Ossessioni, desiderio sessuale, problemi relazione
Salve, è da un po' che non scrivo, ma come al solito sono sempre fermo sugli stessi punti, non ce la faccio proprio a non pensare alla relazione con la mia ragazza, all'amore, ai problemi del cuore. Mi sento insensibile ormai, come se vivessi senza sentimenti, però piango e anche tanto, piango se la lascio la mia ragazza, piango se sto con lei, sto veramente molto male. Ormai da più di un anno ho frequentato vari psicologi ma nessuno ancora è riuscito a farmi stare meglio. Sto cercando di dare una svolta alla mia vita, di riprendermi, ma se una cosa va meglio un'altra va male e ritorno sempre sugli stessi punti. Il mio problema più grande adesso è la relazione con la mia ragazza (ex se consideriamo che oggi mi ha lasciato), infatti quando tutto sembrava andar bene, mi sono sorti quei maledetti dubbi se l'amavo oppure no e tutto si è deteriorato. E' una ragazza magnifica, mi piace fisicamente, mi attrae, ho voglia di fare l'amore con lei, ma ogni volta che mi avvicino a lei in modo "serio" non riesco più a starci e la devo lasciare assolutamente. Ultimamente quando uscivamo insieme mi capita molto spesso di vedere altre donne per strada e desiderarle, o almeno mi faccio dei viaggi mentali su una storia d'amore con quelle ragazze, è come se fossi tornato single dentro di me e cerco di incrociare pure gli sguardi con queste ragazze. Tutto questo ovviamente ha creato in me sensi di colpa, di vergogna e rabbia verso la mia ragazza, la tratto pure male, addirittura le dico parolacce, dopo tutto quello che mi ha dato. Anche mentre stavo con lei sentivo nostalgia dei tempi passati con lei, cioè è come se io avessi dimenticato tutto quello che ho passato di bello con lei e tutto ad un tratto queste cose mi tornano in mente e mi metto a piangere. Non riesco più a trovare l'amore, sento solo spinte sessuali e sentimentali a tratti con persone che magari nemmeno conosco, poi non vedendole più ovviamente passa tutto e mi continuo a maciullare su questa mia ragazza, ho paura di restare solo senza di lei ma allo stesso tempo provo una gelosia terribile se solo la penso insieme ad un altro e soprattutto se il so che il suo cuore non batta più per me ma con qualcun'altro. Se solo penso che potrebbe fare le cose che ha fatto con me con qualcun'altro mi viene una fitta allo stomaco che non è normale. Cosa pensate? Scusate se ho espresso tutto questo in modo davvero confusionale, ma pure mentre scrivo mi sento confuso. Risponderò volentieri alle vostre domande, ovviamente soffro di disturbi d'ansia con la quale vado in cura presso struttura ospedaliera della mai città.
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Che tipo di terapia segue presso l'ospedale?
Dei colloqui + farmaci? Solo farmaci?
Realmente la sua descrizione e' confusa ma quello che esprime e' che il livello della sua sofferenza e' elevato.
Ci dica qualcosa di piu' di lei.
Abbia fiducia. Con una terapia buona potra' riprendere la gestione della sua vita e la serenita'
I migliori saluti
Dei colloqui + farmaci? Solo farmaci?
Realmente la sua descrizione e' confusa ma quello che esprime e' che il livello della sua sofferenza e' elevato.
Ci dica qualcosa di piu' di lei.
Abbia fiducia. Con una terapia buona potra' riprendere la gestione della sua vita e la serenita'
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Ex utente
No allora, finora ho sempre e solo fatto colloqui senza mai prendere farmaci, tranne qualche blando ansiolitico per combattere gastrite e attacchi di panico nei momenti più forti. Prima andavo da una psicoterapeuta in privato, adesso ho deciso di intraprendere il discorso in ambiente ospedaliero per motivi economici. Tutto è cominciato nel settembre del 2012 quando ho cominciato ad avvertire livelli di ansia veramente molto elevati, fino a cadere in depressione, dopo un mese circa dove avevo in pratica abbandonato tutto e tutti mi era rimasta solo la mia fidanzata, ma dopo una discussione in pratica mi si era insediato il dubbio se l'amassi o meno e da li è stata una vera e propria rovina, litigi dopo litigi, per almeno un anno, la lascio ogni due settimane perché ad un certo punto mi cala la tristezza e non posso farne a meno. Ad un certo punto oltre al dubbio sulla mia ragazza si è aggiunto anche quello sulla mia sessualità, cioè avevo paura di essere gay e allo stesso tempo cominciavo a guardare altre ragazze come possibili partner a momenti, senza dei veri e propri approcci, cioè basta vederle per andare nel pallone. Capisco che magari i sentimenti verso la mia ragazza sono andati man mano calando ma il non riuscire a capire quello che provo mi da frustrazione e sofferenza, perché vorrei tanto desiderare solo la mia ragazza con la quale comunque se non avessi mai avuto questi dubbi sarebbe veramente andato tutto bene. Ancora alterno momenti belli a quelli brutti, ma tutti comunque legati a rimurginazioni e continue giustificazioni di questa relazione che ovviamente si è sfaldata. Quello che mi capita è di essere quasi impotente, di non poter decidere, di non poter prendere in mano la situazione e stare sereno. Ho cominciato a notare in modo gigantesco tutti i lati negativi di lei arrivando a nervosismi e insulti vari. Lei è molto gelosa e adesso sospetta in continuazione che io ci provi con altre e che voglia altre, e nella mia mente ci credo anch'io a questa cosa e m sembra proprio di prenderla in giro, anche quando siamo a letto tutto funziona ma poi comincio a pensare e mi viene quasi da piangere per i momenti di amore passati nei primi mesi della relazione che sono stati davvero stupendi. La psicoterapeuta privata non mi ha mai fatto delle diagnosi vista la mia ipocondria, ma le ho sentito accennare di modalità di pensiero ossessive compulsive e tratti molto narcisistici di personalità. La sua terapia non la conosco anche perché ad un certo punto per l'aspetto economico l'abbiamo interrotta. Comunque sia lei incentrava tutto sul fatto che dovessi riprendere l'università che ho abbandonato circa 2 anni fa. Infatti due anni fa studiavo a siena alla facoltà di giurisprudenza ma per motivi economici e anche per la lontananza da casa ho deciso di tornare nella mia città. Da li ho avuto il primo attacco di panico che poi si è evoluto ai problemi che ho adesso. Verso l'età di 12 ho avuto un piccolo trauma, nel senso che la mia famiglia è caduta in disgrazia economica e siamo diventati da benestanti e poveri in un baleno, ricordo che quel giorno ritirandomi a casa non trovai più ne mobili e ne niente perché pignorati. Poi ho avuto due grandissimi delusioni amorose e non sono mai riuscito a causa di questa mia tristezza continua e insicurezza una ragazza fino a un anno e mezzo fa proprio con la ragazza in questione. C'è altro?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 22/10/2013.
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