindi voi pensate che questa sofferenza che nutro nei loro confronti sia dovuta ad altro?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Forse si.
Un bisogno di figure di rifermento sagge, un po' rigide ma autorevoli. Che possano darci affetto o rimproveri. Che le possano dare delle regole.
Sa, uno dei problemi della societa' di oggi e' che sembra che nulla sia piu' in grado di dare delle regole. Delle regole giuste, non inquinate da nulla. E questo puo' essere percepito come qulcosa di molto destabilizzante.
E' un'ipotesi .. Come sente risuonarle dentro di se'?
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Utente
Utente
Penso di averli descritti in quel modo solo per il semplice fatto che ho riunito le poche cose che sapevo sul loro conto, e ho provato ad immaginare come fossero.
Non penso di essere una ragazza a cui non sono state mai date regole anzi, crescendo e confrontandomi con i miei coetanei mi sono resa conto della differenza. Quando tutti infatti passavano i sabati sera nelle discoteche i miei genitori me lo proibivano, e se uscivo avevo un coprifuoco da rispettare. Non ho mai bevuto ne fumato, e a scuola sono sempre andata bene.
Questi sono solo piccoli esempi per far capire che ho ricevuto delle regole anche dai miei genitori, i quali non sono mai stati troppo permissivi e non mi hanno viziata.
Ma anche se così non fosse, non penso che inconsciamente possa arrivare a disperarmi in tal modo per la mancanza di figure autorevoli nella mia vita.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina,
Mi dispiace che si sia sentita ferita dalle mie parole!
Non volevo mettere in dubbio che lei abbia ricevuto delle regole dai suoi genitori.
Il mio commento era riferito a quanto teorizza M. Recalcati che analizzando la societa' attuale parla dei problemi prodotti dalla "evaporazione del padre" cioe' dalla scarsa presenza dei valori rappresentati dal "padre", la legge, le regole, la rappresentativita' di tale figura di riferimento, che lascia spesso i giovani in balia di emozioni poco gestibili.
Che i suoi genitori abbiano posto delle regole e dei solid confini l'ha senz'altro rafforzata e costruito in lei un super-io efficiente.
Ci sarebbe da approfondire come nella sua rappresentazione lei colleghi tali costrutti alle figure dei suoi nonni.
I migliori saluiti
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Utente
Utente
Le sue parole non mi hanno offeso anzi, grazie mille per il suo parere.
Distinti saluti.