Valutazione psicologica per trapianto
Buongiorno,
vorrei sapere se la valutazione psicologica per stabilire l'idoneità al trapianto è determinante al fine di poter essere inseriti in lista. Inoltre, in caso di valutazione negativa, è prevista una psicoterapia o comunque una serie di incontri per poter cambiare la diagnosi oppure un parere negativo da parte dello psicologo preclude la possibilità di trapianto? Esattamente cosa valutano?
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
vorrei sapere se la valutazione psicologica per stabilire l'idoneità al trapianto è determinante al fine di poter essere inseriti in lista. Inoltre, in caso di valutazione negativa, è prevista una psicoterapia o comunque una serie di incontri per poter cambiare la diagnosi oppure un parere negativo da parte dello psicologo preclude la possibilità di trapianto? Esattamente cosa valutano?
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
[#1]
gentile utente la valutazione psicologica non preclude la possibilità del trapianto, sono le visite mediche che possono o devono farlo
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio molto per la sua risposta.
Tutti gli accertamenti fatti finora sono favorevoli per il trapianto, ci mancano solo poche visite (cardiologo, neurologo, fisioterapista e psicologo); ero però molto preoccupata per la valutazione dello psicologo, perchè mio padre non ha preso molto bene l'idea del trapianto, pur non avendo altra scelta in realtà...
La ringrazio nuovamente.
la ringrazio molto per la sua risposta.
Tutti gli accertamenti fatti finora sono favorevoli per il trapianto, ci mancano solo poche visite (cardiologo, neurologo, fisioterapista e psicologo); ero però molto preoccupata per la valutazione dello psicologo, perchè mio padre non ha preso molto bene l'idea del trapianto, pur non avendo altra scelta in realtà...
La ringrazio nuovamente.
[#4]
Utente
Buongiorno,
si tratta di un trapianto di fegato per un epatocarcinoma dovuto all'epatite c cronica.
Mio padre ha iniziato a fare degli esami per via di uno sfogo cutaneo e nel giro di 7 mesi ha saputo, prima di avere un'epatite c cronica, poi "qualcosa" al fegato e infine il tumore, 2 noduli. Il problema è che non sta reagendo, è pessimista, fatalista, soprattutto dopo che durante l'ultima visita il medico ci ha detto che le percentuali sono 70% di buona riuscita contro il 30% di morte nei successivi 5 anni... sono preoccupata che lo psicologo possa non ritenerlo un candidato idoneo.
si tratta di un trapianto di fegato per un epatocarcinoma dovuto all'epatite c cronica.
Mio padre ha iniziato a fare degli esami per via di uno sfogo cutaneo e nel giro di 7 mesi ha saputo, prima di avere un'epatite c cronica, poi "qualcosa" al fegato e infine il tumore, 2 noduli. Il problema è che non sta reagendo, è pessimista, fatalista, soprattutto dopo che durante l'ultima visita il medico ci ha detto che le percentuali sono 70% di buona riuscita contro il 30% di morte nei successivi 5 anni... sono preoccupata che lo psicologo possa non ritenerlo un candidato idoneo.
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La valutazione consiste nella somministrazione di test e in colloqui psicologici. Chiaramente dipende da cosa significa per il papà essere pessimista e fatalista: un po' d'ansia e di paura sono sensate. Chiunque proverebbe un po' d'ansia in prossimità di un intervento chirurgico delicato.
La valutazione mira invece ad intercettare eventuali psicopatologie e/o stati incompatibili con l'intervento chirurgico.
Qualora lo psicologo evidenziasse qualche motivo a sfavore di un intervento, è probabile che l'intervento chirurgico venga posticipato e nel frattempo che sia impostata ad es. una terapia farmacologica adeguata da parte dello psichiatra in modo tale da permettere al pz. di affrontare l'intervento in futuro.
Accade anche per altri interventi chirurgici.
Cordiali saluti,
La valutazione mira invece ad intercettare eventuali psicopatologie e/o stati incompatibili con l'intervento chirurgico.
Qualora lo psicologo evidenziasse qualche motivo a sfavore di un intervento, è probabile che l'intervento chirurgico venga posticipato e nel frattempo che sia impostata ad es. una terapia farmacologica adeguata da parte dello psichiatra in modo tale da permettere al pz. di affrontare l'intervento in futuro.
Accade anche per altri interventi chirurgici.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.6k visite dal 20/10/2013.
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