Coppia in crisi
Salve, ho 27 anni. Sto con un ragazzo da 7 anni. Abbiamo avuto alti e bassi ma nonostante ciò abbiamo lottato per stare insieme perchè era ciò che volevamo entrambi. Da circa un mese mi dice che non è sicuro di noi, che non si sente soddisfatto. Per un pò di giorni non ci siamo visti e poi abbiamo riprovato, ma dopo neanche una settimana, alla prima incomprensione, scompare nuovamente. In un primo momento non riuscivo a credere che stesse facendo sul serio, pensavo che agisse solo per rabbia. Ma ora comincio a credere che i suoi sentimenti per me siano cambiati. Non riesco ad accettare molto questa cosa, in realtà non riesco ad accettarla affatto. In questi anni la mia vita è stata incentrata su di lui, ogni mia azione, ogni mio pensiero, includevano lui. Credo di aver sbagliato in questo, ma è stata una cosa spontanea e graduale. Lui ogni giorno mi dava sempre più sicurezza in noi e nel nostro futuro. Come si fa a cambiare così? Ho tanta paura che sia vero, che questa volta sia davvero finita. Non siamo mai stati così tanto tempo senza vederci. Non so cosa fare. Inizialmente, presa dal panico, l'ho assillato, quasi supplicato di stare insieme. Adesso sono più razionale. Ma sto malissimo. Ho continuamente voglia di contattarlo, ma credo sia meglio lasciarlo riflettere. Alterno momenti di rassegnazione a vere e proprie crisi di pianto. Insomma non so che fare e soprattutto non so accettare tutto ciò.
[#1]
Gentile Utente,
>>In questi anni la mia vita è stata incentrata su di lui, ogni mia azione, ogni mio pensiero, includevano lui. <<
non si può vivere in funzione dell'altro. Anche nelle coppie che funzionano meglio vale la regola dello "stare insieme pur rimanendo separati". Questo può sembrare un gioco di parole, ma in realtà rende bene l'idea.
Avete pensato a chiedere una consulenza di coppia?
Potrebbe essere utile per entrambi.
>>In questi anni la mia vita è stata incentrata su di lui, ogni mia azione, ogni mio pensiero, includevano lui. <<
non si può vivere in funzione dell'altro. Anche nelle coppie che funzionano meglio vale la regola dello "stare insieme pur rimanendo separati". Questo può sembrare un gioco di parole, ma in realtà rende bene l'idea.
Avete pensato a chiedere una consulenza di coppia?
Potrebbe essere utile per entrambi.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore,
grazie per la tempestiva risposta.
Sfortunatamente non credo che lui sia favorevole a questo genere di cose.
Proprio ieri gli ho inviato un articolo sull'argomento, ma non mi ha dato nessuna risposta.
In quanto al vivere senza dipendere da lui sono pienamente d'accordo ma è stata una "dipendenza", se così si può chiamare, nata gradualmente e spinta dall'immensa sicurezza che mi dava.
grazie per la tempestiva risposta.
Sfortunatamente non credo che lui sia favorevole a questo genere di cose.
Proprio ieri gli ho inviato un articolo sull'argomento, ma non mi ha dato nessuna risposta.
In quanto al vivere senza dipendere da lui sono pienamente d'accordo ma è stata una "dipendenza", se così si può chiamare, nata gradualmente e spinta dall'immensa sicurezza che mi dava.
[#3]
Gentile Utente,
forse farebbe bene non sol oa lasciare a lui il tempo per riflettere e capire, ma concederlo anche a se stessa, in maniera tale da ridefinire i Suoi bisogni, obiettivi, ecc...
Come Le ha già detto il Collega, forse la relazione è stata sbilanciata fin dall'inizio.
Questa crisi potrebbe trasformarsi in opportunità per capire che cosa volete e se davvero l'altro farà parte del futuro.
Se da soli non riusciste, uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarvi.
Saluti,
forse farebbe bene non sol oa lasciare a lui il tempo per riflettere e capire, ma concederlo anche a se stessa, in maniera tale da ridefinire i Suoi bisogni, obiettivi, ecc...
Come Le ha già detto il Collega, forse la relazione è stata sbilanciata fin dall'inizio.
Questa crisi potrebbe trasformarsi in opportunità per capire che cosa volete e se davvero l'altro farà parte del futuro.
Se da soli non riusciste, uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarvi.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Gentile Dr. Pileci,
il problema è che io non riesco ad accettarlo, nè ad andare avanti. Mi alzo la mattina perchè ho degli impegni che devo mantenere, ma sono totalmente assente, non riesco a studiare, non riesco a stare con le persone. Alle prima occasione scappo a casa ad isolarmi. Per non parlare di quelle crisi di pianto che non riesco a controllare e che tempo di avere in pubblico.
Mi sento anche parecchio stupida, ma sento che il mondo mi crolla addosso.
Grazie per il supporto.
il problema è che io non riesco ad accettarlo, nè ad andare avanti. Mi alzo la mattina perchè ho degli impegni che devo mantenere, ma sono totalmente assente, non riesco a studiare, non riesco a stare con le persone. Alle prima occasione scappo a casa ad isolarmi. Per non parlare di quelle crisi di pianto che non riesco a controllare e che tempo di avere in pubblico.
Mi sento anche parecchio stupida, ma sento che il mondo mi crolla addosso.
Grazie per il supporto.
[#5]
Gentile Utente,
io non credo sia stata una dipendenza nata spontaneamente e a caso, nel senso che tutti noi riportiamo in giro nelle nostre relazioni e anche nella coppia (dove veramente si amplifica e si vede molto bene tutto ciò) il nostro personalissimo modo di funzionare e di stare nella vita.
Probabilmente questo tratto dipendente è presente e rischia di ritornare prepotentemente a galla anche quando le divergenze si appianano o se Lei iniziasse una relazione con una persona diversa dal Suo attuale compagno.
Quindi è questo il nocciolo del problema.
Se il Suo ragazzo non è propenso a fare una consulenza di coppia, potrebbe affrontare Lei il problema individualmente con uno psicologo psicoterapeuta. Che ne pensa?
io non credo sia stata una dipendenza nata spontaneamente e a caso, nel senso che tutti noi riportiamo in giro nelle nostre relazioni e anche nella coppia (dove veramente si amplifica e si vede molto bene tutto ciò) il nostro personalissimo modo di funzionare e di stare nella vita.
Probabilmente questo tratto dipendente è presente e rischia di ritornare prepotentemente a galla anche quando le divergenze si appianano o se Lei iniziasse una relazione con una persona diversa dal Suo attuale compagno.
Quindi è questo il nocciolo del problema.
Se il Suo ragazzo non è propenso a fare una consulenza di coppia, potrebbe affrontare Lei il problema individualmente con uno psicologo psicoterapeuta. Che ne pensa?
[#6]
Utente
Riflettendoci forse Lei ha ragione. In effetti ho sempre avuto bisogno di qualcuno accanto anche nell'amicizia.
Stare da sola mi ha sempre messo angoscia.
Forse ciò dipende dalla poca sicurezza in me e dalla scarsa autostima.
Avere qualcuno accanto che mi da sicurezza e che mi fa credere in me stessa è quello di cui ho sempre avuto bisogno per affrontare gli ostacoli della vita.
Ma, in fondo, cosa c'è di sbagliato a voler accanto qualcuno? A confidare in questo qualcuno? A parte il ritrovarsi a pezzi quando questo ti lascia.......
Ad ogni modo la psicoterapia da sola non sono sicura di riuscire ad affrontarla.
Stare da sola mi ha sempre messo angoscia.
Forse ciò dipende dalla poca sicurezza in me e dalla scarsa autostima.
Avere qualcuno accanto che mi da sicurezza e che mi fa credere in me stessa è quello di cui ho sempre avuto bisogno per affrontare gli ostacoli della vita.
Ma, in fondo, cosa c'è di sbagliato a voler accanto qualcuno? A confidare in questo qualcuno? A parte il ritrovarsi a pezzi quando questo ti lascia.......
Ad ogni modo la psicoterapia da sola non sono sicura di riuscire ad affrontarla.
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Assolutamente non c'è nulla di sbagliato a desiderare un compagno, ma sono le modalità che possono rendere tossico un rapporto.
Chiaramente quando una storia finisce si soffre sempre un po' ma si tratta di una soffernza umana e non patologica.
Qui mi pare che il problema sia un altro e cioè il tipo di relazione e le dinamiche di dipendenza.
So che una psicoterapia è impegnativa per diverse ragioni, ma non è detto che Lei ne abbia bisogno; dovrebbe però fare il punto della situazione per capire meglio quale sia il problema.
Ha reticenze anche a chiedere una consulenza psicologica di persona?
Posso chiederLe come mai?
Chiaramente quando una storia finisce si soffre sempre un po' ma si tratta di una soffernza umana e non patologica.
Qui mi pare che il problema sia un altro e cioè il tipo di relazione e le dinamiche di dipendenza.
So che una psicoterapia è impegnativa per diverse ragioni, ma non è detto che Lei ne abbia bisogno; dovrebbe però fare il punto della situazione per capire meglio quale sia il problema.
Ha reticenze anche a chiedere una consulenza psicologica di persona?
Posso chiederLe come mai?
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Se si riferisce all'aiuto psicologico, tenga presente che si tratta proprio di un lavoro che si fa in due, ma i cui risultati appartengono solo al pz.
Le paure ci stanno e fanno parte della vita (altrimenti non le avremmo, invece -come tutte le altre emozioni- ne siamo forniti e avranno pure una ragion d'essere...), basta non lasciarsi bloccare da loro.
Cordiali saluti,
Le paure ci stanno e fanno parte della vita (altrimenti non le avremmo, invece -come tutte le altre emozioni- ne siamo forniti e avranno pure una ragion d'essere...), basta non lasciarsi bloccare da loro.
Cordiali saluti,
[#10]
Utente
Certo ma dovrei recarmici sola e non riuscirei, almeno per il momento.
Dottoressa La ringrazio immensamente perchè è riuscita a fare emergere un problema fondamentale che, indipendentemente da come proceda la relazione, devo affrontare e risolvere per stare bene con me stessa.
Cordiali saluti.
Dottoressa La ringrazio immensamente perchè è riuscita a fare emergere un problema fondamentale che, indipendentemente da come proceda la relazione, devo affrontare e risolvere per stare bene con me stessa.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.5k visite dal 25/10/2013.
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