Terrore del riflesso
Buon pomeriggio,
chiedo a voi un consulto dopo essermi rivolta qualche tempo fa ad uno psichiatra, sperando di riuscire a capire da dove devo ricominciare.
Decisi tempo fa di rivolgermi ad uno specialista in seguito a varie ricadute in atti di autolesionismo di cui soffro da quando avevo 15 anni ( ora ne ho 24 ). E' un problema che viene e và, tra alti e bassi...in genere dopo aver passato diverso tempo davanti allo specchio...Da ragazzina ho sofferto di disturbi alimentari, ma ne sono uscita grazie a mia madre ed alla sua pazienza. Ora che sono cresciuta, problemi alimentari non ne ho ma le cose sono peggiorate....Non guardo più nello specchio alla luce diretta, o anche solo per riflesso.. se entro in bagno, spengo le luci, e cerco come meglio posso di sistemarmi senza ricorrere al riflesso nitido..se passo di fronte ad una vetrina, giro lo sguardo..Ho il terrore, e l'ho sempre avuto, della mia immagine.. quando mi guardo, al di là del riflesso io mi vedo...orrenda.
E non è ridotto solo ad una questione di aspetto, mi vedo e mi sento "diversa" dal resto delle ragazze, e non lo sopporto!
Evito tutto questo, perché rischierei di farmi di nuovo del male, o di barricarmi in casa in preda alla paura di quello che gli altri fuori, potrebbero vedere di me..
Quando esco di casa per andare a lavoro, o solo per fare piccole commissioni, perennemente evito lo sguardo altrui, girando la faccia dall'altro lato o evitando i luoghi affollati.
Sono stata stupida probabilmente a non continuare le sedute. Il medico diagnosticò depressione, scarsissimo controllo della rabbia, zero autostima ed insoddisfazione personale.
Non mi prescrisse medicinali di alcun tipo.
Cosa posso fare, o da dove devo cominciare...per uscirne? ..Qual'è il mio problema?
chiedo a voi un consulto dopo essermi rivolta qualche tempo fa ad uno psichiatra, sperando di riuscire a capire da dove devo ricominciare.
Decisi tempo fa di rivolgermi ad uno specialista in seguito a varie ricadute in atti di autolesionismo di cui soffro da quando avevo 15 anni ( ora ne ho 24 ). E' un problema che viene e và, tra alti e bassi...in genere dopo aver passato diverso tempo davanti allo specchio...Da ragazzina ho sofferto di disturbi alimentari, ma ne sono uscita grazie a mia madre ed alla sua pazienza. Ora che sono cresciuta, problemi alimentari non ne ho ma le cose sono peggiorate....Non guardo più nello specchio alla luce diretta, o anche solo per riflesso.. se entro in bagno, spengo le luci, e cerco come meglio posso di sistemarmi senza ricorrere al riflesso nitido..se passo di fronte ad una vetrina, giro lo sguardo..Ho il terrore, e l'ho sempre avuto, della mia immagine.. quando mi guardo, al di là del riflesso io mi vedo...orrenda.
E non è ridotto solo ad una questione di aspetto, mi vedo e mi sento "diversa" dal resto delle ragazze, e non lo sopporto!
Evito tutto questo, perché rischierei di farmi di nuovo del male, o di barricarmi in casa in preda alla paura di quello che gli altri fuori, potrebbero vedere di me..
Quando esco di casa per andare a lavoro, o solo per fare piccole commissioni, perennemente evito lo sguardo altrui, girando la faccia dall'altro lato o evitando i luoghi affollati.
Sono stata stupida probabilmente a non continuare le sedute. Il medico diagnosticò depressione, scarsissimo controllo della rabbia, zero autostima ed insoddisfazione personale.
Non mi prescrisse medicinali di alcun tipo.
Cosa posso fare, o da dove devo cominciare...per uscirne? ..Qual'è il mio problema?
[#1]
Gentile Utente,
vista la diagnosi che è stata fatta, mi sembrerebbe opportuno fare di nuovo una valutazione psicologica e iniziare una psicoterapia con un Collega, preferibilmente di orientamento dinamico.
Quante sedute ha fatto con lo psichiatra?
La sua aggressività è sempre stata auto-diretta?
vista la diagnosi che è stata fatta, mi sembrerebbe opportuno fare di nuovo una valutazione psicologica e iniziare una psicoterapia con un Collega, preferibilmente di orientamento dinamico.
Quante sedute ha fatto con lo psichiatra?
La sua aggressività è sempre stata auto-diretta?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il mio collega dr Del Signore.
Ritengo sia opportuna una valutazione psicologica, oltre che psichiatrica del problema.
Sembra che lei non si accetti e non credo che questo sia legato esclusivamente all'aspetto fisico. Infatti non ci dice niente della sua vita relazionale (famiglia, lavoro, amici) spesso le cause del disagio si collocano in queste aree.
Ci informi se vuole.
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scrive il mio collega dr Del Signore.
Ritengo sia opportuna una valutazione psicologica, oltre che psichiatrica del problema.
Sembra che lei non si accetti e non credo che questo sia legato esclusivamente all'aspetto fisico. Infatti non ci dice niente della sua vita relazionale (famiglia, lavoro, amici) spesso le cause del disagio si collocano in queste aree.
Ci informi se vuole.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Utente
Gentili Dottori, grazie mille delle risposte.
Col mio medico curante ho effettuato circa 4 sedute a distanza di 2 settimane l'una dall'altra, della durata di 1 ora circa.
Poi ho smesso di andare..un po' per i costi davvero esorbitanti, un po' perché mi sentivo stupida e pensavo che il mio fosse un problema "finto".. auto risolvibile. Poi ho capito che non sarebbe stato cosi.
La mia vita di relazione .. sono fidanzata da 5 anni con un ragazzo che mi accetta così, con i miei pregi e difetti, ed è l'unico che riesce a capirmi ed a supportarmi. Forse è l'unico rapporto di relazione vero che abbia mai avuto!
Per quanto riguarda la mia famiglia, al momento andiamo abbastanza d'accordo. In passato ci sono stati contrasti tra di noi molto pesanti, ma forse quello è stato il prezzo pagato per avere una famiglia molto "ristretta": me, un fratello minore, mio padre e mia madre. Ho solo uno zio(scapolo) e una nonna che fanno vita a sé stante. Diciamo che questi ultimi, non sono stati molto presenti. Tutti gli altri parenti, li ho persi anni fa o non li ho mai conosciuti.
Sembra incredibile, ma di amici non ne ho..per una serie di circostanze, la vita mi ha portata a perdere tutte le amicizie. Non mi sono mai "collocata" bene tra le persone per via del mio carattere, delle opinioni e gusti differenti dal comune minestrone di personalità omologate alla massa.
Se loro dicevano nero, io dicevo bianco. Ma non per il gusto di farlo, semplicemente perché la pensavo, e penso, diversamente su tutto. Tutto qua..
L'altro lato della medaglia è l'aspetto, anche per questo mi hanno allontanata. Se le ragazze della mia età sfoggiavano tacco 12 e trucco alla moulin rouge, io ero infagottata nelle mie felpe, jeans, sneakers e la mia perenne aria da bambina. Ero "la diversa". Qualche volta c'ho provato ad integrarmi, cambiando il mio modo di essere, di fare e pensare, con il risultato di sentirmi in colpa .. ma volevo a tutti i costi essere accettata.
Poi ho iniziato a pensare che il problema fossi io, sfogando su me stessa la rabbia.
Ora sento come se avessi saltato tutta la parte adolescenziale e frivola di ogni ragazza, e fossi improvvisamente "invecchiata". Mia madre dice che non sono più solare e sorridente come un tempo, ed in effetti è così. Mi vedo diversa dalle altre..Mi guardo e le guardo, e tra noi vedo una distanza enorme
Sinceramente, non ho idea di come recuperarmi..Se il vostro consiglio è quello di iniziare una terapia psicologica, vaglierò seriamente l'ipotesi ..
Col mio medico curante ho effettuato circa 4 sedute a distanza di 2 settimane l'una dall'altra, della durata di 1 ora circa.
Poi ho smesso di andare..un po' per i costi davvero esorbitanti, un po' perché mi sentivo stupida e pensavo che il mio fosse un problema "finto".. auto risolvibile. Poi ho capito che non sarebbe stato cosi.
La mia vita di relazione .. sono fidanzata da 5 anni con un ragazzo che mi accetta così, con i miei pregi e difetti, ed è l'unico che riesce a capirmi ed a supportarmi. Forse è l'unico rapporto di relazione vero che abbia mai avuto!
Per quanto riguarda la mia famiglia, al momento andiamo abbastanza d'accordo. In passato ci sono stati contrasti tra di noi molto pesanti, ma forse quello è stato il prezzo pagato per avere una famiglia molto "ristretta": me, un fratello minore, mio padre e mia madre. Ho solo uno zio(scapolo) e una nonna che fanno vita a sé stante. Diciamo che questi ultimi, non sono stati molto presenti. Tutti gli altri parenti, li ho persi anni fa o non li ho mai conosciuti.
Sembra incredibile, ma di amici non ne ho..per una serie di circostanze, la vita mi ha portata a perdere tutte le amicizie. Non mi sono mai "collocata" bene tra le persone per via del mio carattere, delle opinioni e gusti differenti dal comune minestrone di personalità omologate alla massa.
Se loro dicevano nero, io dicevo bianco. Ma non per il gusto di farlo, semplicemente perché la pensavo, e penso, diversamente su tutto. Tutto qua..
L'altro lato della medaglia è l'aspetto, anche per questo mi hanno allontanata. Se le ragazze della mia età sfoggiavano tacco 12 e trucco alla moulin rouge, io ero infagottata nelle mie felpe, jeans, sneakers e la mia perenne aria da bambina. Ero "la diversa". Qualche volta c'ho provato ad integrarmi, cambiando il mio modo di essere, di fare e pensare, con il risultato di sentirmi in colpa .. ma volevo a tutti i costi essere accettata.
Poi ho iniziato a pensare che il problema fossi io, sfogando su me stessa la rabbia.
Ora sento come se avessi saltato tutta la parte adolescenziale e frivola di ogni ragazza, e fossi improvvisamente "invecchiata". Mia madre dice che non sono più solare e sorridente come un tempo, ed in effetti è così. Mi vedo diversa dalle altre..Mi guardo e le guardo, e tra noi vedo una distanza enorme
Sinceramente, non ho idea di come recuperarmi..Se il vostro consiglio è quello di iniziare una terapia psicologica, vaglierò seriamente l'ipotesi ..
[#4]
Gentile Utente,
>>Se il vostro consiglio è quello di iniziare una terapia psicologica, vaglierò seriamente l'ipotesi ..<<
si rivolga ad uno psicologo per una valutazione, se teme una parcella difficile da sostenere si faccia fare un preventivo per telefono, consultando magari più Colleghi.
>>Se il vostro consiglio è quello di iniziare una terapia psicologica, vaglierò seriamente l'ipotesi ..<<
si rivolga ad uno psicologo per una valutazione, se teme una parcella difficile da sostenere si faccia fare un preventivo per telefono, consultando magari più Colleghi.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 11/10/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.