Disturbo ossessivo o altro?
i pensieri circa la possibilità di perdere il controllo e fare del male a sé stessi o ad altri sono tipicamente pensieri ossessivi e quindi un sintomo d'ansia (questo in assenza di diagnosi più serie, che però non è possibile nemmeno ipotizzare a distanza e senza incontrare il diretto interessato).
Se si tratta di un sintomo d'ansia la soluzione non è "gestire", ma "curare", e quindi intraprendere una psicoterapia.
Le consiglio quindi di contattare di persona uno psicologo psicoterapeuta della sua zona e sottoporgli la sua situazione.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
concordo con quanto scrive la mia collega, dr.ssa Massaro.
Probabilmente, dato che i pensieri di cui si parla provocano disagio, è necessario ricorrere ad un consulto psicologico di persona.
Non si fidi delle "diagnosi facili", come quelle fatte on line o su due piedi. In definitiva non è detto che si tratti di DOC.
Spesso dietro i sintomi di ansia ci sono motivazioni relazionali che possono essere esplorate attraverso una terapia.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/


Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

Ha fatto una psicoterapia? Di che tipo e per quanto tempo?

Restiamo in ascolto

Direi che è stata seguita per troppo poco e che si è accontentata troppo in fretta dei risultati: per lavorare sulle cause del problema e risolverle occorre sicuramente più tempo e il fatto che i sintomi si stessero ridimensionando non significa che il problema fosse parimenti risolto.
Quanto ci riferisce:
"Questi pensieri non sono unici spesso a ciclo tipo una volta prende la sfera sessuale con incertezze e dubbi altre volte tematiche di tipo igienico altre paura di aver bevuto bibite contaminate da droghe o fumato sigarette truccate di qualcosa"
avvalora la tesi secondo cui si tratta solo di pensieri ossessivi (che hanno tipicamente questi contenuti) e quindi di sintomi d'ansia le cui cause (il conflitto inconscio che la alimenta) non sono state risolte.

Questo è molto importante e le permette di capire che si tratta di un disturbo d'ansia che è stato trasmesso all'interno della sua famiglia.
E' importante che lei si curi perché, come vede, sua mamma e sua nonna che non l'hanno fatto hanno trascorso tutta la vita soffrendone.
secondo me potrebbe tornare dal terapeuta, soprattutto se si è trovato bene, per mettere meglio a fuoco il problema e trovare strategie più funzionali ogni volta che incontra queste difficoltà.
Quando si tratta di problemi d'ansia o di ossessioni, un aspetto importante è la troppa attenzione posta dal paziente sui sintomi e sui pensieri: nel Suo caso mi pare di capire che ci sia non solo una sovrastima dei pensieri, ma anche una responsabilità ipertrofica che, da un punto di vista della terapia cognitivo-comportamentale, hanno a che vedere con la credenza disfunzionale per cui il pz. crede di avere il potere di produrre o di evitare eventi negativi. L'idea è quindi quella di dover controllare ripetutamente qualcosa per il bene di tutti (es famigliari) per evitare guai per i quali si sentirebbe in colpa.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

Ci faccia sapere!


forse questa lettura le darà ulteriori chiarimenti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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