Il peso della scelta dopo un tradimento
Sposato (48 anni) da 17 anni, 2 figli, un rapporto solido con mia moglie (45 anni) e con i figli (15 e 16 anni). Circa 12 mesi fa, mia moglie cambia atteggiamento, soprattutto nei miei confronti. I rapporti sessuali diventano più rari, il dialogo si inasprisce. Chiaramente anche il mio atteggiamento cambia. Non riuscendo a capire, e non riuscendo a trovare un dialogo con mia moglie, provo un desiderio di odio e di vendetta nei suoi confronti.
Il nostro dottore le consiglia una visita da uno specialista. Per lungo tempo lei rifiuta. Ha una mentalità un po' chiusa: "Non ho bisogno di andare da un medico di quel genere, non sono pazza".
Poi, in Settembre 2013, la convinco. Gli spiego che è normalissimo, che è un dottore come qualsiasi altro, che probabilmente ha una malattia che solo uno specialista può curare. Vado al primo consulto con lei. Tutto ok, lei sembra più sollevata, e lo stesso vale per me.
Il Dottore vede in lei una profonda crisi esistenziale, e ritiene di dover continuare la terapia solo con mia moglie. Sembra andare tutto bene.
Qualche settimana fa, scopro che in Luglio 2013 mia moglie ha stabilito una relazione con un altro uomo. Al primo momento reagisco in maniera molto emotiva: rabbia, gelosia e sensi di colpa. Poi cerco immediatamente di razionalizzare e cercare di gestire la situazione. I miei punti:
a) 17 anni di rapporto fantastico, possono essere cancellati da un tradimento?
b) Un nucleo dove i figli si sentono amati, e crescono in un ambiente sano, può essere distrutto (divorzio) per questo?
Rispondo a queste due domande con un no. Lascio perdere il mio orgoglio, prendo mia moglie, la porto via 3 giorni per poter affrontare con lei il problema. Parliamo tantissimo, come mai abbiamo fatto, andiamo a passeggiare, facciamo spa e welness, e si... abbiamo fatto anche sesso.
Decidiamo di tornare dallo psichiatra insieme, per spiegare la situazione. Il mio punto di vista: lasciare a mia moglie tutto il tempo che le serve per prendere una decisione. Non stressarla, e non influenzarla. 10 anni fa, con il carattere che avevo, avrei lasciato perdere e divorziato immediatmante. Oggi voglio lottare, accettare il tradimento come un episodio della nostra relazione, e cercare di andare avanti.
Lo specialista mi consiglia che devo andare anche oltre a questo: devo accettare che mia moglie viva la sua relazione. Che probabilmente si annoierà e tornerà indietro, o magari deciderà di lasciarmi per sempre.
Io mi trovo davanti a una scelta difficilissima, accettare quello che mi ha consigliato lo specialista, o dare un ultimatum a mia moglie: o io, o lui.
Personalmente non riesco ad accettare la situazione che mi consiglia lo psicologo. Come posso accettare una situazione di questo tipo? Mi dice che devo fare finta di nulla, che devo mimitizzarmi, solo così il nostro rapporto tornerà come prima, o finirà per sempre.
Il problema è che non riesco ad accettare questa opzione. Cosa ne pensate?
Il nostro dottore le consiglia una visita da uno specialista. Per lungo tempo lei rifiuta. Ha una mentalità un po' chiusa: "Non ho bisogno di andare da un medico di quel genere, non sono pazza".
Poi, in Settembre 2013, la convinco. Gli spiego che è normalissimo, che è un dottore come qualsiasi altro, che probabilmente ha una malattia che solo uno specialista può curare. Vado al primo consulto con lei. Tutto ok, lei sembra più sollevata, e lo stesso vale per me.
Il Dottore vede in lei una profonda crisi esistenziale, e ritiene di dover continuare la terapia solo con mia moglie. Sembra andare tutto bene.
Qualche settimana fa, scopro che in Luglio 2013 mia moglie ha stabilito una relazione con un altro uomo. Al primo momento reagisco in maniera molto emotiva: rabbia, gelosia e sensi di colpa. Poi cerco immediatamente di razionalizzare e cercare di gestire la situazione. I miei punti:
a) 17 anni di rapporto fantastico, possono essere cancellati da un tradimento?
b) Un nucleo dove i figli si sentono amati, e crescono in un ambiente sano, può essere distrutto (divorzio) per questo?
Rispondo a queste due domande con un no. Lascio perdere il mio orgoglio, prendo mia moglie, la porto via 3 giorni per poter affrontare con lei il problema. Parliamo tantissimo, come mai abbiamo fatto, andiamo a passeggiare, facciamo spa e welness, e si... abbiamo fatto anche sesso.
Decidiamo di tornare dallo psichiatra insieme, per spiegare la situazione. Il mio punto di vista: lasciare a mia moglie tutto il tempo che le serve per prendere una decisione. Non stressarla, e non influenzarla. 10 anni fa, con il carattere che avevo, avrei lasciato perdere e divorziato immediatmante. Oggi voglio lottare, accettare il tradimento come un episodio della nostra relazione, e cercare di andare avanti.
Lo specialista mi consiglia che devo andare anche oltre a questo: devo accettare che mia moglie viva la sua relazione. Che probabilmente si annoierà e tornerà indietro, o magari deciderà di lasciarmi per sempre.
Io mi trovo davanti a una scelta difficilissima, accettare quello che mi ha consigliato lo specialista, o dare un ultimatum a mia moglie: o io, o lui.
Personalmente non riesco ad accettare la situazione che mi consiglia lo psicologo. Come posso accettare una situazione di questo tipo? Mi dice che devo fare finta di nulla, che devo mimitizzarmi, solo così il nostro rapporto tornerà come prima, o finirà per sempre.
Il problema è che non riesco ad accettare questa opzione. Cosa ne pensate?
[#1]
Gentile utente, se da un lato l'azione del perdono è necessaria per riprendere un rapporto di coppia dall'altro accettare una relazione ancora in corso è cosa difficile e non comprendo la prescrizione del suo psichiatra.
SE sua moglie non ha più questa relazione, personalmente, le consiglierei la strada del perdono, ma se questa relazione è in corso la scelta di un ultimatum (o io o lui) è l'azione più razionale che possa venire in mente.
Magari aggiunga "o io o lui, e se scegli me sono disposto a perdonarti" dal momento in cui il timore di una rivalsa emotiva del marito potrebbe spingere verso la scelta alternativa.
saluti
SE sua moglie non ha più questa relazione, personalmente, le consiglierei la strada del perdono, ma se questa relazione è in corso la scelta di un ultimatum (o io o lui) è l'azione più razionale che possa venire in mente.
Magari aggiunga "o io o lui, e se scegli me sono disposto a perdonarti" dal momento in cui il timore di una rivalsa emotiva del marito potrebbe spingere verso la scelta alternativa.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
anzitutto il suo terapeuta è psicologo o psichiatra? Per queste tematiche è assolutamente più indicato uno psicologo, a meno che non ci siano fattori fisici che ostacolino il rapporto.
Per le coppie molto spesso è necessaria una terapia di coppia e non è sufficiente quella individuale di uno solo dei membri. Quanto meno è consigliabile che, pur separatamente, ambedue i membri della coppia si rechino dallo psicologo.
Può scegliere un orientamento sistemico o, se vuole tempi più brevi quello strategico o comunque uno psicoterapeuta che si occupi di coppie.
Per quanto riguarda considerazioni a carattere generale, trovo condivisibili i vostri tentativi di salvare la relazione; tenga anche presente che un tradimento non è cosa da poco per cui quasi sicuramente anche lei necessita di un sostegno psicologico, indipendentemente da altre problematiche di coppia.
Cordiali saluti
anzitutto il suo terapeuta è psicologo o psichiatra? Per queste tematiche è assolutamente più indicato uno psicologo, a meno che non ci siano fattori fisici che ostacolino il rapporto.
Per le coppie molto spesso è necessaria una terapia di coppia e non è sufficiente quella individuale di uno solo dei membri. Quanto meno è consigliabile che, pur separatamente, ambedue i membri della coppia si rechino dallo psicologo.
Può scegliere un orientamento sistemico o, se vuole tempi più brevi quello strategico o comunque uno psicoterapeuta che si occupi di coppie.
Per quanto riguarda considerazioni a carattere generale, trovo condivisibili i vostri tentativi di salvare la relazione; tenga anche presente che un tradimento non è cosa da poco per cui quasi sicuramente anche lei necessita di un sostegno psicologico, indipendentemente da altre problematiche di coppia.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#3]
Utente
Ringrazio per i vostri pareri. Le risposte alle vostre domande:
a) Il terapeuta è psichiatra, ha una specializzazione in terapia di coppia.
b) Ci siamo recati ieri dallo specialista, mia moglie ha usufruito della prima ora, poi abbiamo avuto un'ora in comune. In questa ora lo psichiatra ha suggerito la soluzione che ho spiegato prima. Io ho espresso immediatamente la mia contrarietà a questa possibilità. Al momento, anche dopo la seduta di ieri sera, al 99% considero quanto espresso dal Dr. De Vincentiis l'unica strada per me percorribile.
Lo specialista ci ha poi assegnato una sessione a testa: prima mia moglie, lunedì prossimo. Poi io, mercoledì prossimo. Sono sicuro che cercherà di farmi ragionare sull'opzione che al momento vedo come impraticabile.
c) Sebbene al 99% pendo per quanto suggerito dal Dr. De Vincentiis, dall'altra parte mi chiedo come salvare il salvabile. Provo un dolore enorme a dover accettare una relazione in corso. Un prezzo immenso, che difficilmente potrei sopportare: posso perdonare quello che è successo, ma come posso accettre che mia moglie viva liberamente questa relazione? e poi?
a) Il terapeuta è psichiatra, ha una specializzazione in terapia di coppia.
b) Ci siamo recati ieri dallo specialista, mia moglie ha usufruito della prima ora, poi abbiamo avuto un'ora in comune. In questa ora lo psichiatra ha suggerito la soluzione che ho spiegato prima. Io ho espresso immediatamente la mia contrarietà a questa possibilità. Al momento, anche dopo la seduta di ieri sera, al 99% considero quanto espresso dal Dr. De Vincentiis l'unica strada per me percorribile.
Lo specialista ci ha poi assegnato una sessione a testa: prima mia moglie, lunedì prossimo. Poi io, mercoledì prossimo. Sono sicuro che cercherà di farmi ragionare sull'opzione che al momento vedo come impraticabile.
c) Sebbene al 99% pendo per quanto suggerito dal Dr. De Vincentiis, dall'altra parte mi chiedo come salvare il salvabile. Provo un dolore enorme a dover accettare una relazione in corso. Un prezzo immenso, che difficilmente potrei sopportare: posso perdonare quello che è successo, ma come posso accettre che mia moglie viva liberamente questa relazione? e poi?
[#4]
Gentile Utente,
Anche io come i Colleghi, non ravviso la necessità di un ultimatum, che solitamente non approda a scelte consapevoli ed emozionalmente sensate....
Sarebbe molto più utile comprendere la cause del tradimento, spesso poliedriche e mai da relegare ad un solo componente della coppia.
La parola perdono contiene in sè la parola " danno e dono" , non è sicuramente facile da attuare e la ricostruzione, passa sempre dalla consapevolezza delle cause che hanno portato al tradimento, al fine di trasformare realmente la crisi in risorsa .
Le allego delle letture su questo spinoso tema
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-
Anche io come i Colleghi, non ravviso la necessità di un ultimatum, che solitamente non approda a scelte consapevoli ed emozionalmente sensate....
Sarebbe molto più utile comprendere la cause del tradimento, spesso poliedriche e mai da relegare ad un solo componente della coppia.
La parola perdono contiene in sè la parola " danno e dono" , non è sicuramente facile da attuare e la ricostruzione, passa sempre dalla consapevolezza delle cause che hanno portato al tradimento, al fine di trasformare realmente la crisi in risorsa .
Le allego delle letture su questo spinoso tema
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
Grazie Dottoressa Rardone,
Sono d'accordo con lei, ma la mia domanda è: posso accettare che questa relazione extraconiugale coninui, attendendo che mia moglie ritrovi se stessa. Io continuo a pensarci, ma non riesco a capacitarmi. non riesco a sopportare di convivere in una 'relazione a 3'.
Questo è il mio grande dilemma.
Sono d'accordo con lei, ma la mia domanda è: posso accettare che questa relazione extraconiugale coninui, attendendo che mia moglie ritrovi se stessa. Io continuo a pensarci, ma non riesco a capacitarmi. non riesco a sopportare di convivere in una 'relazione a 3'.
Questo è il mio grande dilemma.
[#6]
Non è detto che sua moglie debba trovare se stessa attraverso l' altro...
Forse l' altro, ha fatto nascere in lei parti psichiche sconosciute, ma adesso, se desidera rimanere con lei, dovrebbe comprendere cosa desidera realmente.....
Non sono scelte facili ed indolore, sono percorsi che obbligano a fare i conti con i reali bisogni psichici, emozionali e relazionali....e soprattutto con la propria coppia,
Forse l' altro, ha fatto nascere in lei parti psichiche sconosciute, ma adesso, se desidera rimanere con lei, dovrebbe comprendere cosa desidera realmente.....
Non sono scelte facili ed indolore, sono percorsi che obbligano a fare i conti con i reali bisogni psichici, emozionali e relazionali....e soprattutto con la propria coppia,
[#7]
Gentile utente,
è probabile che sua moglie abbia bisogno di un po' di tempo per decidere al meglio e anche la terapia di coppia ha dei tempi "minimi" necessari, ma non vedo perchè lei debba accettare psicologicamente tale situazione se non in vista appunto di un chiarimento e perciò per il tempo minimo strettamente necessario.
Potreste valutare anche soluzioni alternative. Il vostro non è un problema psicopatologico per cui torno a ripeterle quanto le ho detto nel mio primo post sulle figure professionali. Tenga presente che uno psichiatra, per quanto formato, non possiede una laurea in Psicologia di norma, per cui non ha la stessa preparazione in campo psicologico di uno psicologo.
è probabile che sua moglie abbia bisogno di un po' di tempo per decidere al meglio e anche la terapia di coppia ha dei tempi "minimi" necessari, ma non vedo perchè lei debba accettare psicologicamente tale situazione se non in vista appunto di un chiarimento e perciò per il tempo minimo strettamente necessario.
Potreste valutare anche soluzioni alternative. Il vostro non è un problema psicopatologico per cui torno a ripeterle quanto le ho detto nel mio primo post sulle figure professionali. Tenga presente che uno psichiatra, per quanto formato, non possiede una laurea in Psicologia di norma, per cui non ha la stessa preparazione in campo psicologico di uno psicologo.
[#8]
Utente
"Non è detto che sua moglie debba trovare se stessa attraverso l' altro..."
Questo è quello che dice lo psichiatra. Sto proprio cercando di capire - se potrò mai capire - questo punto. Come farò a tollerare questo percorso. Lo psichoatra dice che devo avere pazienza, che devo lascire fare, che, probabilmente, tutto tornerá come prima. Ma io non ce la faccio, non posso tollerare questa situazione. Vorrei dare un taglio, e cominciare una nuova vita.
Questo è quello che dice lo psichiatra. Sto proprio cercando di capire - se potrò mai capire - questo punto. Come farò a tollerare questo percorso. Lo psichoatra dice che devo avere pazienza, che devo lascire fare, che, probabilmente, tutto tornerá come prima. Ma io non ce la faccio, non posso tollerare questa situazione. Vorrei dare un taglio, e cominciare una nuova vita.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 11.1k visite dal 29/10/2013.
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