Odio represso
Il mio ragazzo ha quasi 21 anni, non lavora (diceva di star cercando un lavoro da mesi, ma trovava sempre scuse e problemi, e non gli stava mai bene nulla! finché non l'ho spronato io a cercare sul serio!), non studia (ha lasciato l'università dopo un mese perché "tanto non mi va di studiare"). Va da una psicologa da 2 anni perché dice di non saper cosa fare nella vita e ne vuol parlare con qualcuno (non so di cosa parlino sinceramente, non chiedo per non intromettermi). Si ritiene senza veri interessi, a parte la sua squadra di calcio preferita. E' un vero gentiluomo, gentile e buono con tutti, cordialissimo ed educatissimo. Eppure è sempre molto negativo, e si lamenta sempre della sua vita che non va come vorrebbe (la famiglia, il lavoro, le passioni che non ha..) ma senza poi far veramente niente per cambiare le cose, come se aspettasse chissà cosa o chissà chi che gli cambi la vita! Ma il vero problema è che ha comportamenti d'odio verso qualsiasi altra persona che non sia io o il suo animale domestico (almeno per ora!). Odio razziale (persone di colore, o di religione ebraica) ma anche nei confronti di persone a lui care (amici, madre, padre, fratello..). Questo suo atteggiamento non sfocia mai in violenza fisica, ma resta sempre nell'ambito verbale: gli insulti sono all'ordine del giorno per motivi del tutto FUTILI. Ha una situazione familiare "particolare": non ha nessun'altro a parte il padre, la madre e il fratello. Il padre vive in un'altra regione per lavoro, e ritorna a casa solo durante il fine-settimana; la madre ha una brutta storia di violenza sessuale alle spalle (è stata violentata dal padre -cioè il nonno del mio ragazzo- quando era ancora minorenne, lei lo denunciò, e lui finì in galera, dove morì qualche anno dopo); il fratello è più piccolo di qualche anno, vanno d'accordo (a suo dire) ma non gli dimostra mai alcun segno d'affetto se non attraverso gli insulti (anche scherzosi, ovviamente!). Si è lasciato da un anno con la sua prima ragazza importante. Sono stati insieme più di un anno, ma lei lo ha preso e lasciato più volte. Qualche mese fa si sono risentiti, lei diceva di essere cambiata, ma lui l'ha lasciata quasi subito perché si era accorto che non era vero. Il problema fondamentale con questa ragazza (motivo per cui lui l'ha lasciata) è che: hanno avuto pochissimi rapporti sessuali perché lei non voleva, e la cosa non era particolarmente coinvolgente per entrambi. Conoscendolo, so che per lui il sesso è u componente importante. Lui dice sempre che "l'autostima di un uomo si misura dalla grandezza del suo membro". è normodotato, e quindi dovrebbe avere un'autostima "normale"... ma non è così! ha un'autostima bassissima. è leggermente sovrappeso, ed è ossessionato dal suo fisico. Quello che io temo è che questi problemi d'odio (che lui vuol far passare come un "ma io scherzo/ma io gioco") siano dovuti a questa profonda mancanza d'autostima che ha verso se stesso. Vorrei solo aiutarlo! Che posso fare?
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Gentile signoina,
Non vorrei deludere la sua aspettativa di "aiutare" questo ragazzo.
Il solo modo in cui puo' aiutarlo e' stare nel ruolo che lui le ha assegnato (essere la sua ragazza) e lasciarlo libero di elaborare le sue problematiche con la psicoga che lo segue.
In due anni di terapia avranno iniziato un lavoro che proseguira'
Non puo' davvero fare altro.
I migliori saluti
Non vorrei deludere la sua aspettativa di "aiutare" questo ragazzo.
Il solo modo in cui puo' aiutarlo e' stare nel ruolo che lui le ha assegnato (essere la sua ragazza) e lasciarlo libero di elaborare le sue problematiche con la psicoga che lo segue.
In due anni di terapia avranno iniziato un lavoro che proseguira'
Non puo' davvero fare altro.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 22/10/2013.
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