Mobbing sul lavoro

Buongiorno, due giorni fa, ho sentito fortemente, che il leader di un cool center, dove dovrei svolgere a breve il lavoro, ha cercato di usare delle espressioni, un pò offensive nei miei riguardi, perchè non riuscivo a capire cosa dovevo svolgere esattamente nel mio lavoro. Premetto che è un lavoro che non ho mai fatto, ho bisogno dei miei tempi, e lì dentro non hanno considerazione per le persone emotive ed ansiose. Mi sono sentita subito malissimo, perchè non ho avuto comprensione nè da lui nè dai miei collaboratori, ha insistito per tre volte di seguito a farmi ripetere il mio sbaglio, facendomi sentire ancora più scema. Tornando a casa ho pianto tutto il giorno, sentendo un forte senso di tristezza e depressione in me. Si respirava un'aria di forte energia positiva prima che io firmassi il contratto, ora non più. E' un lavoro che posso svolgere? La colpa è solo mia? Come dovrei comportarmi? Non oso immaginare cosà farà questo tizio, se incomincio a lavorare e sbagliare. Grazie. Buongiorno.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

chiaramente a distanza non possiamo valutare se Lei sia o meno in grado di svolgere questo lavoro.
Però possiamo riflettere insieme su alcuni dati che ci comunica: la Sua emotività e la Sua reazione.

Ciò che farà il tizio quando Lei inizierà a lavorare in quell'Azienda dipenderà da come Lei si lascerà trattare e da come reagirà a queste pressioni.

Che cosa La spinge a restare in questa Azienda?
Ha cercato altro?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la mia collega, dr.ssa Pileci.
Sebbene il ruolo del "superiore" può avere un peso all'interno della relazione, il modo in cui lei reagirà è fondamentale.
Non credo si possa parlare di mobbing in quanto ciò che lo caratterizza è la "svalutazione" reiterata, prolungata nel tempo, mentre da ciò che descrive sembra che la critica sia circoscritta ad un unico episodio.
A questo proposito mi sento di dirle che forse si sta "fasciando la testa prima di averla rotta", si dia tempo, è possibile che la situazione temuta non abbia riscontro nella realtà.

Restiamo in asccolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

se lei ritiene di essere una persona ansiosa ed "emotiva", probabilmente potrebbe aver amplificato il comportamento di questo superiore nei suoi riguardi.

Come il Collega Mori le fa notare, mi sembra un po' azzardato parlare di comportamenti finalizzati al mobbing, visto che si tratta di un evento singolo.

Citando la parola mobbing ci fa comprendere quanto questo avvenimento sia stato vissuto da lei come qualcosa che potrebbe rievocare la prevaricazione, l'oppressione, l'ingiustizia ecc. Credo sia importante invece riflettere su di se per cerare di far fronte a queste "criticità", probabilmente mettendo in atto un atteggiamento più assertivo nei confronti di colleghi e superiori.




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Grazie per i vostri consulti.. cercherò di capire se sarà mobbing, solo quando incomincerò a lavorare e praticare l'ambiente e tutti quelli che lavorano lì. Cmq per correttezza io non voglio puntare il dito su nessuno, e solo che volevo capire tutta la sua pressione su di me fino al primo giorno che mi ha visto, e sul fatto che io abbia reagito così male, su me stessa..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Magari entrambe le cose: fare pressione sui lavoratori potrebbe essere una strategia che viene attuata spesso in alcuni ambienti di lavoro con la finalità di aumentare la produttività.
Anche l'incentivo per il raggiungimento degli obiettivi in un certo senso mette sotto pressione i dipendenti così da "obbligarli" ad una competizione tra loro che non sempre è una competizione sana.
Sono chiaramente scelte aziendali che prevedono però una selezione naturale dei dipendenti più adatti a lavorare in quell'ambiente.
Chiaramente non essere adatti ad un determinato ambiente non significa affatto essere inferiori nè stupidi: anche l'ambiente di lavoro fa emergere delle nostre caratteristiche personali che possono trasformarsi in competenze. Ad esempio un requisito fondamentale di questi tipi di lavoro è il lavoro di squadra, in quanto gli obiettivi in genere sono calcolati statisticamente sul gruppo di lavoro e non sul singolo.
Sta a Lei, se vuole, sfruttare questa occasione per crescere ed acquisire competenze che magari non ha, oppure decidere che questo tipo di lavoro -indibbiamente molto stressante- faccia per Lei.

Un cordiale saluto,
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Utente
Utente
Si infatti magari tutte e due...credo che loro effettivamente escogitano molto su noi, ma non conoscono nè le nostre reazioni, e nè la nostra emotività.. Cercherò di valutare meglio, facendo esperienza. Vedrò se sarà adatto a me oppure no. Però non condivido l'atteggiamento pressante, che lui ha nei miei confronti, e sinceramente non so come potrebbe reagire la mia impulsività, all'atto. Grazie dottoressa per i suoi consulti, mi è stata di grande aiuto. Saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Che possa essere condivisibile o meno l'atteggiamento, è pur sempre una strategia che mira ad aumentare la produttività del lavoratore e a fare fuori la persona emotiva...
Valuti bene se questa opportunità di lavoro possa essere adatta a Lei: il lavoratore, per poter lavorare bene e produrre, deve essere sereno al lavoro.

Cordiali saluti,