Di un problema di ansia che è sfociato in una condizione di ipocondria persistente
Buongiorno, vi contatto a causa di un problema di ansia che è sfociato in una condizione di ipocondria persistente.
Sono sposata da due anni con un uomo meraviglioso, che mi ama e che amo alla follia.
In seguito al matrimonio mi sono trasferita in Asia, dove mio marito al momento lavora.
La mia vita è cambiata completamente, il mio visto non mi permette di lavorare, e abito in un minuscolo villaggio privo di qualunque attrattiva (niente negozi, niente impianti sportivi, etc).
Le mie giornate si svolgono in casa, dove sono sola per la maggior parte del tempo. Cucino, mi occupo dei lavori domestici e passo molto tempo al computer. Una o due volte alla settimana vado con mio marito nella città più vicina (180 km) per fare la spesa.
Mio marito è il centro del mio mondo. Ogni settimana attendo con trepidazione il weekend solo per poter stare con lui per due giorni interi, e spesso alla mattina, quando lui esce per andare al lavoro, ho dei momenti di tristezza acuta, dovuta al fatto che per qualche ora saremo separati.
A parte mio marito i miei rapporti sociali sono molto esigui, e limitati ad e-mail con la mia famiglia in Italia e ad occasionali cene con i colleghi di mio marito, con cui però non ho molto in comune.
Dopo qualche mese ho iniziato ad avere problemi di gestione dell'ansia, a cui si è affiancato ben presto uno stato di ipocondria. Quasi ogni mese ho dei piccoli dolori che interpreto immediatamente come sintomi delle peggiori malattie. Non temo per me stessa, ma sono ossessionata dall'idea di contrarre qualche grave malattia con esito fatale e di lasciare mio marito solo e disperato.
Mi rendo conto di come, almeno in parte, questo stato d'animo sia condizionato dalla peculiare situazione in cui mi trovo. Probabilmente migreremo presto altrove, ma nel frattempo non so come fare per gestire questa situazione di ansia.
Al momento non ho la possibilità di contattare uno specialista, sia per la difficoltà di trovarne uno, sia per la mentalità del posto, sia per il fatto che la mia conoscenza delle lingue straniere non è così capillare da poter descrivere dettagliatamente il mio stato d'animo come invece sono in grado di fare con la mia lingua madre.
Cosa mi consigliate?
Grazie per l'attenzione
Sono sposata da due anni con un uomo meraviglioso, che mi ama e che amo alla follia.
In seguito al matrimonio mi sono trasferita in Asia, dove mio marito al momento lavora.
La mia vita è cambiata completamente, il mio visto non mi permette di lavorare, e abito in un minuscolo villaggio privo di qualunque attrattiva (niente negozi, niente impianti sportivi, etc).
Le mie giornate si svolgono in casa, dove sono sola per la maggior parte del tempo. Cucino, mi occupo dei lavori domestici e passo molto tempo al computer. Una o due volte alla settimana vado con mio marito nella città più vicina (180 km) per fare la spesa.
Mio marito è il centro del mio mondo. Ogni settimana attendo con trepidazione il weekend solo per poter stare con lui per due giorni interi, e spesso alla mattina, quando lui esce per andare al lavoro, ho dei momenti di tristezza acuta, dovuta al fatto che per qualche ora saremo separati.
A parte mio marito i miei rapporti sociali sono molto esigui, e limitati ad e-mail con la mia famiglia in Italia e ad occasionali cene con i colleghi di mio marito, con cui però non ho molto in comune.
Dopo qualche mese ho iniziato ad avere problemi di gestione dell'ansia, a cui si è affiancato ben presto uno stato di ipocondria. Quasi ogni mese ho dei piccoli dolori che interpreto immediatamente come sintomi delle peggiori malattie. Non temo per me stessa, ma sono ossessionata dall'idea di contrarre qualche grave malattia con esito fatale e di lasciare mio marito solo e disperato.
Mi rendo conto di come, almeno in parte, questo stato d'animo sia condizionato dalla peculiare situazione in cui mi trovo. Probabilmente migreremo presto altrove, ma nel frattempo non so come fare per gestire questa situazione di ansia.
Al momento non ho la possibilità di contattare uno specialista, sia per la difficoltà di trovarne uno, sia per la mentalità del posto, sia per il fatto che la mia conoscenza delle lingue straniere non è così capillare da poter descrivere dettagliatamente il mio stato d'animo come invece sono in grado di fare con la mia lingua madre.
Cosa mi consigliate?
Grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile utente,
è estremamente difficile "risolvere" la situazione on line.
Quello che mi sembra di comprendere è che l'intera sua vita ruota intorno a suo marito. Lei vive i suoi progetti, vive in sua attesa, vive per lui. Forse l'ansia serve anche a segnargli il suo disagio, un modo per chiedere al suo uomo di occuparsi più di lei....
I sintomi ansiosi in ogni caso tendono ad emergere di fronte a periodi di stress e quello che descrive sembra essere tale.
Provi a dedicare tempo a progetti che siano più "suoi", a costruire una rete di rapporti che prescinda da suo marito.
Vivere per un altro è più difficile....
Restiamo in ascolto
è estremamente difficile "risolvere" la situazione on line.
Quello che mi sembra di comprendere è che l'intera sua vita ruota intorno a suo marito. Lei vive i suoi progetti, vive in sua attesa, vive per lui. Forse l'ansia serve anche a segnargli il suo disagio, un modo per chiedere al suo uomo di occuparsi più di lei....
I sintomi ansiosi in ogni caso tendono ad emergere di fronte a periodi di stress e quello che descrive sembra essere tale.
Provi a dedicare tempo a progetti che siano più "suoi", a costruire una rete di rapporti che prescinda da suo marito.
Vivere per un altro è più difficile....
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile Signora,
anche io, come il Collega, colgo una totale sottomissione e poco spazio per sé, nelle sue parole....
le cito una frase che a me piace molto e che dovrebbe rendere il senso della mia riflessione.
“Datevi il cuore, ma l’uno non sia rifugio dell’altro, soltanto la mano della Vita può contenere i vostri cuori. Emergetevi insieme, ma mai troppo vicini: il tempio ha colonne distanti e la quercia ed il cipresso non crescono mai l’una all’ombra dell’altro….”
Gibran 1923.
Si faccia aiutare da un nostro Collega, ritroverà la dimensione del piacere e soprattutto se stessa
anche io, come il Collega, colgo una totale sottomissione e poco spazio per sé, nelle sue parole....
le cito una frase che a me piace molto e che dovrebbe rendere il senso della mia riflessione.
“Datevi il cuore, ma l’uno non sia rifugio dell’altro, soltanto la mano della Vita può contenere i vostri cuori. Emergetevi insieme, ma mai troppo vicini: il tempio ha colonne distanti e la quercia ed il cipresso non crescono mai l’una all’ombra dell’altro….”
Gibran 1923.
Si faccia aiutare da un nostro Collega, ritroverà la dimensione del piacere e soprattutto se stessa
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.