Dubbio su nuova terapia psicologica
Buongiorno, sono una donna di 35 anni. Nel 2011 a seguito di una serie di brutte situazioni che ho vissuto sono caduta in uno stato di forte ansia caratterizzato soprattutto da insonnia e successivamente da disturbi ossessivi. Nel dicembre 2011 ho iniziato una terapia farmacologica con Zoloft (100 mg al giorno) su indicazione di uno psichiatra e nel gennaio 2012 ho iniziato una terapia psicologica cognitivo comportamentale.
Ho iniziato a sentirmi completamente guarita verso ottobre del 2012 dove non avevo più disturbi ossessivi (tutti gli altri sintomi, come l’insonnia e l’agitazione erano scomparsi prima, circa un mese dopo l’assunzione del medicinale).
Da settembre 2012 fino ad aprile 2013 ho iniziato, sempre su indicazione medica, a scalare il farmaco per sospenderlo completamente a fine aprile.
Già da subito ho notato la differenza, in quanto ho iniziato nuovamente a dormire peggio ma soprattutto sono tornati i miei disturbi ossessivi. Devo dire cha da giugno a settembre non sono stati mesi facili (un nuovo aborto e problemi di salute del mio compagno), insomma, mi sono trovata a settembre sempre più spaventata di tornare come prima. Pertanto ad inizio ottobre ho di nuovo contattato lo psichiatra ed ho nuovamente iniziato la cura con Zoloft.
Il mio quesito è questo: è il caso che pensi di affrontare una nuova terapia psicologica? Mi conviene farla subito, ora che ho ancora i disturbi od eventualmente verso fine della terapia farmacologica in modo da poter affrontare i primi periodi senza farmaco con più sicurezza? Inoltre dovrei fare una terapia cognitivo comportamentale o forse sarebbe indicata un’altra forma di psicoterapia?
Vi ringrazio in anticipo per la cortese risposta
Ho iniziato a sentirmi completamente guarita verso ottobre del 2012 dove non avevo più disturbi ossessivi (tutti gli altri sintomi, come l’insonnia e l’agitazione erano scomparsi prima, circa un mese dopo l’assunzione del medicinale).
Da settembre 2012 fino ad aprile 2013 ho iniziato, sempre su indicazione medica, a scalare il farmaco per sospenderlo completamente a fine aprile.
Già da subito ho notato la differenza, in quanto ho iniziato nuovamente a dormire peggio ma soprattutto sono tornati i miei disturbi ossessivi. Devo dire cha da giugno a settembre non sono stati mesi facili (un nuovo aborto e problemi di salute del mio compagno), insomma, mi sono trovata a settembre sempre più spaventata di tornare come prima. Pertanto ad inizio ottobre ho di nuovo contattato lo psichiatra ed ho nuovamente iniziato la cura con Zoloft.
Il mio quesito è questo: è il caso che pensi di affrontare una nuova terapia psicologica? Mi conviene farla subito, ora che ho ancora i disturbi od eventualmente verso fine della terapia farmacologica in modo da poter affrontare i primi periodi senza farmaco con più sicurezza? Inoltre dovrei fare una terapia cognitivo comportamentale o forse sarebbe indicata un’altra forma di psicoterapia?
Vi ringrazio in anticipo per la cortese risposta
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Gentile utente,
i farmaci spesso lavorano sui sintomi non sulle cause dei problemi. E' così anche per alcune tipologie di interventi psicologici, come alcune delle tecniche cognitivo-comportamentali. In ogni caso ritengo che la differenza non sia legata soltanto alla tecnica psicoterapeutica utilizzata ma anche (soprattutto) al professionista che la somministra.
Se lei ha delle perplessità in merito al ricominciare o meno un percorso terapeutico potrebbe fissare comunque un appuntamento dallo psicologo che la seguiva in passato esponendogli le sue perplessità.
Non è raro che in periodi di stress come quello che ha appena attraversato "vecchi" sintomi ritornino a fare "visita".
Restiamo in ascolto
i farmaci spesso lavorano sui sintomi non sulle cause dei problemi. E' così anche per alcune tipologie di interventi psicologici, come alcune delle tecniche cognitivo-comportamentali. In ogni caso ritengo che la differenza non sia legata soltanto alla tecnica psicoterapeutica utilizzata ma anche (soprattutto) al professionista che la somministra.
Se lei ha delle perplessità in merito al ricominciare o meno un percorso terapeutico potrebbe fissare comunque un appuntamento dallo psicologo che la seguiva in passato esponendogli le sue perplessità.
Non è raro che in periodi di stress come quello che ha appena attraversato "vecchi" sintomi ritornino a fare "visita".
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
gentile utente, prima ricomincia la psicoterapia e prima uscirà da quelle trappole cognitive che la portano ai pensieri ossessivi. Al di là del farmaco il rischio è quelle di mettere in atto soluzioni fai da te che peggiorano il problema.
è certamente elettiva la psicoterapia che ha fatto in passato.
saluti
è certamente elettiva la psicoterapia che ha fatto in passato.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile Utente,
una terapia combinata farmacologica e psicoterapica, può essere molto utile.
Se i sintomi si sono ripresentati significa che la psicoterapia che ha fatto non ha curato la sintomatologia che verosimilmente era "coperta" dal farmaco stesso. Valuti insieme allo psichiatra se è il caso o meno di continuare con il farmaco.
I suoi sintomi di che entità sono?
Quanto compromettono o limitano la sua vita sociale, lavorativa e affettiva?
una terapia combinata farmacologica e psicoterapica, può essere molto utile.
Se i sintomi si sono ripresentati significa che la psicoterapia che ha fatto non ha curato la sintomatologia che verosimilmente era "coperta" dal farmaco stesso. Valuti insieme allo psichiatra se è il caso o meno di continuare con il farmaco.
I suoi sintomi di che entità sono?
Quanto compromettono o limitano la sua vita sociale, lavorativa e affettiva?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Utente
Innanzi tutto vi ringrazio per la pronta e cortese risposta che mi avete dato.
Per rispondere al Dott Del Signore, i miei sintomi per fortuna non sono così invalidanti, nel senso che esternamente nessuno potrebbe pensare che soffro di disturbi ossessivi (in quanto ho pochissime compulsioni) Le difficoltà sono essenzialmente mie dovute a questi continui pensieri che mi disturbano oltre ad un po' di depressione.
Anche io penso come avete anche voi esposto che probabilmente la psicoterapia che ho fatto non mi ha aiutato ad uscire da questo "modo di pensare" nonostante la psicoterapeuta a cui mi sono rivolta ritengo sia molto valida e professionale, ma, forse, poco specializzata su problemi ossessivi.
A questo punto penso che parlerò con lo psichiatra che mi segue per farmi indicare uno psicoterapeuta specializzato in questo tipo di disturbi e inizierò il prima possibile una psicoterapia, nella speranza che questa sia finalmente l'inizio della fine.
Cordiali saluti
Per rispondere al Dott Del Signore, i miei sintomi per fortuna non sono così invalidanti, nel senso che esternamente nessuno potrebbe pensare che soffro di disturbi ossessivi (in quanto ho pochissime compulsioni) Le difficoltà sono essenzialmente mie dovute a questi continui pensieri che mi disturbano oltre ad un po' di depressione.
Anche io penso come avete anche voi esposto che probabilmente la psicoterapia che ho fatto non mi ha aiutato ad uscire da questo "modo di pensare" nonostante la psicoterapeuta a cui mi sono rivolta ritengo sia molto valida e professionale, ma, forse, poco specializzata su problemi ossessivi.
A questo punto penso che parlerò con lo psichiatra che mi segue per farmi indicare uno psicoterapeuta specializzato in questo tipo di disturbi e inizierò il prima possibile una psicoterapia, nella speranza che questa sia finalmente l'inizio della fine.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 24/10/2013.
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