Aiutare un bulimico consapevole della sua bulimia

Buongiorno,
vorrei chiedervi un consulto per quanto riguarda il mio fidanzato che è bulimico.
Ogni volta che pranziamo o ceniamo assieme è devastante e frustrante vedere che poi si alza per recarsi ai servizi, sapendo che cosa poi vada a fare...
in più di una occasione è capitato di parlarne assieme per capire come mai questo "sfogo" e lui rispondeva dicendo che generalmente quando accadono situazioni difficili (in famiglia, sul lavoro, con gli amici, ecc.) lui somatizza in questo modo le tensioni.
Cercando poi di adottare un regime alimentare più adatto (seguito anche da un dietologo) era riuscito a trovare una sorta di equilibrio, riducendo i momenti di "sfogo" ma purtroppo non risolvendoli del tutto.
Adesso ha ripreso come prima a rigettare e non so come fare, gli ho chiesto se c'è qualcosa che lo preoccupa a tal punto da sfogarsi in questo modo e lui ha detto di no, non nascondendomi però che è preoccupato ed ha paura che nel giro di qualche tempo possano venirgli tumori o altri problemi, dice che ha questa continua sensazione di fame, che si sente grasso (effettivamente è in leggero sovrappeso) ma nel momento in cui mangia poi si sente come in colpa e perciò rigetta...

potete aiutarmi, io non riesco a capire come posso fargli capire che non è la strada corretta per i suoi problemi, voglio aiutarlo, cerco di stargli vicino, di fargli capire che è amato e che non è da solo nell'affrontare anche questo, cerco di evitare di preparare cose troppo pesanti da mangiare, ma sembra che sia tutto vano...come e cosa posso fare?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la situazione che lei ha descritto necessita di una valutazione psicologica accurata, per comprendere se si tratta o meno di un disturbo dell'alimentazione ed eventualmente di un trattamento mirato di tipo psicoterapico.

Il suo partner ha mai fatto una consulenza psicologica?






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
secondo quanto riferisce sarebbe necessaria una valutazione specialistica, ha provato a sensibilizzare il suo ragazzo in merito?

Provi a leggere questo articolo e se crede lo faccia leggere anche a lui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrivono i miei colleghi.
E' necessario che il suo compagno si rivolga ad uno specialista della salute mentale, psicologo o psicoterapeuta. Non ci sono strategie che con un click possono disinnescare un comportamento consolidato da anni. Se ne può uscire solo attraverso una presa in carico del problema e duro lavoro, da parte dell'interessato
I disturbi alimentari, generalizzando, sono legati ad un comportamento disadattivo che spesso nasconde forti implicazioni relazionali (in particolar modo familiari) sia presenti che passate.
Le invio anche io un link, che come quello spedito dalla dott.ssa Rinella, può aiutarla a comprendere meglio la situazione:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1826-anoressia-e-bulimia-prospettiva-familiare-e-caratteristiche-dei-disturbi-alimentari.html

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#4]
Utente
Utente
Vi ringrazio per le rapidissime risposte, grazie davvero :-)
da quello che so sì, era stato seguito anche da uno psicologo per capire a cosa fosse dovuto questo "sfogo" e si era appunto risaliti a motivi di natura famigliare: ha una situazione abbastanza difficile alle spalle...

Ecco il fatto è questo, dopo aver acquisito che fosse questo l'elemento scatenante ci si è fermati nel senso: com'è possibile una volta acquisito ciò non aver capito come andare a risolvere la situazione o quali fossero gli atteggiamenti da adottare per evitare una ricaduta di questo tipo?
[#5]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
le ricadute sono possibili. E' probabile che la situazione di stress attuale abbia innescato vecchie modalità di comportamento disadattive. Purtroppo, le ripeto, non ci sono strategie sempre vincenti da opporre, lo psicologo è una sorta di allenatore, sta alla persona scendere in campo e affrontare l'avversario.
Se suo marito si è trovato bene dal professionista precedente potrebbe pensare di farvi ritorno, per un ulteriore sostegno.

Restiamo in ascolto
[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>com'è possibile una volta acquisito ciò non aver capito come andare a risolvere la situazione o quali fossero gli atteggiamenti da adottare per evitare una ricaduta di questo tipo?<<
questo succede perché ci si è fermati alla prima fase, ossia quella della valutazione, mentre probabilmente non è stato portato a termine il percorso psicoterapico (ammesso che ne abbia iniziato uno).

Se ci sono le ricadute è perché non è stato risolto il disturbo che sta alla base di queste condotte alimentari.

Quante sedute ha fatto con il Collega?





[#7]
Utente
Utente
Da quanto so ha fatto un paio d'anni ad essere seguito dallo psicologo, inizialmente con cadenza mensile e poi trimestrale, fino poi a conclusione del rapporto, dato un miglioramento registrato.
[#8]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Evidentemente il trattamento è stato interrotto troppo precocemente.
Il suo compagno necessiterebbe di una rivalutazione specialistica dei suoi disagi.
Magari cerchi di sensibilizzarlo in merito.

Se crede ci può aggiornare.

Un caro saluto
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