Io e il mio uomo non siamo liberi

Salve...
Sono una ragazza di 23 anni..Per quasi tre sono stata fidanzata con un ragazzo mio coetaneo con molti problemi..Lui è sotto psicofarmaci e soffre di forti manie di persecuzione e di DOC. Per tre anni ho sopportato ogni sua stranezza e ogni suo momento di follia, a danno di me stessa e anche della mia famiglia, semplicemente per l'amore incondizionato che provavo nei suoi confronti. Ma si sa che quando le attenzioni vengono a mancare non si può essere crocerossine per sempre... Ed è successo che io mi sono innamorata del suo migliore amico. Amore ricambiato fin da subito nonostante inizialmente non provassimo poi tutta questa simpatia reciproca. E' stato un avvicinamento graduale e nessuno voleva fare del male a qualcun altro. Fatto sta che in quel momento mi sono resa conto di non amare più il mio ragazzo e l'ho lasciato, senza dirgli però del mio nuovo amore perché, consapevole dei suoi problemi, ho paura che starebbe peggio. Anche il mio uomo soffre e piange ogni giorno perché si sente in colpa, ma del resto non è colpa di nessuno! Ci siamo innamorati e l'amore non si può evitare! Né si può far finta che non esista...Entrambi siamo decisi a far passare un po' di tempo prima di uscire allo scoperto, perché il mio ex ne uscirebbe letteralmente a pezzi e ho paura persino che farebbe qualche gesto estremo. Sono passati solo due mesi. Molti dei nostri amici se ne sono accorti e noi continuiamo a rimanere nell'ombra senza poterci vivere il nostro rapporto e la nostra felicità a pieno.
Abbiamo il mondo contro.
Vorrei davvero avere un consiglio su cosa fare, perché la situazione sta diventando insostenibile ed è solo il fortissimo amore che proviamo l'uno per l'altra che ci tiene ancora uniti.
Grazie in anticipo...
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, non mi è molto chiaro questo" amore incondizionato" che provava per il suo ex così complesso, problematico.. come sentiva il vostro rapporto lei ..veramente era innamorata, o sospinta da " ansie salvifiche"?
Perchè se questa era la sua spinta più importante, era da prevedersi che a lungo non poteva durare.
Comprendo ora il vostro sentire, se vi amate davvero , se tra voi c'è altro, al di là dell'emozione e dell'attrazione fisica , soffrire e piangere mi sembra troppo ...Lasciate passare un pò di tempo e poi la vita farà il suo corso e sarà una tappa maturativa per tutti

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Dottoressa sì, lo amavo davvero, e sono andata avanti con la presunzione di poter reggere una situazione più grande di me. Il punto è che non sempre l'amore basta, quando ci si rende conto di non essere mai stati bene. Forse era un amore malato, ma pur sempre amore. Amavo di lui il suo non essere convenzionale, il suo pensare differente, seppur macchiato dalla malattia, e ci rivedevo un po' di me (avendo problemi anch'io, anche differenti dai suoi). Forse le "ansie salvifiche" di cui lei parla effettivamente c'erano proprio perché rivedevo molto di me in lui dunque riuscivo a capire il suo disagio, e cercando di "salvare" lui volevo salvare anche me stessa.
Io e il mio ragazzo ci amiamo davvero, lui mi ha fatto conoscere una nuova dimensione dell'amore, quello che fa stare bene, che ti fa sentire protetta, è una persona sana, ambiziosa e seria, forse anche perché un po' più adulta. Siamo entrambi consapevoli che le cose cambieranno prima o poi, ma restare nell'ombra fa soffrire entrambi, sentiamo sempre di vivere un amore a metà solo perché ci teniamo troppo a questa persona che sappiamo che non capirebbe, almeno per adesso. Non abbiamo una vita sociale insieme, non possiamo nemmeno passeggiare nel centro del nostro paese come tutte le coppie normali e questo è limitante, ci fa stare male in aggiunta ai sensi di colpa. Perché per essere felici a tutto tondo bisogna rendere infelice un'altra persona? E' questo che non riusciamo ad accettare. Mi sembra di brancolare in un vicolo cieco.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

l'amore, fintanto che si basa solo sull'emozione, è instabile e mutevole, come lo sono le emozioni.
Lei è anche giovane e sta facendo le Sue esperienze, si sta definendo, sta trovando sé stessa e sta sperimentando.
Forse l'amore era finito da un pò, ed era sorretto solo dalla paura di gesti inconsulti.
O forse ha semplicemente ammesso a sé stessa che l'altra relazione è troppo complicata e difficile da gestire, e che quindi è giunto il momento di prendersi cura di sé stessa e di vivere un amore più tranuillo o più adulto, e maturo.

Forse bisogna lasciarsi alle spalle non solo ilv ecchio ragazzo, ma anche il vecchio contesto (quel tutti contro), e quindi continuare nel rinnovamento.

Tante cose succedono, senza che ne siamo direttamente responsabili, anche se ci sentiamo tali. Così come si è innamorata ed ha seguito il suo isinto, così possono fare altri ed ognuno responsabile delle scelte che fa per sé.