Autostima
Buongiorno. Chiedevo un vostro consulto. Il mio problema principale credo sia l'autostima, in particolare non riesco mai a sentirmi all'altezza delle situazioni. Ho cambiato tanti lavori fino ad ora ma non sono mai riuscita a tenermene uno(e sono già cinque anni che ho terminato gli studi prendendo il diploma di ragioneria). Il punto è che adesso sono disoccupata da quattro mesi e ci provo ma non riesco a pensare positivo. In più quando ai colloqui mi chiedono perchè ho cambiato così tante volte lavoro comincio a pensare che forse è davvero perchè non sono brava. So che di questi tempi la disoccupazione è in aumento, però vedo gli amici e conoscenti che hanno trovato la loro strada nella vita e che fanno il lavoro che gli piace. Io invece non riesco nemmeno a trovarlo. In questi cinque anni ho sempre lavorato anche io ma i miei contratti di lavoro sono durati al massimo un anno. Ho lavorato in studi di commercialisti e in aziende, anche in un negozio di telefonia. A questo punto della mia vita mi sento parecchio spaesata, vedo che gli altri hanno trovato la loro routine, e il loro ambiente...io invece mi sento continuamente catapultata da un posto all'altro senza alcuna stabilità e con un continuo cambiamento delle figure di riferimento con le quali mi relaziono. In generale mi ritengo fortunata perchè ho una relazione stabile con un ragazzo da 6 anni e mezzo, delle poche e vere amicizie, un gruppo di amici-conoscenti abbastanza grosso. Però quando devo giudicare la mia vita a volte-spesso provo un'immensa tristezza e anche rabbia. In generale non me lo aspettavo perchè nella mia vita scolastica le cose erano sempre andate bene e sopra la media. Mi ritengo una persona corretta con gli altri ma soffro un pò di timidezza in alcune situazioni. Mi sento una persona che non è riuscita a costruire niente di solido e che non riuscirà a stare in piedi con le proprie forze. Quando invece intorno a me vedo alcuni miei coetanei più sicuri, ma soprattutto che hanno trovato la loro strada. Io molte volte mi sento un pesce fuor d'acqua che non ha trovato la sua vera passione. Man mano che passa il tempo poi divento meno selettiva nella scelta del lavoro e questo non so se sia un bene o un male...anche perchè facendo un pò di tutto non sono riuscita a specializzarmi in niente...credo sia dovuto sempre al fatto che non ho una vera e propria passione per qualcosa. Ho anche cercato di capire quali fossero le mie qualità: credo di essere portata per le materie umanistiche, mi piace la musica, giocare a pallavolo e mi piace ascoltare gli altri...sono una persona abbastanza introspettiva a cui piace analizzare l'interiorità. Queste sono le attività che non mi pesa fare, nelle quali il tempo passa senza che per me sia un peso. Però all'epoca scelsi ragioneria anche perchè a fare la maestra non mi ci vedo, mi piacerebbe fare l'impiegata. Sento che vorrei dare agli altri ma in questa situazione non riesco e vivo come una situazione irreale e ovattata, non come vorrei.
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Gentile Utente,
è un pò difficile risponderLe. Da una parte potrebbe fare delle valutazioni di orientamento per esplorare le Sue capacità ed abilità e quindi venire indirizzata. Dall'altra indubbiamente la situazione è complessa, non solo dal punto di vista economico, ma di mentalità in generale. In effetti il paese è molto statico ed il dinamismo non è visto di buon occhio. In altri paesi la sua dinamica e la sua voglia di fare esperienze multiple sarebbe apprezzata.
Al di là della sicurezza di autostima, il futuro lavorativo dipende anche da come si risponde ai colloqui, ma soprattutto da cosa cercano quelli che fanno i colloqui. Non esiste una regola generale. Ci sono delle linee guida, che possono essere valide.
Sul dare agli altri, in tempi di crisi le associazioni di volontariato lavorano molto, dato che i bisognosi sono in aumento. Certo, se poi riesce a rendere remunerativa questa sua passione molto meglio, altrimenti deve trovare la modalità per finanziare l'hobby.
è un pò difficile risponderLe. Da una parte potrebbe fare delle valutazioni di orientamento per esplorare le Sue capacità ed abilità e quindi venire indirizzata. Dall'altra indubbiamente la situazione è complessa, non solo dal punto di vista economico, ma di mentalità in generale. In effetti il paese è molto statico ed il dinamismo non è visto di buon occhio. In altri paesi la sua dinamica e la sua voglia di fare esperienze multiple sarebbe apprezzata.
Al di là della sicurezza di autostima, il futuro lavorativo dipende anche da come si risponde ai colloqui, ma soprattutto da cosa cercano quelli che fanno i colloqui. Non esiste una regola generale. Ci sono delle linee guida, che possono essere valide.
Sul dare agli altri, in tempi di crisi le associazioni di volontariato lavorano molto, dato che i bisognosi sono in aumento. Certo, se poi riesce a rendere remunerativa questa sua passione molto meglio, altrimenti deve trovare la modalità per finanziare l'hobby.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#2]
Gentile ragazza,
è possibile che ci sia anche un problema d'autostima, ma prima vorrei capire un'altra cosa: i contratti (della durata massima di un anno) è riuscita sempre ad onorarli, oppure l'Azienda ha deciso di mandarLa via prima della scadenza? E se è così, posso chiederLe per quali ragioni?
è possibile che ci sia anche un problema d'autostima, ma prima vorrei capire un'altra cosa: i contratti (della durata massima di un anno) è riuscita sempre ad onorarli, oppure l'Azienda ha deciso di mandarLa via prima della scadenza? E se è così, posso chiederLe per quali ragioni?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Ci sono state entrambe le situazioni. Nel primo lavoro avevo un contratto di apprendistato in uno studio di commercialisti della durata di 3 anni. I datori di lavoro dopo 6 mesi mi hanno comunicato la loro impossibilità di proseguire nel percorso a causa della crisi, in più hanno precisato che ero più adatta a svolgere un lavoro dove avrei dovuto occuparmi della contabilità di una solo azienda(non di un certo numero di contabilità) e che nel gruppo di 20 persone dove ero stata inserita non ero stata del tutto in grado di creare squadra e affiatamento, probabilmente anche a causa della mia timidezza. Quindi mi hanno consigliato le dimissioni ed il rapporto di lavoro si è concluso in questa modalità. Successivamente la durate dei contratti erano già definite in partenza;ho avuto due sostituzioni di ragazze in maternità(2 anni): per il periodo in cui ho lavorato penso di aver svolto bene il mio lavoro. Poi ho avuto un contratto in cui non ho superato il periodo di prova nello studio di un commercialista in quanto si ricercava una figura completa. Successivamente ho lavorato in un negozio di telefonia, ma ho dovuto fare necessariamente un viaggio durante il quale sono dovuta essere sostituita e al rientro dopo sette mesi sono rimasta a casa. Ho fatto un periodo di prova in un altro negozio di telefonia ma alla fine non sono stata presa. Ovvio che la mia insicurezza deriva anche da alcune di queste mie sconfitte, poi non so se si tratti di un normale percorso. Dopo cinque anni questa è la mia situazione.
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Quindi, se ho capito bene, Lei sta cominciando a pensare di avere qualcosa da modificare per poter avere successo nel lavoro.
Secondo Lei di che cosa si tratta?
E secondo Lei tutte le critiche mosse che ha elencato sopra sono sensate? Si riconosce in tutto ciò che Le è stato detto?
Secondo Lei di che cosa si tratta?
E secondo Lei tutte le critiche mosse che ha elencato sopra sono sensate? Si riconosce in tutto ciò che Le è stato detto?
[#5]
Utente
In alcune cose mi riconosco: ad esempio ho un carattere introverso, anche se la timidezza sta migliorando con il tempo; ci saranno sicuramente persone più brillanti e più brave di me ma penso sia normale e fa parte della concorrenza nel lavoro; penso che potrei modificare il mio modo di pensare e renderlo più positivo(anche se per il momento mi riesce ancora abbastanza difficile) e credo che dovrei impegnarmi di più in un determinato settore per imparare sempre di più. Il problema è anche che sono una persona piuttosto ansiosa e perfezionista. Se le cose non vanno secondo il mio ideale di come dovrebbero andare tendo a pensare in modo negativo. E poi ho anche notato che sono impaziente nel raggiungere i miei obiettivi: vorrei ottenere successo rapidamente perchè non voglio ritrovarmi ad una certa età senza aver realizzato niente nella vita....soltanto che questo a volte non fa altro che bloccarmi e togliermi la calma. Poi faccio fatica ad appassionarmi a qualcosa che riguarda il lavoro, i miei hobby sono più legati alla musica, alla pallavolo, alla letteratura. Ci sono persone che sembrano nate per fare un determinato lavoro e che hanno passione per quello che fanno...non è ancora il mio caso.
[#6]
Gentile ragazza,
alla timidezza (che NON è una malattia) c'è comunque rimedio ;-). Lei è anche molto giovane e ci può stare all'inizio di sentirsi come un pesce fuor d'acqua.
In ogni caso per quanto riguarda il successo lavorativo è importante avere una consapevolezza riguardante il metodo da seguire e la strada: non è possibile apprendere tutto ciò che deve apprendere velocemente. Al lavoro, come nella vita, conta tantissimo l'esperienza. Un contabile esperto ha visto e gestito situazioni di tanti tipi diversi e ha imparato a destreggiarsi. Chi è un contabile da poco tempo ha visto meno e sa fare meno perchè ha meno esperienza. Non lo veda come un deficit, ma come l'opportunità per crescere. Altrimenti è ovvio che non ha curiosità nè motivazione.
"Questo non mi era mai successo" è una frase che è capitato di dire tutti. Ma l'atteggiamento può essere quello di deprimersi e mollare oppure quello di imparare dalle esperienze che si fanno, errori compresi.
Forse il problema non sta tanto nel tipo di lavoro ma nel Suo atteggiamento che sembra (ma non so perchè on line è difficile capirlo) talvolta rinunciatario.
Inoltre sembra che Lei prenda per vero tutto ciò che Le dicono. A volte può esser vero, altre può trattarsi di pretesti per gestire una certa situazione o un problema.
Ha provato a chiedere una consulenza per chiarire aspetti legati al lavoro e alle predisposizioni magari al Centro per l'Impiego della Sua città?
alla timidezza (che NON è una malattia) c'è comunque rimedio ;-). Lei è anche molto giovane e ci può stare all'inizio di sentirsi come un pesce fuor d'acqua.
In ogni caso per quanto riguarda il successo lavorativo è importante avere una consapevolezza riguardante il metodo da seguire e la strada: non è possibile apprendere tutto ciò che deve apprendere velocemente. Al lavoro, come nella vita, conta tantissimo l'esperienza. Un contabile esperto ha visto e gestito situazioni di tanti tipi diversi e ha imparato a destreggiarsi. Chi è un contabile da poco tempo ha visto meno e sa fare meno perchè ha meno esperienza. Non lo veda come un deficit, ma come l'opportunità per crescere. Altrimenti è ovvio che non ha curiosità nè motivazione.
"Questo non mi era mai successo" è una frase che è capitato di dire tutti. Ma l'atteggiamento può essere quello di deprimersi e mollare oppure quello di imparare dalle esperienze che si fanno, errori compresi.
Forse il problema non sta tanto nel tipo di lavoro ma nel Suo atteggiamento che sembra (ma non so perchè on line è difficile capirlo) talvolta rinunciatario.
Inoltre sembra che Lei prenda per vero tutto ciò che Le dicono. A volte può esser vero, altre può trattarsi di pretesti per gestire una certa situazione o un problema.
Ha provato a chiedere una consulenza per chiarire aspetti legati al lavoro e alle predisposizioni magari al Centro per l'Impiego della Sua città?
[#7]
Utente
No, non ho ancora provato. Mi sono recata al centro per l'impiego solo per iscrivermi il primo giorno in cui sono rimasta disoccupata e per verificare le offerte di lavoro. Però in effetti potrebbe essere utile chiedere una consulenza per chiarire le idee e le predisposizioni. Potrei informarmi se il centro per l'impiego della mia città fornisce questo tipo di servizio. In alcuni casi poi penso sia il mio modo di reagire alle situazioni ad essere troppo negativo verso me stessa. E' come se a volte ritenessi più importante il giudizio degli altri invece del mio, perchè appunto inconsciamente ritengo certe persone più importanti di me. E anche se so che è un atteggiamento sbagliato a volte non me ne rendo conto. Ho capito che probabilmente non ho attitudine per tutte quelle professioni commerciali dove è essenziale essere scaltri venditori, perchè non è nella mia indole. Al massimo potrei essere un consulente che indirizza il cliente ma non che cerca di convincerlo a comprare. Spero di scoprire in me certe qualità che mi permettano di svolgere il mio lavoro con facilità, perchè credo che il lavoro adatto sia quello che ci riesce più facile svolgere pur mettendo dell'impegno sempre e comunque.
[#8]
Un aspetto importante da prendere in considerazione è quello del giudizio altrui che finisce per avere un certo potere. Forse è questo che alla fine non Le permette di andare avanti, ma La spinge a rinunciare.
Ad esempio l'invito alle dimissioni era un invito (e se il motivo fosse stato un altro e non le Sue competenze?)...
Magari chieda aiuto ad uno psicologo per approfondire questi aspetti: all'ASL e presso un consultorio potrà incontrare un Collega che certamente potrà darLe una mano.
Che ne pensa?
Ad esempio l'invito alle dimissioni era un invito (e se il motivo fosse stato un altro e non le Sue competenze?)...
Magari chieda aiuto ad uno psicologo per approfondire questi aspetti: all'ASL e presso un consultorio potrà incontrare un Collega che certamente potrà darLe una mano.
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Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.9k visite dal 04/11/2013.
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