Rapporti interpersonali e prevaricazione
Salve sono una ragazza di 28 anni e sono ancora all'università mi devo laureare in lettere.
Nel 2011 ho conosciuto un ragazzo più piccolo di me. IO avendo un'aspetto più giovanile dei miei anni lui aveva pensato fossi piccola e ha cominciato ha venirmi dietro in maniera decisa.
Poi qualcuno lo ha informato che ero più grande e sembrò avere con il tempo cambiato il suo atteggiamento.
Ma non mi fa capire se ha smesso o no di venirmi dietro....
Io all'inizio non l'avevo notato...poi ho capito dal comportamente strano degli altri e ho iniziato dall'amicizia per capire quanto c'era di serio.
Poi però le cose non sono andate per niente bene, perchè all'inizio forse pensava chissà quali film sul fatto che non dicevo di essere più grande poi io non volendo giustificarmi con lui perchè ci sono persone che pettegolano ho aspettato pazientemente che si rivolgesse a me ...ma non lo ha fatto....e continua ad alludere a venirmi dietro....ma non capisco se perchè in realtà età o non età gli vado bene o perchè si sente in colpa di non venirmi più dietro perchè sono più grande....
insomma è un pochino un pasticcio....io comunque ho cercato in tutto questo tempo un momento di dialogo per far venire fuori tutto ...niente non ci riesco...quando ho cercato di farlo altre persone si sono inserite per egoismo proprio e esprimere i propri pareri entrare nel merito fare la parte di quelli che sanno come risolvere tutto..
io non avendo gradito si sono messi tutti contr.
Ma devo vivere le mie storie come al grande fratello in diretta tv? Con i sondaggi di opinione? O è una faccenda mia personale?
Comunque...ad un certo punto nel 2012 dice:la mia fidanzata....ecc
Io sono rimasta di stucco, ogni giorno succedeva l'impossibile e poi tu ti sei fidanzato con un'altra?Sul momento mi sono arrabbiata..poi ho cercato di capire cosa succedeva e sono venuta a sapere dopo vari mesi che si era fidanzato da prima di conoscermi.Mesi dopo....io lo rincontro e mi dice che mi aveva cercato con una ragazza che era li presente con lui.
Io ho pensato e quest'altra chi è?
Io sul momento ho reagito scherzando pensando che mi stesse prendendo in giro poi con i giorni questa ragazza interveniva ogni volta che parlavamo quasi come se fosse arrivata li per assistermi...in cosa..non so.
Io l'ho respinta non accettando questa conoscenza un pochino strana...e lei per tutta risposrta mi sta fino ad ora facendo la guerra aperta per non so quale motivo.Lui parla con questa ragazza da solo si telefonano lei lo appella con amore gioia ti salutoecc...non mi permette di parlare con lui e scalpita quando io parlo con questo ragazzo (lei è impegnata con un altro !)Insomma non capisco niente.Ma due persone che si devono fidanzare devono ricorrere agli assistenti o devono parlare tra loro?Io sono allibita.
Certo quando ero piccola sono stata molestata e nei rapporti sono un pochino diffidente e trasmetto un pochino di sfiducia ma da qui a farmi la guerra.
Gli amici lo aiutano ad incontrarmi.Ma!
Grazie
Nel 2011 ho conosciuto un ragazzo più piccolo di me. IO avendo un'aspetto più giovanile dei miei anni lui aveva pensato fossi piccola e ha cominciato ha venirmi dietro in maniera decisa.
Poi qualcuno lo ha informato che ero più grande e sembrò avere con il tempo cambiato il suo atteggiamento.
Ma non mi fa capire se ha smesso o no di venirmi dietro....
Io all'inizio non l'avevo notato...poi ho capito dal comportamente strano degli altri e ho iniziato dall'amicizia per capire quanto c'era di serio.
Poi però le cose non sono andate per niente bene, perchè all'inizio forse pensava chissà quali film sul fatto che non dicevo di essere più grande poi io non volendo giustificarmi con lui perchè ci sono persone che pettegolano ho aspettato pazientemente che si rivolgesse a me ...ma non lo ha fatto....e continua ad alludere a venirmi dietro....ma non capisco se perchè in realtà età o non età gli vado bene o perchè si sente in colpa di non venirmi più dietro perchè sono più grande....
insomma è un pochino un pasticcio....io comunque ho cercato in tutto questo tempo un momento di dialogo per far venire fuori tutto ...niente non ci riesco...quando ho cercato di farlo altre persone si sono inserite per egoismo proprio e esprimere i propri pareri entrare nel merito fare la parte di quelli che sanno come risolvere tutto..
io non avendo gradito si sono messi tutti contr.
Ma devo vivere le mie storie come al grande fratello in diretta tv? Con i sondaggi di opinione? O è una faccenda mia personale?
Comunque...ad un certo punto nel 2012 dice:la mia fidanzata....ecc
Io sono rimasta di stucco, ogni giorno succedeva l'impossibile e poi tu ti sei fidanzato con un'altra?Sul momento mi sono arrabbiata..poi ho cercato di capire cosa succedeva e sono venuta a sapere dopo vari mesi che si era fidanzato da prima di conoscermi.Mesi dopo....io lo rincontro e mi dice che mi aveva cercato con una ragazza che era li presente con lui.
Io ho pensato e quest'altra chi è?
Io sul momento ho reagito scherzando pensando che mi stesse prendendo in giro poi con i giorni questa ragazza interveniva ogni volta che parlavamo quasi come se fosse arrivata li per assistermi...in cosa..non so.
Io l'ho respinta non accettando questa conoscenza un pochino strana...e lei per tutta risposrta mi sta fino ad ora facendo la guerra aperta per non so quale motivo.Lui parla con questa ragazza da solo si telefonano lei lo appella con amore gioia ti salutoecc...non mi permette di parlare con lui e scalpita quando io parlo con questo ragazzo (lei è impegnata con un altro !)Insomma non capisco niente.Ma due persone che si devono fidanzare devono ricorrere agli assistenti o devono parlare tra loro?Io sono allibita.
Certo quando ero piccola sono stata molestata e nei rapporti sono un pochino diffidente e trasmetto un pochino di sfiducia ma da qui a farmi la guerra.
Gli amici lo aiutano ad incontrarmi.Ma!
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
>>Ma devo vivere le mie storie come al grande fratello in diretta tv? Con i sondaggi di opinione? O è una faccenda mia personale?<<
direi che la questione dovrebbe essere comunque valutata vis a vis con l'altro, indipendentemente da questo specifico caso che lei presenta.
Il rischio è di fantasticare troppo o di creare delle rappresentazioni che non sono in linea con il pensiero dell'altro. In questo senso lei fa delle supposizioni sui pensieri di questa persona, ma in realtà sono "scollate" dal rapporto che c'è stato tra di voi. Sarebbe il caso di avere un confronto diretto senza far intervenire altre persone.
>>Certo quando ero piccola sono stata molestata e nei rapporti sono un pochino diffidente e trasmetto un pochino di sfiducia ma da qui a farmi la guerra<<
questo meriterebbe l'intervento di uno specialista, anche per approfondire il plausibile risvolto nelle odierne relazioni affettive.
>>Ma devo vivere le mie storie come al grande fratello in diretta tv? Con i sondaggi di opinione? O è una faccenda mia personale?<<
direi che la questione dovrebbe essere comunque valutata vis a vis con l'altro, indipendentemente da questo specifico caso che lei presenta.
Il rischio è di fantasticare troppo o di creare delle rappresentazioni che non sono in linea con il pensiero dell'altro. In questo senso lei fa delle supposizioni sui pensieri di questa persona, ma in realtà sono "scollate" dal rapporto che c'è stato tra di voi. Sarebbe il caso di avere un confronto diretto senza far intervenire altre persone.
>>Certo quando ero piccola sono stata molestata e nei rapporti sono un pochino diffidente e trasmetto un pochino di sfiducia ma da qui a farmi la guerra<<
questo meriterebbe l'intervento di uno specialista, anche per approfondire il plausibile risvolto nelle odierne relazioni affettive.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Del Signore.
Sembra che ci sia molta ambiguità in quanto racconta, ambiguità dettata dal fatto che anche lei non vuole andare in chiaro con il ragazzo. Gli aspetti relativi all'età possono avere un peso ma da quello che racconta pare che il ragazzo in questione fosse già impegnato prima di incontrarla e farle la corte (se di questo si tratta). Ora non si capisce bene quanto questo sia per lei un problema. A che cosa le serve rimanere incastrata in questa situazione?
Perché non decide di andare direttamente in chiaro con il ragazzo?
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Del Signore.
Sembra che ci sia molta ambiguità in quanto racconta, ambiguità dettata dal fatto che anche lei non vuole andare in chiaro con il ragazzo. Gli aspetti relativi all'età possono avere un peso ma da quello che racconta pare che il ragazzo in questione fosse già impegnato prima di incontrarla e farle la corte (se di questo si tratta). Ora non si capisce bene quanto questo sia per lei un problema. A che cosa le serve rimanere incastrata in questa situazione?
Perché non decide di andare direttamente in chiaro con il ragazzo?
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Ex utente
Grazie per aver letto il mio problema.
Cosa si intende con andare in chiaro con il ragazzo?
E' già impegnato poi....non è che l'altra ragazza mi accuserà di aver interferito e lui magari gli darà anche ragione quando invece vedo fare da parte sua anche le levataccie per vedermi e non siamo nemmeno fidanzati?
E' la persona interessata che deve dire di essere interessata non posso dire io a lui di dire a me.Io posso dire a lui "mi piaci" non "ti piaccio?".
Ripeto può anche darsi che la molestia pesi sui miei comportamenti ma io non ne ho colpa.
Una volta mi ha sussurrato di sfuggita un pochino seccato:"tu hai qualche problema secondo me".
Bhe lo so...e allora? Ho colpa? Ma le persone molestate...si tormentano?Ma!Poi io non posso dirglielo per giustificarmi (mi ripeto) e poi non dire questo
non dire quello perchè sai sono stata molestata ecc mi sembra una faccenda delicata.
Comunque oltre questo in buona sostanza non posso parlare con lui perchè non me lo lascia fare. Corteggiarmi in maniera forte dirmi anche dove sei stata dove vai ecc e poi non voler parlare con me....mi manda ai matti...non capisco niente.... è questo che non riesco a capire del risvolto psicologico della faccenda.Non vorrei che le altre persone stessero tirando i fili del burattino e magari si parla contro di me.e lui appoggia e non appoggia ed è disorientato.
Grazie
Cosa si intende con andare in chiaro con il ragazzo?
E' già impegnato poi....non è che l'altra ragazza mi accuserà di aver interferito e lui magari gli darà anche ragione quando invece vedo fare da parte sua anche le levataccie per vedermi e non siamo nemmeno fidanzati?
E' la persona interessata che deve dire di essere interessata non posso dire io a lui di dire a me.Io posso dire a lui "mi piaci" non "ti piaccio?".
Ripeto può anche darsi che la molestia pesi sui miei comportamenti ma io non ne ho colpa.
Una volta mi ha sussurrato di sfuggita un pochino seccato:"tu hai qualche problema secondo me".
Bhe lo so...e allora? Ho colpa? Ma le persone molestate...si tormentano?Ma!Poi io non posso dirglielo per giustificarmi (mi ripeto) e poi non dire questo
non dire quello perchè sai sono stata molestata ecc mi sembra una faccenda delicata.
Comunque oltre questo in buona sostanza non posso parlare con lui perchè non me lo lascia fare. Corteggiarmi in maniera forte dirmi anche dove sei stata dove vai ecc e poi non voler parlare con me....mi manda ai matti...non capisco niente.... è questo che non riesco a capire del risvolto psicologico della faccenda.Non vorrei che le altre persone stessero tirando i fili del burattino e magari si parla contro di me.e lui appoggia e non appoggia ed è disorientato.
Grazie
[#4]
Gentile Utente,
>>Ripeto può anche darsi che la molestia pesi sui miei comportamenti ma io non ne ho colpa<<
sono pienamente d'accordo con lei sul fatto della "colpa", ma probabilmente sarebbe utile prendere in considerazione queste sue difficoltà relazionali e affettive all'interno di un setting specifico, come quello psicologico/psicoterapico.
Non ci sono delle regole precise nell'approcciare determinate relazioni affettive e quando nel fare ciò si prova disagio (come quello da lei descritto), è probabile che la motivazione di ciò risieda nei "modi stare con l'altro", che non sono pienamente funzionali.
>>Ripeto può anche darsi che la molestia pesi sui miei comportamenti ma io non ne ho colpa<<
sono pienamente d'accordo con lei sul fatto della "colpa", ma probabilmente sarebbe utile prendere in considerazione queste sue difficoltà relazionali e affettive all'interno di un setting specifico, come quello psicologico/psicoterapico.
Non ci sono delle regole precise nell'approcciare determinate relazioni affettive e quando nel fare ciò si prova disagio (come quello da lei descritto), è probabile che la motivazione di ciò risieda nei "modi stare con l'altro", che non sono pienamente funzionali.
[#5]
Ex utente
Grazie.
Io penso però che il mio problema che riflettendo spesso su ciò che mi succede fino ad ora ho dedotto solo che c'è chiusura da parte mia, e penso che nessun aiuto psicologico possa farmi superare il dolore che con la chiusura io blocco.
il mio problema dicevo non si risolverà mai se le persone quando avvertono una problematica aggrediscono.
Quello che non capisco di tutta la situazione è perchè non si conosce prima di reagire. Io noto che tutti prima reagiscono poi se glielo dici dicono :"ah non lo sapevo";
che risposta è? Certo che non lo sapevi è la prima volta che mi incontri.
Se fossi riuscita a parlare magari avrei almeno messo al corrente chi era interessato....perchè prima il pandemonio e poi tutti si giustificano con:non lo sapevo...
Poi addirittura la guerra aperta e atteggiamenti di sfida e di rimprovero. E' per me tutto ingiustificato.
Non so continuo ad essere perplessa.
Grazie.
Io penso però che il mio problema che riflettendo spesso su ciò che mi succede fino ad ora ho dedotto solo che c'è chiusura da parte mia, e penso che nessun aiuto psicologico possa farmi superare il dolore che con la chiusura io blocco.
il mio problema dicevo non si risolverà mai se le persone quando avvertono una problematica aggrediscono.
Quello che non capisco di tutta la situazione è perchè non si conosce prima di reagire. Io noto che tutti prima reagiscono poi se glielo dici dicono :"ah non lo sapevo";
che risposta è? Certo che non lo sapevi è la prima volta che mi incontri.
Se fossi riuscita a parlare magari avrei almeno messo al corrente chi era interessato....perchè prima il pandemonio e poi tutti si giustificano con:non lo sapevo...
Poi addirittura la guerra aperta e atteggiamenti di sfida e di rimprovero. E' per me tutto ingiustificato.
Non so continuo ad essere perplessa.
Grazie.
[#6]
Gentile Utente,
le sue difficoltà possono essere affrontare in maniera opportuna solo uscendo da questa dicotomia tra "se" e gli "altri". Le relazioni (amicali, affettive, di coppia) si costruiscono insieme all'altro, senza atteggiamenti troppo resistenti o timorosi.
Mi sembra chiaro che le persone non sono tenute a conoscere la sua storia e quindi a "calibrarsi" di conseguenza, questo potrebbe portarla a doversi "giustificare" per i suoi comportamenti e le sue azioni, quando invece non è tenuta a farlo.
le sue difficoltà possono essere affrontare in maniera opportuna solo uscendo da questa dicotomia tra "se" e gli "altri". Le relazioni (amicali, affettive, di coppia) si costruiscono insieme all'altro, senza atteggiamenti troppo resistenti o timorosi.
Mi sembra chiaro che le persone non sono tenute a conoscere la sua storia e quindi a "calibrarsi" di conseguenza, questo potrebbe portarla a doversi "giustificare" per i suoi comportamenti e le sue azioni, quando invece non è tenuta a farlo.
[#7]
Ex utente
Grazie, ma non capisco cosa vuole dire.
Lo so che non c'è continuità tra me e gli altri. Ma questo perchè avendo difficoltà a gestire gli impatti emotivi che per una persona che non ha difficoltà oggettive sono fluidi io devo metterci un pochino per stare al passo, le persone mi ritrovano sempre muta e lenta e zitta. Come se regolassi istintivamente i contraccolpi di emozioni che vengono da fuori, e che non riesco a gestire .
A volte ho pensato che il non aver detto e esternato quello che mi è successo mi ha condannato al mutismo. E forse anche alla compressione delle mie emozioni .Ma ho l'impressione che lo psicologo che mi dovesse prendere in cura dovrà seguire un corso di difesa personale perchè penso che la compressione che sto usando potrebbe uscire con forti effetti collaterali.
Forse è questo che trasmetto, forse le emozioni dovrebbero venire fuori anche se sono ormai troppo cariche.Non so quanto gioverebbe però esternare continuamente il proprio dolore.
E continuo a non capire il conflitto tra il non dovermi giustificare e il fatto che invece vengo aggredita.
Se non mi giustifico mi creano anche pressioni.L'isolamento a volte è l'unico rimedio.
Grazie mille della pazienza.
Lo so che non c'è continuità tra me e gli altri. Ma questo perchè avendo difficoltà a gestire gli impatti emotivi che per una persona che non ha difficoltà oggettive sono fluidi io devo metterci un pochino per stare al passo, le persone mi ritrovano sempre muta e lenta e zitta. Come se regolassi istintivamente i contraccolpi di emozioni che vengono da fuori, e che non riesco a gestire .
A volte ho pensato che il non aver detto e esternato quello che mi è successo mi ha condannato al mutismo. E forse anche alla compressione delle mie emozioni .Ma ho l'impressione che lo psicologo che mi dovesse prendere in cura dovrà seguire un corso di difesa personale perchè penso che la compressione che sto usando potrebbe uscire con forti effetti collaterali.
Forse è questo che trasmetto, forse le emozioni dovrebbero venire fuori anche se sono ormai troppo cariche.Non so quanto gioverebbe però esternare continuamente il proprio dolore.
E continuo a non capire il conflitto tra il non dovermi giustificare e il fatto che invece vengo aggredita.
Se non mi giustifico mi creano anche pressioni.L'isolamento a volte è l'unico rimedio.
Grazie mille della pazienza.
[#8]
Gentile Utente,
>>ho l'impressione che lo psicologo che mi dovesse prendere in cura dovrà seguire un corso di difesa personale perchè penso che la compressione che sto usando potrebbe uscire con forti effetti collaterali.<<
Lo psicologo, soprattutto se ha una formazione psicoterapica, è abituato a gestire queste situazioni.
Quindi il punto non è su quanto possa un Collega "reggere" le sue emozioni, ma su quanto lei potrebbe essere disposta ad aprirsi e ad affrontare le sue difficoltà.
>>ho l'impressione che lo psicologo che mi dovesse prendere in cura dovrà seguire un corso di difesa personale perchè penso che la compressione che sto usando potrebbe uscire con forti effetti collaterali.<<
Lo psicologo, soprattutto se ha una formazione psicoterapica, è abituato a gestire queste situazioni.
Quindi il punto non è su quanto possa un Collega "reggere" le sue emozioni, ma su quanto lei potrebbe essere disposta ad aprirsi e ad affrontare le sue difficoltà.
[#9]
Ex utente
Grazie.
Certo si io vorrei teoricamente affrontare la difficoltà....ma praticamente c'è un ostacolo.
A volte ho pensato che è il dispiacere che si ha in questi casi es: che nessuno dei grandi mi abbia capito e spinto a dire ciò che era successo e a essere difesa e allora forse mi rifiuto di vivere una vita normale perchè sarebbe troppo "comodo" che io risolvessi in mezzo a tanta indifferenza.
Ma altre volte sembra proprio che io non ci riesca nonostante tutto.
Io per la verità ogni volta che tento di affrontare il mio problema tendo ad addormentarmi....forse per un rifiuto.di cosa non so.
Quale psicologo mi potrebbe aiutare, cioè intendo che tipologia?
Poi tendo a reprimere in automatico ogni tipo di reazione emotiva soprattutto di dispiacere quando mi soffermo sull'accaduto.Ma ho notato che il giorno dopo aver cercato di esprimermi rilassarmi e ricevuto un sollievo dal tentativo di gestire questa situazione;il giorno dopo dicevo, ricomincia tutto uguale a prima.Come se i progressi non ci fossero.Cioè la repressione automatica è dura a morire.
Per questo quando la gente mi vorrebbe parlare in tutta normalità mantengo il silenzio perchè ho questo meccanismo interno che agisce da solo.quello della repressione di ciò che sento.
Comunque ancora grazie.
Certo si io vorrei teoricamente affrontare la difficoltà....ma praticamente c'è un ostacolo.
A volte ho pensato che è il dispiacere che si ha in questi casi es: che nessuno dei grandi mi abbia capito e spinto a dire ciò che era successo e a essere difesa e allora forse mi rifiuto di vivere una vita normale perchè sarebbe troppo "comodo" che io risolvessi in mezzo a tanta indifferenza.
Ma altre volte sembra proprio che io non ci riesca nonostante tutto.
Io per la verità ogni volta che tento di affrontare il mio problema tendo ad addormentarmi....forse per un rifiuto.di cosa non so.
Quale psicologo mi potrebbe aiutare, cioè intendo che tipologia?
Poi tendo a reprimere in automatico ogni tipo di reazione emotiva soprattutto di dispiacere quando mi soffermo sull'accaduto.Ma ho notato che il giorno dopo aver cercato di esprimermi rilassarmi e ricevuto un sollievo dal tentativo di gestire questa situazione;il giorno dopo dicevo, ricomincia tutto uguale a prima.Come se i progressi non ci fossero.Cioè la repressione automatica è dura a morire.
Per questo quando la gente mi vorrebbe parlare in tutta normalità mantengo il silenzio perchè ho questo meccanismo interno che agisce da solo.quello della repressione di ciò che sento.
Comunque ancora grazie.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.6k visite dal 30/09/2013.
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