L'orribile lista e la giusta terapia
(cercavo un titolo originale...)
Buonasera, dopo i miei precedenti consulti ho cominciato a muovere i primi passi informandomi in merito ad un consulto psichiatrico, solo che ho ancora delle domande che mi ronzano nella testa e che i vari articoli nel blog di medicitalia non hanno del tutto esaurito (purtroppo non sono una "cima"...).
Anzitutto ho preso il contatto di un terapeuta che pratica l'orientamento sistemico-relazionale. E' stato il primo che mi è stato consigliato qui sopra ma non ho ben capito se è riservato a incontri di famiglia oppure va bene il singolo individuo (cioè io). Ma il terapeuta dopo il primo incontro conoscitivo può dirmi a chi devo rivolgermi o devo necessariamente iniziare la terapia con lui?
Sinceramente per il sottoscritto, dalle varie descrizioni lette, pensavo alla terapia della Gestalt o a quella centrata sul cliente.
Ma fa davvero differenza l'orientamento terapeutico? Se decidessi un certo tipo di cura dove trovo l'elenco degli specialisti che la praticano nella mia città (il sito degli psicologi della Toscana non mi sembra abbia una qualche lista ad uso pubblico...).
Ci tengo a dire che non voglio assumere farmaci.
A questo punto vuoterei il sacco e vorrei provare ad elencare (con un po' di vergogna, lo confesso...) alcuni miei problemi vari, in parte accennati nei precedenti consulti, così che qualcuno possa dare la propria opinione.
- Poca conoscenza di me stesso e generale disinteresse.
- Stato depressivo trascinato per anni, inerzia e mancanza di resilienza.
- Talvolta ansia e stati di irritazione e nervosismo (tic nervosi al risveglio) dovuti alla situazione familiare. Se posso, ceno da solo. Sfiducia nel futuro visto come minaccia.
- Mancanza di senso di iniziativa e di piacere in quello che si fa, le giornate viste solo come un pesante dovere. Quello che mi piaceva un tempo adesso non mi dice più niente e mi trovo vuoto, e in ogni caso le novità mi inquietano.
- Senso di alienazione, scollegamento dalla realtà, difficoltà di concentrazione. Mi sembra di non riuscire più a capire un libro, la trama di un film, le discussioni fra persone, ad esserne coinvolto...mi sento la testa sempre intasata, sotto pressione, "altrove"...infatti ho smesso di leggere e film non ne guardo più...
- Vivo la vita di altri perché sembra non mi interessi prendere in mano la mia. Mancanza di scelta o scarsa decisione a prenderne una, anche perché sono stato "educato" con la mentalità di accontentarsi di ciò che viene perché son tempi duri e blablabla, al punto che neanche so quello che voglio io per me.
- Sfera sessuale: sovrastimolazione erotica, libido a zero e spento l'interesse verso il sesso; erezione quasi impossibile da avere e, quando avuta, o non mantenimento o eiaculazione precoce (parlo della masturbazione, non faccio sesso da anni e comunque sempre fatto a pagamento, peraltro insoddisfacente). Nessun rapporto intimo stretto in vita.
Che fare, a parte l'esorcismo?
Grazie
Buonasera, dopo i miei precedenti consulti ho cominciato a muovere i primi passi informandomi in merito ad un consulto psichiatrico, solo che ho ancora delle domande che mi ronzano nella testa e che i vari articoli nel blog di medicitalia non hanno del tutto esaurito (purtroppo non sono una "cima"...).
Anzitutto ho preso il contatto di un terapeuta che pratica l'orientamento sistemico-relazionale. E' stato il primo che mi è stato consigliato qui sopra ma non ho ben capito se è riservato a incontri di famiglia oppure va bene il singolo individuo (cioè io). Ma il terapeuta dopo il primo incontro conoscitivo può dirmi a chi devo rivolgermi o devo necessariamente iniziare la terapia con lui?
Sinceramente per il sottoscritto, dalle varie descrizioni lette, pensavo alla terapia della Gestalt o a quella centrata sul cliente.
Ma fa davvero differenza l'orientamento terapeutico? Se decidessi un certo tipo di cura dove trovo l'elenco degli specialisti che la praticano nella mia città (il sito degli psicologi della Toscana non mi sembra abbia una qualche lista ad uso pubblico...).
Ci tengo a dire che non voglio assumere farmaci.
A questo punto vuoterei il sacco e vorrei provare ad elencare (con un po' di vergogna, lo confesso...) alcuni miei problemi vari, in parte accennati nei precedenti consulti, così che qualcuno possa dare la propria opinione.
- Poca conoscenza di me stesso e generale disinteresse.
- Stato depressivo trascinato per anni, inerzia e mancanza di resilienza.
- Talvolta ansia e stati di irritazione e nervosismo (tic nervosi al risveglio) dovuti alla situazione familiare. Se posso, ceno da solo. Sfiducia nel futuro visto come minaccia.
- Mancanza di senso di iniziativa e di piacere in quello che si fa, le giornate viste solo come un pesante dovere. Quello che mi piaceva un tempo adesso non mi dice più niente e mi trovo vuoto, e in ogni caso le novità mi inquietano.
- Senso di alienazione, scollegamento dalla realtà, difficoltà di concentrazione. Mi sembra di non riuscire più a capire un libro, la trama di un film, le discussioni fra persone, ad esserne coinvolto...mi sento la testa sempre intasata, sotto pressione, "altrove"...infatti ho smesso di leggere e film non ne guardo più...
- Vivo la vita di altri perché sembra non mi interessi prendere in mano la mia. Mancanza di scelta o scarsa decisione a prenderne una, anche perché sono stato "educato" con la mentalità di accontentarsi di ciò che viene perché son tempi duri e blablabla, al punto che neanche so quello che voglio io per me.
- Sfera sessuale: sovrastimolazione erotica, libido a zero e spento l'interesse verso il sesso; erezione quasi impossibile da avere e, quando avuta, o non mantenimento o eiaculazione precoce (parlo della masturbazione, non faccio sesso da anni e comunque sempre fatto a pagamento, peraltro insoddisfacente). Nessun rapporto intimo stretto in vita.
Che fare, a parte l'esorcismo?
Grazie
[#1]
Consulto psichiatrico o psicologico? Sono due cose diverse:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html
La differenza di orientamento psicoterapeutico può fare molta differenza in casi specifici, come ad esempio nei disturbi d'ansia.
Il sistemico-relazionale va bene anche per gli individui.
Il terapeuta dopo il colloquio conoscitivo può proporle di iniziare direttamente la terapia con lui oppure dirigerla verso un altro collega, a seconda di ciò che emergerà nel colloquio.
Sul sito dell'Ordine in effetti non trova una vera e propria lista di terapeuti con relative specializzazioni. Per quello può vedere liste pubblicamente disponibili in rete, come ad esempio la lista di iscritti a questo sito:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
e poi cercare nelle schede dei singoli professionisti.
Per la lista di sintomi che ha elencato direi che non c'è un orientamento da preferire rispetto a un altro. Tenga però presente che, dato che ai suoi sintomi sembra essere trasversale una certa componente di passività e rinuncia, affinché la terapia abbia successo, potrebbe paradossalmente essere richiesta una motivazione che al momento le manca.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html
La differenza di orientamento psicoterapeutico può fare molta differenza in casi specifici, come ad esempio nei disturbi d'ansia.
Il sistemico-relazionale va bene anche per gli individui.
Il terapeuta dopo il colloquio conoscitivo può proporle di iniziare direttamente la terapia con lui oppure dirigerla verso un altro collega, a seconda di ciò che emergerà nel colloquio.
Sul sito dell'Ordine in effetti non trova una vera e propria lista di terapeuti con relative specializzazioni. Per quello può vedere liste pubblicamente disponibili in rete, come ad esempio la lista di iscritti a questo sito:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
e poi cercare nelle schede dei singoli professionisti.
Per la lista di sintomi che ha elencato direi che non c'è un orientamento da preferire rispetto a un altro. Tenga però presente che, dato che ai suoi sintomi sembra essere trasversale una certa componente di passività e rinuncia, affinché la terapia abbia successo, potrebbe paradossalmente essere richiesta una motivazione che al momento le manca.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
gentile utente, oltre alle indicazioni del collega,
queste letture le saranno di aiuto per comprendere le differenze tra i vari approcci
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
queste letture le saranno di aiuto per comprendere le differenze tra i vari approcci
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Utente
Grazie per le dritte. Comunque penso che già fissare il primo appuntamento per me sia un punto di partenza. Come si dice, un viaggio comincia dal primo passo...e non è detto che non venga la motivazione...
Questo specialista offre il primo incontro conoscitivo gratuito ed ha la durata di 20 minuti. Forse poco per spiegare un po' la faccenda...ma il tempo non ha grossa importanza...
Questo specialista offre il primo incontro conoscitivo gratuito ed ha la durata di 20 minuti. Forse poco per spiegare un po' la faccenda...ma il tempo non ha grossa importanza...
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 05/10/2013.
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