Autostima
Nell'arco di 5 mesi ho ricevuto due delusioni da due persone che definivo amiche che mi hanno fatto stare male e che ho affrontato "colpevolizzandomi" nel senso che mi sono detta "sapevi che si trattava di due persone disturbate e non hai usato gli accorgimenti necessari". Oggi con maggiore lucidità mi accorgo che la frequentazione con queste due persone costituiva una minaccia alla mia autostima che si manifestava con un senso di malessere dopo ogni incontro. La mia autostima c'entra perchè mi dicevo che le frequentavo per non aver perseguito altri percorsi professionali che mi avrebbero consentito di conoscere altro tipo di persone. Mi sono voluta imporre queste frequentazioni per ripiego, in mancanza d'altro, per solitudine, quando non sono disponibili le amicizie "buone" che per fortuna non mi mancano ma non sono tante. Vorrei sapere se è giusto attribuirsi la responsabilità di gesti scorretti di altri, per non essere stata abbastanza premurosa con me stessa. Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
Un nostro collega! potrà aiutarla nella comprensione delle dinamiche delle sua amicizie.
Lei dice di averle frequentate per ripiego, quindi forse la sua autostima vacillava anche prima di queste frequentazioni....
Accontentarsi di frequentare persone diverse da noi, con altre qualità, dissimili per valori, educazione, scelte di vita....porta a frequenti delusioni....
Imparare a volersi più bene e ad essere selettiva, e possibile,
Un nostro collega! potrà aiutarla nella comprensione delle dinamiche delle sua amicizie.
Lei dice di averle frequentate per ripiego, quindi forse la sua autostima vacillava anche prima di queste frequentazioni....
Accontentarsi di frequentare persone diverse da noi, con altre qualità, dissimili per valori, educazione, scelte di vita....porta a frequenti delusioni....
Imparare a volersi più bene e ad essere selettiva, e possibile,
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile signora,
attribuire senso e significato (e poi condividerlo con qualcuno) è il nostro mandato. Lo facciamo ogni giorno, perchè -a differenza di tutti gli altri esseri viventi- abbiamo il linguaggio.
Quindi la lettura che Lei sta facendo degli eventi è fisiologica.
Tuttavia ci sono anche delle problematiche e sono legate al modo in cui noi attribuiamo senso e significato, ovvero avendo un locus of control (attribuzione) interna piuttosto che esterna.
Che cosa significa tutto ciò?
Significa che le persone che hanno una attribuzione INTERNA tenderanno ad attribuire la responsabilità a se stessi (talvolta sentendosi dunque in colpa) e viceversa chi ha una attribuzione ESTERNA (tende a spiegarsi ciò che accade come "colpa" del destino, degli altri, ecc...).
Chiaramente nessuno di noi funziona in maniera così "netta" e quindi talvolta siamo più orientati a fare certe attribuzioni e altre volte ne facciamo altre.
Per giungere dunque alla Sua richiesta ("Vorrei sapere se è giusto attribuirsi la responsabilità di gesti scorretti di altri, per non essere stata abbastanza premurosa con me stessa."), direi che NON è giusto attribuirsi la responsabilità per le scorrettezze altrui, ma vale la pena domandarsi come mai ha comunque scelto di frequentare tali persone. E mi pare che Lei abbia già intercettato i motivi (solitudine, ecc...). Allora vale la pena imparare a gestire il senso di solitudine in maniera più funzionale e a cercare di più i pochi (ma buoni) amici che già ha.
In genere gli amici veri sono pochi ma buoni e al Suo posto valorizzerei queste relazioni.
Cordiali saluti,
attribuire senso e significato (e poi condividerlo con qualcuno) è il nostro mandato. Lo facciamo ogni giorno, perchè -a differenza di tutti gli altri esseri viventi- abbiamo il linguaggio.
Quindi la lettura che Lei sta facendo degli eventi è fisiologica.
Tuttavia ci sono anche delle problematiche e sono legate al modo in cui noi attribuiamo senso e significato, ovvero avendo un locus of control (attribuzione) interna piuttosto che esterna.
Che cosa significa tutto ciò?
Significa che le persone che hanno una attribuzione INTERNA tenderanno ad attribuire la responsabilità a se stessi (talvolta sentendosi dunque in colpa) e viceversa chi ha una attribuzione ESTERNA (tende a spiegarsi ciò che accade come "colpa" del destino, degli altri, ecc...).
Chiaramente nessuno di noi funziona in maniera così "netta" e quindi talvolta siamo più orientati a fare certe attribuzioni e altre volte ne facciamo altre.
Per giungere dunque alla Sua richiesta ("Vorrei sapere se è giusto attribuirsi la responsabilità di gesti scorretti di altri, per non essere stata abbastanza premurosa con me stessa."), direi che NON è giusto attribuirsi la responsabilità per le scorrettezze altrui, ma vale la pena domandarsi come mai ha comunque scelto di frequentare tali persone. E mi pare che Lei abbia già intercettato i motivi (solitudine, ecc...). Allora vale la pena imparare a gestire il senso di solitudine in maniera più funzionale e a cercare di più i pochi (ma buoni) amici che già ha.
In genere gli amici veri sono pochi ma buoni e al Suo posto valorizzerei queste relazioni.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 04/11/2013.
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