Depressione o cosa?
Buongiorno ho 21 anni e da quando ne avevo 15 sono cominciati dei problemi familiari pesanti in casa mia, io e mia madre siamo state buttare fuori di casa dai nostri parenti in seguito alla morte di mio nonno, che per me era un padre, e ad un periodo di insulti giornalieri e discussioni pesanti tanto che ho chiamato i carabinieri diverse volte. Dopo essercene andate io sono stata male, ho sofferto di una lieve depressione, la mattina appena sveglia vomitavo, mi capitava di passare 30 minuti o un ora a fissare qualcosa senza rendermi conto del tempo che passava. In questo periodo sono in attesa che mi chiamino per un intervento al seno per togliere un fibroadenoma ed analizzarlo perchè sono presenti delle microcalcificazioni, ho smesso da un mese la pillola e il ciclo mi è finito pochi giorni fa, sono molto nervosa, davvero molto irritabile, non ho voglia di stare in compagnia, passo moltissimo tempo al letto, davanti alla tv o al pc, sto allontanando il mio ragazzo ogni giorno di più, anche lui sta avendo comportamenti che non mi piacciono, ma non distinguo se sia io ad accentuare le cose o se sia davvero solo colpa sua. Inoltre da diversi mesi ho avuto un enorme calo del desiderio nei confronti del mio fidanzato,stiamo insieme da quasi un anno e a 6 mesi circa io ho smesso di desiderarlo. Quando diversi anni fa andai dalla psicologa mi disse che i problemi che stavo avendo erano dovuti al fatto che non avevo ancora affrontato le emozioni relative al periodo brutto della mia vita, ed effettivamente è così ma non so come fare, non trovo il coraggio di farlo da sola. Attualmente ho problemi alla tiroide, non riesco a prendere peso, peso 47 kg e sono leggermente sottopeso. Sono anemica dall'infanzia, ho un ernia alla schiena che mi provoca spesso dolore e soffro di bruxismo che oltre a consumarmi i denti mi sta provocando danni ai muscoli di bocca collo e spalle, inoltre ogni volta mi rilasso anche solo per un pisolino di 10 minuti, mi risveglio con dei forti dolori alla bocca alla testa e sotto agli occhi.
Qualcuno può aiutarmi a capire cosa posso fare?
Qualcuno può aiutarmi a capire cosa posso fare?
[#1]
Cara ragazza,
credo sia necessario fare una valutazione accurata del caso ed eventualmente iniziare un'intervento integrato di psicoterapia (psicologo-psicoterapeuta) e psicofarmaci (psichiatra), quindi rivolgendosi a due diversi professionisti che lavoreranno in parallelo.
Bisogna inoltre comprendere quanto i problemi alla tiroide possono influire sul suo stato umorale.
Lo ha già chiesto al suo medico di base?
credo sia necessario fare una valutazione accurata del caso ed eventualmente iniziare un'intervento integrato di psicoterapia (psicologo-psicoterapeuta) e psicofarmaci (psichiatra), quindi rivolgendosi a due diversi professionisti che lavoreranno in parallelo.
Bisogna inoltre comprendere quanto i problemi alla tiroide possono influire sul suo stato umorale.
Lo ha già chiesto al suo medico di base?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile signorina,
Senz'altro e' opportuno fare una valutazione dei diversi sintomi che indica. E in particolare dei sintomi relativi al disturbo tiroideo. Ha gia' fatto delle analisi e ha una diagosi?
La psicologa da cui andava la ha mai parlato di depressione? E Non mi riferisco al periodo successivo al trasfeimento di casa ma a un periodo piu' recente.
O piu' precisamente di uno stato ansioso depressivo?
Dato il quadro generae che presenta penso che le sarebbe utile un sostegno psiocoterpeutico.
Il bruxismo indica uno stato di tensione stabile che neanche il sonno riesce a interrompere e anche i problemi al seno fanno pensare a una somatizzazione forte del disagio emotivo.
E' infatti un dato acclarato che il calo delle potenzialita' del sistema imunitario (dovuto a stress o a sindromI depressive) possa comporare l'emergere di patologie psicosomatiche.
Che ne pensa?
Senz'altro e' opportuno fare una valutazione dei diversi sintomi che indica. E in particolare dei sintomi relativi al disturbo tiroideo. Ha gia' fatto delle analisi e ha una diagosi?
La psicologa da cui andava la ha mai parlato di depressione? E Non mi riferisco al periodo successivo al trasfeimento di casa ma a un periodo piu' recente.
O piu' precisamente di uno stato ansioso depressivo?
Dato il quadro generae che presenta penso che le sarebbe utile un sostegno psiocoterpeutico.
Il bruxismo indica uno stato di tensione stabile che neanche il sonno riesce a interrompere e anche i problemi al seno fanno pensare a una somatizzazione forte del disagio emotivo.
E' infatti un dato acclarato che il calo delle potenzialita' del sistema imunitario (dovuto a stress o a sindromI depressive) possa comporare l'emergere di patologie psicosomatiche.
Che ne pensa?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Ringrazio tutti e due per la gentilezza. I miei problemi con la tiroide sono stati ovviamente sottoposti ad analisi, i miei valori sono al limite, non sto facendo alcuna cura perché i medici mi hanno spiegato che per il momento, finché il mio peso rimane stabile e non ricomincio a calare, è meglio non prendere nulla. In passato sono scesa da 54 a 40 kg in circa 3 mesi, ora sono a 47 circa, vario di un kg in piu o in meno ogni tanto. La mia psicologa all epoca non mi parlò di depressione, , a mi spiegò che molte delle mie ansie e dei miei comportamenti sono conseguenze del fatto che non ho ancora affrontato emotivamente quel periodo difficile della mia vita. Purtropoo non posso economicamente permettermi uno psicologo e sinceramente non amavo andarci nemmeno all epoca, mi trovo molto più a mio agio ad esprimermi come sto facendo ora.
Vorrei cercare di risolvere perché fino ad ora sono riuscita più o meno a mascherare il tutto, chi non mi conosce bene non sa di tutti i miei problemi e non se ne accorge se non ne parlo.
Vorrei cercare di risolvere perché fino ad ora sono riuscita più o meno a mascherare il tutto, chi non mi conosce bene non sa di tutti i miei problemi e non se ne accorge se non ne parlo.
[#4]
Gentile ragazza,
C'e una profonda contraddizone tra il suo desiderio di "risolvere" il disagio che vive e l'essere restia ad affrontare tale disagio nell'unico modo possibile cioe' con dei colloqui di persona (questi consulti on line non hanno le caratteristiche necessarie a definire uba psicoterapia).
Le propongo di riflettere su questa contraddizione. Qual'e' davvero il suo desiderio?
C'e una profonda contraddizone tra il suo desiderio di "risolvere" il disagio che vive e l'essere restia ad affrontare tale disagio nell'unico modo possibile cioe' con dei colloqui di persona (questi consulti on line non hanno le caratteristiche necessarie a definire uba psicoterapia).
Le propongo di riflettere su questa contraddizione. Qual'e' davvero il suo desiderio?
[#5]
Utente
Voglio risolvere questa situazione, mi sta condizionando molto ogni giorno, peima riuscivo a mascherare le cose ma ora è sempre più difficile. Il fatto è che mi trovo a disagio nel raccontare di persona le mie emozioni, anche quelle passate non so perché. Posso rivolgermi ad un consultorio?
come ho detto prima non ho le possibilità economiche per andare da uno specialista privatamente.
come ho detto prima non ho le possibilità economiche per andare da uno specialista privatamente.
[#8]
Cara ragazza,
>>Vorrei cercare di risolvere perché fino ad ora sono riuscita più o meno a mascherare il tutto, chi non mi conosce bene non sa di tutti i miei problemi e non se ne accorge se non ne parlo.<<
"mascherare" è un po' come spazzare per terra e cercare di nascondere la polvere sotto il tappeto. Voglio dire che i "problemi" ci sono e rimangono finché non vengono affrontati e il modo più semplice per farlo è affidarsi ad un professionista per un tempo ragionevole.
>>Vorrei cercare di risolvere perché fino ad ora sono riuscita più o meno a mascherare il tutto, chi non mi conosce bene non sa di tutti i miei problemi e non se ne accorge se non ne parlo.<<
"mascherare" è un po' come spazzare per terra e cercare di nascondere la polvere sotto il tappeto. Voglio dire che i "problemi" ci sono e rimangono finché non vengono affrontati e il modo più semplice per farlo è affidarsi ad un professionista per un tempo ragionevole.
[#9]
Utente
Dr Giuseppe Del Signore, comprendo benissimo quello che lei mi ha fatto notare. Non sono mai riuscita o non ho mai voluto affrontare questi problemi perché ho paura, perché ho passato un periodo d inferno a causa loro. Il mio unico punto di riferimento è mia madre, anche lei agli occho degli altri è un "carro armato" perché supera sempre tutto, ma dentro è fragile. Io ho solo lei e cerco di esserle di supporto quando siamo sole. Non voglio e non posso farmi vedere fragile da lei, sarebbe un ulteriore dolore. I suoi fratelli l hanno accusata della morte di mio nonno (un embolo parrito dal polpaccio che si è poo spostato e bloccato dietro al collo impedendo al samgue di arrivare al cervello nelle quantità giuste). che coloa poteva averne lei? o io? ci insultavano ogni giorno, per ben due volte io ho chiamato i carabinieri e loro dopo essere arrivati hanno compilato il verbale con mio zio, quando chiaramente al telefono avevo detto che stava aggredendo mia madre. Ora è troppo tardi per denunciarli, perché a causa loro ho perso tutto quel peso e ora vivo male la mia vita. Dopo 3 mesi di agonia di nonno in ospedale, e alrro 2 mesi a casa io ho trascinato mia madre fuori di li e siamo andate in un seminterrato a vivere, con molti sacrifici. ai miei 18 anni mia madre voleva tornare nella casa dove sono cresciuta, i miei zii non c erano piu e avevano lasciato mia nonna sola. Nonostante mia nonna non abbia mai detto nemmeno una parola pur essendo presente alle aggressioni, mia madre è voluta tornare li, e io ho preso la palla al balzo per andare a convivere con un ragazzo di 24 anni. Una convivenza durata quasi un anno, ho rimosso dalla mente la maggior parte delle cose, venivo insultata da lui ogni giorno perché era convinto che lo tradissi in continuazione. La vigilia di Natale ero alla fermata dell autobus perché mi aveva buttata fuori, una sera mi ha chiusa fuori ed ero in pihiama, ho dovuto chiamare mia madre per farmi venire a prendere. Finché non ho aperto gli occhi e me ne sono andata. Ho bisogno di una figura maschile accanto, che mi capisca e mi faccia sentire protetta. Sono cresciuta senza un padre, mai conosciuto Mio nonno e i miei due zii erano i miei papà, mi portavano con loro, tutti i loro amici mi conoscevano, ma quando mio nonno è entrato in ospedale ho perso tutto, lui e loro che mi hanno buttaya fuori. da giugno ad ottobre che nonno è stato in ospedale io ero li ogni pomeriggio, a massaggiare le sue gambe per non fargli venire le piaghe, a farlo mangiare. C ero io ! e mia madre la mattina, Ed ero troppo impegnata per affrontare le emozioni, ora non posso, non mi fermo mai, ho paura di affrontarle perché ho paura di stare male anche se ora mi sto rendendo conto che dentro sono sempre più pesanti da portare e stanno cambiando giorno dopo giorno i miei comportamenti.
Chiedo scusa se alcune parole sono scritte male ma mi collego da un cellulare.
Chiedo scusa se alcune parole sono scritte male ma mi collego da un cellulare.
[#10]
Cara ragazza,
mi rendo conto di quanto può essere complicata e difficile la sua situazione famigliare e delle molteplici incomprensioni che possono nascere tra parenti, famigliari ecc., ma dovrebbe iniziare a pensare di più a se stessa e al suo benessere.
Lei è molto giovane e già si sente così carica di responsabilità e sensi di colpa che forse non dovrebbe avere.
La paura è un qualcosa che si rigenera e si autoalimenta se non viene affrontata. Iniziare un percorso psicologico significa affrontare ciò che si ritiene opportuno in quel momento, facendo un passo alla volta. Sarà lei a decidere l'argomento che riterrà più opportuno, in questo modo non potrà più sentirsi spaventata.
mi rendo conto di quanto può essere complicata e difficile la sua situazione famigliare e delle molteplici incomprensioni che possono nascere tra parenti, famigliari ecc., ma dovrebbe iniziare a pensare di più a se stessa e al suo benessere.
Lei è molto giovane e già si sente così carica di responsabilità e sensi di colpa che forse non dovrebbe avere.
La paura è un qualcosa che si rigenera e si autoalimenta se non viene affrontata. Iniziare un percorso psicologico significa affrontare ciò che si ritiene opportuno in quel momento, facendo un passo alla volta. Sarà lei a decidere l'argomento che riterrà più opportuno, in questo modo non potrà più sentirsi spaventata.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.2k visite dal 01/11/2013.
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