se il mio ragazzo é ossessionato dalla ex
Buongiorno,
é un anno che sto con il mio ragazzo, reduce da una storia molto dolorosa per lui. Inizialmente spesso sentivo che paragonava la nostra relazione a quella precedente, sia in modo esplicito che non. Ad esempio mi accorgevo che voleva vivere esperienza vissute con l'altra. Io sono molto orgogliosa e chiaramente la cosa è stata difficile da accettare e già così molto dolorosa. Durante questo anno sono cambiata molto,per andare incontro alla sua instabilità emotiva. Nel tempo i riferimenti a lei si erano ridotti e io ingenuamente ho cominciato a pensare che gli stava passando. L'altro giorno scopro che le scrive ancora, ogni volta che litighiamo, a dir suo. Mi ha detto che le scriveva meno in questo anno, mentre nei due anni precedenti, dopo che si erano lasciati le scriveva molto piú spesso. Non ha voluto dirmi cosa scriveva. Ovviamente mi é crollato il mondo quando ho scoperto che le scriveva. Mi sono sentita umiliata e derubata di un anno di vita da quella t. E tradita da lui. Per fortuna in questi giorni non ci siamo potuti vedere. Ho avuto modo di ragionare e informarmi e di parlare con amiche. Ho capito che probabilmente è patologico e non un bas come gli ho detto. Lui é ossessionato. Ho trovato molte esperienze simili online descritte però da chi soffre di questa ossessione. Queste descrizioni mi hanno convinta a non lasciarlo, almeno non definitivamente. Lui ha idealizzato questa ex, descrivendo questa relazione come un grande amore. Lui stesso ammette che in questo rapporto era annullato,( amicizie ridotte, non conoscere altre persone per non farla ingelosire, perversa sottomissione sessuale). Lui però accentua notevolmente quell'immenso trasporto emotivo che ha provato con lei. Io, forse per fortuna, sono una quasi anaffettiva, per cui spesso mi sento inadeguata d fronte alle sue richieste di affettuosità, che a me sembrano malate. A questo punto vi chiedo, aldilà di una cura dallo psicologo che gli proporrò, io cosa devo fare? Questa domanda ha molte sfacciettature. Quali sono i punti più critici da affrontare per una rielaborazione? Vorrei proprgli qualche attività tipo lettura di libri, a lui piace leggere, che gli permettano di vedersi da fuori, avete in mente qualcosa? Dimenticavo di precisare che lui ha avuto due anni per rimuginare e idealizzare, quindi probabilmente i suoi castelli, vortici viziosi sono ben radicati. Poi non devo perdermi di vista. A quali problemi rischio di andare incontro? Mi accorgo già della gelosia e perdita di autostima che ho.inoltre so che probabilmente farò fatica a fidarmi e vedrò in ogni suo gesto un tentativo di ricreare situazioni passate. Come già detto ho trovato molte storie online raccontate da ossessionati, poche da parte di chi si é trovato un compagno in tale situazione. E purtroppo queste finiscono con un odio per l'ossesionato che conduce alla rottura della relazione. Io vorrei riuscere ad aiutarlo, se é possibile. Inoltre ora conviviamo, devo separarmi?
é un anno che sto con il mio ragazzo, reduce da una storia molto dolorosa per lui. Inizialmente spesso sentivo che paragonava la nostra relazione a quella precedente, sia in modo esplicito che non. Ad esempio mi accorgevo che voleva vivere esperienza vissute con l'altra. Io sono molto orgogliosa e chiaramente la cosa è stata difficile da accettare e già così molto dolorosa. Durante questo anno sono cambiata molto,per andare incontro alla sua instabilità emotiva. Nel tempo i riferimenti a lei si erano ridotti e io ingenuamente ho cominciato a pensare che gli stava passando. L'altro giorno scopro che le scrive ancora, ogni volta che litighiamo, a dir suo. Mi ha detto che le scriveva meno in questo anno, mentre nei due anni precedenti, dopo che si erano lasciati le scriveva molto piú spesso. Non ha voluto dirmi cosa scriveva. Ovviamente mi é crollato il mondo quando ho scoperto che le scriveva. Mi sono sentita umiliata e derubata di un anno di vita da quella t. E tradita da lui. Per fortuna in questi giorni non ci siamo potuti vedere. Ho avuto modo di ragionare e informarmi e di parlare con amiche. Ho capito che probabilmente è patologico e non un bas come gli ho detto. Lui é ossessionato. Ho trovato molte esperienze simili online descritte però da chi soffre di questa ossessione. Queste descrizioni mi hanno convinta a non lasciarlo, almeno non definitivamente. Lui ha idealizzato questa ex, descrivendo questa relazione come un grande amore. Lui stesso ammette che in questo rapporto era annullato,( amicizie ridotte, non conoscere altre persone per non farla ingelosire, perversa sottomissione sessuale). Lui però accentua notevolmente quell'immenso trasporto emotivo che ha provato con lei. Io, forse per fortuna, sono una quasi anaffettiva, per cui spesso mi sento inadeguata d fronte alle sue richieste di affettuosità, che a me sembrano malate. A questo punto vi chiedo, aldilà di una cura dallo psicologo che gli proporrò, io cosa devo fare? Questa domanda ha molte sfacciettature. Quali sono i punti più critici da affrontare per una rielaborazione? Vorrei proprgli qualche attività tipo lettura di libri, a lui piace leggere, che gli permettano di vedersi da fuori, avete in mente qualcosa? Dimenticavo di precisare che lui ha avuto due anni per rimuginare e idealizzare, quindi probabilmente i suoi castelli, vortici viziosi sono ben radicati. Poi non devo perdermi di vista. A quali problemi rischio di andare incontro? Mi accorgo già della gelosia e perdita di autostima che ho.inoltre so che probabilmente farò fatica a fidarmi e vedrò in ogni suo gesto un tentativo di ricreare situazioni passate. Come già detto ho trovato molte storie online raccontate da ossessionati, poche da parte di chi si é trovato un compagno in tale situazione. E purtroppo queste finiscono con un odio per l'ossesionato che conduce alla rottura della relazione. Io vorrei riuscere ad aiutarlo, se é possibile. Inoltre ora conviviamo, devo separarmi?
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G.le utente, personalmente da quanto da lei riferito non credo che il suo fidanzato soffra di "ossessioni" (idee che affiorano alla mente in modo involontario, incontrollabile e coercitivo e che interferiscono con il normale flusso del pensiero) ma più specificamente di un attaccamento ad una persona che per lui ancora rappresenta qualcosa, soprattutto in particolari momenti in cui nella vostra relazione vacilla qualcosa. Più che etichettarlo come malato, a mio parere, sarebbe più costruttivo che voi indagaste insieme i motivi di questo ritorno alla sua ex che, fra l'altro da quanto da lei descritto, sarebbe stato lo stampo e l'ideale su cui indirizzare il suo stesso rapporto con lei.
Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta
[#2]
<Io, forse per fortuna, sono una quasi anaffettiva, per cui spesso mi sento inadeguata d fronte alle sue richieste di affettuosità, che a me sembrano malate.>
Gentile Utente,
che tipo di richieste definisce malate?
In che senso sostiene di essere una quasi anaffettiva?
Quali sentimenti nutre per il suo compagno?
E' mai decollato il vostro rapporto?
A quanto riferisce sembra che nessuno di voi due sia appagato dalla vostra relazione...nata su basi instabili da quanto riferisce.
Il suo ragazzo che si rifugia nel passato e resta attaccato ad un fantasma, lei che sembra aver accettato situazioni dolorose <per andare incontro alla sua instabilità emotiva.> come possono in questo modo cambiare le cose? Ha mai dato un contributo diverso per cambiare la situazione ? Ha mai chiarito, approfondito?
Gentile Utente,
che tipo di richieste definisce malate?
In che senso sostiene di essere una quasi anaffettiva?
Quali sentimenti nutre per il suo compagno?
E' mai decollato il vostro rapporto?
A quanto riferisce sembra che nessuno di voi due sia appagato dalla vostra relazione...nata su basi instabili da quanto riferisce.
Il suo ragazzo che si rifugia nel passato e resta attaccato ad un fantasma, lei che sembra aver accettato situazioni dolorose <per andare incontro alla sua instabilità emotiva.> come possono in questo modo cambiare le cose? Ha mai dato un contributo diverso per cambiare la situazione ? Ha mai chiarito, approfondito?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Utente
Ammetto che le vostre gentili risposte mi hanno gelato il sangue. Io penso che se uno rimane in depressione a detta sua per due anni, pensa al suicidio , ha crisi di panico e altro per una ex, forse non ha in mente un modello di rapporto ideale a cui fa riferimento, ma piuttosto una mancata rielaborazione. Sempre sue parole, nel momento in cui lui aveva più bisogno per motivi gravi familiari lei lo ha lasciato. Inoltre forse non è emerso chiaramente da quello che ho scritto, ma lei non ha mai risposto. 3 anni. Ma quindi per lei un litigio fa vacillare un rapporto? Cmq se dovessi ascoltarla probabilmente lo lascerei perché io un rapporto con quello stampo, non lo voglio. A me interessava di piu sapere come pormi per aiutarlo, é ovvio che indagheremo insieme le cause del problema. Se con etichettarlo come malato si riferisce al fatto che l'ho chiamato l'ossesionato,, é stato solo perché i caratteri disponibili sono pochi. Grazie per aver offerto il suo aiuto
[#4]
Gentile utente,
concordo con quanto hanno scritto i miei colleghi.
I problemi all'interno di una relazione spesso creando un bisogno di "fuggire" la relazione stessa, che nel caso del suo compagno si concretizzano nel parlare con un fantasma, con un ricordo.
Forse dovrebbe provare ad essere meno "anaffettiva" (anche se la gelosia, ovvero la paura di perdere qualcosa di prezioso o di proprio è un emozione...) nel senso di cercare di capire cosa si aspetta il suo fidanzato da lei. Che cosa le chiede.
Come dice il dr Spalletti ha poco senso vedere problematico il suo compagno e non problematica la relazione, alla quale lei partecipa al 50%.
L'unica persona che possiamo cambiare in un rapporto siamo noi stessi.
Restiamo in ascolto
concordo con quanto hanno scritto i miei colleghi.
I problemi all'interno di una relazione spesso creando un bisogno di "fuggire" la relazione stessa, che nel caso del suo compagno si concretizzano nel parlare con un fantasma, con un ricordo.
Forse dovrebbe provare ad essere meno "anaffettiva" (anche se la gelosia, ovvero la paura di perdere qualcosa di prezioso o di proprio è un emozione...) nel senso di cercare di capire cosa si aspetta il suo fidanzato da lei. Che cosa le chiede.
Come dice il dr Spalletti ha poco senso vedere problematico il suo compagno e non problematica la relazione, alla quale lei partecipa al 50%.
L'unica persona che possiamo cambiare in un rapporto siamo noi stessi.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#5]
Utente
Io su questo cambiarmi ci lavoro ogni giorno della mia vita, seriamente, in un confronto aperto con lui e le persone di cui mi fido. Aggiungo un dettaglio, lui mi ha detto che scriveva a lei abitualmente prima di conoscermi, poi sti messaggi si sono ridotti stando con me, e che gli scriveva solo dopo i litigi. In realtà da qualche mese aveva smesso. Ma io normalmente quando ho dei problemi chiamo un'amica, o cerco di riparlare con lui. Di cerfco non scrivo a un mio ex!
[#6]
Utente
Con anaffettiva sono stata un Po esagerata, sono una molto estroversa caratterialmente ma non fisicamente. Perciò non mi piace limonare in mezzo a una piazza. Inoltre lui dice sempre che non mi lascio trasportare, un esempio scemo, se ci stiamo baciando e vengo punta da una zanzara e mi gratto emi fermo per ammazzarla lui si arrabbia. Se sto cucinando e spadellando mi fa problema che lui mi bacia e mi abbraccia, ma perché fisicamente mi impedisce di fare quello che sto facendo, e mi fa venir voglie che in quel momento non posso soddisfare.
[#7]
Utente
Sull'attenzione per lui c'è quasi sempre, gli chiedo come sta, come va con me, come sta la famiglia, quanto é depresso sto con lui, come va con il lavoro, non gli chiedo nulla del cane perché non mi piacciono i cani, ma non mi sembra grave. Faccio attenzione per quel che posso alle sue esigenze. Poi spesso gli chiedo come sta con me, lui mi risponde in maniera positiva.
[#8]
Utente
Cerco di rispondere alla dott.ssa rinella.
richieste malate intendo richieste che io avrei avuto a 15 anni. Cioè una sessualità sfrenata e secondo me spesso fuori luogo. Ma cmq lui mi dice di essere appagato. La mia anaffettivita l'ho spiegata nei post sopra. Io stravedo per lui, oltre ad essere un bel ragazzo, prestante e vivace, é molto intelligente, serio e interessante. Diciamo che tutto é iniziato nelli scetticismo da parte di entrambi, ma le cose poi sono inaspettatamentecambiate per entrambi. Io sono felice, penso proprio anche lui altrimenti lui non mi avrebbe fatto conoscere la famiglia per esempio. non voleva perché non voleva che loro si affezionassero a me, visti i precedenti. Tutti lo vedono più sereno e tutti mi vedono più serena.
infine,
l'ultima domanda é difficile, non capisco a quale dei problemi si riferisce, che. Situazione devo cambiare? Sul fatto della sua ex é una cosa di cui avevamo già parlato. Sul fatto che le scrive l'ho scoperto mercoledì sera, ma questo weekend lui é via. Dobbiamo parlare domenica sera.
richieste malate intendo richieste che io avrei avuto a 15 anni. Cioè una sessualità sfrenata e secondo me spesso fuori luogo. Ma cmq lui mi dice di essere appagato. La mia anaffettivita l'ho spiegata nei post sopra. Io stravedo per lui, oltre ad essere un bel ragazzo, prestante e vivace, é molto intelligente, serio e interessante. Diciamo che tutto é iniziato nelli scetticismo da parte di entrambi, ma le cose poi sono inaspettatamentecambiate per entrambi. Io sono felice, penso proprio anche lui altrimenti lui non mi avrebbe fatto conoscere la famiglia per esempio. non voleva perché non voleva che loro si affezionassero a me, visti i precedenti. Tutti lo vedono più sereno e tutti mi vedono più serena.
infine,
l'ultima domanda é difficile, non capisco a quale dei problemi si riferisce, che. Situazione devo cambiare? Sul fatto della sua ex é una cosa di cui avevamo già parlato. Sul fatto che le scrive l'ho scoperto mercoledì sera, ma questo weekend lui é via. Dobbiamo parlare domenica sera.
[#9]
Gentile utente,
non volevo essere duro o accusatorio. Per ritornare alla vostra relazione, concordo con quanto ha scritto la dr.ssa Rinella, ovvero che ci sono stati con probabilità problemi fin dalla fondazione del rapporto. State insieme da un anno e già avete deciso di andare a convivere. Non voglio dire che è presto, non c'è un tempo giusto per queste cose, ma da quanto scrive lei sembra delusa e probabilmente anche lui.
Il parlare di una terza "assente", dato che non ha mai risposto, evita di parlare di voi davvero. Forse dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di richiedere una consulenza di persona, dati i limiti di un "colloquio" on line.
Restiamo in ascolto
non volevo essere duro o accusatorio. Per ritornare alla vostra relazione, concordo con quanto ha scritto la dr.ssa Rinella, ovvero che ci sono stati con probabilità problemi fin dalla fondazione del rapporto. State insieme da un anno e già avete deciso di andare a convivere. Non voglio dire che è presto, non c'è un tempo giusto per queste cose, ma da quanto scrive lei sembra delusa e probabilmente anche lui.
Il parlare di una terza "assente", dato che non ha mai risposto, evita di parlare di voi davvero. Forse dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di richiedere una consulenza di persona, dati i limiti di un "colloquio" on line.
Restiamo in ascolto
[#10]
<l'ultima domanda é difficile, non capisco a quale dei problemi si riferisce, che. Situazione devo cambiare?>
Significa ciò che le abbiamo detto e in particolar modo il dott. Mori ha sottolineato <ha poco senso vedere problematico il suo compagno e non problematica la relazione, alla quale lei partecipa al 50%.>
Vale a dire in che modo anche lei contribuisce allo status quo? Cosa può fare lei di diverso rispetto al consueto nel vostro rapporto per cambiare le cose?
ad esempio provi a riflettere su queste sue frasi <la cosa è stata difficile da accettare e già così molto dolorosa...andare incontro alla sua instabilità emotiva... lui mi ha detto che scriveva a lei abitualmente prima di conoscermi, poi sti messaggi si sono ridotti stando con me, e che gli scriveva solo dopo i litigi>
Comunque chiarire tra voi è indispensabile, se volete continuare.
Significa ciò che le abbiamo detto e in particolar modo il dott. Mori ha sottolineato <ha poco senso vedere problematico il suo compagno e non problematica la relazione, alla quale lei partecipa al 50%.>
Vale a dire in che modo anche lei contribuisce allo status quo? Cosa può fare lei di diverso rispetto al consueto nel vostro rapporto per cambiare le cose?
ad esempio provi a riflettere su queste sue frasi <la cosa è stata difficile da accettare e già così molto dolorosa...andare incontro alla sua instabilità emotiva... lui mi ha detto che scriveva a lei abitualmente prima di conoscermi, poi sti messaggi si sono ridotti stando con me, e che gli scriveva solo dopo i litigi>
Comunque chiarire tra voi è indispensabile, se volete continuare.
[#11]
Utente
Effettivamente é stata una sciocchezza cercare un aiuto online, la situazione risulta troppo complessa. Poi mi sembra che vi siete fissati du molti dettagli inutili. Non mi sarò spiegata bene io. Sta di fatto che sto in un rapporto in cui i problemi vengono affrontati pian piano perche sono tanti, mae davvero. Ho fatto delle domande precise su una cosa su cui non so come aiutarlo, su tante altre ce la si fa senza essere psicologi e i risultati ci sono. Mi piacerebbe che rispondesse qualcuno che si fida di quello che vedo. Ho perso molto tempo. Cmq scriveva a questo muro, fantasma o quello che volete prima di stare con me. Prima di conoscermi. Quindi semmai la relazione con me, anche se con un'infinità di limiti, lo sta aiutando. Non so come fate dire che é questo il problema ultimo.
grazie cmq per averci provato
maditero alcuni punti.
grazie cmq per averci provato
maditero alcuni punti.
[#12]
G.le utente, dal proseguo dei suoi interventi, emergono informazioni importanti. Ad esempio sembrerebbe che il suo ragazzo abbia esperito umore depresso e meditato il suicidio dopo essersi lasciato. Effettivamente, come lei ben dice, sembrerebbe che abbia avuto delle difficoltà ad elaborare il lutto per la separazione. Tuttavia è parte integrante di questo processo l'idealizzazione dell'oggetto d'amore perduto, fase che sembra essere presente e nel suo racconto. Ora nel dirle che lui immaginariamente ritorna a lei in: "particolari momenti in cui nella vostra relazione vacilla qualcosa", significa che quando nella vostra relazione c'è qualcosa che non va, come quando litigate, lui preferisce regredire a tale immagine idealizzata anziché affrontare le "imperfezioni" che qualsiasi rapporto reale in corso genera.
Questo non vuol dire necessariamente che lui preferisca la sua ex a lei (a quanto pare quest'ultima lo ha scaricato in un periodo per lui difficile mentre lei sembra sia più disponibile nei suoi confronti) ma, più semplicemente, che in certi momenti critici lui tenda a rifugiarsi in questo ricordo idealizzato (e non per questo migliore) anziché affrontare il disagio e la frustrazione che, ad esempio, comportano le discussioni o ciò che dell'altro non si accetta. Per non essere frainteso, con ciò non vorrei farle credere che sia necessario non litigare o adeguarsi allo standard ideale del partner (cosa tra l'altro impossibile) ma che sarebbe importante affrontare insieme tale empasse. Da quanto dice, mi sembra che lei sia già disposta a farlo ma, come le hanno già sottolineato i miei colleghi, credo sia fondamentale non affrontare la situazione con gelosia e logiche comparative, ma con la consapevolezza che c'è un problema da risolvere. Problema che in prima persona sembra interessare il suo compagno ma che in realtà coinvolge anche lei in precisi copioni relazionali, in cui ad un particolare stimolo nel rapporto corrisponde una reazione del suo partner (il ritorno all'ex idealizzata) e poi una sua controreazione (non sentirsi amati, sentirsi un rimpiazzo, essere "giustamente" gelosi ed arrabbiati e prendersela con l'altro), con il risultato di creare i presupposti per un sintomo di coppia o per una separazione. Ora sta solo a lei sapere quanto valga veramente il suo rapporto e decidere se risolvere il problema o interrompere la vostra relazione. Credo che avere una visione a 360° sia importante a tal fine.
Restiamo in ascolto
Questo non vuol dire necessariamente che lui preferisca la sua ex a lei (a quanto pare quest'ultima lo ha scaricato in un periodo per lui difficile mentre lei sembra sia più disponibile nei suoi confronti) ma, più semplicemente, che in certi momenti critici lui tenda a rifugiarsi in questo ricordo idealizzato (e non per questo migliore) anziché affrontare il disagio e la frustrazione che, ad esempio, comportano le discussioni o ciò che dell'altro non si accetta. Per non essere frainteso, con ciò non vorrei farle credere che sia necessario non litigare o adeguarsi allo standard ideale del partner (cosa tra l'altro impossibile) ma che sarebbe importante affrontare insieme tale empasse. Da quanto dice, mi sembra che lei sia già disposta a farlo ma, come le hanno già sottolineato i miei colleghi, credo sia fondamentale non affrontare la situazione con gelosia e logiche comparative, ma con la consapevolezza che c'è un problema da risolvere. Problema che in prima persona sembra interessare il suo compagno ma che in realtà coinvolge anche lei in precisi copioni relazionali, in cui ad un particolare stimolo nel rapporto corrisponde una reazione del suo partner (il ritorno all'ex idealizzata) e poi una sua controreazione (non sentirsi amati, sentirsi un rimpiazzo, essere "giustamente" gelosi ed arrabbiati e prendersela con l'altro), con il risultato di creare i presupposti per un sintomo di coppia o per una separazione. Ora sta solo a lei sapere quanto valga veramente il suo rapporto e decidere se risolvere il problema o interrompere la vostra relazione. Credo che avere una visione a 360° sia importante a tal fine.
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Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 12.3k visite dal 12/10/2013.
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