Cambiare psicologa o no?
Salve a tutti, sono da circa 8 mesi in terapia da una psicologa, ho iniziato la terapia perchè avevo e ho ancora in parte problemi d'ansia, depressione e problemi relazionali, nel corso della terapia la psicologa mi ha fatto notare altri problemi che non pensavo di avere, ossia quello di dissociarmi continuamente dalla realtà e di sentirmi ogni giorno una persona diversa, pensandoci ha ragione, però prima che lei me lo dicesse non ci avevo mai fatto caso, comunque mi ha detto che è proprio questo problema della dissociazione che mi porta a fare scelte sbagliate e a cambiare sempre idea a partire dalle piccole sciocchezze. L'ultima volta che sono andata a fare la seduta (ci vado una volta a settimana) mi è parsa nervosa e aggressiva...a volte non mi ispira fiducia e ho paura di essere nelle mani di una persona che non può aiutarmi, fin ora ho notato alcuni miglioramenti, mi ha fatto capire alcune cose però ripeto ultimamente non mi sta molto piacendo a pelle... è il caso di cambiare terapeuta o no? Cosa mi consigliate???
[#1]
Gentile Utente,
se ci sono delle difficoltà nel vostro rapporto professione sarebbe il caso di affrontare il discorso con la insieme alla Collega.
La dissociazione è un meccanismo di difesa e quindi si presenta in modo del tutto inconsapevole, credo sia opportuno venire a conoscenza di queste modalità, proprio per avere modo di cambiare alcuni comportamenti.
se ci sono delle difficoltà nel vostro rapporto professione sarebbe il caso di affrontare il discorso con la insieme alla Collega.
La dissociazione è un meccanismo di difesa e quindi si presenta in modo del tutto inconsapevole, credo sia opportuno venire a conoscenza di queste modalità, proprio per avere modo di cambiare alcuni comportamenti.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Utente,
psicologa e anche psicoterapeuta?
Di quale approccio/orientamento?
Sono stati formulati e condivisi gli obiettivi terapeutici?
In ogni caso l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia che si instaura tra persona assistita e terapeuta è un fattore molto importante per la buona riuscita di un percorso.
Dovrebbe comunque, prima di prendere qualsiasi decisione, sottoporre il suo sentire alla sua curante.
Restiamo in ascolto
psicologa e anche psicoterapeuta?
Di quale approccio/orientamento?
Sono stati formulati e condivisi gli obiettivi terapeutici?
In ogni caso l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia che si instaura tra persona assistita e terapeuta è un fattore molto importante per la buona riuscita di un percorso.
Dovrebbe comunque, prima di prendere qualsiasi decisione, sottoporre il suo sentire alla sua curante.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Gentile Utente,
per prima cosa è necessario parlarne con il curante, perchè potrebbe darsi che quello che sente e pensa siano collegati alla patologia che La porta in terapia e perchè serve alla terapeuta per poter lavorare meglio sui Suoi bisogni.
Cordiali saluti,
per prima cosa è necessario parlarne con il curante, perchè potrebbe darsi che quello che sente e pensa siano collegati alla patologia che La porta in terapia e perchè serve alla terapeuta per poter lavorare meglio sui Suoi bisogni.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Cara Utente,
compito dello psicologo è prima di tutto quello di analizzare la situazione della persona che gli si rivolge e quindi restituirgli un quadro completo del suo stato, quadro che il soggetto non può avere in quanto non solo non sufficientemente competente in materia, ma anche svantaggiato rispetto a chi ha una prospettiva d'osservazione esterna e non è direttamente coinvolto nel problema.
Per questo motivo è ovvio che la nostra collega abbia evidenziato la presenza di problematiche che a lei non erano chiare in precedenza, ma che possono essere alla base di quei sintomi che la disturbano e che rappresentano solo la manifestazione esteriore di un malessere più profondo.
Di conseguenza se prima non era consapevole di una serie di meccanismi che la psicologa le ha chiarito significa che ora lei ha una maggiore conoscenza di sé stessa, il che non può che essere positivo.
Prima di prendere qualunque decisione parli di quello che prova alla dottoressa e si chieda se per caso l'atteggiamento che le sembra di riscontrare in lei, e il cambiamento di rapporto che sta percependo, le ricordano analoghe evoluzioni avvenute nel rapporto con altre persone della sua vita, perché potrebbe trattarsi non di un cambiamento reale, ma di un cambiamento nel suo vissuto della realtà.
Le è capitato più volte di trovarsi bene o affezionarsi a qualcuno che poi sembra allontanarsi e/o la delude?
compito dello psicologo è prima di tutto quello di analizzare la situazione della persona che gli si rivolge e quindi restituirgli un quadro completo del suo stato, quadro che il soggetto non può avere in quanto non solo non sufficientemente competente in materia, ma anche svantaggiato rispetto a chi ha una prospettiva d'osservazione esterna e non è direttamente coinvolto nel problema.
Per questo motivo è ovvio che la nostra collega abbia evidenziato la presenza di problematiche che a lei non erano chiare in precedenza, ma che possono essere alla base di quei sintomi che la disturbano e che rappresentano solo la manifestazione esteriore di un malessere più profondo.
Di conseguenza se prima non era consapevole di una serie di meccanismi che la psicologa le ha chiarito significa che ora lei ha una maggiore conoscenza di sé stessa, il che non può che essere positivo.
Prima di prendere qualunque decisione parli di quello che prova alla dottoressa e si chieda se per caso l'atteggiamento che le sembra di riscontrare in lei, e il cambiamento di rapporto che sta percependo, le ricordano analoghe evoluzioni avvenute nel rapporto con altre persone della sua vita, perché potrebbe trattarsi non di un cambiamento reale, ma di un cambiamento nel suo vissuto della realtà.
Le è capitato più volte di trovarsi bene o affezionarsi a qualcuno che poi sembra allontanarsi e/o la delude?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
Ex utente
Si ho ricevuto parecchie delusioni e soprattutto persone che sono scomparse all'improvviso, ogni giorno mi sento una persona diversa e mi sento disorientata..sto avendo ripensamenti anche sulla facoltà che ho scelto,forse perchè la psicologa mi sta scoraggiando...m fa domande del tipo..cosa vuoi fare dopo? Cosa pensi di fare conquesta laurea? e io non ne ho idea...cambio ogni volta idea... non so davvero cosa fare....
[#7]
Ex utente
Si nel momento in cui creo un elenco o mi faccio delle idee poi ci ripenso e dico ma forse non fa per me... non so da cosa dipenda ciò e soprattutto da cosa dipende il mio atteggiamento di distaccarmi dalla realtà? E questo mi fa stare molto male perchè come se la realtà, le persone, i contatti con gli altri mi sfuggissero dalle mani...Grazie per la risposta in anticipo.
[#9]
"Si ho ricevuto parecchie delusioni e soprattutto persone che sono scomparse all'improvviso, ogni giorno mi sento una persona diversa e mi sento disorientata..."
Quando quello che accade con lo psicologo è una replica di ciò che accade all'esterno della terapia si tratta con tutta probabilità di una situazione che dipende proprio dalle modalità di relazione del paziente, che si ripetono anche in quest'ambito, oltre che dalla sua percezione del rapporto con gli altri.
Se la sua percezione di sé stessa e del mondo è oscillante, e non riesce ancora a stabilire e conservare dei punti fermi, il fatto che la psicologa le sia parsa improvvisamente "nervosa e aggressiva" è molto probabilmente una "proiezione" e cioè (in ottica psicodinamica) un'attribuzione alla psicologa di suoi contenuti inconsci, di suoi sentimenti ed emozioni che in quel momento lei non ha riconosciuto come propri, ma ha vissuto come appartenenti all'altra persona.
E' lei che si sente "diversa ogni giorno" e che, di conseguenza, può percepire anche gli altri in questo stesso modo, vivendo una realtà instabile, insicura, spaventosa, dove nessuno è costantemente ciò che le sembrava fino al giorno prima e non si sa mai cosa potrà accadere e chi potrà improvvisamente deluderla e abbandonarla.
Il fatto che con la psicologa si stia ripetendo lo stesso meccanismo che entra in gioco nei suoi rapporti nella vita quotidiana è un fatto prezioso, perchè le può consentire di parlarne e di affrontare direttamente la questione senza lasciare che il rapporto si interrompa come è avvenuto con altre persone, realizzando un'"esperienza emozionale correttiva" che costituirà un prototipo relazionale nuovo per lei e le consentirà di imparare a gestire diversamente anche gli altri rapporti.
Di conseguenza non posso che invitarla a parlare apertamene di tutto questo alla nostra collega, in modo tale da poterne parlare e da poterci lavorare, evitando assolutamente di cedere alla tentazione di troncare il rapporto e di ripetere quindi lo stesso esito che ha già vissuto tante volte nella vita.
Quando quello che accade con lo psicologo è una replica di ciò che accade all'esterno della terapia si tratta con tutta probabilità di una situazione che dipende proprio dalle modalità di relazione del paziente, che si ripetono anche in quest'ambito, oltre che dalla sua percezione del rapporto con gli altri.
Se la sua percezione di sé stessa e del mondo è oscillante, e non riesce ancora a stabilire e conservare dei punti fermi, il fatto che la psicologa le sia parsa improvvisamente "nervosa e aggressiva" è molto probabilmente una "proiezione" e cioè (in ottica psicodinamica) un'attribuzione alla psicologa di suoi contenuti inconsci, di suoi sentimenti ed emozioni che in quel momento lei non ha riconosciuto come propri, ma ha vissuto come appartenenti all'altra persona.
E' lei che si sente "diversa ogni giorno" e che, di conseguenza, può percepire anche gli altri in questo stesso modo, vivendo una realtà instabile, insicura, spaventosa, dove nessuno è costantemente ciò che le sembrava fino al giorno prima e non si sa mai cosa potrà accadere e chi potrà improvvisamente deluderla e abbandonarla.
Il fatto che con la psicologa si stia ripetendo lo stesso meccanismo che entra in gioco nei suoi rapporti nella vita quotidiana è un fatto prezioso, perchè le può consentire di parlarne e di affrontare direttamente la questione senza lasciare che il rapporto si interrompa come è avvenuto con altre persone, realizzando un'"esperienza emozionale correttiva" che costituirà un prototipo relazionale nuovo per lei e le consentirà di imparare a gestire diversamente anche gli altri rapporti.
Di conseguenza non posso che invitarla a parlare apertamene di tutto questo alla nostra collega, in modo tale da poterne parlare e da poterci lavorare, evitando assolutamente di cedere alla tentazione di troncare il rapporto e di ripetere quindi lo stesso esito che ha già vissuto tante volte nella vita.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2k visite dal 19/10/2013.
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