Come contrastare l'ansia?
Salve a tutti,
da circa 4 mesi ho problemi di attacchi d'ansia, questi si presentano alla mattina provocandomi forti cefalee (a mio avviso), con conseguente aumento del battito cardiaco ( di fatti ho notato che sto sviluppando un comportamento ossessivo cioè toccarmi spesso il polso o la carotide), mi sento in agitazione come se dovessi esplodere improvvisamente, le mani diventano fredde ho dei leggeri capogiri e non riesco più ad affrontare situazioni di stress leggero (eseguimento di un prelievo del sangue, una ferita, etc), in più all'inizio stavo così male che non riuscivo più ad alzarmi dal letto. In quel periodo durato circa una settimana non riuscivo più a connettere, se una persona mi parlava o mi faceva domande provavo un senso di disorientamento, soffrivo d'insonnia. Avevo paura dei centri commerciali, ma grazie al mio ragazzo ho affrontato quel luogo che prima mi era così familiare. Adesso sto meglio, ma mi sono rimasti i continui attacchi di cefalee (come se una morsa mi stringesse le tempie) l'ipersensibilità al sangue o a qualsiasi trauma fisico (prima ero insensibile a qualsiasi cosa), ho momenti di irrealtà (non riesco più a focalizzare la realtà trovando tutto irreale come se stessi guardando il mondo attraverso un vetro), alle volte mi blocco durante un discorso avendo vuoti di memoria. In più non riesco a concentrarmi e continuo a toccarmi il polso in modo ossessivo quasi automatico. Ho momenti incui provo emozioni forti (estrema felicità o estrema tristezza) che esplodono all'improvviso. Ho smesso di prendere medicine omeopatiche (r15 una fiala al mattino, r14 circa 20 goccie alla sera o durante un attacco). Come posso debellare questo stato d'ansia che si è instaurato in me? So che sono solo sensazioni ma non riesco più a controllarle, ho già superato molte mie paure ma questo stato d'ansia è rimasto e non mi sta dando possibilità di vivere normalmente....
Come posso contrastarlo?
da circa 4 mesi ho problemi di attacchi d'ansia, questi si presentano alla mattina provocandomi forti cefalee (a mio avviso), con conseguente aumento del battito cardiaco ( di fatti ho notato che sto sviluppando un comportamento ossessivo cioè toccarmi spesso il polso o la carotide), mi sento in agitazione come se dovessi esplodere improvvisamente, le mani diventano fredde ho dei leggeri capogiri e non riesco più ad affrontare situazioni di stress leggero (eseguimento di un prelievo del sangue, una ferita, etc), in più all'inizio stavo così male che non riuscivo più ad alzarmi dal letto. In quel periodo durato circa una settimana non riuscivo più a connettere, se una persona mi parlava o mi faceva domande provavo un senso di disorientamento, soffrivo d'insonnia. Avevo paura dei centri commerciali, ma grazie al mio ragazzo ho affrontato quel luogo che prima mi era così familiare. Adesso sto meglio, ma mi sono rimasti i continui attacchi di cefalee (come se una morsa mi stringesse le tempie) l'ipersensibilità al sangue o a qualsiasi trauma fisico (prima ero insensibile a qualsiasi cosa), ho momenti di irrealtà (non riesco più a focalizzare la realtà trovando tutto irreale come se stessi guardando il mondo attraverso un vetro), alle volte mi blocco durante un discorso avendo vuoti di memoria. In più non riesco a concentrarmi e continuo a toccarmi il polso in modo ossessivo quasi automatico. Ho momenti incui provo emozioni forti (estrema felicità o estrema tristezza) che esplodono all'improvviso. Ho smesso di prendere medicine omeopatiche (r15 una fiala al mattino, r14 circa 20 goccie alla sera o durante un attacco). Come posso debellare questo stato d'ansia che si è instaurato in me? So che sono solo sensazioni ma non riesco più a controllarle, ho già superato molte mie paure ma questo stato d'ansia è rimasto e non mi sta dando possibilità di vivere normalmente....
Come posso contrastarlo?
[#1]
Gentile Ragazza,
in prima battuta si rivolga al suo medico di base per una visita e un parere, poi pensi di ricorrere a un nostro collega direttamente.
L'ansia si può esprimere in molti modi, anche con la sintomatologia che lei espone.
Sarebbe opportuno che si rivolgesse a uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione diretta e per affrontare in modo efficace i suoi disagi.
Dall'ansia patologica, se di questo si tratta, si può uscire con i trattamenti adeguati.
Legga qui
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Restiamo in ascolto
in prima battuta si rivolga al suo medico di base per una visita e un parere, poi pensi di ricorrere a un nostro collega direttamente.
L'ansia si può esprimere in molti modi, anche con la sintomatologia che lei espone.
Sarebbe opportuno che si rivolgesse a uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione diretta e per affrontare in modo efficace i suoi disagi.
Dall'ansia patologica, se di questo si tratta, si può uscire con i trattamenti adeguati.
Legga qui
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Cara Utente,
l'ansia patologica deve essere curata con un intervento adeguato e non esiste la possibilità di "debellarla" da sè, senza un aiuto professionale e senza capire perchè si manifesta e quale significato assume al'interno dell'esistenza del soggetto.
Legga questi articoli:
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/832-sconfiggere-ansia-e-depressione-non-e-una-questione-di-buona-volonta.html
Le faccio presente che non riferisce solo agitazione e una serie di sintomi fisici (che devono essere sottoposti al medico, se non l'ha già fatto), ma anche il senso di irrealtà, vuoti di memoria e difficoltà di concentrazione preceduti da un'apparente "insensibilità" generalizzata, che potrebbero far pensare anche ad altre diagnosi rispetto ad un semplice disturbo d'ansia.
Ha ricevuto una diagnosi precisa per la sua situazione?
Chi le ha prescritto i prodotti omoepatici che ha assunto?
l'ansia patologica deve essere curata con un intervento adeguato e non esiste la possibilità di "debellarla" da sè, senza un aiuto professionale e senza capire perchè si manifesta e quale significato assume al'interno dell'esistenza del soggetto.
Legga questi articoli:
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/832-sconfiggere-ansia-e-depressione-non-e-una-questione-di-buona-volonta.html
Le faccio presente che non riferisce solo agitazione e una serie di sintomi fisici (che devono essere sottoposti al medico, se non l'ha già fatto), ma anche il senso di irrealtà, vuoti di memoria e difficoltà di concentrazione preceduti da un'apparente "insensibilità" generalizzata, che potrebbero far pensare anche ad altre diagnosi rispetto ad un semplice disturbo d'ansia.
Ha ricevuto una diagnosi precisa per la sua situazione?
Chi le ha prescritto i prodotti omoepatici che ha assunto?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Ex utente
Buon pomeriggio,
ho già consultato il medico di base e sulle prime mi ha proposto di farmi delle iniezioni di Samir (un antidepressivo) ecco io sarei un pò contraria a questi trattamenti. Così mi ha prescritto i due farmaci omeopatici citati precedentemente. Io ho già avuto dei colloqui con diversi psicologi durante la mia infanzia per contrastare il senso di abbandono (secondo i miei genitori) dato dall'adozione. Ma le sedute si sono rivelate contro producenti ed inutili in quanto non riuscivo a parlare con l operatore ed ad aprirmi completamente. Ho paura di avere la stessa esperienza e di non riuscire ad affrontare il problema.
Cordialmente
ho già consultato il medico di base e sulle prime mi ha proposto di farmi delle iniezioni di Samir (un antidepressivo) ecco io sarei un pò contraria a questi trattamenti. Così mi ha prescritto i due farmaci omeopatici citati precedentemente. Io ho già avuto dei colloqui con diversi psicologi durante la mia infanzia per contrastare il senso di abbandono (secondo i miei genitori) dato dall'adozione. Ma le sedute si sono rivelate contro producenti ed inutili in quanto non riuscivo a parlare con l operatore ed ad aprirmi completamente. Ho paura di avere la stessa esperienza e di non riuscire ad affrontare il problema.
Cordialmente
[#6]
Cara Ragazza,
comprendo le sue perplessità nel rivolgersi nuovamente a un collega , ma questo non dovrebbe trattenerla dal curarsi se sta così male. Non tema nel rivolgersi a un nostro collega, la aiuterà con empatia e rispetto ad aprirsi.
Non credo che i suoi sintomi si possano risolvere solo con cure omeopatiche, servono trattamenti appropriati, previa valutazione specialistica. In alcuni casi si rivela indicato l'approccio combinato psicoterapeutico e farmacologico, ma questo può essere stabilito solo attraverso valutazione specialistica diretta.
Psicologo psicoterapeuta e psichiatra sono le figure professionali di riferimento.
Le suggerisco di leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Se crede ci può aggiornare
Cari auguri
comprendo le sue perplessità nel rivolgersi nuovamente a un collega , ma questo non dovrebbe trattenerla dal curarsi se sta così male. Non tema nel rivolgersi a un nostro collega, la aiuterà con empatia e rispetto ad aprirsi.
Non credo che i suoi sintomi si possano risolvere solo con cure omeopatiche, servono trattamenti appropriati, previa valutazione specialistica. In alcuni casi si rivela indicato l'approccio combinato psicoterapeutico e farmacologico, ma questo può essere stabilito solo attraverso valutazione specialistica diretta.
Psicologo psicoterapeuta e psichiatra sono le figure professionali di riferimento.
Le suggerisco di leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Se crede ci può aggiornare
Cari auguri
[#8]
Per via delle regole di questo sito non posso fornirle direttamente nominativi, ma può cercare tra gli specialisti iscritti a questo sito al link
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
oppure sull'Albo on line degli iscritti all'Ordine Psicologi della Lombardia
www.opl.it/‎
Provi a contattarne anche più d'uno per avere informazioni di persona, prima di scegliere.
Le segnalo anche questi articoli che la possono orientare nella scelta dello specialista
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Se crede ci può tenere informati in futuro
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
oppure sull'Albo on line degli iscritti all'Ordine Psicologi della Lombardia
www.opl.it/‎
Provi a contattarne anche più d'uno per avere informazioni di persona, prima di scegliere.
Le segnalo anche questi articoli che la possono orientare nella scelta dello specialista
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Se crede ci può tenere informati in futuro
[#9]
Carissima,
se lei è stata adottata il discorso assume contorni differenti, in quanto i figli adottivi vanno incontro a difficoltà e malesseri decisamente superiori a quelli dei figli che crescono con i propri genitori:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3848-suicidio-i-figli-adottivi-lo-tentano-fino-a-4-volte-piu-degli-altri.html
Diventa più chiaro perché lei riferisce di provare non solo ansia ma anche un senso di irrealtà: questo può dipendere dalla difficoltà di integrare contenuti inconsci legati all'adozione, che andrebbero portati alla luce ed elaborati.
Le suggerisco di cercare se possibile uno psicologo che abbia esperienza in materia d'adozione e magari di proporre ai suoi genitori delle sedute di psicoterapia familiare, nel caso in cui si rendesse conto che fra voi ci sono conflitti o cose non dette che invece andrebbero affrontate.
se lei è stata adottata il discorso assume contorni differenti, in quanto i figli adottivi vanno incontro a difficoltà e malesseri decisamente superiori a quelli dei figli che crescono con i propri genitori:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3848-suicidio-i-figli-adottivi-lo-tentano-fino-a-4-volte-piu-degli-altri.html
Diventa più chiaro perché lei riferisce di provare non solo ansia ma anche un senso di irrealtà: questo può dipendere dalla difficoltà di integrare contenuti inconsci legati all'adozione, che andrebbero portati alla luce ed elaborati.
Le suggerisco di cercare se possibile uno psicologo che abbia esperienza in materia d'adozione e magari di proporre ai suoi genitori delle sedute di psicoterapia familiare, nel caso in cui si rendesse conto che fra voi ci sono conflitti o cose non dette che invece andrebbero affrontate.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.5k visite dal 03/10/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.