Affrontare mia madre
Salve a tutti, ho un problema con mia madre. Non siamo mai andate d'accordo, sin da quando ero piccola ha usato violenza fisica e psicologica nei miei confronti, con il tempo ha smesso con la violenza fisica ma ha continuato con quella psicologica. Ogni giorno ripete che avrebbe preferito figli diversi e che io e mio fratello le abbiamo dato solo problemi.
Oggi ho 36 anni e aspetto un bambino che nascerà fra circa 20 giorni, lei non ha accettato la mia gravidanza perchè non condivide il fatto che io sia insieme ad un uomo di colore, viviamo a circa 1000 km di distanza e quando sono andata a trovarla quest'estate non abbiam fatto altro che litigare per qualsiasi cosa, continuava a chiedermi che cosa a fatto lei per meritarsi questo e che se avessi avuto una malattia incurabile avrebbe avuto il coraggio di affrontarla ma il fatto che fossi incinta di un "negro" era troppo insopportabile, ha parlato spesso male del mio compagno dicendo cose del tipo "andare in giro con un negro è da pezzente" ho passato un'estate difficile, poi son tornata a casa e ho respirato di nuovo. Ora a pochi giorni dalla nascita ha deciso che deve venire una settimana prima della data presunta e se poi nasce dopo fa niente rimane da noi perchè "così si fa", non ne avrebbe voglia ma "deve" perchè "non si è visto mai che nasce un nipote e non c'è la nonna". Io ed il mio compagno viviamo in un bilocale e l'idea della sua presenza in casa per tanto tempo prima e dopo il parto mi urta il sistema nervoso, le ho proposto di venire dopo la nascita ma lei dice che non esiste, che "non si fa così" che io sono "pazza" che "mi devo far vedere da un medico". In tutto ciò mio padre che vorrei venisse perchè un po' riesce a mediare non verrà per un dolore al ginocchio, anche questo mi fa arrabbiare, esce, prende la bici, va in campagna ma ha problemi a star seduto in treno che significa? Io una soluzione l'avrei trovata vengono tutti e due stanno in un bed&breakfast alcuni giorni e poi vanno via. e invece no, con mia madre devo lottare sempre per qualsiasi cosa...cosa devo fare per non arrabbiarmi in questo periodo particolare e non averla fra i piedi? Ho paura alla sola idea di vederla qui per casa con la sua faccia perennemente triste, e con le sue frasi sentenziose e cattive, non ho voglia di farmi buttare fango addosso e che i rovini questi giorni. Grazie a chi vorrà darmi qualche consiglio.
Oggi ho 36 anni e aspetto un bambino che nascerà fra circa 20 giorni, lei non ha accettato la mia gravidanza perchè non condivide il fatto che io sia insieme ad un uomo di colore, viviamo a circa 1000 km di distanza e quando sono andata a trovarla quest'estate non abbiam fatto altro che litigare per qualsiasi cosa, continuava a chiedermi che cosa a fatto lei per meritarsi questo e che se avessi avuto una malattia incurabile avrebbe avuto il coraggio di affrontarla ma il fatto che fossi incinta di un "negro" era troppo insopportabile, ha parlato spesso male del mio compagno dicendo cose del tipo "andare in giro con un negro è da pezzente" ho passato un'estate difficile, poi son tornata a casa e ho respirato di nuovo. Ora a pochi giorni dalla nascita ha deciso che deve venire una settimana prima della data presunta e se poi nasce dopo fa niente rimane da noi perchè "così si fa", non ne avrebbe voglia ma "deve" perchè "non si è visto mai che nasce un nipote e non c'è la nonna". Io ed il mio compagno viviamo in un bilocale e l'idea della sua presenza in casa per tanto tempo prima e dopo il parto mi urta il sistema nervoso, le ho proposto di venire dopo la nascita ma lei dice che non esiste, che "non si fa così" che io sono "pazza" che "mi devo far vedere da un medico". In tutto ciò mio padre che vorrei venisse perchè un po' riesce a mediare non verrà per un dolore al ginocchio, anche questo mi fa arrabbiare, esce, prende la bici, va in campagna ma ha problemi a star seduto in treno che significa? Io una soluzione l'avrei trovata vengono tutti e due stanno in un bed&breakfast alcuni giorni e poi vanno via. e invece no, con mia madre devo lottare sempre per qualsiasi cosa...cosa devo fare per non arrabbiarmi in questo periodo particolare e non averla fra i piedi? Ho paura alla sola idea di vederla qui per casa con la sua faccia perennemente triste, e con le sue frasi sentenziose e cattive, non ho voglia di farmi buttare fango addosso e che i rovini questi giorni. Grazie a chi vorrà darmi qualche consiglio.
[#1]
gentile ragazza, certe convinzioni radicate non possono essere debellate se vengono vissute come giuste. Lei non dovrà fare nulla né contrastare i rimproveri di sua madre altrimenti alimenta il problema in discussioni infinite (come ha sempre fatto)
le consiglio una lettura
http://www.ibs.it/code/9788879286398/nardone-giorgio/cavalcare-propria-tigre.html
capirà come NON affrontare sua madre e ridurre i danni da conversazioni estenuanti
saluti
le consiglio una lettura
http://www.ibs.it/code/9788879286398/nardone-giorgio/cavalcare-propria-tigre.html
capirà come NON affrontare sua madre e ridurre i danni da conversazioni estenuanti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Utente,
bisognerebbe iniziare a mettere dei paletti, i giusti confini insomma, tra lei e la sua famiglia di origine, soprattutto in questo momento così importante per lei.
Una madre svalutante che non accetta le decisioni della figlia è un po' come se la continuasse a considerare come un'adolescente da educare, invece lei è una donna adulta, autonoma che ha fatto delle scelte di vita personali e in autonomia.
>>"così si fa"<<
questo modo di affrontare la cosa non significa nulla, è qualcosa che viene relegato al "dovere".
bisognerebbe iniziare a mettere dei paletti, i giusti confini insomma, tra lei e la sua famiglia di origine, soprattutto in questo momento così importante per lei.
Una madre svalutante che non accetta le decisioni della figlia è un po' come se la continuasse a considerare come un'adolescente da educare, invece lei è una donna adulta, autonoma che ha fatto delle scelte di vita personali e in autonomia.
>>"così si fa"<<
questo modo di affrontare la cosa non significa nulla, è qualcosa che viene relegato al "dovere".
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Gentile signora,
mi pare di aver capito che l'idea di stare con Lei e il nipotino sia solo di Sua madre e NON Sua e che Lei abbia già pensato ad una possibile soluzione: fare in modo che la mamma (ed eventualmente il papà) stiano altrove e non a casa Sua... allora qual è il problema?
Credo già sappia che nel momento immediatamente dopo il parto avrà bisogno del massimo sostegno per se stessa, in modo tale da fare bene la mamma, accudire il Suo piccolino ed essere serena. Con il Suo compagno ne avete discusso? Come vi siete organizzati a riguardo?
Se quindi la presenza della mamma (o di chiunque altro) non Le serve e non è gradita, mettere dei paletti significa FARE in modo che faccia visita con determinate modalità concordate da Lei e dal Suo compagno (es solo se invitata, solo se telefona prima per annunciare il suo arrivo, solo se chiama con anticipo di X ore o giorni, ecc..., e pernottando altrove se ciò è d'aiuto per Lei).
Le regole a casa Sua deve fissarle Lei col Suo compagno, senza cedere. Mi pare invece che la Sua mamma sia piuttosto intrusiva e che non abbia alcun confine... forse perchè nessuno ne ha mai messi con lei...
Chiaramente non mi aspetterei che la mamma sia comprensiva, ma ritengo anche che non lo faccia con cattiveria: evidentemente la mamma funziona così ed è convinta di essere nel giusto...
Concludendo: si occupi di sè, del Suo benessere e di quello del bimbo e si faccia aiutare dalle persone che invece sanno darLe aiuto, rispettando i Suoi spazi e tempi.
Cordiali saluti,
mi pare di aver capito che l'idea di stare con Lei e il nipotino sia solo di Sua madre e NON Sua e che Lei abbia già pensato ad una possibile soluzione: fare in modo che la mamma (ed eventualmente il papà) stiano altrove e non a casa Sua... allora qual è il problema?
Credo già sappia che nel momento immediatamente dopo il parto avrà bisogno del massimo sostegno per se stessa, in modo tale da fare bene la mamma, accudire il Suo piccolino ed essere serena. Con il Suo compagno ne avete discusso? Come vi siete organizzati a riguardo?
Se quindi la presenza della mamma (o di chiunque altro) non Le serve e non è gradita, mettere dei paletti significa FARE in modo che faccia visita con determinate modalità concordate da Lei e dal Suo compagno (es solo se invitata, solo se telefona prima per annunciare il suo arrivo, solo se chiama con anticipo di X ore o giorni, ecc..., e pernottando altrove se ciò è d'aiuto per Lei).
Le regole a casa Sua deve fissarle Lei col Suo compagno, senza cedere. Mi pare invece che la Sua mamma sia piuttosto intrusiva e che non abbia alcun confine... forse perchè nessuno ne ha mai messi con lei...
Chiaramente non mi aspetterei che la mamma sia comprensiva, ma ritengo anche che non lo faccia con cattiveria: evidentemente la mamma funziona così ed è convinta di essere nel giusto...
Concludendo: si occupi di sè, del Suo benessere e di quello del bimbo e si faccia aiutare dalle persone che invece sanno darLe aiuto, rispettando i Suoi spazi e tempi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.1k visite dal 09/10/2013.
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