Crisi di coppia dopo fecondazione
Buongiorno, ho già scritto...io e mio marito siamo in crisi dopo i tentativi negativi di fecondazione assistita (al 1° tent ero rimasta incinta ma perso dopo quasi 2 mesi con raschiamento)- il problema è maschile per cui x lui si è sentito in colpa, non poteva darmi il mio e ns desiderio + grande,...e io l'ho fatto sentire in colpa inconsciamente...dopo l'ultimo di febbraio si è completamente allontanato, tra alti e bassi in qs mesi dove non ne voleva parlare ma era triste, e cercava degli sfoghi nello sport, negli amici pur di non stare a casa e vedermi stare male o piangere (anche se di nascosto)...ora dopo che a fine agosto mi ha detto che pensava fosse finita tra noi, perché non riusciva a farmi stare bene, che lui non pensava di vivere tutto questo e che non ha mai superato l'aborto...non si è mai sfogato con nessuno e ha fatto il forte x me, x proteggermi.
Ora dopo qs episodio non ne ha voluto + parlare ma non se ne è andato e almeno siamo tornati normali dal punto di vista della quotidianità, parliamo come una normale coppia, si comporta normalmente (cosa che qs estate non faceva, mi pesava stare a casa)...ma la cosa che non è tornata normale è il sesso. non abbiamo rapporti da febbraio e lui è rigido anche per un normale abbraccio...è una difesa, non si avvicina a me e io non so come recuperare il rapporto...può un uomo di 38 anni rifiutare ogni avvicinamento per paura, per ansia di prestazione...Io non riesco a capire fino in fondo...come posso fare?Mi aveva detto mesi fa che l'ho castrato, che per il desiderio di un figlio avevo lasciato andare noi, che era come se lui x me era un donatore di sperma.mi hanno fatto male qs parole ma ha ragione, io pensavo solo a quello. gli ho chiesto di andare insieme da un terapista di coppia. ha detto che ci pensa ma spero verrà. si può tornare alla normalità?a volte sono completam pessimista ma so che mi ama perché ha ancora attenzioni che aveva prima e quando gli ho chiesto a fine agosto ha detto che è ovvio che mi amava...(scusate la confusione della descrizione)
Ora dopo qs episodio non ne ha voluto + parlare ma non se ne è andato e almeno siamo tornati normali dal punto di vista della quotidianità, parliamo come una normale coppia, si comporta normalmente (cosa che qs estate non faceva, mi pesava stare a casa)...ma la cosa che non è tornata normale è il sesso. non abbiamo rapporti da febbraio e lui è rigido anche per un normale abbraccio...è una difesa, non si avvicina a me e io non so come recuperare il rapporto...può un uomo di 38 anni rifiutare ogni avvicinamento per paura, per ansia di prestazione...Io non riesco a capire fino in fondo...come posso fare?Mi aveva detto mesi fa che l'ho castrato, che per il desiderio di un figlio avevo lasciato andare noi, che era come se lui x me era un donatore di sperma.mi hanno fatto male qs parole ma ha ragione, io pensavo solo a quello. gli ho chiesto di andare insieme da un terapista di coppia. ha detto che ci pensa ma spero verrà. si può tornare alla normalità?a volte sono completam pessimista ma so che mi ama perché ha ancora attenzioni che aveva prima e quando gli ho chiesto a fine agosto ha detto che è ovvio che mi amava...(scusate la confusione della descrizione)
[#1]
Gentile signora,
Le avevamo già suggerito una consulenza e vedo che Lei ne ha parlato con Suo marito... che cosa avete deciso?
Lei ha iniziato anche da sola a parlare della situazione con uno psicologo psicoterapeuta?
La situazione non tornerà come prima nel senso che questa crisi tra voi due va certamente affrontata e risolta, ma c'è spazio -se entrambi lo desiderate davvero- di tornare ad essere una coppia serena e affiatata.
Certo, Suo marito dovrebbe sciogliere le sue paure (ad esempio nell'abbraccio, ecc...) e Lei potrebbe capire se c'è da parte Sua una certa collusione (di cui magari è inconsapevole) e che esaspera questa reazione in Suo marito.
E' per questo che vi serve un aiuto specialistico, da soli fate fatica...
Saluti,
Le avevamo già suggerito una consulenza e vedo che Lei ne ha parlato con Suo marito... che cosa avete deciso?
Lei ha iniziato anche da sola a parlare della situazione con uno psicologo psicoterapeuta?
La situazione non tornerà come prima nel senso che questa crisi tra voi due va certamente affrontata e risolta, ma c'è spazio -se entrambi lo desiderate davvero- di tornare ad essere una coppia serena e affiatata.
Certo, Suo marito dovrebbe sciogliere le sue paure (ad esempio nell'abbraccio, ecc...) e Lei potrebbe capire se c'è da parte Sua una certa collusione (di cui magari è inconsapevole) e che esaspera questa reazione in Suo marito.
E' per questo che vi serve un aiuto specialistico, da soli fate fatica...
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
sì ho deciso di iniziare da sola da un terapista di coppia ma io ho superato il fatto di non avere figli, mio marito no. Ha detto che ci pensa perché se glielo impongo non ottengo nulla per il suo carattere...
E' comodo così, a non rimettersi in gioco!ma sento che se lo cerco per un abbraccio è come se gli metto pressione!ho paura perché non so come sbloccarlo...e lui preferisce non parlarne...
E' comodo così, a non rimettersi in gioco!ma sento che se lo cerco per un abbraccio è come se gli metto pressione!ho paura perché non so come sbloccarlo...e lui preferisce non parlarne...
[#3]
Gentile signora, certamente le pressioni per intraprendere un percorso psicologico non servono, anzi creano nell'altro ultriore irrigidimento...
La Sua terapeuta che cosa Le suggerisce come strategia per avvicinarsi a Suo marito?
La Sua terapeuta che cosa Le suggerisce come strategia per avvicinarsi a Suo marito?
[#4]
Utente
Anche secondo lei...mi ama ma ha paura e non sa come stare in coppia.secpndo leinon e' ancora pronto x aprirsi e il fatto che sta sulle sue,non mi abbraccia o bacia na ha solo pochissimi gesti d'affetto non e' perche' non mi ama ma perche' cosi.non deve aprirsi perche' se si.apre non sa cosa succederebbe!ma io ho bisogni di lui e non riesco a capire di cosa puo' aver paura visto che e' nornale dagli.altri pv.A casa e' presente,se deve aiutarmi mi aiuta nelle faccende domestiche,se havoglia cucina,...e quindi non capisco cosa devo fare!secondo lei?
[#5]
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la mia collega dr.ssa Pileci.
Mettere pressione non serve. Anzi temo che più lei gli chiederà di cambiare più lui si allontanerà.
Le invio dei link su post che hanno a che fare sul conflitto nella coppia.
Spero possano essere utili:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3818-come-litigano-marito-e-moglie-il-senso-del-conflitto-nella-coppia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scrive la mia collega dr.ssa Pileci.
Mettere pressione non serve. Anzi temo che più lei gli chiederà di cambiare più lui si allontanerà.
Le invio dei link su post che hanno a che fare sul conflitto nella coppia.
Spero possano essere utili:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3818-come-litigano-marito-e-moglie-il-senso-del-conflitto-nella-coppia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#7]
Gentile utente,
le sue supposizioni probabilmente hanno un fondo di realtà. E' possibile che il rapporto si sia in parte deteriorato per l' "accanimento" connesso al bisogno di avere un figlio, il quale probabilmente ha fatto scivolare in secondo piano la coppia.
Allo stesso tempo non ci sono strategie per poter portare suo marito a fidarsi nuovamente di lei con un click.
Si affidi alla sua terapeuta.
Visti i limiti di un consulto on line la trovo la migliore delle strategie.
le sue supposizioni probabilmente hanno un fondo di realtà. E' possibile che il rapporto si sia in parte deteriorato per l' "accanimento" connesso al bisogno di avere un figlio, il quale probabilmente ha fatto scivolare in secondo piano la coppia.
Allo stesso tempo non ci sono strategie per poter portare suo marito a fidarsi nuovamente di lei con un click.
Si affidi alla sua terapeuta.
Visti i limiti di un consulto on line la trovo la migliore delle strategie.
[#8]
Gentile signora,
dopo il percorso doloroso che avete affrontato, magari Suo marito non ha voglia di pensare ancora a queste cose e di arrovellarsi su tutto ciò.
Quindi credo sia lecito "scappare" come difesa e che non sia prerogativa esclusivamente maschile...
Gli stia accanto; credo che adesso uno degli obiettivi terapeutici sia quello di ricreare la coppia che si è allontanata.
Allora, come già detto, è possibile che con le troppe pressioni lui si stufi e scappi.
Non metta pressioni e segua le prescrizioni della Sua terapeuta.
Un cordiale saluto,
dopo il percorso doloroso che avete affrontato, magari Suo marito non ha voglia di pensare ancora a queste cose e di arrovellarsi su tutto ciò.
Quindi credo sia lecito "scappare" come difesa e che non sia prerogativa esclusivamente maschile...
Gli stia accanto; credo che adesso uno degli obiettivi terapeutici sia quello di ricreare la coppia che si è allontanata.
Allora, come già detto, è possibile che con le troppe pressioni lui si stufi e scappi.
Non metta pressioni e segua le prescrizioni della Sua terapeuta.
Un cordiale saluto,
[#9]
Gentile Signora,
L' esperienza dell' infertilità scompagina anche il più saldo dei legami.
La fase diagnostica, l' inseguimento dell' ovocita, la sessualità mirata senza desiderio.....sono elemento fortemente destabilizzanti.
L’esperienza dell’infertilità presenta infatti molti risvolti psicologici, sociali e sessuali, che possono danneggiare fortemente la salute ed il benessere personale e di coppia, soltanto al' interno di un setting adeguato trovano il dovuto ascolto.
Avviene una profonda ristrutturazione della personalità e degli stili di vita dei partners, con la comparsa di disturbi emotivi e sessuali, suo marito, si saà sentito soltanto un donatore.....anche se lo stress appartiene ad entrambi.
La medicalizzazione della procreazione inoltre, disgiunge la sfera del piacere, associata alla sessualità, dalla finalità che diventa esclusivamente riproduttiva, dando vita ad un possibile manifestarsi di disfunzioni sessuali, disfunzioni del desiderio e del vissuto orgasmico.
La reazione emotiva a cui vanno in contro le coppie che praticano le PMA, è solitamente molto forte e devastante ed il sostegno psicoterapico diventa indispensabile, anche per il futuro successo delle tecniche di PMA (procreazione madicalmente assistita), in situazioni di stress infatti l' asse ipotalamo/ ipofisi che regolamenta anche il concepimento....si altera.
Speriamo che suo marito si convinca a seguirla in terapia, sarebbe un percorso utile per entrambi.
L' esperienza dell' infertilità scompagina anche il più saldo dei legami.
La fase diagnostica, l' inseguimento dell' ovocita, la sessualità mirata senza desiderio.....sono elemento fortemente destabilizzanti.
L’esperienza dell’infertilità presenta infatti molti risvolti psicologici, sociali e sessuali, che possono danneggiare fortemente la salute ed il benessere personale e di coppia, soltanto al' interno di un setting adeguato trovano il dovuto ascolto.
Avviene una profonda ristrutturazione della personalità e degli stili di vita dei partners, con la comparsa di disturbi emotivi e sessuali, suo marito, si saà sentito soltanto un donatore.....anche se lo stress appartiene ad entrambi.
La medicalizzazione della procreazione inoltre, disgiunge la sfera del piacere, associata alla sessualità, dalla finalità che diventa esclusivamente riproduttiva, dando vita ad un possibile manifestarsi di disfunzioni sessuali, disfunzioni del desiderio e del vissuto orgasmico.
La reazione emotiva a cui vanno in contro le coppie che praticano le PMA, è solitamente molto forte e devastante ed il sostegno psicoterapico diventa indispensabile, anche per il futuro successo delle tecniche di PMA (procreazione madicalmente assistita), in situazioni di stress infatti l' asse ipotalamo/ ipofisi che regolamenta anche il concepimento....si altera.
Speriamo che suo marito si convinca a seguirla in terapia, sarebbe un percorso utile per entrambi.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 6.7k visite dal 13/10/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.